Creato da: max_6_66 il 30/06/2009
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Il grande salto (Koh Samui – Thailand)

Post n°237 pubblicato il 02 Settembre 2010 da max_6_66

L’avevo notata già da qualche giorno, sempre in quel ristorante. Forse un po’ è un luogo comune, o l’abitudine al nostro ciclo delle stagioni, l’associazione estate-mare-cenadipesce. In una piccola isola tropicale la cosa ha più senso, perché il pesce è la cosa più buona e meno costosa che si trova. Qui i ristoranti di pesce sono molto simili alle pescherie, soprattutto per il fatto che all’ingresso c’è tutta l’esposizione della mercanzia disposta in cassette o in grandi acquari, si sceglie quello che si vuole, si imposta una trattativa serrata con il padrone del ristorante che poi pesa il tutto e ti fa il conto. Rimane a quel punto da discutere come devono essere cucinate le varie cose, trovare un tavolo libero nella terrazza a picco sul mare e ordinare la birra. Ed è proprio durante una di queste trattative furiose che l’ho vista per la prima volta, forse casualmente, senza nemmeno capire bene se il mio sguardo fosse stato ricambiato o meno.

Una gigantesca aragosta, che giaceva immobile e solitaria nella sua vasca, un enorme acquario lungo almeno un metro per cinquanta centimetri di altezza, appoggiato su un mobiletto munito di ruote, che il proprietario del ristorante provava ad offrire solo a potenziali clienti che immaginava di un certo livello economico. Dopo le prime due sere trascorse in quello stesso ristorante, girandomi di scatto per ordinare l’ennesima bottiglia di birra, avevo avuto come la sensazione che si fosse mossa. Spiandola i giorni successivi, avevo capito che il movimento consisteva in un ritmico molleggiarsi sulle zampe, effettuato solo nel momento in cui i sentiva sicura di non essere osservata da nessuno, una specie di danza, forse no, come una ginnastica, come se facesse delle flessioni. La storia si faceva interessante, a punto che mi ero trovato a costringere tutta la comitiva a consecutive cene a base di pesce nello stesso posto anche nei giorni successivi, durante le quali notai che la grande aragosta compiva questi gesti sempre rivolta verso la balaustra della terrazza a circa quattro metri da lei, oltre la quale c’era il mare aperto.

La quarta sera, l’ultima che probabilmente sarei riuscito a convincere tutti a cenare nello stesso ristorante, avevo però capito che quei quattro metri erano troppi e che nonostante i grandi allenamenti ginnici, sarebbe prima arrivato un cliente ben fornito di moneta e facile al convincimento da parte del padrone. Non è stata una cosa pianificata, ma solo l’intuizione di un piccolo calcio, a fine serata, nel momento che il proprietario era distratto dall’incasso del nostro conto. Le ruote del mobiletto erano ben oliate e il mio piccolo impercettibile colpo aveva permesso di guadagnare ben oltre il metro.

Il mattino seguente, recandomi verso la spiaggia, avevo scelto la strada più lunga, quella che passava dal centro del paese e quindi dal piccolo ristorante sul mare. Il padrone stava rimproverando a turno tutti i camerieri indicando il grande acquario vuoto, come per sfogarsi, per dare a qualcuno la colpa di un qualcosa che non riusciva comunque a capire. E camminava su e giù, continuando ad osservare, senza trovarne una spiegazione plausibile, quella sgocciolatura di acqua sul pavimento nei due o tre metri che c’erano dalla vasca al parapetto a picco sul mare. In una vasca vicino alcune cozze e alcune vongole aprivano e chiudevano continuamente il loro guscio. Come se ridessero.

 
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Commenti al Post:
ricomincio_da_ieri0
ricomincio_da_ieri0 il 02/09/10 alle 16:06 via WEB
rido... sedotto da un'aragosta... suppongo che quell'accenno di calcio non sia stato premeditato nei giorni antecedenti alla sua scomparsa :-))) sei un mito :-)
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carezzadellanima
carezzadellanima il 02/09/10 alle 17:06 via WEB
Ahahhahahahhahahah..........ti sei innamorato??? Non di una sirena ma di un'aragosta!!!! Solo un grande amore si capisce dal primo sguardo... Ahahahhahahhahahahh.... Sei straordinario:-)))
(Rispondi)
 
maya1st
maya1st il 02/09/10 alle 17:46 via WEB
ottima alla piastra ma anche in zuppa bene bene a quando la cena da te ?hihihihhih
(Rispondi)
 
borin0
borin0 il 03/09/10 alle 16:00 via WEB
carinissimo :-) se ti va scrivi qualcosa sul blog Memorandum. grazie
(Rispondi)
 
pa.oletta
pa.oletta il 03/09/10 alle 16:21 via WEB
Buon pomeriggio Max.... bentornato sia a te che a me... meno male che inizia settembre.. il caldo se nè andato.. e io respiro meglio. Basta afa! Detto questo. Ho smesso ora prima di sorridere e poi di ridere. Bellissimo racconto!... bellissimo. Una prosa, una poesia all'aragosta! Sai che anche io mi metto sempre ad osservarle quando vado in un ristorante o dal pescivendolo? stanno immobili, loro e gli astici... e rabbrividisco le poche volte che le devo sbattere in padella nell'acqua bollente. solo due volte.. giuro! poi non ce l'ho più fatta!!! ;-((( Un bacio e un abbraccio! Paola
(Rispondi)
 
amnerisdgl1
amnerisdgl1 il 03/09/10 alle 18:36 via WEB
sai rendere romantico anche un incontro con un'aragosta...se non è amore questo?! adesso ogni volta che andrò in pescheria guarderò le aragoste con occhi nuovi triste per non poterle liberare... ah che hai fatto...!!!Anna
(Rispondi)
 
 
espirin
espirin il 04/09/10 alle 22:46 via WEB
Se non e' amore e'...talento! Che capacita'!!!!!
(Rispondi)
 
g1b9
g1b9 il 05/09/10 alle 11:34 via WEB
anche l'amore per un 'aragosta?.Bellissimo racconto.... ed il premio della Bontà non te lo toglie nessuno!!!! Un abbraccio.Giovanna
(Rispondi)
 
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