Creato da mjkacat il 24/05/2005

Eighties

Psicoanalisi Filosofia Teologia

 

 

L'Amore come intelligenza suprema

Post n°444 pubblicato il 17 Agosto 2009 da mjkacat

Un detto popolare sostiene che "L'amore è cieco". Freud stesso considerava l'innamoramento una fase morbosa della psiche, alla stregua di una malattia da cui occorreva guarire per ritrovare la lucidità. Teresa di Lisieux invece fu tra i tanti sostenitori che ritengono che l'amore vede bene, anzi che ha la vista lunga e che tende, sprezzante dei limiti rappresentati dalla morte, più all'evoluzione che alla conservazione.

Questa tesi, che si allinea alle più moderne teorie della scienza psicologica che vede più forme di intelligenza, trova la sua teorizzazione estrema in un'interprete del percorso evolutivo della teologa carmelitana, Isabelle Prêtre, filosofa e psicologa che ha al suo attivo uno studio su Friedrich Nietzsche. Essa considera l'amore non solo una forma di intelligenza, ma addirittura la suprema forma d'intelligenza. Nel suo lavoro "Teresa di Lisieux l'intelligenza dell'amore" tratta Teresa oltre che come teologa anche come psicologa e filosofa e alla conclusione della sua lettura della storia di questa giovane amante e pensatrice si domanda: "E se l'amore fosse lui stesso l'intelligenza suprema?".

http://it.wikipedia.org/wiki/Teresa_di_Lisieux

 
 
 

Onnipotenza ?

Post n°443 pubblicato il 16 Agosto 2009 da mjkacat

Dio NON POTEVA non farci LIBERI

 
 
 

Anima

Post n°442 pubblicato il 15 Agosto 2009 da mjkacat

 Ogni uomo è dotato di un'Anima (il desiderio ).

http://www.swedenborg.it/biog1.html

 
 
 

Mente & psiche

Post n°441 pubblicato il 15 Agosto 2009 da mjkacat

Perché la psiche contiene già nel nome una voluta ambiguità: in greco
significa anima, ma l'occidente -poiché ha ucciso (o meglio cercato di
 uccidere) l'anima con l'illuminismo- la considera "mente" (cambiandole
 la semantica, in *psiche*, ma le parole mantengono con il segno e il
 suono la loro eredità sebbene deformate, come una nostalgia).

 

 
 
 

La morale di Freud

Post n°440 pubblicato il 02 Agosto 2009 da mjkacat

 

Una nuova morale, la sua, di Freud.

In cui lo psicanalista sia il solo a potersi dire sacerdote con dignità.

La cosiddetta morale laica, ne siamo tuttora immersi, a chi piace.

Una sorta di compatimento di chi cerca il divino, purché non si mostri
pericoloso al vivere sociale.

Una medaglia a chi sia abbastanza astuto (e -quindi- superiore) da
essere riuscito a uccidere Dio.

Una morale che non si arrovella a uccidere Dio (come Nice), perché lo
considera (peraltro da molto tempo) morto e sepolto e non risorto.

Una turbe psichica -la ricerca del divino-  di cui si occupa -Freud- per
il dovere di ascoltare i guai o le gioie dei suoi clienti.

Saluti,

L

 
 
 

Parlando di Vattimo

Post n°439 pubblicato il 18 Luglio 2009 da mjkacat

"astolfo"  ha scritto nel messaggio


> Vattimo.... sembra
> poco incline a rivelare quelli che già hanno affrontato il problema
> di Dio nel mondo contemporaneo.


....epperforza !! Se leggi i due filosofi a cui lui si ispira costantemente,
GADAMER e GIRARD (in salsa nietzchiana, ..è qui il trucco), , di cui riesce
a darne una visione stravoltissima  che se li leggi singolarmente t'accorgi
che sono ENTRAMBI ANTINICHILISTI sicurissimi e convintissimi.
Bene.
Lui riesce a farli diventare due campioni di relativismo !!
Non è mica facile.
E' bravino.
Fetente ma bravino.
Per chi se le beve le sue banalità sul religioso.

Pensavo proprio ieri che l'interesse sia mio che suo, deduco dagli scritti,
per il religioso si data intorno all'inizio degl'anni '80; anno in cui avevo
già scritto la mia tesi "Rinascita del Sacro e risposte istituzionali" che,
a parte mi fece guadagnare parecchi punti di media avendo riscosso la
votazione massima, la discussi poi con Boato, un famoso leader dei verdi e
prima comunista 68ino famoso....e che riscosse da lui un'apprezzamento
entusiastico,  forse, capisco ora, per la comune consapevolezza che questa
rinascita del sacro avrebbe cancellato il comunismo già allora agonizzante
ma, mascherato sotto il termine ipocrita di "Riflusso"
..........si stà ancora aspettando il ri-riflusso , infatti.
Tu lo vedi ?

Vabbè, stavo dicendo della mia tesi
Bene
Dopo alcuni anni lessi "Credere di credere" di Vattimo
http://www.filosofico.net/vaa1tiimo476.htm
....libro di una banalità sconcertante e al cui confronto, modestia a parte,
la mia tesi era un capolavoro.
E già da allora cominciai a squadrarlo..........




> Leggo in un libro sul nichilismo:
> "La secolarizzazione diviene dunque nell'ottica di Bonhoeffer, un
> elemento determinante per il definirsi di un modo di concepire
> il cristianesimo adeguato ai tempi, così che il suo pensiero è
> venuto a costituire un punto di riferimento determinante per molta
> parte della successiva riflessione teologica di carattere non
> tradizionale, di quella "teologia radicale" che ha visto nella fine
> della religiosità una chance paradossale del suo rinnovamento."




....ecco, vedi perchè dico che son dei FALSI !?
Già qui, partendo da Bonhoffer, l'"inventore" si della "secolarizzazione",
ma appunto solo l'"inventore", e LIMITARE la Secolarizzazione ad un'autore
solo, seppur pregevole è già, se non da ignorante, degl'altri autori, cioè,
come, primo fra tutti Karl
Rahner.................................poooooooooooooooi, in questo modo,
loscamente, perorare la causa che tutt'ora incrina la Chiesa, e cioè se il
Concilio Vaticano II° sia stato solo un momento di ROTTURA, come vorrebbero
loro, o non invece di, diciamo NOVITA', si,  MA NELLA CON-TI-NUI-TA' , che
il cattolicesimo NON E' mai stato neanche parente lontano di qualunque
Ri-vo-lu-zio-ne,  MAAAAAAAIIIIIIIIII !!!!!....o quindi della lettura
UFFICIALE che ne dà  Ratzinger, teologo, e non dico neanche Papa. !!





> Qui c'è già tutto il Pensiero Debole (che in fondo non è, dal
> punto di vista teologico, che adeguazione del cristianesimo
> ai nuovi tempi),


.....questa è la versione di Antisteri, quello che con Reale ha scritto la
Storia della filosofia"  di cui ho letto anch'io questo libro che certo, è
in grado di "riciclare" il cattolicesimo senza bisogno di alterarlo,

http://www.webster.it/libri-cristiano_perche_relativista_relativista_perche-9788849805901.htm

....e di cui varrebbe anche la pena di leggere questo...

http://www.webster.it/libri-relativismo_nichilismo_individualismo_fisiologia_patologia-9788849812244.htm

....ma che peroò non conosco e ho trovato ora cercando il link dell'altro.





> Vattimo per me è davvero un cristiano, ma un
> uomo di poca fede.



.....cristiano, possibile, ma raffazzonato come tutte le forme più o meno
protestanti/tatarie





> Per me la fede si rivela nelle opere, e Vattimo, nel suo
> operato in politica e società, si rivela un disordinato.



.....comunque anche questo che tu dici è molto giusto!




> Non vorrei però che il mio giudizio fosse associato ai
> tanti altri, i quali fanno di lui 'il demonio', e non vorrei
> che il mio possa sembrare un attacco alla sua persona
> e alla sua intelligenza, che è notevole. Per me il
> Pensiero Debole ha dalla sua molte cose positive; però
> si rivela poco originale.



.....l'architrave portante di tutto il pensiero debole è GIA' inficiata da
quel "gigante dell'umanesimo contemporaneo", come ho scoperto recentemente e
con piacere che è così che lo definisce Ferrara (Il Foglio)
Sto ovviamente parlando di René Girard.
Quindi, loro potranno anche far finta che non esista.
Ma esiste.
E prima o poi ne dovranno tener conto tutti.
Piaccia o non piaccia.
Non è uno qualunque.
E' l'unico "PENSIERO ANTIRELATIVISTA SISTEMATIZZATO"




> Non credo però che a un intellettuale di sinistra sia precluso
> il Sacro.


....finchè si ostineranno a non tenner in nessun conto le critiche SISTEMICHE
a Nietzsche e continueranno ad idolatrarlo, sicuramente il Sacro che ne
consegue...è una ciofeca. ;))

Sai qual'è il problema ?!
Che il mondo intellettuale non è affatto esente da caste, corruzzione e
disonestà (intellettuale) quanto la Prima Repubblica, TUUUUUTTAAAAaaaaaaa..

 
 
 

Sono il Conte Draaaaaaacula,...minchia....

Post n°438 pubblicato il 16 Luglio 2009 da mjkacat

Che i miti dicano falsità lo sanno anche i bambini. E di uso comune definire
"un mito" una cosa falsa. Ed infatti è così. Solo la psicoanalisi si ostina
ancora a non vedere l'essenza menzognera del mito ma vi coglie arcani
significati inesistenti.

Il mito è solo una costruzione falsa per occultare quello che è, appunto,
l'unico vero suo significato :
L'assassinio fondatore in cui consiste la genesi delle culture.
Di TUTTE le culture.

Anche qui i bambini sono molto più perspicaci e non hanno nessuna difficoltà
ad equiparare gl'esseri primitivi al pentolone dove vengono regolarmente
cotti gli avventurosi esploratori, da baluba con l'osso al naso e la sveglia
al collo.

Lo sappiamo benissimo, in realtà, che primitivo equivale a riti sacrificali
umani.
Lo sappiamo fin da piccoli e lo sappiamo tutti.

Poi, si vede che a diventare grandi ci rincretiniamo e andiamo a cercare
spiegazioni che più sono astruse e più ci piacciono

E invece l'origine di tutte le culture è lì, sotto gl'occhi di tutti e,
proprio come il proverbiale "uovo di Colombo" nessuno lo vede.

E allora siccome la fantasia mitica umana è bizzarra e più varia di quella
di Shakespeare, non ci accorgiamo che come tutti i suoi romanzi così anche
le culture umane hanno lo stesso perno attorno a cui tutte ruotano.
Quell'assassinio fondativo che anche il buon Freud aveva colto, salvo poi
ridurlo a suo uso e consumo sessualoide., quando invece serve solo a calmare
momentaneamente gl'animi eccitati su un "capro espiatorio".

Per precisione va detto che l'opera omnia di Shakespeare si basa sulla
"mimesi", l'antipasto, cioè, del banchetto antropofago, diciamo cosi.
Questo, anche Oscar Wilde l'aveva capito
Due imbecillini da niente, insomma !!

Ma torniamo a noi che le quattro di mattina incombono e noi vampiri, si sà,
aborriamo l'alba

Ora, suggendo l'ultimo bicchierino di sangue fresco on the rock, vado a
concludere  pria di ritirarmi nel sarcofago che, da quando ho visto quello
laminato oro di Michael Jackson non mi dò pace per l'invidia,...ma tant'è.
Stavo dicendo dell'assassinio, tema di cui modestamente sono un'esperto da
centinaia e centinaia d'anni.

Ecco, dicevo della falsità del mito di cui oramai la sola psicoanalisi
mangia dell'oca.

Il mito ha la brutta abitudine di metterla giù sempre in modo da
GIUSTIFICARE la violenza
Edipo, ad esempio, E' PROPRIO COLPEVOLE.
E così tutti gl'altri.
E da bravi paraculi arcaici si scausano la COLPA di ammazzarlo o giù di lì

Praticamente, in sintesi, i CATTIVI se la raccontano, col mito, appunto, di
essere BUONI come angioletti
E il BUONO, porello, passa regolarmente per lo str....lo str....lo
str...aordinario CATTIVONE di turno
E pure Freud ci si mette a giustificare che,...hanno fatto beeeeeneeee, il
porco, se lo meritava !!

Mo' và ban là, Sigmund, vat ban a let anca te clé mei.......va bene a letto
anche te, Sigmund, che è meglio.!!

Con questo vi saluto e vi dò appuntamento a una delle prossime
sere......sempre che trovi una vergine !!

CHI E' CHE HA DETTO "ALLOooRA ADDIiiiiiiO"....venga fuori il gufo !!

Vi saluta il vostro Conte Draaaaaaaaaaaaculaaaaaaaaaa !!

http://snipurl.com/nbjxq

 
 
 

Il dolore innocente

Post n°437 pubblicato il 10 Luglio 2009 da mjkacat

E' il principio formulato da Kierkegaard: "Se si vuole studiare
correttamente l'universale è sufficiente ricercare una reale eccezione. Essa
porta alla luce tutto più chiaramente. Le eccezioni esistono. Se non si è in
grado di spiegarle, non si è nemmeno in grado di spiegare l'universale"

Il dolore innocente mi ha fatto vedere l'abisso del nulla, ma al contempo mi
ha mostrato la luce più intensa che io abbia mai visto intorno alla natura
umana, la luce che scaturisce da chi si prende cura di chi nulla mai gli
potrà dare in cambio. Di fronte a un'assurdità naturale, l'uomo reagisce
creando senso laddove senso naturale non c'è, e si mostra in grado di
produrre ciò che di più importante esiste per la vita, cioè il bene. Coloro
che si prendono cura delle vittime del dolore innocente mostrano che vi è
qualcosa di più della semplice casualità naturale nel fenomeno uomo. E
questa cura avviene, ogni giorno, senza retorica, poche parole, tanti fatti,
nella completa gratuità, perché a volte non si ottiene nulla in cambio,
talora gli interessati non sanno neppure sorridere. Il bene è l'evento più
nobile a cui l'uomo può accedere. Tutte le grandi spiritualità e le grandi
filosofie lo hanno riconosciuto. Ma perché l'uomo è capace di bene?


 Coloro che se ne prendono cura, fanno del bene a tutta l'umanità perché
manifestano che il bene esiste, e se qui e ora esiste il bene è lecito
inferire razionalmente l'esistenza di una dimensione dell'essere senza più
la possibilità di disordine, dimensione che la mente umana di tutti i tempi
ha chiamato "Dio"


"Se qualcosa è buono, allora è anche divino" Wittgenstein


http://www.ilfoglio.it/soloqui/1497

 
 
 

"Abaissement du niveau mental"

Post n°436 pubblicato il 07 Luglio 2009 da mjkacat

La pazzia furiosa in tutto e per tutto simile al "tifo violento" degli
ultras della curva sud che affrontano ogni partita come dovessero difendere
o conquistare un territorio la ritroviamo pari pari nell'atteggiamento  che
spera di sconfiggere Berlusconi non con la ragione ma con scalmanati urli da
stadio e cori razziali e che ottusissimamente non vede che in questo modo
sono QUINDICI, dico QUINDICI ANNI, che grazie a ciò non vincono una
"partita" perchè, lungi dal deprimere, tale atteggiamento ringalluzzisce
milioni di persone a ritornare a votarlo.

Vien realmente da chiedersi se la Sinistra non sia affetta da una sindrome
di "abaissement du niveau mental" .completamente autonoma e che continuare
ad attribuire alle tv il successo altrui serve solo ad autogiustificazione e
a distogliere l'attenzione dalla propria idiozia

 
 
 

Egemonia della Destra

Post n°435 pubblicato il 04 Luglio 2009 da mjkacat

Il popolino maniacale che stempera la propria depressione politica
nell'ossessione quotidiana del gossip non vede lo sviluppo temporale delle
idee e di come si posizionano storicamente.

Siamo oramai giunti nell'epoca del thacherismo italiano, che, nella
fattispecie, prende le sembianze di Bossi e della sua Lega.
Ancor più precisamente c'è stato uno spostamento dalle tipiche politiche
assistenzialiste per il "Mezzgiorno" della Prima Repubblica e  quella
politica che, viceversa, ha il suo centro al Nord, geograficamente
rappresentato da Bossi e nella sua tipica mentalità imprenditoriale privata
rappresentata da Berlusconi che le estende ad una vera e propria nuova
mentalità nazionale.

In questo spostamento d'asse dal SUD al NORD risiede la nuova egemonia della
Destra


Egemonia che solo maniacali dell'eterno presente dei quotidiani di cui
miserevolmente nutrono la loro mente, senza essere sfiorati da nulla di
minimamente più profondo, non vogliono vedere illudendosi sempre,
maniacalmente appunto, che sia sempre l'ultimo giorno da quindici anni a
questa parte.
Alla faccia del realismo che vede invece la Destra vincere a man bassa e,
viceversa, non si intravvede, se non nelle menti inguaribilmenti segaiole,
nessuna alternativa essendo l'opposizione invischiata nell'eredità di quel
PCI-DC asse portante della Prima Repubblica irrimediabilmente fallita ma che
cerca di sopravvivere nei suoi previlegi corporativi come quella casta
giuridica, sindacale o imprenditoriale statalista vera origine della
voragine di quel debito pubblico sviluppatosi proprio, guarda caso,
parallelamente a quel consociativismo da "compromesso storico" che segna
l'inizio del connubio PCI-DC che non si capisce come ci si possa illudere
che basti chiamarlo DS perchè cambi qualcosa.
Quasi che Margherita Hack possa diventare la Bellucci solo cambiando nome.

 
 
 

L'involuzione della Morale

Post n°434 pubblicato il 28 Giugno 2009 da mjkacat

Nietzsche aveva intuito che l'attacco decisivo al cristianesimo non poteva
essere portato sul piano della verità, ma su quello della morale cristiana,
che a suo parere, in quanto morale che reprime costituirebbe un grande
crimine contro la vita, la libertà, la gioia.

Ma gettato via il bambino, l'acqua sporca non ha tardato a coniugarsi con i
nuovi Dei della politica e da strumento di pace si è involuto in nuovo
strumento di guerra che, nella oramai totalmente libera lotta per il ...
"predominio che dapprima si combatte per la prevalenza economica; poi si
contrasta accanitamente per il predominio sul potere politico, per valersi
delle sue forze e della sua influenza nella competizione economica; infine
si lotta tra gli stessi Stati" *...ecco che la morale divenuta oramai
moralismo è ben lontana dal saper tener distinte quelle categorie del
pensiero per cui era nata che, come esplicato nell'articolo precedente,
rispondevano a quei "criteri permanenti di giudizio" propri della
razionalità.

La lotta politica degli intellettuali è infatti segnata nel Novecento da una
discriminazione radicale dell'avversario secondo il valore: l'avversario non
è tale, razionalmente e reversibilmente, in momenti e su terreni pubblici
particolari. È ormai il Nemico personale e dell'umanità. I classici della
scienza politica, che distinguevano rigorosamente i due livelli, avevano
intravisto l'eventualità del loro collasso in uno solo:  il nemico assoluto.
L'estremo pericolo, avvertivano, risiede nella ineluttabilità di un obbligo
morale al conflitto; è la versione moralistica della lotta politica che
prolunga il conflitto fino all'annientamento. Perisca pure il mondo.

Gli uomini che adoperano simili mezzi contro altri uomini devono bollare la
parte avversa come criminale e disumana. La lotta tra valore e disvalore ha
una sua devastatrice consequenzialità: l'inimicizia assoluta obbliga a
creare criminalizzazioni e svalorizzazioni sempre nuove, fino
all'annientamento di ogni vita politica indegna di esistere (Carl Schmitt).
La tradizione giuridica, politica, pastorale della Chiesa è stata nei secoli
l'antagonista (ed anche il bersaglio diretto, e criminalizzato)
dell'inimicizia
assoluta praticata dell'intellighenzia. La potestà di giurisdizione della
Chiesa
si regola distinguendo tra materie che riguardano il foro esterno e quelle
pertinenti il foro interno. La giurisdizione di foro esterno si esercita in
pubblico e si riferisce al bene comune; l'altra guarda immediatamente e
direttamente il bene della singola anima; si esercita nel segreto e ha
effetto nella coscienza. Si tratta un paradigma giuridico, in effetti
antropologico e teologico-politico, alto e complesso. Si osserverà che
questo ordine suppone l'autorità del confessore sulla persona privata, oltre
ad una potestà della chiesa nella sfera civile. Ma i limiti dell'efficacia
erga omnes delle decisioni della Chiesa in società pluralistiche, non ne
invalidano i principi e i criteri permanenti di giudizio; essi restano,
anzi, esemplari.

Solo il moralismo militante, nuovo potere politico della modernità, può
pensare di impedire (se e quando serve) con l'arma del quarto potere
l'esercizio della razionalità cattolica. Nello spazio pubblico contemporaneo
le richieste alla Chiesa di intervenire con condanne contro qualcuno non
solo sono partigiane (l'opinione pubblica attiva è sempre "partito"), ma
intendono trascinare la Chiesa ad un giudizio pubblico per obiettivi
estranei al senso della sua giurisdizione. Si tenta di imporle un metodo, se
di metodo si può parlare, per definizione affrettato e liquidatorio, poiché
precede l'accertamento di fatti e delle responsabilità: la ghigliottina
politica, contro l'equità e la prudenza secolare che canonisti e teologi,
tribunali e confessori, hanno praticato e praticano nel foro esterno come
nel foro interno. Si tenta, dunque, di trasformare la Chiesa in uno
strumento della mobilitazione dell'intellighenzia ed anzi in una parte                                dell'intellighenzia stessa                                                                                                                    Questo arruolamento nella macchina dell'opinione pubblica è il
peggio che possa accadere alle persone e all'istituzione ecclesiastica.

Ma è da credere che non accadrà **





* Papa Pio XI°
Enciclica "Quadrigesimo anno" 1931
** Pietro De Marco

 
 
 

L'altra Mafia

Post n°432 pubblicato il 27 Giugno 2009 da mjkacat

Tramano coloro che non vogliono le RIFORME e vogliono conservare le loro
lobby di potere che vengono minacciate da qualunque cambiamento delle LEGGI

E' oramai vent'anni che l'assunto di fondo è:
Prediligere chi APPLICA le leggi rispetto chi le può CAMBIARE

Ma per cambiare le leggi ci vuole un'accordo di fondo con l'opposizione
quindi evitare qualunque riconciliazione è l'obiettivo principale

Perchè, se mai si mettessero d'accordo......
1° Chi accederà al Quirinale, stabilizzatore di tanti poteri ?
2° Quali equilibri in un mondo che viene richiamato ad aiutare i disperati
bisogni di certi gruppi finanziari-editoriali ?
3° Come impedire la separazione delle carriere in magistratura ?

Ecco allora che non c'è nulla da meravigliarsi del perenne clima da guerra
civile.
Per alcuni la pace sarebbe un'autentica tragedia
A tal fine si "delira" anche volentieri su rotture all'interno della
maggioranza stessa tra Bossi, Fini e Berlusconi
Il fine è sempre lo stesso
Dividere perchè nulla cambi

Vogliamo continuare ad annusare mutande o vogliamo parlare di cose serie ?
Fate voi
Ma che noia mortale, però, sté mutande !!!

http://www.derosaproject.it/immagini/sfinito.jpg

 
 
 

Smoke Gets In Your Eyes

Post n°429 pubblicato il 25 Giugno 2009 da mjkacat

  Sul "diritto di cronaca".....ad esempio,..... ricordare che la Procura di
Bari stà in realtà indagando su Tangenti a degli esponenti dei DS ?
No , vero ?!

 
 
 

Scoop de "La Repubblica"

Post n°428 pubblicato il 24 Giugno 2009 da mjkacat

L'ultimo video !!

Fresco fresco
A riprova della straordinarietà e della astuta velocità con cui i suoi
giornalisti si fiondano sulle novità

http://snipurl.com/ks3wg

 
 
 

Totem e tabù

Post n°427 pubblicato il 23 Giugno 2009 da mjkacat

Quanto potrà reggersi un totem massmediatico
su un tabù del sesso oramai inesistente ?

 
 
 

Minima moralia

Post n°426 pubblicato il 23 Giugno 2009 da mjkacat

"C'è rimasta ben poca carità nelle nostre interpretazioni dei rapporti tra
due persone, specialmente se una delle due è giovane e l'altra più grande,
se una ha il potere e l'altra no. Forse, avendo perduto il potere
percettivo, siamo capaci soltanto di percepire, come unica affinità elettiva
tra due persone, il potere".

 " Oggi quasi non riusciamo più a credere a queste relazioni basate sull'affetto
del cuore. Abbiamo imparato a vedere le cose con l'occhio dei genitali. Non
sappiamo immaginare rapporti basati sull'immaginazione. Per la nostra
cultura il desiderio deve per forza essere inconsciamente sessuale, le
relazioni accoppiamenti, le confessioni sincere, sotto sotto, manipolazioni
seduttive".

James Hillman

 
 
 

Psicologia de "La Repubblica"

Post n°425 pubblicato il 20 Giugno 2009 da mjkacat

 
 
 

Quando il cielo si vuota di Dio...

Post n°420 pubblicato il 19 Giugno 2009 da mjkacat

...la terra si popola di Magistrati e PM.

 
 
 

Già e non ancora

Post n°419 pubblicato il 18 Giugno 2009 da mjkacat

Questa frase che definisce la Chiesa Cattolica e che mi sarò sentito
ripetere decine di volte a Teologia, assume un significato particolarmente
chiaro se la si legge attraverso la genesi del religioso e il suo "salto di
qualità" operato dalla figura di Cristo stesso.

Anche la Chiesa, infatti, non è immune per previlegio divino da ricadute in
modalità arcaiche di religione essendo solo "le mure" della Basilica di San
Pietro, le sue "pietre", tali per volere divino, non gli uomini che
contiene, soggetti, come tutti gl'altri, a quell'intrinseca violenza che
l'uomo si porta dentro di se fin dalla nascita e che assume la definizione
di "peccato originale".

Il messaggio cristiano è talmente sovrumano che non basta certo "essere
iscritti" al partito per essere buoni "comunisti"

E' ovvio, quindi che ci saranno sempre migliaia di ragioni e di scandali
che, per chi lo vorrà, per non tener conto della sua dottrina.
Ci son voluti duemila anni per progredire di qualche metro dagl'arcaismi e
ce ne vorranno ancora chissà quanti per raggiungere uno "steep" decente.

In questo senso va inteso quel "già e non ancora"

In teoria i presupposti per essere "già" perfetta ci sono tutti, ma, l'uomo,
"non è ancora" all'altezza.


TUTTI...gli uomini !!!

 
 
 

Decostruire Atene

Post n°417 pubblicato il 17 Giugno 2009 da mjkacat

L'eccessivo rispetto per l'antichità classica, da Reale a Severino compresi,
è un'atteggiamento che dura da secoli.
Ciò è dovuto all'ideologia antioccidentale e soprattutto anticristiana che
impedisce la demistificazione di forme mitiche che sarebbero oramai
decifrabili quando,  viceversa, si predilige perdersi  con gli inutili
giochetti logici  della linguistica strutturalista.

Parliamo allora del rito del "pharmakòs"
Si tende  spesso a pensare che i Greci dell'epoca classica fossero ormai
"troppo civilizzati" per lasciarsi andare a riti barbari come quello del
"pharmakòs".
Questi riti, che presto specificheremo, si dice,...pare....si mormora....ma
SENZA NESSUNA PROVA a sostegno, che dovevano essere caduti, assai presto, in
desuetudine.
La lapidazione di Efeso, viceversa, ben sei secoli dopo Platone e Socrate,
non conferma un siffatto ottimismo.

E allora, diciamolo cosa facevano i tanto ammirevoli ed evolutissimi greci
al cui confronto la bieca civiltà cristiana è un mostruoso esempio di
oscurantismo vergognoso.

Beh, i greci, diciamo così, eran pure delle personcine previdenti oltre che
sapienti.

Non avevano ancora inventato le Banche, ma i "ragionieri" sì.

Ecco che queste provvide personcine mettevano da parte per i tempi
opportuni, un po' come noi i tortrllini per Natale,  quella categoria di
esseri umani che i ligi cittadini ateniesi e delle grandi città greche
mantenevano a loro spese per farne, quand'era il momento, dei "pharmakòs",
inzomma per ASSASSINARLI collettivamente in occasioni delle Targelie e di
altre festività dionisiache.  Prima di lapidare questi poveracci li si
sferzava sugli organi sessuali, li si sottoponeva, cioè, a una vera seduta
di tortura rituale.

Per inciso ricordiamo che quesi stereotipi rituali non variano molto da una
cultura all'altra, e il loro regolare ricorrere confuta il relativismo
antropologico

 

PS :
In caso di estremo pericolo, nella Grecia classica, si ritornava al
sacrificio umano.  Se dobbiamo credere a Plutarco, alla vigiglia della
battaglia di Salamina, Temistocle, sotto la pressione della folla, fece
sacrificare dei prigionieri persiani


Vita di temistocle, 13

 
 
 

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