Creato da fiumecheva il 06/05/2005

Fiumecheva

E continuo a camminare

 

 

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Post n°1084 pubblicato il 09 Ottobre 2013 da fiumecheva
 
Tag: Diario

Dopo giorni infiniti di pianti ed urla, ma' si addormenta e per un giorno intero non mangia e non beve.
Dorme e la sua espressione è così beata che mi fa venire le lacrime agli occhi vederla così tranquilla.
Devo dirlo, pensavo fosse finita...
Il giorno dopo si risveglia ed è come una bimba di quattro anni, poi tutto si confonde in lei, nella sua testa i vari circuiti s'incrociano e fanno contatto. Un minuto prima sa chi sei e quello dopo non ti riconosce o ti confonde con qualcun'altro. Passato e presente si mescolano tra loro
Ora siamo all'ospedale della nostra città, nel reparto di lunga degenza, a un chilometro da casa, le cose potrebbero essere più facili, ma gli atteggiamenti da bambina viziata che sempre un po' ha avuto nella sua vita, ora con la malattia si sono accentuati e richiede attenzioni 24 ore su 24, a rotazione noi tre fratelli più una badante, ci alterniamo in ospedale e in più dobbiamo seguire i lavori in azienda e quelli a casa della mamma dove dobbiamo fare alcune modifiche per poter accogliere il ritorno di ma' nel migliore dei modi.
Ma' ha ricominciato a piangere ed urlare in ospedale e a volte ha atteggiamenti violenti.
I miei fratelli ed io siamo stremati... la preoccupazione ci uccide.
Ogni giorno capita qualcosa che ci fa sperare per il meglio, ma poi subito dopo accadono cose che ci fanno ritornare sui nostri passi.... un passo avanti e due indietro... è sfibrante.
Ieri mi sono accorta che nell'alluce del piede destro qualcosa non va. Oggi nel pomeriggio ho notato che da sotto l'unghia usciva sangue, una gocciolina, ma ho informato l'infermiera di turno, che mi ha detto che la sera ci avrebbero guardato meglio.
Ho passato il pomeriggio portando su e giù ma' in carrozzina, per i corridori dell'ospedale per cercare di tenerla sveglia.
Già, perchè il giorno in carrozzina dorme e la notte a letto urla come una matta e non fa dormire neppure gli altri.
A cena ho dovuto imboccarla, si addormentava continuamente. Poi la mia attenzione si è spostata di nuovo sull'unghia dell'alluce, sanguinava abbondantemente, e siccome ancora nessuna infermiera era passata a dare un'occhiata ho portato direttamente ma' in guardiola....
Domani la faranno vedere al medico e sicuramente dovranno toglierle l'unghia e sono preoccupata, molto preoccupata. Con la patologia di ma' non è niente di buono e io non ne posso più di vederla soffrire.
Sarà pure stata una donna capricciosa nella sua vita, ma non ha mai ucciso nessuno e questo non lo merita.
La mia vita personale ne sta risentendo notevolmente e se non avessi sempre dentro di me quel briciolo di azzurro e di speranza che mi fa andare avanti non so che farei. E ancora un volta sono felice dei miei figli che anche senza parole sanno cogliere il momento giusto per farmi sentire coccolata. Una tavola apparecchiata, i panni stesi... il loro camminare in punta di piedi come quando erano piccoli e io che soffrivo di emicranie atroci che mi stendevano. Ecco, loro, nonstante fossero piccolini, capivano, parlavano a bassa voce, si avvicinavano al letto in punta di piedi per vedere come stavo e se gli sorridevo me li ritrovavo tutti e tre stesi attorno a me a farmi le coccole.
Ora grandi sono ancora così.... presenti.

 
 
 
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