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Mi inchino ...

Post n°3 pubblicato il 08 Dicembre 2012 da Liu_Deng
 

 

 

 
 
 

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Post n°2 pubblicato il 28 Novembre 2012 da Liu_Deng
 

Sono quella che sono. Un caso inconcepibile. Come ogni caso.

Wisława Szymborska 

 

 
 
 

Ho la quarta di reggiseno. Ecco l'ho scritto.

Post n°1 pubblicato il 16 Novembre 2012 da Liu_Deng
 

Bhe', dai, pensavo peggio, pensavo sarebbe stata più dura. Invece non è stata così difficile. Be', forse non è stato così difficlle perché non è vero, è una bugia. Si, in realtà la mia non è una quarta abbondante. Quasi una quinta diciamo. Uh, ho scritto quinta!  Ora mi sento più sollevata. E coraggiosa amche. molto coraggiosa. Ma chi sto prendendo in giro con quel "quasi"?.  Basta lo scrivo: Ho la quinta di reggiseno. Abbondante pure questa. Comunque, una quinta. Ecco, adesso si: sono orgogliosa di mestessa.

Che poi la quinta cosa vuol dire? Un bel niente. Troppo generico. E' come se un uomo dicesse che gli piacciono le macchine. Si, ma quali? Sportive, suv, decappottabili, quattro x quattro? "Mi piacciono le macchine" è un'affermazione così vaga che denota subito pochissima conoscenza dell'argomento. Allo stesso modo lo è dire:"Porto la quinta" parlandi di reggiseni. Lo sanno tutti che l'importante è la coppa, mica la misura E la coppa si misura in lettera: aa, aaa, b, c, cc, d, ddd. La 32c ad esempio:tette normali, del tutto nella media. La 34c? Tetta da modella di biancheria, perfette se naturali, molto probabilmente ottenute con la chirurgia estetica. Comunque normali, abbondanti ma normali. Fino alla lettera d, quella che segna l'entrata nella categoria delle maggiorate o dei fenomeni da circo, a seconda dei gusti. Lo so persino io, che per anni ho vissuto una vita soddisfacente ignorando la misura del mio reggiseno.

Se l'ho fatto, è perché avevo validi motivi.  Punto primo: odio le tette. Si, avete capito bene: io odio le tette. Le odio davvero.  Le odio in generale, indipendentemente dalla forma, dalla misura, dal corpo al quale sono attaccate. Avessi potuto scegliere sarei nata senza. Non con tette più piccole: proprio con poche, pochissime tette. Una a scarsa, ecco. E non sto dicendo che avrei voluto essere un uomo, assolutamente no. Mi va benissimo essere una donna mi piace  far parte della categoria delle femmine. Solo, avrei preferito essere una una femmina con tette ridotte al minimo. E il motivo è semplice: le tette sono molto poco chic. Punto.  Le donne magre e piatte sono chic. Quelle con le tette no. Non dico che siano brutte: mica si può dire che Monica Bellucci sia brutta, suvvia. Però persino lei sono convinta che se fosse piatta sarebbe ancora più bella. Sarebbe anche un'attrice diversa, magari più drammatica, o più sportiva, o magari comica,  chissà. Invece no: siccome ha le tette - che tette -  è condannata a ruoli da vamp,  oltre ad andare in giro sempre in quegli assurdi abiti iperfascianti che la fanno ancora più formosa di quello che è. Si, perché  avere le tette ti fa rientrare  immediatamente in uno stereotipo. Averne tante fa si che la gente si faccia subito un'idea di te come di quella  sensuale, magari materna, sicuramente calda. Le tette parlano di te prima ancora che tu possa farlo di te stessa.

Comunque, il problema qui non sono le tette della Bellucci, quelle potrei anche sopportarle. Il problema, qui, sono le mie tette. Queste ingombranti, imbarazzanti, pesanti, inopportune e faticose sompagne di vita. Se non sono una donna chic, è tutta colpa loro.  Se avessi delle tette di dimenzioni normali prima di tutto sembrerei più magra. E di conseguenza anche più chic. Ho fatto centinaia di prove, davanti allo specchio, schiacciandomi il seno con con le maniappiattendolo e tirando un po' indietro la cassa toracica in modo da formare  un incavo con la schiena. Ho fatto un sacco di prove e sono sicura di quello che dico. Avessi una seconda di reggiseno sembreri magrissima. E fighissima, perché le due cose nel mondo i oggi vannodi pari passo.

Ormai l'ho scritto. Qualcuno lo leggerà anche. Da oggi in avanti non potrò più fare finta di non saperlo e quindi rispondere alla domanda "Che misura hai?" con un vago: "Mha, dipende dal modello". Come ho sempre fatto. Si perché c'è gente che lo chiede. Poi, che altro? Volete sapere anche l'età magari?  Il peso? Il numero di uomini con cui sono andata a letto?

Certe domande andrebbero probite. "Che misura porti di reggiseno" è una domanda socialmente inaccettabile. E' discriminatoria, molto discriminatoria: è rivolta solo a quelle con le tette grosse. Avete mai sentito qualcuno rivolgersi a una senza tette chiedendole: "Scusa, ma che misura di reggiseno porti?" no. Quelle senza tette non vengono mai messe in imbarazzo con simili domande. Noi tettone si.

Come se nella vita non avessimo già abbastanza problemi.

Tratto da Class

 
 
 
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Un blog di: Liu_Deng
Data di creazione: 11/05/2012
 

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