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MICHAEL JACKSON

LE VERITA' NASCOSTE

 

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Il processo del 2005

Post n°9 pubblicato il 26 Aprile 2010 da Man.in_the.mirror

Nel 2003 Michael Jackson è ancora nell'occhi del ciclone, a causa di nuove accuse di pedofilia, mosse contro di lui da Janet Arvizo, madre di Gavin Arvizo, un ragazzino malato di cancro al quale Michael aveva pagato tutte le spese mediche, fino a consentirgli una completa guarigione.
La polizia  perquisisce immediatamente Neverland, la fiabesca residenza di Jackson in cui viveva anche la famiglia Arvizo, senza trovare prove. Tuttavia l'accusa,  con somma soddisfazione di Tom Sneddon, ancora adirato per non essere riuscito ad incastrare il re del Pop nel '93, fa proprio leva su quelle accuse mosse in precedenza alla star, che sembrano lasciare un ombra sulla sua innocenza.
Durante il processo, durato 2 anni, l'avvocato di Michael, Thomas Mesereau,  dimostra che la madre di Gavin, la signora Arvizo, è una "truffatrice seriale" che, non solo aveva cercato di estorcere danaro ad altre star, come Jim Carrey e Mike Tyson, ma era anche già stata citata in tribunale per frode fiscale nei confronti dello Stato.  Ci sono numerosi testimoni che mostrano come la donna aveva cercato di estorcere soldi allo Stato e alle compagnie assicurative.
Il 15 novembre 2001, la madre di Gavin Arvizo aveva presentato una richiesta per  accedere all'assegno dell'assistenza sociale, affermando di non avere nessuna fonte di reddito. Dieci giorni prima, invece, la donna e la sua famiglia avevano incassato 152.000 dollari da JC Penney, in seguito ad una denuncia per maltrattamenti avviata contro la catena di grandi magazzini, durante il quale Gavin aveva già testimoniato il falso sotto giuramento.
Il funzionario dell'assistenza sociale che seguì la sua pratica, Mercy Manriquez, dichiarò che chi mente riguardo le fonti di reddito commette frode. Alla giuria vengono così mostrati alcuni documenti bancari, dai quali risulta che la donna percepì assegni mensili di 769 dollari, versati sul conto corrente del suo compagno, poi divenuto suo marito.
La difesa chiama anche a testimoniare Mike Radakovich, un contabile incaricato di esaminare i particolari del patteggiamento con JC Penney. Dei 152.000 dollari ricevuti dalla catena di grandi magazzini, la parte versata sul conto personale della madre di Gavin Arvizo corrispondeva a circa 32,307 dollari. Il resto era stato versato a favore dei figli della donna e del suo compagno.
Mercy Manriquez mostra, in seguito, gli assegni mensili da 769 dollari pagati alla famiglia Arvizo, versati su di un conto aperto “per pagare le cure al figlio malato”. Queste spese erano già coperte da una società di assicurazioni: il denaro era stato utilizzato dagli Arvizo per l'acquisto di un'auto, con un assegno da 29mila dollari. Nel corso della stessa udienza, i legali di Jackson mostrano ulteriori prove sulle spese sostenute a favore degli Arvizo da parte di Jackson: circa 7mila dollari  nella sola settimana in cui la famiglia Arvizo si era trattenuta nella residenza dell'artista.
Una delle questioni più spinose per l’accusa è stata poi provare le date esatte delle molestie, avvenute secondo Gavin, tra il 20 febbraio e il 12 marzo 2003, appena due settimane dopo la trasmissione del documentario "Living with Michael Jackson" di Martin Bashir ; proprio il momento in cui tutta la stampa attaccava Michael per il suo  "singolare" attaccamento ai bambini.
La deposizione della signora Arvizo si dimostra un clamoroso autogoal per l’accusa,  poiché la donna offre una testimonianza sconnessa e convulsa, ritenuta fallimentare dalla Corte, tanto da indurre i giurati a sospettare che la donna potesse non essere  completamente sana di mente.
Il processo si conclude con la piena assoluzione di Michael Jackson da ogni capo di imputazione, ma egli ne esce distrutto moralmente e psicologicamente.
Dopo il processo e l'assoluzione di Jackson, Janet Arvizo viene processata e condannata per frode fiscale.
In questo video la lettura del verdetto finale del processo, in cui sentirete pronunciare per 14 volte le parole "not guilty": "non colpevole".
Durante il processo furono interrogati alcuni bambini che avevano soggiornato a Neverland e che l'accusa voleva molestati da Michael, tra cui Macaulay Culkin, la star di "mamma ho perso l'aereo", Brett Barnes, Wade Robson, Frank Cascio e Ahmad Elatab, ma tutti sostennero di non aver MAI subito molestie.
Qui sotto la testimonianza rilasciata da Culkin.

 
 
 
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