Post N° 23

Post n°23 pubblicato il 28 Novembre 2005 da Marco.MC

Storia di un cuore spezzato 

Quasi un anno fa… Accadde alla festa che avevo organizzato con i miei amici per festeggiare l’ultimo giorno dell’anno 2004.
Inizialmente avevamo progettato di passarlo in montagna, ma poi, per un motivo e per l’altro, abbiamo finito per decidere di farla a casa di Lele.
Eravamo circa in 25. Una festa esclusiva per pochi! Abbiamo cenato tutti con una pizza e poi la festa si è animata. Abbiamo ballato, riso e bevuto a volontà.
A qual tempo stavo con Larissa da ormai 7 mesi. Mi fidavo di lei. E lei di me, penso. Mi ero preso una bella cotta per lei… Insomma, ai miei occhi rappresentava tutto ciò che potessi desiderare da una ragazza. Bella, dolce, carina… aveva 18 anni. Frequentava l’ultimo anni di liceo classico. L’avevo conosciuta grazie alla sorella di Ty, una domenica sera al bowling e da allora, dopo poco tempo ci siamo messi insieme.
Ricordo cosa pensai quella sera quando la vidi. Ebbi i brividi. Bellissima… Aveva un abitino nero molto sexy… Pensai… “Quando sono fortunato…” ignaro di cosa sarebbe successo dopo.
Siamo stati insieme poco quella sera. Purtroppo ero io l’addetto alla musica, quindi mi toccava stare dietro alla console (costruita per l’occasione!).
Arrivò la mezzanotte. Uscimmo a festeggiare il nuovo anno e a sparare qualche botto.
Dopodiché rientrammo e la festa continuò.
Erano circa le 2. Tutti avevano bevuto troppo… Scorsi Larissa con la sua amica su un divanetto. La raggiunsi. Non persi l’occasione: la presi per mano, e la guidai al piano superiore. Finalmente potevamo stare un attimo insieme… Ci ritrovammo sdraiati sul letto. Mentre le accarezzai i capelli, le sussurrai all’orecchio   “Ti amo…” Lei sorrise.
Poi… qualcuno bussò alla porta. Era Ty. Mouse non stava bene…
Controvoglia, mi costrinsi ad alzarmi… Dissi a Larissa di non muoversi e che sarei tornato subito..
Mouse era ridotto male. Aveva bevuto e fumato in quantità esagerate. Era finito a vomitare in giardino. Io e Ty riuscimmo a trascinarlo in casa.
Quando finalmente Mouse sembrò stare meglio, lo lasciai nelle mani di Ty e corsi in camera, da lei. Morivo dalla voglia di abbracciarla. Stare con lei. Sentire il suo respiro… La sua pelle liscia…
Ma in camera non c’era. La cercai in tutta la casa. Erano quasi le 4 e mezza… i pochi superstiti stavano ascoltando qualche cd, mentre i più devastati erano in bagno o sdraiati sul divano… “Avete visto Larissa…?” Chiedevo, ma nessuno mi dava risposta.
Ad un tratto vidi Mimi, la sua amica. “Dov’è Larissa?” Le gridai all’orecchio. Qualcuno aveva ancora alzato la musica. “Non era con te?” Mi chiese di rimando. In quel momento, incominciai a sospettare. Il cuore cominciò a battere veloce.
Li trovai poco dopo in una macchina, parcheggiata nei garage. Lei… e lui… Immaginatevi cosa stavano facendo… Fu come prendere un pugno in pieno volto.
Non volli vedere altro. Mi voltai. Il cuore… ormai non lo sentivo più.
Non ci pensai due volte. Me ne andai dalla festa. Anche se mi chiedevano di restare. Seppure Larissa mi supplicò di non andarmene… Nella mia testa non sentivo altro che la mia voce che le sussurrava Ti amo poco prima…
Come aveva potuto farmi questo? Che valore avevo io per lei? Ero solo un ragazzo come tanti. Uno con cui divertirsi senza implicazioni.
Presi la mia Mini e me ne andai… Girai a vuoto fino all’alba e poi tornai a casa. Rimasi a letto 2 giorni interi. Senza mangiare. Dormivo e piangevo.
Come un idiota. Raggomitolato nelle lenzuola, fissavo la foto di mia mamma sul comodino.
Perché? Perché a me? Continuavo a pensare… 

Oggi, dopo quasi un anno… Delusione. Ecco quello che provo quando la vedo o la sento. Dopo quella festa, ebbi poche occasioni di vederla. Non provai nemmeno a cercarla. Neppure lei mi cercò. Sapeva che quello che aveva da dirmi non mi interessava. Non mi sarebbero bastate le sue scuse… Le sue ragioni. I suoi perché…
No… è per questo che ora sono un po’ diffidente quando la vedo. Si, ora le parlo. La tratto come un’amica. Ma nient’altro.
Non voglio permettere al mio cuore di soffrire ancora. Lei rappresentava tutto… ora, di lei non mi rimane più niente. Ha distrutto tutto ciò che siamo stati quando l’ho vista tra le braccia di un altro.

L’altra sera mi ha scritto un messaggio.
“Vorrei non aver fatto quello sbaglio…”
“E’ troppo tardi ora… “
“Non mi darai mai una seconda possibilità?”
“Mi dispiace, ma non riesco più a fidarmi di te come una volta…”
“Possiamo almeno rimanere amici?”
“Non lo so..”

E’ per questo che ora mi chiedo, è giusto dar retta al cuore e darle una seconda possibilità?

 
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Post N° 22

Post n°22 pubblicato il 16 Novembre 2005 da Marco.MC

  

In amore, è meglio dar retta al cuore o alla ragione?

  

 
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Post N° 21

Post n°21 pubblicato il 13 Novembre 2005 da Marco.MC

Sabato sera, per caso, ho incrociato Larissa al Penelope... Le ho offerto da bere, abbiamo parlato un po'...

E' stato come tornare per una sera al tempo in cui stavamo ancora insieme. Mi è mancata. E' dura ammetterlo, ma mi è proprio mancata in questi mesi.

Lei era così. Aveva in se qualcosa di speciale, qualcosa che mi faceva perdere la testa ogni volta...

Questa mattina, ho trovato un suo messaggio, scritto alle 4 di mattina:

"Mi ha fatto molto piacere rivederti stasera. Non sei cambiato. Sei ancora quello stupendo ragazzo di cui mi ero innamorata... Per me sei e sarai sempre importante."

Aiuto!!!! Credo di essere arrossito quando ho letto il messaggio... E oggi eccomi qui, in crisi mistica!

Da una parte vedo lei, bellissima, e tutti i nostri momenti belli insieme...

Dall'altra, rivedo il capodanno dell'anno scorso, dove è successa quella cosa tra lei e il mio amico...

Confuso  !!!

 
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Post N° 20

Post n°20 pubblicato il 17 Ottobre 2005 da Marco.MC

Con questo post voglio ringraziare tutte le persone che mi sono state vicino in questi giorni.
Sono stati momenti davvero difficili.
E' passato tanto tempo, ma il dolore resta sempre lo stesso... Le stesse lacrime, versate piano per paura che qualcuno mi possa sentire...

Odio mostrare il mio dolore... La mia sofferenza... Ha un qualcosa di prezioso... Qualcosa che mi lega al passato, indissolubilmente...

Comunque i giorni passano.
Si torna pian piano alla normalità.
Questo sabato sono uscito con i soliti, ma con la mente ero assente... Vedevo i miei amici fare i matti, bere litri di birra, provarci con tutte...
A volte mi sento così estraneo a tutto questo...
Insomma... Non mi sento come gli altri...
Mi guardo allo specchio e vedo un ragazzo come tanti.
Occhi scuri. Capelli corti... Ma dentro... Dentro mi sento diverso.

In questi giorni sto riflettendo molto su me stesso...
Mi chiedo dove mi porterà il futuro... Chi diventerò...

Ho bisogno di qualcuno al mio fianco... Qualcuno che mi regali un po' di serenità... Qualcuno che mi distragga dalla realtà...

Qualcuno da amare...

 
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Post N° 19

Post n°19 pubblicato il 26 Settembre 2005 da Marco.MC

Stamattina mi sono svegliato presto. Ho preso il completo migliore dall’armadio e, dopo colazione, ho preso la macchina e sono uscito. La mia mamma stava aspettando che andassi a trovarla. Là, dove ormai da 9 anni, riposa, all’ombra di un albero in fiore.

9 anni fa…

Era un giovedì. Lo ricordo come se fosse ieri.
Quella mattina ero teso per la verifica di geometria. Non ero riuscito a studiare come volevo ed ero preoccupato che andasse male.
P
apà era uscito presto per andare al lavoro.
Mamma invece, mi avrebbe dato il solito passaggio fino a scuola, prima di andare anche lei al lavoro, in uno studio dentistico del paese vicino.
Mamma amava quel lavoro. Diceva che le piaceva stare a contatto con la gente. La faceva stare bene.

Ma quel giorno, non arrivò mai in quello studio dentistico.
Un macchina azzardò un sorpasso in curva proprio mentre sopraggiungeva la berlina di mia mamma.
Un frontale.
2 vite che si spezzano nello stesso istante. 

Io a scuola, ignaro di tutto…
Verso le 10, la bidella che mi venne a chiamare.
Uscii dalla classe e vidi mio padre, con gli occhi gonfi.
“Andiamo all’ospedale…” Mi disse.
In quel momento capii.
Capii che era successo qualcosa di irreparabile.
Qualcosa di prezioso si era spezzato.
Qualcosa di perfetto… che ora non c’era più…

Ricordo la corsa in ospedale.
I medici… I tentativi di salvarla…
Ma fu inutile...

Se solo quella mattina l’avessi previsto.
Se solo quel giorno la sveglia non fosse suonata…
Se solo quel pazzo non avesse tentato un sorpasso…

Forse, la mia mamma sarebbe ancora qui.

Forse… ora non sentirei quel vuoto dentro…

Incolmabile…

Le voglio ancora bene… e gliene vorrò per sempre… Ovunque lei sia in questo momento….

"G. M."

26 settembre 1996.

Il cielo si è ripreso un angelo

 
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