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Un blog creato da LaMenestrella il 05/06/2007

Gocce di rugiada

Zibaldone dei miei pensieri

 
 

CHI SONO?

Mi chiamo Valeria. Vivo a Pompei. Sono nata in un freddo giorno di dicembre del 1987. Ho pregi e difetti, come tutti. Sono romantica e sognatrice, allegra e ottimista, generosa e discreta. Ma anche lunatica e problematica, permalosa e impaziente, testarda e un po' pigra. Mi reputo un'esteta. A tratti snob. Una folle, se volete. Ho mille ambizioni seppure molte paure. Svariati interessi e grandi sogni nel cassetto. Non so perché ho scelto come nickname "Menestrella"... Forse perché i menestrelli mi hanno sempre affascinata. O forse perché mi sarebbe piaciuto essere come quei cantastorie medievali, quegli artisti girovaghi, liberi e bizzarri. O forse perché sono un po' come loro: alla perenne ricerca di un principe che mi ami e di una corte che mi accolga.

 

              

 

AMO

Leggere,scrivere,pensare,
parlare,viaggiare,
la musica,
la danza classica,
il teatro,
l'opera lirica,la fotografia,
la storia dell'arte,
il Palio di Siena,i tramonti sul mare,
i suoni e i profumi della montagna,
i versi degli animali in campagna,
i panorami,la solitudine,il vino,la birra,la pizza,il cibo,
le bolle di sapone,la psicologia,
i borghi medievali,
Siena,Roma,Ravello,la semplicità,la serenità,la gioia,
le forti emozioni,la cultura,l'eleganza,i profumi,la bigiotteria,
il rosa,i burattini,i gatti,
i film intelligenti,
le maschere veneziane,
il mio orsacchiotto di peluche,
i sorrisi,i bei ricordi,la mia famiglia.

 

ODIO

L'ipocrisia,la volgarità,la cattiveria,l'ignoranza,la superstizione,il caldo torrido,il raffreddore,le persone che non si lavano,le bugie,i tradimenti,la maleducazione,l'arroganza,il conformismo,i ficcanaso,i ladri,le persone senza progetti sogni ed ideali,chi fa del male agli esseri umani e agli animali,gli illusi,le persone con la puzza sotto il naso,il politically correct,il libertinaggio,gli esibizionisti,i perenni insoddisfatti.

 

            

 

 

 

IL TEMPO DELLE VIOLE

Post n°50 pubblicato il 15 Novembre 2010 da LaMenestrella

Insieme alle rose e alle camelie, le violette sono i miei fiori preferiti in assoluto. Forse perché sono legate ai miei ricordi d'infanzia: da piccola le raccoglievo con mio nonno nel mio giardino, poi ne facevamo dei graziosi mazzolini e li portavamo alla nonna e alla mamma. Ancora oggi spuntano nel mio giardino, ma da quando il nonno non c'è più non mi entusiasma più raccoglierle. Piccole, tenere, insignificanti ma dal profumo forte e persistente. Le amo da sempre! Negli ultimi tempi però ci sto andando proprio in fissa. E non parlo solo del fiore. Mi piace il nome Violetta, tanto che ho pensato che se avrò una figlia la chiamerò così. Mi piace il colore, per gli abiti, per i cosmetici, per le pareti, per la bigiotteria, per l'oggettistica in genere (pare che il viola stimoli la creatività ed io sento sempre il bisogno di stimolarla). Mi piace il profumo, tanto è vero che adoro due profumi che hanno la violetta come nota di testa: Eleonora Duse di Laura Tonatto e, ovviamente, la mitica Violetta di Parma Borsari, un pezzo di storia italiana. Ho addirittura cercato libri e canzoni che parlano di violette. Violetta è anche il nome della protagonista della mia opera preferita, La traviata di Giuseppe Verdi (che poi sarebbe la signora delle camelie e la camelia, manco a dirlo, è un altro fiore del mio cuore. Tutto collegato!  ). So che addirittura si mangiano questi delicati fiorellini. Io in passato ho soltanto assaggiato delle pastiglie al sapore di violetta e ricordo che erano squisite (le produce la celebre e antica azienda dolciaria Pastiglie Leone).
Non so perché ma questo fiore, con quel suo profumo, quel suo aspetto, quel suo stesso nome, mi fa pensare ai tempi antichi, tipo inizi del 1900. Mi fa pensare a perle, reggicalze, pizzi, merletti, calze con la riga, ciprie, rossetti, immagini in bianco e nero, immagini ingiallite. Tutto raffinatamente femminile, tutto meravigliosamente retrò. Come in un magico sogno. Lo so che sembra strano ma che volete da me? La mente assorbe gli stimoli attraverso i sensi dopodiché fa le associazioni che più le garbano, incurante del fatto che possono sembrare stravaganti o assurde.
Intanto, mentre scrivo questo post, ascolto Renata Tebaldi cantare un'aria di Alessandro Scarlatti. Quale? Ma Le Violette ovviamente!

 
 
 

SULLE CONTRADDIZIONI DELLA SOCIETA' MODERNA

Post n°49 pubblicato il 29 Ottobre 2010 da LaMenestrella

"La filosofia oggi è amata come profondità insondabile, come tautologia abbagliante e accecante, come formula sibillina, come mantra da ruminare in attesa che sprigioni il suo significato nascosto. Così i pensatori più venerati sono quelli meno razionalmente comprensibili. Quelli che citano (in graco e in tedesco, di preferenza) più che ragionare. Quelli che alludono alla perduta, originaria sapienza. Il pubblico di massa ama chi distribuisce saperi esclusivi. La democrazia culturale ama gli esoterismi. Il pubblico che vuole imparare predilige chi non insegna."
Alfonso Berardinelli

 
 
 

ADDIO PAUL!

Post n°48 pubblicato il 27 Ottobre 2010 da LaMenestrella

Si è spento nella notte tra il 25 e il 26 ottobre 2010, presso il Sea Life Center di Oberhausen (Germania), all'età di 2 anni e 9 mesi, il polpo Paul. Sì, proprio lui, il mollusco che in occasione dei Mondiali di calcio 2010 in Sudafrica ottenne una fama internazionale grazie alle sue capacità predittive. Predisse, infatti, i risultati delle partite in cui era coinvolta la Nazionale tedesca e il risultato della partita finale fra Olanda e Spagna: le sue previsioni si rivelarono tutte corrette.
Da allora divenne una star planetaria, amato e odiato come ogni divo che si rispetti: osannato in Spagna per averne predetto la vittoria della Coppa del Mondo, minacciato di morte (in padella) dai vinti, oggetto d'attrazione turistica, ingaggiato come testimonial pubblicitario, conteso dagli acquari di mezzo mondo che cercarono di accaparrarselo a suon di generose offerte di denaro, citato da Ahmadinejad e Zapatero, protagonista sulle pagine delle maggiori riviste e quotidiani di tutto il mondo, compreso quello della Santa Sede, "L'Osservatore Romano".
Destò l'iteresse di numerosi studiosi di vari paesi che avanzarono diverse teorie per dare una spiegazione alla sua straordinaria capacità di fare pronostici.
Indicato come "il polpo indovino", "l'oracolo del Mondiale sudafricano", Paul pare che vantasse origini italiane (dell'Isola d'Elba per la precisione).
Il decesso è avvenuto per cause naturali. Al momento sono scarse le notizie circa il luogo in cui saranno deposte le spoglie del celebre cefalopode.
Addio Paul! Riposa in pace.

 
 
 

LE CORSE DEI FANCIULLI

Post n°47 pubblicato il 24 Ottobre 2010 da LaMenestrella

Avete notato che i bambini corrono sempre? Corrono per strada, a scuola, nei supermarket e persino in casa. Si staccano dall'adulto che ne è il responsabile e lo precedono correndo o addirittura saltellando. Se ci pensate, gli adulti corrono solo quando hanno un valido motivo per farlo: per tenersi in forma, per non fare tardi, per non perdere il treno o l'autobus, per sfuggire a qualcuno o per raggiungere qualcuno che scappa. I bambini invece corrono anche quando non ce n'è bisogno. Osservateli: le loro corse sono l'espressione stessa della loro spensieratezza, della loro allegria, della loro incoscienza, della loro infantile voglia di primeggiare su tutto e tutti. Penso che le loro corse siano la metafora della loro volontà di diventare grandi in fretta, di andare velocemente incontro al mondo e al futuro (beata innocenza! ). Mi sbaglierò ma penso anche che siano la manifestazione del loro desiderio implicito di libertà e di indipendenza dall'adulto "supervisore". In effetti correre fa sentire liberi. Che bello essere bambini!

 
 
 

(IN)GIUSTIZIA DIVINA

Post n°46 pubblicato il 02 Ottobre 2010 da LaMenestrella

Durante le mie passeggiate su e giù per l'Italia mi è spesso capitato di incontrare sacerdoti e religiosi bellissimi. Sì sì, avete capito bene: B-E-L-L-I-S-S-I-M-I. No, non esagero. Modestia a parte, credo di avere buon gusto nel giudicare gli uomini dal punto di vista estetico e quelli in saio e tonaca che mi sono transitati davanti agli occhi, negli ultimi anni, non sono certo di quelli che passano inosservati.
Come non ricordare il prete dai tipici tratti indiani che nel lontano 2004 sostava in Piazza Arringo ad Ascoli Piceno, regale e raffinato come un principe d'Oriente? E vogliamo parlare del giovane sacerdote messicano che passeggiava in pieno centro a Roma, sul finire del 2008, e che somigliava tanto a quei fotomodelli esotici, bruni e sensuali, che sorridono felici dalle pagine delle riviste di moda? Merita di essere menzionato anche il seminarista rumeno che qualche anno fa ha partecipato alla celebrazione di una Messa nella mia parrocchia: serioso ed elegante, l'ho immaginato come uno di quei giovani nobilotti dell'800 che affollavano i café chantant parigini. Alcune settimane fa poi, sono stata in visita ad Assisi e lì, come è noto, è tutto un pullulare di monaci, giovani e vecchi, italiani e stranieri. Bene, a due passi dalla Porziuncola era seduto un fascinoso monaco che avrà avuto su per giù una quarantina d'anni. Credetemi, non era un uomo, era sesso che respirava. Ancora, all'uscita della Basilica Inferiore un giovane francescano, alto e biondo e dal sorriso smagliante, chiacchierava allegramente con un gruppetto di fedeli. Mi credete se vi dico che poteva benissimo essere scambiato per uno di quegli attori americani che tanto fanno impazzire le teenagers?
Questi che ho nominato sono solo alcuni (forse quelli che mi hanno colpito di più) dei bellocci consacrati a Dio che ho incrociato... sulle vie della fede. Durante queste celestiali visioni ho sempre esclamato fra me e me o con chi mi era accanto: "quanta bontà sprecata!". Le donne comprenderanno sicuramente la mia amarezza. Ma anche voi uomini, cercate di capire! Se vedeste una Monica Bellucci (o qualsiasi altra donna che accende il vostro desiderio) vestita da monaca, non ci rimarreste un po' male?
Ma io vorrei parlarne direttamente con il Capo. Sì, con te Dio. Vorrei sapere perché crei uomini così belli per poi chiamarli a servire alla tua mensa, precludendoli al genere femminile. Io non dico che preti e monaci debbano essere rospi, ma neanche fighi pazzeschi! Pure tu, Signore, cerca di capire, cerca di venirci incontro. Pensa a quante fanciulle in preda all'ormone fanno pensierini peccaminosi sui tuoi seducenti ministri... Ciò non va contro la tua volontà? E non venirmi a dire che sono prove che mandi per misurare la nostra capacità di resistenza alle tentazioni perché non ci credo! Ma insomma, come dobbiamo fartelo capire che... lo spirito è forte ma la carne è debole!?!?!


 
 
 

FEBBRE DA PALIO

Post n°44 pubblicato il 30 Giugno 2010 da LaMenestrella

"Quando poi sono i giorni del Palio, tutto esplode universalmente in una forma che a chi non sia del luogo o non vi abbia dimorato appare inconcepibile."
Mario Luzi
, Ritorno a Siena

"Solo i senesi possono raccontare agli italiani che cos'è il Palio. Peccato che nessuno, nemmeno loro, possa dire che cos'è l'emozione, lo spirito di fazione, l'ansia, l'amore per la contrada, l'angoscia dell'attesa, la trepidazione della corsa, il tripudio della vittoria, la pena e l'amarezza della sconfitta. Tutti sentimenti umani, facili a dire ma impossibili a scrivere." 
Piero Magi, Il Palio dentro e fuori

 
 
 

DIPLOMA AZZURRO

Post n°43 pubblicato il 19 Giugno 2010 da LaMenestrella

Quattro anni fa, nel 2006, l'Italia vinceva i Mondiali di calcio ed io mi diplomavo. Si, anche io sono iscritta a quel gruppo su Facebook: "Noi che ci siamo diplomati diventando campioni del mondo" . Ricordo perfettamente quell'estate fatta di ansie, paure, emozioni, lacrime, sorrisi. E non la ricordo solo per i campionati del mondo di calcio e per l'esame di stato, ma anche per altri motivi (sui quali sorvolo). 
L'esame di maturità è uno dei miei (pochi) ricordi più belli di cinque sudatissimi (e odiatissimi) anni di liceo (  ). Si studiava tra una partita e l'altra. Si cercava di distrarsi e di attenuare l'ansia per l'esame guardando undici ragazzi in maglietta azzurra e pantaloncini bianchi correre dietro un pallone, ma l'esperimento produceva sempre l'effetto contrario perchè l'ansia aumentava, soprattutto se si finiva ai tempi supplementari... Non sono un'appasionata di calcio, non seguo questo sport, ma i Mondiali sono i Mondiali! Ricordo che un pomeriggio si disputava Italia - Repubblica Ceca ma io non potevo seguire quella partita perché il giorno dopo avevo una delle prove scritte, perciò preferii restarmene chiusa in camera mia a studiare. Allora mia madre, che dalla cucina stava seguendo la partita insieme con mio nonno, mi avvisava ogni qualvolta l'Italia segnava gol. Che ricordi!
Quante cose sono successe in questi quattro anni. Tante, tantissime. Belle e brutte. Elencarle non servirebbe a niente. Dico solo che in questa manciata di anni sono cresciuta e sono cambiata moltissimo, dentro e fuori. Quello stesso 2006 è stato l'anno della svolta, del cambiamento, dell'inizio di una nuova parte della mia vita.
Ma adesso basta ricordi. Basta rimurginare il passato. Viviamo il presente con lo sguardo fisso al futuro. E intanto urliamo "FORZA ITALIA!!!" ballando al ritmo di Waka Waka!!! 
 

 
 
 

E SO' SODDISFAZIONI!

Post n°42 pubblicato il 26 Aprile 2010 da LaMenestrella

Non dico che scrivere è ciò che so fare meglio nella vita, questo lo lascio giudicare agli altri. Dico solo che scrivere è una delle cose che mi piace fare di più nella vita. Da sempre la scrittura mi permette di esprimere al meglio me stessa, le mie emozioni, i miei sentimenti. E le piccole grandi soddisfazioni che ho collezionato fino ad ora le devo alla scrittura e spero che sarà così anche in futuro, a Dio piacendo. Tra queste soddisfazioni vi è sicuramente la vittoria del "Premio Giovanni Paolo II", organizzato nel mio paese, Pompei, rivolto a poeti, pittori, scultori e fotografi provenienti da ogni parte d'Italia. Quest'anno il Premio è giunto alla sua terza edizione e ha scelto come tema ispiratore "la donna". Io ho deciso di parteciparvi con una poesia dal titolo "Lode alla donna". Era la prima volta che partecipavo ad un concorso letterario e le mie speranze di vincere erano poche, se non nulle. E invece mi sono ritrovata, a sorpresa, tra i vincitori.
Quando si riceve un premio, solitamente si fanno ringraziamenti e dediche. E io li voglio fare. Li devo fare. Voglio innanzitutto ringraziare l'uomo a cui è intitolato questo premio, ovvero Giovanni Paolo II, lo straordinario Karol Wojtyla, il papa della mia infanzia e della mia adolescenza, al quale io sono particolarmente legata e che considero il più grande e carismatico pontefice della storia della Chiesa. Lo ringrazio perché prima di scrivere la poesia con cui ho partecipato al concorso, l'ho pregato, gli ho chiesto di aiutarmi a trovare l'ispirazione, le parole giuste da mettere in versi, e mi piace pernsare che mi abbia realmente ascoltata ed aiutata.
La vittoria la dedico alla mia famiglia, in particolar modo ai miei genitori, che più di tutti credono fortemente in me e mi spingono a fare sempre meglio nella vita. La dedico a quei pochi, pochissimi amici che pure credono in me, che mi vogliono veramente bene e me l'hanno dimostrato con i fatti e non con le chiacchiere. La dedico a tutte quelle persone che mi apprezzano per quello che sono e mi rivolgono complimenti sinceri. La dedico anche ai tanti falsi amici che mi hanno vomitato addosso solo invidie ed energie negative e a quelle persone che non hanno mai capito niente di me, come alcuni professori del liceo, che hanno sempre preferito la mediocrità a me, provocandomi danni interiori negli anni più critici di una persona: quelli dell'adolescenza. La dedico alla mia professoressa di italiano e latino del liceo, Maria Caterina Rotundo, donna di raffinata sensibilità, che invece ha da subito capito tutto di me e l'ha fatto capire anche a chi non capiva (o non voleva capire), aiutandomi (inconsapevolmente) a prendermi le mie rivincite e aiutandomi anche a scoprire le mie vere inclinazioni. La dedico ai miei amatissimi nonni materni che non ci sono più. E infine la dedico a me stessa, perché impari a credere sempre di più in me, con l'augurio che riesca a dare al più presto un senso a questo bellissimo dono che è la vita.
Mi auguro che questo premio mi porti fortuna per il futuro. E' il primo che vinco, speriamo non sia anche l'ultimo!




 
 
 

LA PROFETICA SAGGEZZA DEGLI ANTICHI

Post n°41 pubblicato il 18 Aprile 2010 da LaMenestrella

"Volete sapere se un paese è ben governato e se vi regnano buoni costumi? Ascoltate la sua musica." Confucio

Quindi, secondo Confucio, la risposta sta nella musica. Bene Italiani, ascoltiamo dunque:



PS. Un plauso a Simone Cristicchi che con canzoni come questa sbatte in faccia agli italiani i loro vizi e difetti. Così come fa Fabrizio Moro. Così come ha fatto Rino Gaetano. Ognuno con il suo stile e con la sua genialità. Chapeau!
Abbasso l'ipocrisia e il perbenismo, SEMPRE!!!

 
 
 

SUA MAESTA' L'IPOCRISIA

Post n°40 pubblicato il 27 Marzo 2010 da LaMenestrella

Sanremo è finito da un pezzo, ma io voglio  continuare a parlarne.
Ospite internazionale della seconda serata della  60° edizione del Festival di Sanremo è stata Rania, la regina di Giordania (fa pure rima). Chi come me legge molti giornali e ama informarsi su tutto ciò che di bello e di brutto accade nel mondo, sa bene chi è Rania. Un incrocio (esteticamente parlando) fra Cristina Parodi e Alessandra Martines.



Una giovane donna, raffinata e affascinante, che ha sposato un re mediorientale e che passa il suo tempo tra eventi mondani, sfilate d’alta moda e vacanze nei posti più chic del mondo. Dice di essere molto impegnata nel sociale e non perde occasione per parlare di lotta alla povertà. Ricorda tanto, ma proprio tanto, Lady Diana Spencer: voglia di apparire acqua e sapone (ma in realtà il look è studiato nei minimi dettagli), voglia di mostrarsi vicine al popolino (ma nei fatti l'atteggiamento è fondamentalmente freddino) e voglia di soddisfare, attraverso la beneficenza, un particolare bisogno: il protagonismo mediatico.
Sanremo si mobilita per ospitare questa regina tutta glamour e beneficenza. Rania arriva a Teatro scortata da 50 guardie del corpo (“alla faccia del bicarbonato di sodio!” direbbe Totò).



Solo alle telecamere del Tg1 è permesso effettuare riprese esterne e i cameramen sono obbligati ad indossare giacca e cravatta rigorosamente nere (cominciamo bene! Ma che so stè imposizioni?!). Pare che la sovrana stesse per dare forfait all’ultimo momento dopo aver saputo dello spogliarello di Dita Von Teese nella precedente serata sanremese. I suoi  collaboratori hanno preteso di effettuare rigidi controlli per accertarsi che il contesto non fosse volgare ma all’altezza di una personalità come Rania (ma chi si crede di essere questa? Santa Rita da Cascia?). Ma alla fine la nobildonna non ha rinunciato all’ospitata (ci avrei scommesso! Non ne avevo dubbi!).



E’ la prima volta che una testa coronata calca con i suoi nobili piedini il palco dell’Ariston. Gli organizzatori del Festival ci tengono a precisare che la regina non ha voluto un euro in cambio della sua presenza (e ci mancherebbe!).  Un’emozionatissima ed imbarazzata Antonella Clerici annuncia con tono solenne (e patetico): “Signore e signori, Sua Maestà la Regina di Giordania Rania Al Abdullah” (Antoné calmati, che non stai annunciando la Vergine Maria!). Ed eccola entrare la regina, in un elegantissimo abito firmato da Giorgio Armani (varrà più l’abito o il contenuto?).



Antonella Clerici la saluta con due baci sulla guancia ma immediatamente dopo sembra pentirsi del gesto e tutta impaurita chiede alla sovrana se per caso ha violato qualche etichetta (mio Dio Antonella, cosa hai fatto?! Hai baciato la faraona, ehm, la regina?! Ora rischi la condanna a morte!). Ma la regina la tranquillizza e le chiede di stare serena e di essere se stessa al suo cospetto.



Inizia l’intervista. Una trasognata Antonella Clerici le fa domande sulla sua vita da sogno. Rania racconta di non essere di sangue blu e di aver conosciuto suo marito, il re, per caso (seh vabbé, dicono tutte così…). Dice di dedicare molto del suo tempo alla cura dei figli, a scrivere messaggini su Twitter, a visitare le scuole e gli ospedali del suo regno e, udite udite, ai fornelli. Ebbene si, la regina è pure una brava cuoca. Una donna perfetta dalla vita perfetta (e dalla giornata di 48 ore evidentemente). Poi dice che tra un dolce e un altro è costretta a togliere il grembiule da cucina e a sciacquare le mani sporche di farina per andare ad incontrare un capo di stato o un Papa (“Maestà…ma mi faccia il piacere!” ridirebbe Totò).



Dopo questa prima serie di cazzate l’intervista si fa seria. Ed eccola che comincia a parlare di povertà. Ed eccola che comincia a parlare di beneficenza.
Questa donna ha costruito la sua immagine sulla beneficenza. E’ considerata una sorta di eroina, di santa, di non so ché, perché fa beneficenza (o forse perché è anche bella, elegnate, perfettina e soprattutto regina?). Ora, io sono del parere che chiunque navighi nell’oro, come Rania, abbia il sacrosanto dovere morale di aiutare le persone meno fortunate, perciò per me Rania non fa niente di speciale, fa semplicemente il suo dovere. E’ vero che molti al suo posto se ne fregano, ma comunque sia, lei non fa nulla di speciale. Inoltre vorrei ricordare alla regina e a quanti l’ammirano, che la beneficenza si fa e non si dice. Trasformarla in una forma di pubblicità è squallido. Inoltre sono stanca di ricevere lezioni di vita da gente come Rania. Ma cosa ne sa Rania della povertà? Di quanto sia dura la vita? Lei, alla quale la vita ha sempre sorriso e continua a sorridere? Sinceramente le lezioni di vita me le faccio dare da persone come Madre Teresa di Calcutta che hanno rinunciato a tutto ciò che la vita poteva offrirgli per aiutare i più poveri tra i poveri, che non vivono in palazzi reali e albrghi di lusso, ma hanno scelto di alloggiare tra gli ultimi della Terra, che non vanno in giro scortati da 50 guardie del corpo, ma hanno messo a rischio la propria vita per aiutare il prossimo, che non vestono di stoffe pregiate e abiti griffati, ma si sono accontentati di semplici stracci. Sono persone come queste che vanno ammirate, di fronte alle quali vale la pena inchinarsi, per il loro coraggio, la loro forza, la loro generosità fuori dal comune. Veri eroi, veri santi. E’ difronte a persone come queste che io mi sento piccola ed insignificante.
Io non dico che tu, Rania, devi vivere sotto i ponti, non dico che essere regina sia una colpa, per carità! Ma fai beneficenza in silenzio. Conduci la tua vita da regina senza rompere i maroni a chi con te non ha nulla da spartire. Non venire a dire a noi, comuni mortali, cosa è giusto o sbagliato fare, tu che hai un’esistenza da favola, tu che vivi senza badare a spese, tu che ti dai al lusso sfrenato. Tu che dopo la tua comparsata a Sanremo te ne sei andata all’Hotel Metropole di Montecarlo  (uno degli hotel più lussuosi al mondo), sei la persona meno adatta a parlare di povertà e a chiedere beneficenza. Sei solo un’ ipocrita, regina dei miei stivali.
Il mio nervosismo è salito alle stelle quando, alla fine, il Teatro Ariston si è alzato in piedi per salutare Rania che andava via (ma per quale motivo vi alzate?!). Ormai le standing ovation sono diventate un habitué in televisione, si fanno per chiunque (ma stiamo scherzando?!).



Ma se Rania è ipocrita e contraddittoria, l’Italia lo è ancora di più. Molto di più. Questa Italia sinistroide e repubblicana che però si scandalizza se un ex principe (e sottolineo ex) si dà allo showbiz, che si emoziona alla presenza di una regina, che vuole sognare parlando di principi, principesse, re e regine. Anche io ad 8 anni sognavo di sposare il principe William d’Inghilterra e di andare a vivere in un castello. Ma avevo 8 anni! Adesso, a 22 anni suonati, sogno ben altro e stè storielle “di corte” mi fanno venire il latte alle ginocchia. Parlare nel 2010 di principi e regine lo trovo terribilmente anacronistico e trovo irritante come l’orticaria questa Italia che si sente sempre inferiore (ignorando la sua gloriosa storia), che vuole ancora inchinarsi, che è sempre pronta ad abbassare la testa (e il pantalone). Ma basta! Ma ripigliatevi, ridicolo, ipocrita popolo di stronzi imbecilli!!!

 
 
 

VAFFANCULO MAMMA RAI!

Post n°39 pubblicato il 17 Febbraio 2010 da LaMenestrella

Martedì 16 febbraio 2010 si é aperta la 60° edizione del Festival della Canzone Italiana di Sanremo. L'ospite internazionale della prima serata é stata la regina del burlesque Dita Von Teese. Siamo su RaiUno e siamo ancora in prima serata, quindi in fascia protetta, quando la celebre spogliarellista americana fa il suo ingresso sul palco del Teatro Ariston. In una manciata di minuti si toglie i tacchi a spillo, si sfila le calze di seta, si libera di una specie di abito dalle mille pailettes e trasparenze e resta in perizoma e reggiseno color carne.



Si adagia poi nell'enorme coppa di champagne (oggetto simbolo delle sue sensualissime preformance) posta al centro del palcoscenico, ricolma d'acqua (o di champagne?) e da lì si libera anche del reggipetto, mostrando i seni perfetti. Conclude il numero eseguendo un paio di movimenti ad altissimo contenuto erotico. Mamma Rai non censura. Permette alla bella Dita Von Teese di mostrare il culo e di sbattere le tette per otto minuti scarsi, sulla prima rete e in prima serata. E per farglielo fare le offre la bellezza di 80 mila euro. 



Ma questa é l'ultima di una lunghissima serie di tette e culi che la Rai ha fatto sfilare sugli schermi televisivi negli ultimi anni. Dall'Isola dei Famosi ai pseudo-balletti delle trasmissioni del sabato sera, passando per qualche fiction, ci ha mostrato di tutto e di più: chiappe vibranti, capezzoli ballerini, volgari ammiccamenti, ballottaggi nelle mutande, scene di sesso esplicite... Un minestrone di immoralità, banalità, messaggi negativi che Mamma Rai offre, a tutte le ore del giorno, ai suoi spettatori, senza porsi alcun problema di restrizione. 
Il problema se lo pone invece quando deve mandare in onda uno dei film più belli degli ultimi anni: "I segreti di Brokeback Mountain" di Ang Lee. Pellicola pluripremiata che racconta la struggente storia d'amore fra due cowboys omosessuali. "I segreti di Brokeback Mountain" è una poesia, un pugno nello stomaco, uno schiaffo. E' un film che affronta l'omosessualità con discrezione, senza essere mai ambiguo, mai volgare. Ti sbatte in faccia la cruda realtà con delicatezza, ti fa riflettere, ti spoglia dai pregiudizi, ti scuote i sentimenti, ti commuove fino alle lacrime.



Di colpo Mamma Rai diventa puritana, si scandalizza, teme che l'amore fra due uomini possa turbare gli animi puri degli italiani. Allora decide di trasmettere il film in seconda serata, con tanto di bollino rosso e di tagliare alcune scene. Tra queste viene tagliata una delle scene più belle del film: il bacio fra i due cowboys. Uno dei momenti più romantici e passionali della storia del cinema. Non vengono tagliate invece un paio di scene di sesso tra eterosessuali, con tanto di tette in primo piano. Sembra quasi che Mamma Rai voglia censurare l'omosessualità stessa. 
In definitiva: la tv di Stato italiana, erogatrice continua di trash, porcate e messaggi furvianti, vieta, taglia, censura un racconto d'amore, di verità, dai messaggi positivi... E' paradossale! E' assurdo!
Questa girandola di ipocrisie, di bigottismi, di finti moralismi, di perbenismi, di buonismi, di pregiudizi, di razzismi, di omofobia, di ignoranza, messa in moto dai mass media, mi fa rabbia, mi fa orrore, mi fa paura.
Siamo alla frutta!

 
 
 

CAZZEGGIAMENTO

Post n°38 pubblicato il 07 Febbraio 2010 da LaMenestrella

TEST DELLE COSE FATTE NELLA VITA. IN ROSSO HO EVIDENZIATO LE COSE CHE HO FATTO FINO AD ORA NELLA VITA:

Ho urlato in un locale pubblico - Ho dato informazioni errate solo per il gusto di farlo - Ho insultato qualcuno fino a farlo piangere - Ho partecipato ad una manifestazione - Sono stata espulsa - Ho piantato un albero - Ho incendiato qualcosa - Ho sentito dolore fino a piangere o urlare - Ho baciato qualcuno più grande di me -Ho fatto un tuffo da un'altezza di almeno di 10 mt - Ho assaggiato un cibo coreano - Ho assaggiato un cibo tunisino - Ho pensato seriamente al suicidio - Ho odiato - Sono stata in un sexy shop - Ho baciato una ragazzo straniero - Mi sono persa in una città sconosciuta - Ho tirato dei bidoni - Mi sono innamorata di un amico - Ho fatto yoga - Ho fatto esercizi tantrici non sessuali - Ho assistito ad un incidente stradale - Sono stata ammanettata - Ho giocato a squash - Ho avuto un colpo di fulmine - Ho sentito la mancanza di un ex - Ho giocato a briscola - Ho tenuto un diario segreto - Ho fatto sci fuori pista - Ho fatto jungle trekking - Sono stata con uno più piccolo di me - Mi sono spacciata per qualcun altro - Mi sono arrampicata su un albero - Ho desiderato che una notte non finisse mai - Ho fatto una pazzia per amore - Ho fatto il bagno di notte - Ho fumato il narghilè - Ho scritto una lettera d'amore - Sono stata sospesa da scuola - Ho una dedica a murales - Ho perdonato - Ho fatto un incidente in macchina - Sono stata vittima di uno scherzo - Sono stata alle terme - Sono stata a vedere un gran premio di Formula 1 - Sono andata allo stadio - Sono stata in un night - Sono stata in un club privè - Ho mentito spudoratamente - Ho fatto un murales - Ho visto la barriera corallina - Ho fatto la stronza - Sono stata con più persone nello stesso giorno - Ho scoperto che qualcuno a cui tenevo mi sputtanava di nascosto - Per rabbia ho rotto degli oggetti - Sono stata al telefono più di 2 ore - Ho pianto davanti ad altri - Ho visto un'eclissi di sole - Sono scappata di casa - Ho scritto una poesia - Sono stata a casa di una sconosciuto - Ho detto una cosa e subito dopo ho fatto il contrario - Faccio abitualmente spuntini di mezzanotte - Ho spiato dal buco di una serratura - Ho origliato a una porta - Ho camminato su un tetto - Ho letto più libri in un giorno - Ho fermato qualcuno per strada per conoscerlo - Sono stata in una moschea - Ho fatto la sauna - Ho tradito - Ho preso una multa - Sono stata inseguita da cani inferociti - Sono scappato da un posto di blocco delle guardie - Ho ricevuto delle proposte oscene - Ho fatto un provino televisivo - Ho fatto di tutto per rendere felice una persona - Ho incontrato qualcuno conosciuto in internet - Sono stata ad un concerto -Ho guidato senza essere in grado di farlo - Ho fatto giochi alcoolici - Ho visitato più posti all'estero che in Italia - Sono stata in un paese in guerra - Sono andato da qualche parte dicendo a tutti che andavo da un'altra - Ho corrotto qualcuno - Sono stata raccomandata - Mi sono iscritta ad un partito - Ho desiderato una persona per mesi senza riuscire a dichiararmi - Ho desiderato di andare a vivere all'estero - Ho viaggiato senza biglietto - Sona stata single per scelta - Sono stata con qualcuno per passatempo - Ho volato - Ho attraversato le rapide di un fiume - Ho avuto incubi ricorrenti - Ho girato nuda per casa - Ho traslocato in un’altra città - Ho scalato una montagna - Ho guidato una Ferrari - Ho un amico di cui posso fidarmi ciecamente - Sono stata all'interno della grande piramide - Ho fatto il bagno nuda nel mare - Ho detto ti amo non credendoci - Ho abbracciato un albero - Ho fatto uno striptease - Sono stata a Parigi - Ho visto una tempesta marina - Ho passato la notte sveglia fino a vedere l'alba - Ho visto l'aurora boreale - Ho cambiato pannolini ad un bimbo - Sono salita a piedi sulla cima della torre di Pisa - Ho dormito sotto le stelle - Sono stata su una mongolfiera - Ho cantato in pubblico - Mi sono ubriacata con lo champagne - Ho usato droghe pesanti - Ho guardato le stelle con un telescopio - Mi è venuta la ridarella in un momento inopportuno - Ho giocato d’azzardo - Mi sono finta malata pur non essendolo - Sono stata ai Caribi - Ho fatto battaglie con palle di neve - Ho gridato con tutta la mia forza solo per il gusto di farlo - Ho tenuto in braccio un cagnolino - Ho messo in atto una fantasia erotica pensata a lungo - Ho fatto un bagno romantico a lume di candela - Ho comprato un coniglio - Ho fatto una doccia con acqua gelata - Mi sono messa a parlare con un mendicante - Ho ballato come una matta fregandomene degli altri - Ho dato una sberla a qualcuno - Ho parlato con accento straniero per un giorno intero - Ho visitato il luogo d'origine dei miei antenati - Almeno una volta mi sono sentito felice nella mia vita - Ho giocato a Las Vegas - Ho confortato qualcuno che è stato smerdato di brutto - Ho vinto qualche lotteria o scommessa - Ho ballato con estranei in paesi stranieri - Ho visto i delfini - Ho rubato o danneggiato cartelli stradali - Ho fatto un viaggio on the road - Ho fatto sport agonisticamente - Ho fatto una passeggiata notturna sulla spiaggia - Sono stata in college - Ho avuto il cuore spezzato più a lungo di quanto sono stata innamorata - Sono stata in treno per più 18 ore - Al ristorante mi sono seduto a mangiare con estranei - Ho sistemato qualcosa in ordine alfabetico - Ho abortito - Sono stata un giorno intero a letto - Ho sognato di essere invisibile - Ho fatto l'amore con uno senza che lui mi piacesse - Ho baciato sotto la pioggia - Ho giocato nel fango - Ho giocato sotto la pioggia - Ho fatto qualcosa di cui pentirmi senza però pentirmi d'averlo fatto - Ho scoperto che qualcuno ha scoperto il mio blog - Ho rotto una finestra o un vetro - Sono sempre stata ricambiata in amore - Ho visitato antichi siti archeologici - Ho dei pearcing al di fuori dell’orecchio - Ho ascoltato una canzone per più di 2 ore - Sono stata sposata - Sono comparsa in un film - Ho rovinato una festa - Ho avuto dei figli - Ho pianto guardando un film - Ho amato qualcuno che non meritava - Sono stata baciata appassionatamente da provare le vertigini - Ho divorziato - Sono stata da uno psicologo - Ho fatto sesso in luogo pubblico - Ho fatto sesso in auto - Ho preparato una torta - Sono stata in gondola a Venezia - Sono stato inseguito da un'oca - Ho un tatoo nascosto - Ho subito delle operazioni - Ho ricevuto fiori - Ho ricevuto colazioni a sorpresa  - Ho avuto rapporti omossessuali - Ho ricevuto complimenti per il mio lavoro - Sono stata in crociera - Sono stata tradita - Sono stata coinvolta in una rissa - Ho detto qualcosa di cattivo su qualcuno - Ho ricevuto una proprosta di matrimonio - Di ricente ho comprato e ho giocato con qualcosa d'infantile - Ho girato in bici in un paese straniero - Ho scoperto qualcosa di interessante su i miei antenati - Ho scritto al governo del mio Stato - Avrei voluto essere in un film - Ho cantato in macchina per almeno 2 ore - Sono sopravvisuta a un incidente stradale - Ho scritto articoli per giornali - Ho accarezzato animali di cui ho paura - Ho fatto innamorare ma senza poter ricambiare - Ho fatto nascere un animale - Sono stata licenziata - Ho riposto male la mia fiducia - Ho ucciso animali - Ho partecipato a un safari in Africa - Ho guidato una moto - Ho guidato un trattore - Ho sparato qualcuno - Ho avuto amici omossessuali - Ho partecipato ad gioco televisivo - Ho fatto l'autostop - Ho comprato qualcosa che desideravo anche se costava tantissimo - Ho avuto relazioni durate più di un anno - Ho fatto sci nautico - Ho mangiato sushi - Ho comprato vestiti in un mercatino - Ho fatto l'amore all'aperto - Ho fatto cambiare idea a qualcuno su qualcosa - Ho cambiato idea su qualcuno o su qualcosa - Ho fatto licenziare qualcuno - Ho avuto paura di morire - Ho mangiato insetti - Ho letto Omero - Ho pregato - Ho chiesto scusa molto tempo dopo  - Sono stata eletta capoclasse almeno una volta - Sono svenuta - Ho riparato da sola il mio pc - Ho pianto per una giornata intera - Ho barato al gioco - Ho marinato la scuola - Sono caduta dalle scale - Ho vomitato in un luogo pubblico - Ho perso un amico o una persona cara - Ho venduto qualcosa ad un estraneo - Ho comunicato con qualcuno non conoscendo la sua lingua - Ho rubato la saponetta dall'albergo - Ho bucato le ruote di una macchina o strisciato la carrozzeria - Ho fatto pipì all'aperto - Ho rubato davanti ad altre persone - Ho copiato un compito in classe - Ho aiutato gli amici quando avevano bisogno.

 
 
 

LE DAME GALANTI

Post n°37 pubblicato il 22 Gennaio 2010 da LaMenestrella

"Una donna ha bisogno di quattro animali nella sua vita: una Jaguar nel garage, una tigre nel letto, un visone nell'armadio e... un asino che paghi per tutto."   ( Zsa Zsa Gabor )



Se chi mi conosce bene e sa come la penso su determinati argomenti, leggesse, qui sul mio blog, questa frase, urlerebbe di sicuro al paradosso. Innanzitutto perché non ho questa scarsa considerazione degli uomini (anzi, mi schiero spesso dalla loro parte per difenderli, intimoriti come sono, da donne, alcune donne, sempre più aggressive, arriviste e materialiste) e poi perché non sono il tipo di donna che ragiona in un modo tanto infimo e squallido. Ma non posso negare che esistono uomini, tanti uomini, che meriterebbero un trattamento simile. Per il loro carattere, il loro modo di pensare, di agire. A questi uomini auguro di incontrare sul loro cammino una donna che li tratti in maniera simile a quella suggerita dalla bionda mangiatrice di uomini Zsa Zsa Gabor (che solo all'altare ne ha portati nove, due in più rispetto alla collega Liz Taylor, un' intenditrice dunque  ). Perché possa essere loro di lezione per non aver saputo riconoscere, apprezzare e amare le donne VERE.
Detto questo, ribadisco che: odio il femminismo tanto quanto il maschilismo e che non amo generalizzare.
Chi ha orecchie intenda e chi non ne ha...pazienza!

 
 
 

IL MIO 2009

Post n°36 pubblicato il 31 Dicembre 2009 da LaMenestrella

Mentre attendo la mezzanotte per brindare al nuovo anno, faccio un resoconto di questo 2009 e giungo alla conclusione che, tutto sommato, è stato un anno positivo. Un anno in cui si sono alternati momenti sì a momenti no; un anno che mi ha preservato qualche piacevolissima sorpresa e che non mi ha lasciato brutti ricordi (ringraziando Iddio!). Cosa ho fatto in questo 2009? Beh...vediamo: ho collezionato ottimi voti all'università anche se mi sono rimproverata del fatto che avrei potuto dare qualche esame in più e non l'ho dato.
Per la sesta volta ho visto danzare dal vivo Roberto Bolle, ma stavolta è stato diverso, è stato speciale, perché ho avuto la grandissima occasione di incontrarlo e di parlargli dopo lo spettacolo. Negli ultimi anni poi, ho visto danzare dal vivo tanti grandi ballerini classici, come Bolle appunto, ma quest'anno ho avuto l'opportunità di vedere un mostro sacro della danza: Mikahil Baryshnikov, e credo che non mi ricapiterà mai più nella vita.
Io, dal canto mio, ho vinto un premio letterario scrivendo una poesia sulle donne. Era la prima volta che partecipavo ad un concorso letterario (internazionale poi!) ed ero sicurissima di non vincere. E invece mi sbagliavo...  
Ma quest'anno è stato anche l'anno dei forti batticuori. Ho provato un grande trasporto per una persona della quale mi ero già invaghita qualche tempo fa. Ho pianto per lui, ho pregato per lui, per le sue battaglie. In un certo senso ho lottato con lui e per lui. E ho gioito per le sue vittorie. Forse, presa dall'entusiasmo, ho esagerato, ma un sentimento indescrivibile mi ha fatto da burattinaio.
Quest'anno ho ritrovato, grazie a Facebook, un vecchio compagno delle scuole elementari, grazie al quale ho ricominciato a credere nel valore dell'amicizia .
Quest'anno, più di tutti, il Palio di Siena mi ha regalato emozioni intensissime, facendomi comprendere il vero significato del termine "adrenalina".
Spinta dalla mia inesauribile curiosità, ho cercato di riempire il mio bagaglio culturale lanciandomi alla scoperta del flamenco, delle danze arabe, della crudele arte della corrida e ho approfondito le mie conoscenze relative alla vita di alcuni grandi personaggi che hanno segnato la storia. Inoltre sono ritornata al mio vecchio amore per il Giappone, grazie anche alla riscoperta dei mitici fumetti manga. Mi sono poi lasciata incantare dagli Usa e dalle loro mille sfaccettature. Ho rivalutato la Spagna, il Messico, le loro spiagge, le loro tradizioni, la loro musica, la loro vitalità. 
Quest'anno ho anche visto una persona suicidarsi, a pochi metri da me, lanciandosi sotto un treno. Ho provato pietà per quel giovane sconosciuto, evidentemente rigettato dalla società, sentendo dentro di me un forte senso di impotenza. Ho pianto e pregato per lui, ho riflettuto sul significato di un gesto tanto coraggioso quanto terrbile e ho provato disgusto per l'indifferenza della società difronte ad un tale avvenimento. E forse questo è l'unico ricordo veramente brutto che il 2009 mi ha lasciato. 
Ho concluso l'anno rischiando di beccarmi una denuncia da parte di un magistrato per aver espresso, in sua presenza, un'opinione a sfavore della sua categoria (in un paese, l'Italia, che dice di essere in democrazia, dice...) e per aver difeso, allo stesso tempo, la verità e la libera informazione. Ma alla fine l'ho spuntata io!  Perché io la testa non l'abbasso mai, soprattutto difronte all'ipocrisia e all'arroganza di chi vigliaccamente si nasconde dietro una toga o una divisa.
Forse quest'anno ho avvertito forte, più delle altre volte, il desiderio di evadere dal paese in cui vivo, Pompei, che di crescere proprio non vuole saperne, nonostante si ritenga un paese di interesse internazionale per arte e cultura (ed in effetti lo é). Ora comincia veramente a starmi stretto e i suoi abitanti, per la maggior parte illusi e falliti, sono talmente patetici da risultare intolleranti. 
Bah...per concludere, diciamo che, da una parte, durante quest'anno, non ho portato a termine tutto ciò che mi ero prefissata di fare, non ho mantenuto qualche promessa, in alcuni perieodi ho eccesso in pigrizia dando troppa confidenza all'ozio, sono risultata più menefreghista ed egoista del solito (forse perché le persone che ho incontrato sul mio cammino mi hanno spinta, con il loro comportamento, ad essere tale) ma dall'altra parte ho anche compiuto piccoli grandi passi, ho fatto cose belle che non credevo di riuscire a fare e per tutto ciò ho ottenuto quello che, credo, mi sono meritata.
Quest'anno di delusioni ne ho avute poche, di "depressioni" tante (  ), di speranze quanto bastano (per illudersi?). Ora, lasciandomi alle spalle questo 2009 alquanto soddisfacente, brindo al nuovo anno con i sogni e le ambizioni di sempre, con nuovi progetti piccoli e grandi da realizzare, con la promessa di fare sempre meglio e di cercare di dare sempre il meglio.
Che Dio ci perdoni e ci benedica sempre (nonostante tutto) e che questo 2010 sia davvero un buon anno, per tutti .       

 
 
 

RITROVARSI A POCHI METRI DA UN MITO

Post n°35 pubblicato il 07 Novembre 2009 da LaMenestrella

Un balletto può suscitare emozioni forti anche se non viene rappresentato in un teatro mozzafiato, con scenografie imponenti, con un grande corpo di ballo compatto e coordinato, vestito di mille colori e luccichii, accompagnato da un' egregia orchestra. L'importante è che la coreografia sia geniale e che ad interpretarla siano artisti eccelsi, di quelli che l'arte ce l'hanno scritta nel DNA. Non importa quanti siano. A volte ne bastano solo due per compiere il miracolo. Un miracolo a cui ho assistito ieri, 6 novembre 2009. Un miracolo chiamato "Three Solos and A Duet", compiuto da due mostri sacri della danza: Mikhail Baryshnikov e Ana Laguna, ma anche da tre grandi coreografi: Aleksej Ratmanskij, Mats Ek e Benjamin Millepied. Un miracolo che in Italia era già stato compiuto a Milano, a Roma, a Civitanova Marche e che ora aspettava di essere compiuto a Napoli. Il Teatro San Carlo, nuovamente chiuso per lavori di restauro, riaprirà i battenti il prossimo gennaio e si sposta per l'occasione al vicino Teatro Politeama, un teatro dalle vaste dimensioni, ma non certo pensato per il balletto e neppure minimamente paragonabile al Massimo napoletano (glorioso per storia e bellezza), comunque ideale per le situazioni, per così dire, d'emergenza. "Three Solos and A Duet" è un composto di quattro coreografie, tre assoli e un passo a due, come lo stesso titolo fa intendere, indipendenti l'una dall'altra ma in realtà collegate da un filo sottile. Scenografia povera, all'apparenza inesistente: una tetra parete, una scarpa, una sedia, un tavolo, un tappeto. Oggetti con un significato ben preciso, perché "Three Solos and A Duet" è un balletto "simbolista", "incentrato sulla poetica degli oggetti", come qualche raffinato giornalista ha spiegato. Sapientemente studiati i giochi delle luci. Meravigliosa la musica, un po' classica e un po' moderna, composta da diversi autori, registrata e non eseguita dal vivo dall'orchestra (come solitamente avviene negli spettacoli tersicorei). Due interpreti: Mikhail Baryshnikov, sessantuno anni e non sentirli affatto, è uno dei più grandi ballerini della storia della danza (e il più grande ballerino vivente come è stato definito dal Times). Russo di nascita, statunitense d'adozione, è l'unico danzatore ad aver eguagliato il divino Nureyev. Tecnica prodigiosa e mimica inarrivabile. Protagonista di due dei più belli e premiati film incentrati sul mondo del balletto: "Il sole a mezzanotte" e "Due vita, una svolta", quest'ultimo gli è valso una nomination all'Oscar come miglior attore non protagonista. Donnaiolo, amato da ballerine e attrici come Isabella Rossellini e Jessica Lange (la quale gli ha anche donato una figlia), è stato il fidanzato di Sarah Jessica Parker nella fortunatissima serie "Sex and the City". Per nulla al mondo potevo perdermi l'occasione di andare a vedere dal vivo questo mito vivente.  
Ana Laguna, spagnola, compagna e musa di Mats Ek, è invece una ballerina che conoscevo poco e niente e che mi ha letteralmente incantata. Eccellente nella mimica, fluida nei movimenti. Un corpo non più sottile ma morbido e agile. Un volto affascinante, incorniciato da lunghissimi capelli grigi.



Mikhail e Ana hanno raccontato, attraverso il linguaggio del corpo, da soli ed insieme: la passione, scemata col passare del tempo, di un musicista per una ragazza dell'alta società russa; la solitudine di una donna avanti con gli anni, abbandonata dal suo amato che non ha mai smesso di cercare; le gioie e i dolori, le luci e le ombre del rapporto di coppia, di una coppia non più giovane (i due arrivano persino a discutere a voce alta, in scena, sovrapponendosi alla musica). Uno dei tre assoli è invece un ritratto dello stesso Baryshnikov. Qui si è ritrovato a confronto con il suo passato. Infatti vecchi filmati di lui adolescente mentre esegue straordinari virtuosismi scorrono lungo un grande schermo in fondo alla scena. Lui prova a rifare quei movimenti ma l'età non glielo permette più. Per un momento, attraverso un bel gioco di luci ed ombre, fa intendere di sentirsi piccolo in confronto al ragazzo che era, ma poi si mette a danzare così come sa fare ora, rinunciando ai virtuosismi di una volta, accettando con serenità e con un nuovo slancio la vecchiaia.
Tutto questo, Mikhail e Ana, l'hanno raccontato in meno di un'ora, con una mestria, una leggiadria, un'eleganza, una passione viscerale che i giovani danzatori di oggi se le sognano!
 
Applausi interminabili dall'inizio alla fine e standing ovation finale con tanto di fiori lanciati sul palco, per ringraziare questi due grandi nomi della danza che hanno saputo toccare le corde dell'anima con un balletto contemporaneo che definirei, non so se correttamente, un' inno alla vecchiaia; una poesia tragica, comica, patetica, dal messaggio a tratti incoraggiante, a tratti scoraggiante. Comunque sia, uno dei balletti più belli che ho visto fino ad ora (a fine spettacolo le mani mi tremavano per le emozioni che mi attraversavano il corpo come vibrazioni) e che porterò nel cuore per sempre. Grazie Divini!!!

 
 
 

SAGGEZZA ISPANICA

Post n°34 pubblicato il 01 Agosto 2009 da LaMenestrella

"Lo spagnolo dice che una donna per essere perfettamente ed assolutamente bella deve avere trenta belle condizioni. Tre cose bianche: pelle, denti, mani. Tre nere: occhi, sopracciglia, palpebre. Tre rosse: labbra, guance, unghie. Tre lunghe: corpo, capelli, mani. Tre corte: denti, orecchie, piedi. Tre larghe: petto, fronte, spazio fra le sopracciglia. Tre strette: bocca, vita, caviglia. Tre grosse: braccia, coscia, polpaccio. Tre sottili: dita, capelli, labbra. Tre piccole: capezzoli, naso, testa."
Pierre de Bourdeille signore di Brantôme, Vies des dames galantes


(Nella foto: Tamara Rojo)

 
 
 

SCENE...DA SOGNO!

Post n°33 pubblicato il 14 Giugno 2009 da LaMenestrella

Tratto dal film "Il Decameron" di Pier Paolo Pasolini:



...eppure quel genio di Pier Paolo Pasolini non ha resistito alla tentazione di trasformare il sogno in realtà...
Grazie maestro!

 
 
 

PAROLE SANTE!!!

Post n°32 pubblicato il 13 Marzo 2009 da LaMenestrella

"Le belle persone cercano ciò che dà senso e valore alla propria anima e alla propria coscienza. Cercano arte, bellezza, poesia: coriandoli d'eternità." (Roberto Bolle)

 
 
 

LA MIA PRIMA GISELLE

Post n°31 pubblicato il 04 Marzo 2009 da LaMenestrella

E' maledettamente difficile tradurre in parole le emozioni. Si possono mettere insieme svariati termini, nella maniera più sofisticata e poetica possibile, ma credo che non si riesca mai a spiegare e trasmettere fino in fondo l'orgasmo dei sensi.
Giselle è, così come Il lago dei cigni, il balletto per antonomasia. Per gli appassionati di danza classica, per i ballettomani come me, non aver mai visto dal vivo, almeno una volta nella vita Giselle, è da considerarsi peccato mortale.
L'avevo sempre visto in video questo balletto; la sera dello scorso 25 febbraio ho potuto finalmente vederlo dal vivo. A Napoli, in un Teatro San Carlo che ha ritrovato un pò del suo antico splendore grazie ai lavori di restauro, Giselle è interpretata da Alicia Amatriain e Albrecht dal mio amato Roberto Bolle. Accompagnati dal Corpo di Ballo sancarliano e dall' Orchestra diretta dall'affascinante e raffinato maestro David Garforth. Scenografie mozzafiato e realiste, costumi curati nel dettaglio.
Alicia Amatriain non è la Giselle inarrivabile di Carla Fracci, né quella magistrale di Alessandra Ferri e neppure quella eterea e un po' patetica di Svetlana Zakharova. E' una Giselle dolce, delicata. Convincente. Canonica direi. Roberto Bolle è un Albrecht virile e maturo. Il Corpo di Ballo è in forma e da grande prova di sé. La bacchetta di Garforth non fa una piega, la musica di Adolphe Adam trasporta in una dimensione ultraterrena.
Bucolica spensieratezza, ingenuo erotismo, gelosia, tradimento, follia, morte, fantasmi e...amore, amore e ancora amore. Amore eterno, destinato a perdurare anche dopo la morte. Amore fedele. Amore puro. Amore vero. Tutto questo, e molto altro, è Giselle
.



La danza non consiste solo nel salire sulle punte e nell'eseguire strani movimenti come gli arabesque, i développé, i grand jeté. La danza non è uno sport. La danza è un'arte e come tutte le arti racconta sentimenti, storie di vita. E trasmette emozioni. Emozioni indescrivibili.
Gli artisti, che strane creature! I ballerini sono artisti che in scena travolgono, coinvolgono, divertono, commuovono calandosi nei panni di diversi personaggi, ora misteriosi e sensuali, ora principeschi e favolosi, ora mitologici e prepotenti. Fuori dalla scena invece appaiono stralunati, talvolta schivi, irascibili e capricciosi, ma solitamente gentili, dolci e disponibili. Sempre fortemente timidi. Rientrando nella dimensione umana, non perdono quel germe di divinità che l'arte ha seminato in loro e che li permette di trasmettere emozioni anche fuori dalla scena. E' questa l'impressione che mi ha dato Alicia Amatriain, quando l'ho incontrata dopo lo spettacolo. E' questa l'impressione che mi ha dato Roberto Bolle, in questa sesta volta che ho avuto il piacere di vederlo dal vivo. In quest'occassione in cui, con infinita gentilezza e disponibilità, mi ha dedicato un briciolo del suo tempo, ascoltando ciò che avevo da dirgli, accettando ciò che avevo da dargli. Che emozione parlare con un mito (il mio mito poi!), un uomo idolatrato dal nord al sud, dall'est all'ovest del mondo per la sua nobile arte e scoprire che è un ragazzo puro e semplice. Di una semplicità impressionante e quasi imbarazzante.
Non credevo che la mia prima Giselle sarebbe stata così magica.

IO CON ROBERTO BOLLE:


IO CON ALICIA AMATRIAIN:

 
 
 

A LEI

Post n°30 pubblicato il 24 Febbraio 2009 da LaMenestrella

A lei che non sente
il battito forsennato del mio cuore
quando la tua figura si materializza
dinanzi i miei occhi.
A lei che non vede
le mie gote vestirsi di fuoco
quando il tuo nome risuona
nelle mie orecchie.
A lei che non percepisce
la folle gelosia che provo
quando penso che lei é
il tuo tutto
ed io sono
il tuo niente.
A lei che non sa
che desidero avere le sue mani
per poterti accarezzare;
che desidero avere le sue labbra
per poterti assaporare.
A lei che non immagina
quanto mi struggo,in silenzio,per te;
in che modo la mia anima,
rinchiusa nel suo mutismo,
condivide le tue gioie e i tuoi dolori.
A lei che non capirà mai
il senso di queste mie parole,
l'esistenza del mio sentimento.
A lei che può dirti
quando ha freddo al cuore
e quando ha caldo alle membra;
quando é felice e quando é triste.
A lei che può avanzarti
proposte e voglie.
A lei che può raccontarti
i suoi dubbi e i suoi timori;
ciò che le piace
e ciò che non le piace.
A lei che può sentirsi
asciugare le lacrime dalle tue mani.
A lei che può rifugiarsi
fra le tue braccia quando ha paura.
A lei che può godere
dei tuoi sorrisi e delle tue parole,
dei tuoi baci e dei tuoi abbracci,
del tuo amore e della tua passione,
del tuo essere e del tuo avere.
Ti prego,va da lei
e dille che t'amo!
A lei che come tutti,
che come te,
non sa.
E non ridere con lei
della mia fragilità.
Ignorami...per lei.

 
 
 
 

"Qual' eminenza di mente fu quella di colui che s' immaginò di trovar modo di comunicare i suoi più reconditi pensieri con i vari accozzamenti di venti caratteruzzi sopra una carta."
GALILEO GALILEI

 

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