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Crolla mercato lavoro Usa, occorre agire su mutui

Post n°174 pubblicato il 05 Dicembre 2008 da gianzav1

Crolla a novembre il mercato del lavoro negli Usa. La percentuale delle famiglie che non riescono a pagare piu’ le rate dei mutui hanno raggiunto nel 3* trimestre il nuovo record del 6,99% del totale. La recessione e’ all’inizio e la Casa Bianca, insieme al team di Barack Obama, sta cercando una soluzione. Risolvere i problemi del mercato del credito e quelli del settore immobiliare sono le linee indicate da Washington. Il Tesoro ci sta gia’ lavorando e da Chicago si sta pensando ad un pacchetto di stimolo di circa 700 mld usd.

“Affrontare la cause della crisi e’ la direzione giusta, ma non esiste una soluzione veloce”, ha spiegato Aneta Markowska, economista di Societe Generale. “La fase di recessione sara’ lunga –conferma Antonio Cesarano, economista di Mps Capital Services-  e dopo aver risolto la crisi finanziaria ora e’ urgente che i mutuatari possano ripagare i debiti”.

La decisione di aiutare chi ha contratto un prestito “deve essere immediata”, aggiunge Markowska, e deve essere seguita da un piano che punti sulle infrastrutture piu’ che sui rimorsi fiscali. “Nel momento attuale, infatti, c’e’ piu’ propensione al risparmio che non al consumo e i soldi che i contribuenti riceverebbero non sarebbero tramutati in nuove spese. Le infrastrutture, invece, pur avendo un impatto piu’ a medio termine creerebbero fin da subito nuovi posti di lavoro”.

Secondo Cesarano, pero’, “i soldi liquidi in piu’ che le famiglie si troverebbero in tasca con un tax rebate, servirebbero proprio ad agevolare i pagamenti dei prestiti contratti, andando nella direzione di minore morosita’ e pignoramenti”. Il piano che Obama annuncera’ non appena insediato, quindi, sara’ piu’ concentrato sui rimborsi e meno sulle infrastrutture. Cesarano non elude la possibilita’ che vi sara’ un secondo piano che invece guardera’ con piu’ attenzione agli investimenti infrastrutturali “che hanno un maggiore effetto sull’economia, ma sono meno immediati”.

Sembra sempre piu’ probabile, dopo i dati di oggi, che la Fed interverra’ sui tassi nella riunione del 16 dicembre con un taglio di 75 punti base portando il saggio di riferimento dall’1% attuale allo 0,25%.

Il dato sul Pil del 4* trimestre e’ atteso in profondo rosso con un –4% annualizzato da –0,5% dei tre mesi a settembre.

 
 
 
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