Creato da Menotti49 il 28/07/2014

MADONNA

Menotti

 

 

Lo Sport fa MALE

Post n°16 pubblicato il 31 Dicembre 2017 da Menotti49
 

Ottimo Anno 2018! Augurare solamente un buon anno è riduttivo ed avvilente, da timorati, magari appena sussurrato, alla Fantozzi. Il 2018 sarà ottimo. Fuori dai campionati mondiali i pedatori, celebreremo la vittoria dei bisnonni del 1918, di quelli ritornati a casa; e i 650 mila rimasti sul fronte; i tremilioni di mutilati ed invalidi segnati per sempre.Gli italiani oggi vanno volontari e a pagamento in altre guerre ben più tragiche. I bisnonni del 1918 son tutti morti e l’Ente ancora in vita, l’Associazione Nazionale Mutilati ed Invalidi, centenaria, dovrebbe mutare il nome in Mutilati ed Invalidi dello Sport Agonistico che come le statistiche dimostrano, fa solo male alla salute ed è a volte perfino mortale, tant’è vero che alla cena di fine anno, in novembre, che da anni si organizza tra i superstiti, siamo rimasti in quattro. Due sono caduti dello Sport negli ultimi anni. Il primo si è accasciato salendo gagliardo in bicicletta lungo una dura salita; l’altro l’hanno trovato freddo davanti alla TV dopo una corsa veloce al Campo di Atletica. Oddio, potrebbe essere morto anche per troppa TV, che è spesso mortale. Il cenacolo mette al centro un tema di dibattito, a volte provocatorio ed insinuante e non possiamo scrivere qui quello del 2017. Col trascorrere del tempo anche i temi proposti per il convivio han subito sensibili mutamenti: dal lavoro allo sport, dalle vacanze al sesso, si è via via approdati ad argomenti attinenti le problematiche senili legate alla salute ( colesterolo, prostata, giusta regola, residuo “vigore”… con relativa statistica semestrale).Ginetto, un metro e novanta di altezza, centodieci chili di peso, vedovo, maschietto di bell’aspetto, è andato nel Sud Est asiatico e l’aria dei luoghi gli ha fatto bene. Rientrato ringalluzzito, ha ripreso la sua auto a Malpensa e in viaggio verso casa si è fermato alla rotonda di Lonate Pozzolo. L’aveva già vista all’andata: coscia lunga, tacco minimo 12, gonna ascellare, capello lungo mosso. “ Se non faccio peccato stasera non lo faccio più”. La voce della tipa era un poco roca ed alla resa dei fatti la sorpresa non è mancata ma come si faceva in tempo di guerra, se manca il caffè ci si accontenta della cicoria; del resto si è detto sempre che la diversità è una ricchezza. I poveri rimangono la stragrande maggioranza. “ Ciccia, come sei diventata Trans? “ “ Mah, non lo so, mia mamma in Sicilia mi ha tirata su a pavesini , tisane di finocchio e cannoli” “ Allora son state le tisane di finocchio perché di pavesini ne ho mangiati tanti anch’io” ha sentenziato il Ginetto.Valerio è stato a lungo in clinica. Anno complicato il suo. E’ arrivato con una busta con l’ultimo referto dopo controlli periodici dove in sintesi si diceva che è anziano fragile; cardiopatico; con ridotta funzionalità renale ed insufficienza polmonare. Racconta che Elena, la moglie, dopo una rapida lettura del foglio si è mostrata subito scettica. “ Vale , chi esam chi varan nagott. La roba pusè impurtanta , gravisima, l’han minga scrivuda: erezione zero virgola.” Risate.Giorgio, leghista, ma appena appena, ex mezzofondista di buon livello, non può correre più. Rimane in piedi, ma fermo. Si è iscritto alla Società sportiva del Tiro con l’arco. Pensa che noi bosini, dopo l’invasione dei “ negher “faremo la fine degl’indiani del Nord America e finiremo nelle riserve. Non è chiaro se l’arco gli serve per andare a caccia nelle riserve indiane o per combattere perché il porto d’armi non ce l’ha piu’. Dobbiamo essere tutti più accoglienti ; noi lo accogliamo. Del resto le invasioni noi le abbiamo subite già negli anni 50: arrivarono nel varesotto tutti i “ foresti “ scappati dalle Venezie; lombardi della bassa padana, mantovani e cremonesi; perfino valtellinesi e bergamaschi. Forse i varesini e i varesotti son “ la razza “ piu’ bastarda e quindi intelligente della terra lombarda. Nipote di invasori bergamaschi è Tullio, pensionato dello Stato, laureato in Lettere antiche, classe da vendere; è cultore della tradizione. Ha scritto molto. Ascolta. Non ci fa pero’ mancare, alla fine dell’annuale cenacolo, la solita frase in dialetto bergamasco delle valli che anche Voltaire, che forse lo parlava, ne scrive nel suo Trattato sulla Tolleranza. Noi, dunque,lo tolleriamo.“ CONVIVIORUM DELECTATIO NON VOLUPTATIBUS CORPORIS MAGIS, QUAM COETU AMICORUM ET SERMONIBUS METIENDA “.E’ evidente che non si è mai integrato, bergamasco è, bergamasco rimane.Dopo un bel brindisi a base di grappa alla pera di matrice friulana, profumata e rotonda, si torna all’ovile.Auguri a tutti, belli o brutti.

 
 
 

GOFFREDO IN TRENO

Post n°15 pubblicato il 23 Novembre 2017 da Menotti49

Stazione delle Ferrovie Nord a Varese , primo mattino.

Un gruppo di ragazzi sale sulle carrozze dirette a Milano.

Cresce via via il vociare festoso, quel bel casino creato goliardicamente tra compagni, in gara per spararla piu’ grossa o per canzonare il vicino.

Insomma, ti scappa di sorridere.

Saliti sulla stessa carrozza, partito il treno, i ragazzi intonano una “Ola” dal testo incomprensibile ma “ gioioso e casinaro “ al punto che quando finiscono loro, mi alzo in piedi e continuo da solo a squarciagola lasciando ammutoliti loro, seduti in fondo alla carrozza.

Son curiosi i ragazzi e pensando di trovare un matto con cui cazzeggiare e divertirsi, vengono a sedere vicino, tutti. Bidonati dal fatto che faccio loro serie e ragionevoli domande, dopo qualche minuto se ne vanno salendo al piano superiore della carrozza. Sono del Liceo Aeronautico di Varese e scenderanno a Venegono.

Belli, simpatici, intelligenti e caciaroni come dovrebbero essere i liceali al traguardo della Maturita’.

Il tarantino è il piu’ loquace. Altri hanno gli occhi grandi e neri dei figli di terre mediterranee.

Dopo qualche attimo di assoluta quiete, improvvisamente, tutti insieme, danno il via ad un lento e solenne avvio dell’Inno di Mameli.

Resto inchiodato al sedile, incredulo.

Non sbagliano nulla.

Mi alzo, salgo, li raggiungo.

“ Ragazzi, scusate, ma come mai cantate l’Inno di Mameli, adesso, qui, sul treno ? “

.“ Lo cantiamo ogni tanto perché ci piace “

“ Ma sapete il significato delle parole ? Ci sono ben precisi riferimenti alla Storia anche antica”

Segue il silenzio.

“ Allora ragazzi : Fratelli d’Italia siamo noi tutti italiani, anche se io sono vostro nonno, ma non facciamo casino, diamola per buona e andiamo avanti “ Risate “ Publio Cornelio Scipione, detto l’Africano fu il generale romano vincitore di Annibale nel 202 a. a Zama nell’attuale Algeria. La battaglia decretò la fine della seconda guerra punica, con la schiacciante vittoria dei Romani e la liberazione della Penisola dall’occupazione cartaginese. Voi sapete chi era Annibale, quello che usava in battaglia gli elefanti?”

“ Si Si, ne ho sentito parlare” commenta il più vicino, dagl’ occhi intelligenti .

“ Ecco l’Italia del Risorgimento si rimette l’Elmo vittorioso di Scipio, Scipione l’Africano, per liberare di nuovo la Penisola”

.Dov’è la Vittoria?

Le porga la chioma,

Ché schiava di Roma Iddio la creò .

“ Si riferisce all’uso antico romano di tagliare i capelli alle schiave per distinguerle dalle donne libere; La Vittoria rappresentata come una donna dea porge la chioma e la Vittoria diventa schiava dell’Italia che combatte per la propria Libertà e Unità.”

Mi fermo .

“ Ma lei ha visto la partita dell’Italia contro la Svezia? “

“ No ragazzi, non vedo una partita di calcio da cinque anni, da quando Ronaldino sbaglio’ un rigore in un derby con l’Inter, mi pare di ricordare”.

“ Voi , cari ragazzi, siete drogati dai Media, nello Sport non esiste solo il Calcio. Il Calcio non è la cosa piu’ importante”.

E qui viene il bello.

“Occhi neri” distende il braccio destro verso l’alto e unendo l’ultima falange del dito indice con il pollice, serioso afferma:

 

“ La cosa piu’ importante resta sempre la F..a !”

 

Urla ed applausi scroscianti attestano la piena condivisione dell’ assioma.

“ Mi complimento con voi, ragazzi, avete dei bravi insegnanti che ben vi han chiarito l’ordine dei valori !”

Risate.

Poi scendono e mi dedicano una bella Ola.

Ma che bel viaggio in treno! Irripetibile.W l’Italia.

 
 
 

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