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Post n°88 pubblicato il 21 Gennaio 2015 da millybishop
(Turn around)!
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Post n°87 pubblicato il 04 Novembre 2014 da millybishop
Sto leggendo "Diario di un curato di campagna" di George Bernabos. Lettura non semplice, che richiede molta attenzione. Ne leggo qualche pagina quasi ogni sera, prima di dormire. E nonostante ci siano stati momenti in cui sono stata tentata di gettare la spugna e riporre il romanzo in libreria, non senza il disagio di chi lascia un'azione a metà, mi sto affezionando a questo libro. Il malessere fisico e psicologico del giovane sacerdote relegato nella provincia francese mi sta coinvolgendo. Non si sta effettuando una sorta di identificazione, ma si sta creando empatia fra me e questa creatura solitaria che si pone tanti interrogativi senza risposta e che si sforza di comprendere il senso non solo della sua missione ma della vita stessa. E il suo male di vivere produce in me una catarsi, una insospettata operazione di pulizia mentale che mi rende sempre più fedele all'appuntamento serale con queste pagine. Anche se una parte di me ha sete di una lettura più rilassante, scorrevole, che forse sarà placata da qualche titolo scelto in biblioteca, e che affiancherò al curato di Ambricourt.
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Post n°86 pubblicato il 11 Novembre 2013 da millybishop
Mattino di pioggia e sole. Biblioteca comunale. Ho restituito il romanzo "La città e i cani" di Mario Vargas Llosa, un libro che ho amato profondamente, ma non al primo impatto, che è stato di disorientamento e tentazione di resa. Solo al termine del primo quarto ho imparato ad apprezzare quello stile ora asciutto ora ridondante, quei salti temporali e le variazioni di prospettiva che caratterizzano questa splendida opera ambientata in un collegio militare di Lima. Al momento di separarmi dal libro, ho provato un tuffo al cuore. La stessa sensazione che sperimenta un genitore quando deve lasciare andare il proprio figlio al suo destino di persona adulta. Il romanzo è stato collocato in un carrello, insieme a tanti altri libri restituiti che sarebbero stati inviati in luoghi diversi. E dentro di me ho salutato il libro, come si saluta un figlio che sta per salire sull'aereo che lo condurrà lontano, in una terra straniera, ad imparare a vivere senza madre e senza padre. Ho velocemente ripensato ai momenti in cui il libro era fra le mie mani, come un neonato da cullare e da nutrire, ma che ha nutrito me, e mi ha fatto crescere ancora un po'. Esattamente come nel rapporto con i figli, che ci illudiamo di plasmare come creta, ma che involontariamente regalano a noi genitori occasioni di evoluzione, oltre ai ricordi di istanti magnifici. E così, per colmare il vuoto ho richiesto un altro libro all'impiegato della biblioteca. Ma anche se ne leggerò altri mille, a questo sarà dedicata una nicchia speciale nella mia mente. Così come ogni volta che cresce un figlio, per qualche anno scatta l'impulso di generarne un altro; ma ad ognuno di loro si riserva uno spazio unico ed inconfondibile. |
Post n°85 pubblicato il 14 Ottobre 2013 da millybishop
Anche questa notte il piccolo principe ha voluto dormire nel letto grande, sovvertendo le regole ferree che in passato ho applicato con i suoi fratelli. Ognuno deve riposare nel proprio giaciglio, ad orari stabiliti. Una routine che ha portato buoni frutti: ciclo del sonno regolare, salute, serenità. Ed ora, il piccolo Lord Fauntleroy già da tre sere indica con la pargoletta mano la stanza a lui vietata, con atteggiamento imperioso ma anche sfacciatamente disperato. Che fare? Cedere? Sì, ho perduto la sfida, ed ho lasciato che predominasse non tanto un bimbo, quanto il mio bisogno di sentirlo materialmente a me vicino. Ascoltare il suo respiro bambino che come un orologio discreto ha cullato il mio viaggio nella notte, poter prendere fra le mani un suo piedino calzato di cotone per rinfrancarlo nei momenti di scoraggiamento. Tutto questo non solo per lui, per regalargli un sonno tranquillo. Anche per me, per indugiare nella sensazione di avere accanto a me non il piccolo, ma l'adulto che lo ha generato. Pensiero stupendo. Ma devo abituarmi alle sue periodiche assenze. Nel frattempo mi concedo qualche dolce infrazione del codice. |
Post n°84 pubblicato il 13 Ottobre 2013 da millybishop
Camminando sul lungomare di Ostia, mentre atleti di ogni risma ed età sfrecciavano sulla strada impegnati in una maratona, mi sono imbattuta in una sensazione inattesa. Un sentore scollegato dallo scenario del momento, la marina di primo autunno. Un profumo di dolci sfornati e di fiori appena sbocciati, di acqua di torrente impetuoso e miele leggero. L'odore della primavera, evocato da chissà quale spiritello in animo di amenità, proprio nella stagione del riposo, dell'incalzare del buio, dell'ibernamento degli slanci colorati. Un richiamo, della durata di un attimo, alla necessità di prenderci il nostro spazio primaverile in ogni momento dell'anno, per gioire, rilassarci, ma soprattutto ricrearci e rigenerarci. |
INFO
TOQ TOQ (TIME OF QUOTATIONS)
Ho pensato:"balbetta così meravigliosamente bene, ci lasceranno in pace".
Inviato da: francoyrd
il 03/09/2013 alle 14:06
Inviato da: francoyrd
il 19/10/2010 alle 22:23
Inviato da: francoyrd
il 19/10/2010 alle 22:22
Inviato da: nick19700
il 18/06/2010 alle 08:10
Inviato da: francoyrd
il 12/05/2010 alle 09:45