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SANGUE E TENEBRE

Nessuna pietà, Nessuna speranza, Nessun ritorno

 

 

« Morale (la mia e la tua)Schiavi dalla nascita »

Tu chiamami Male

Post n°654 pubblicato il 28 Dicembre 2013 da ChildOfMurder
 



Il mio totalizzante disgusto,
per voi.
Il mio assoluto sapere
vedere, che avete paura
di essere VIVI.
E il vostro dolore di polvere
per cose innocue e banali,
venite, venite a me!

Vi farò io vedere e sentire
ciò che strappa la pelle e le ossa,
venite a me!
Donerò il completo dolore,
il rancore senza mai fine
e ben oltre il nero confine
vi condurrò con me!
Schegge, schegge di odio nel cuore
che mettono radici oscure
e se il completo veleno di me
ancora non basta, c'è altro
dell'altro, ulteriore,
che potrai gustare.

Sussurra mentre bevi l'odio
dal fiume immenso che è
portatore di morte e carcasse
liquami di putrido nero
e ancora non è
questa l'ultima cosa e confine,
ancora, della tua umanità
hai residui di cose rimaste,
hai all'interno frammenti di lei.

E tu supera a nuoto quel fiume,
e ancora più oltre tu vai.
Dopo eoni di miglia e deserti
di pianure di vuoto e di rocce
montagne di rasoi affilati
foreste prigione e veleno,
vedrai laggiù
una tetra fortezza montagna
ma più grande lo sai
più grande d'ogni tuo mondo
una casa che è un mondo,
verso cui ogni città vivente
è una stalla o un tugurio, non più.

Arrivare lì costa tutto,
arrivando lì non sei niente,
ma altro di più.
Il tuo vuoto dovrai riempire
restando così.
Mai più umano nessun tuo principio
di corrotta tua umanità.
Senti il gelo d'un nuovo inizio
la tua nascita oscura è già qua
del tuo odio la forma e il volto
il loro regalo sarà.

Nuovo essere, creato e non nato,
elemento tu senza pietà,
lama nera sussurra segreti
fauci avide divora cuori.
Il tuo nucleo, portare la morte
a tutto il passato infettato
dal saper ciò che sai.
Torna ancora da dove provieni
e poi lascia rovine e più niente.
Solo ruderi, tu radi al suolo
ogni vecchia sporcizia che hai
di quel che eri un tempo,
malconcio
ora tu lo sai
sei diverso sei altro sei ancora
una cosa di male più pura
ma non secondo te.
Questa qui era l'unica strada,
per tornare quello che sei.

Quel che ero me l'hanno strappato
ma il mio nucleo intatto è restato
e ora tu, più non sei
uno schiavo un soldato un padrone
ma un guerriero di te.
Tu mi chiami demonio o dannato
tu chiama stregone o magia
ciò che m'ha mutato in questo,
ma in realtà sono io,
son tornato com'ero agli inizi,
e tu mai non sai
gli universi che ho visto,
interstizi di spazi e dolori
e tu sporco, non conoscerai mai
il profondo di ciò ch'è stato
e il profondo ch'è stato e rimasto
tu ancora lo chiami male,
e la morte, per te
è il nemico peggiore che c'è.

Ma per me è manifesto splendore
e non parlo
di qualcosa che si svuota piano,
o che rende lo spirito,
od un corpo che torna
alla terra ed al mondo.
Del principio primo, io parlo
che taglia e che squarcia i pianeti
che stermina mondi e dolori,
e che mai male NON E'.
E' il cerchio tagliente che chiude
le sue fauci spietate su tutto,
ma il male,
il male SEI TU.

Il male sei tu che non pensi,
il male sei tu che sei sporco
di stronzate, di vacui pensieri,
il male sei tu.
Il vero male è quello grigio
inquinato da macchine e smog.
E' chi china la testa e ubbidisce
mai senza tentar la rivolta,
chi si piega e chi dice che è giusto,
chi si umilia e che dice perché
è che così che si deve stare
e tu non sai che
tutti hanno i tuoi stessi diritti
vali come loro, non più.
Tu che opprimi che schiacci che credi
di aver del potere in più.
Tu sei il male,
tu che proclami l'amore e che stupri
le menti ed i corpi degl'altri.
Il male, umano tu sei.

E questo non è male
questo esser sé stessi
scoprirsi e ferirsi
scorticarsi a fondo
per emerger migliori
dal niente profondo.
E tu chiamami male,
e tu chiamami ostile
tu che non vedi altro
che il tuo grigio cortile,
tu dannami e odiami
colpiscimi ancora
ma con la gola tagliata
io ti manderò adesso
dalla nera signora.

Non è certo questa distruzione,
il male non è
sprofondare più dentro sé.
E' magia di splendore,
è infiniti universi,
è immensa, enorme meraviglia
in un limpido lampo di ciglia.

Io non prendo niente,
basta desiderare
io cerco di essere
e di sprofondare,
io voglio evolvermi
io devo dimenticare
io devo diventare
questa mia totale espressione
il mio completo me stesso
io scelgo me, da creare.

E se vado lì in fondo
se decido il mio buio,
questo non è il male,
ma il mio potermi amare
è fatto di questo!
Io non voglio te,
io non voglio nessuno
se sono completo
non ho alcun bisogno,
io sono tutto,
io ho quello che sogno.
Quello che posso
lo faccio da solo,
il potere di me
è mia sola cosa,
quel che emana da me
è la mia stessa cosa
io sono essenza,
io sono spirito
io sono anima,
io sono corpo,
io, son di me
io sono tutto.

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