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Il ballo in maschera

Post n°18 pubblicato il 28 Agosto 2009 da max_6_66
 
Tag: T.anna
Foto di max_6_66

Mi hanno chiesto perché ho scritto una storia per Aung San Suu Kyi, politica Birmana attiva nella difesa dei diritti umani, premio nobel per la pace nel 1991, attualmente agli arresti domiciliari nel suo paese. L’occasione è stata il giorno del mio compleanno, l’unico giorno dell’anno che scrivo qualcosa per me, che mi faccio un regalo per così dire. Mi è venuto naturale scegliere lei prima di tutto perché siamo nati entrambi quel giorno (il 19 giugno) e poi perché adoro quel paese pur essendo uno dei pochi del sud est asiatico che non ho visitato per una specie di moto di reazione e protesta contro il terribile regime che lo opprime. Questa mia presa di posizione sembrerebbe un po’ in contrasto con il mio essere sognatore e lontano dalla realtà. Però tutto questo ha una sua logica, legata ad un avvenimento accadutomi alcuni mesi fa.

Nel mio annetto di permanenza sul WEB sono sempre stato poco interessato da chat, incontri, adescamenti, eccetera. Però è innegabile che conoscenze se ne fanno e che anzi, si conoscono un sacco di belle persone. Qualcuno si lamenta del fatto che si incontrano anche persone poco amabili, per non dire sfacciate o maleducate. Vorrà dire che io sono stato molto fortunato perché fino ad ora questo non mi è successo. Un fatto importante della mia vita è proprio legato una delle prime persone che ho conosciuto, per la precisione a Novembre dello scoro anno. Si faceva chiamare xxxSissixxx (ho usato le x per camuffare, perché trattandosi di una storia vera, non mi sembra corretto citare il nik di questa persona senza il suo consenso….e visto che non so più dove sia finita….). Si parla del più e del meno, molto tranquillamente e la cosa va avanti per un po’ di tempo in modo molto piacevole. Nonostante il grande feeling e la simpatia reciproca, siamo in realtà due persone molto diverse: io un bambinone sognatore, sempre sulle nuvole, assolutamente alieno da tutti i problemi gravi del mondo, lei una persona molto matura, impegnata  con tutte le associazioni di difesa di qualcosa e estremamente sensibile verso tutta una serie di problematiche per le quali, a suo dire, non possiamo girare la testa dall’altra parte. Dopo circa un mese, parlando del lavoro, viene fuori che la settimana successiva sarei andato a Mestre per una conferenza ad un certo hotel. La sua risposta è che lei abita li vicino (non gli avevo nemmeno mai chiesto in che parte di Italia vivesse….) e che proprio quella sera ci sarebbe l’occasione di vedersi, e che anzi mi porterebbe addirittura ad una festa. Lei nota nel mio okkei un certo imbarazzo e mi tranquillizza al riguardo dicendo di non preoccuparmi, che si tratterà di una cosa sullo stesso livello delle nostre chiacchierate, che si farà viva direttamente lei in hotel ecc ecc.

Gli impegni per il lavoro mi avevano preso molto e senza rendermi conto del tempo che passava il giorno della Conferenza era arrivato velocemente . Terminato l’impegno ero nella mia camera di albergo pronto per fare una doccia prima di cena. Bussano alla porta ed un addetto dell’Hotel mi porge un pacco con un biglietto. Si trattava di un vestito settecentesco da principe, il biglietto era un appuntamento di li a un’ora nella parte posteriore dell’hotel, quella lungo il canale. Rimango un po’ perplesso per il fatto di dover scendere nella hall vestito in calzamaglia bianca, parruccone e giacchetta damascata, ma cerco di autoconvincermi  riguardo al fatto che andare ad una festa in maschera sia tutto sommato una cosa divertente. Se fosse luglio e ci fossero quaranta gradi di temperatura sarebbe peggio. Puntuale scendo cercando di non farmi notare troppo e per fortuna dopo pochi minuti arriva un vaporetto. Una tipa vestita da principessa mi saluta e mi invita a salire. Pare superfluo aggiungere che pur essendo solo amici virtuali non abbiamo avuto difficoltà a riconoscerci mancando quasi tre mesi a carnevale.

Un viaggio di poco meno di un’ora verso Venezia Lido, osservando da lontano le luci di Piazza S. Marco, fino ad arrivare alla nostra meta. Una specie di antico arsenale o deposito allestito per la festa. Molte altre barche che ormeggiano per far scendere persone vestite nei modi più strani riesce finalmente a farmi sentire a mio agio.

La festa è grandiosa, la mia amica si dimostra veramente simpatica come l’avevo conosciuta in modo virtuale, si chiacchiera amabilmente e mi faccio addirittura convincere a ballare un valzer viennese. Poi dopo aver pestato per la terza volta i piedi al mio vicino di ballo vestito da Lupo Mannaro, i suoi giusti grugniti di disapprovazione convincono entrambi che con il valzer basta così. Ai bordi della pista bevo un Vodka-Martini agitato ma non mescolato ed osservo tutti gli occupanti della pista. Oltre al Lupo Mannaro (che ancora zoppica) vedo una splendida coppia vestita da vampiri, l’immancabile Frankenstein, l’uomo senza testa, qualche Orco, un tipo in uniforme e frustino che sembra un dittatore sudamericano di altri tempi, qualcuno addirittura ha avuto il dubbio gusto di vestirsi da SS Nazista, la maggior parte comunque sul genere Mostri. Mi rivolgo sorridente alla mia compagna (il Vodka-Martini non era il primo……) e le faccio i complimenti per la bellissima festa, le maschere perfette, certo, anche se un po’ truci. Lei, volteggiando come se ballasse ancora il valzer da sola mi risponde con la grazia della Hepburn -Guarda, che qui l’unico in maschera sei tu…..- Che donna eccezionale, una battuta degna dei fratelli Marx e continuo a ridere. Poi mentre bevo l’ultimo sorso, sento che non va giù, che ho qualcosa come in gola. Il Lupo Mannaro parla dei suoi piedi con un altro losco figuro che sembra Al Capone, poi mi indica. Informo frettolosamente la mia principessa che forse è l’ora di andare e lei mi segue docilmente fino ad un vaporetto li attraccato. Durante il viaggio di ritorno sentivo di avere la faccia di uno che era appena uscito da un incubo perché ogni tanto lei mi guardava e si faceva una risatina accarezzandomi la testa e detergendomi con un fazzoletto tutto trine la fronte piena di sudore gelido.

Forse per le strane emozioni della serata mi era venuta fame. Arrivati all’albergo intravidi dall’entrata  opposta, quello che si affacciava sulla strada, la salvezza di noi Toscani nelle nottate strane: il furgoncino del Paninaio ambulante. Si, quei personaggi (alcuni estremamente famosi) che propinano fino all’alba panini e ascoltano le storie di improbabili personaggi notturni al ritorno dalle loro nottatacce brave. Le proposi di seguirmi in questa follia alimentare e mi avvicinai al banco per studiare la situazione. Panino con il lampredotto a Mestre, ovviamente, non se ne parla, optammo per due hamburger semplici (senza cipolla….sig…! ma ero con una signora, anzi, una principessa….). La strada era assolutamente deserta e silenziosa, come se noi due e il paninaio fossimo gli unici esseri viventi di Mestre. Ci sedemmo sul marciapiede al lato del furgoncino guardando l’albergo davanti a noi. Io guardavo anche Sissi, perché mi faceva piacere osservare con quanta grazia mangiasse lo stesso hamburger che a me perdeva salse da tutte le parti e che probabilmente mi aveva imbrattato completamente il volto.

In una strada deserta di Mestre,  un principe e una principessa in abito del settecento seduti per terra vicino ad un furgone di un paninaio ambulante che stavano mangiando un hamburger. Fosse passato Oliviero Toscani, ne avrebbe fatto la foto più famosa della sua carriera. Titolo: “E’ crisi anche per loro”.

Ci alziamo e attraversiamo la strada, verso l’ingresso dell’albergo. Lei mi guarda seria e mi chiede voglio continuare a vivere in un mondo dove penso che esistano solo cose belle e fantastiche. Io ripenso al ballo e le rispondo di no, perché nel mondo reale non esistono solo cose belle e fantastiche. A quel punto mi sorride, io la guardo e aggiungo  -Ma un po’ si…..-

Mi porge il braccio per salutarmi, un baciamano e quello è stato il nostro addio.

Tornato a casa ho iniziato a interessarmi attivamente di Diritti Umani informandomi con una associazione molto seria e famosa. Appena posso quindi, pur con il mio stile e i miei modi, cerco di diffondere queste informazioni e la mia attenzione per questi principi. Questo il motivo per il quale nel giorno del mio compleanno ho voluto ricordare una piccola donna e allo stesso tempo un gigante, che per le sue idee viene ingiustamente perseguitata.

Non sarà molto di più che togliere un bicchiere di acqua dal mare di quanto c’è di brutto nel mondo, ma metti che per esempio  alla prossima festa c’è un mostro in meno……

 
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