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Mondo Jazz

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Post n°2219 pubblicato il 05 Aprile 2012 da pierrde

Se la discussione non vede la mia partecipazione attiva dipende esclusivamente dagli orari e dagli impegni di lavoro. Solitamente solo alla sera riesco a leggere i commenti e a postare nuovi articoli.

Mi pare che dal post iniziale il dibattito abbia preso diverse direzioni, tra cui un filone piuttosto consistente si è concentrato sulla recensione di Daniela Floris ai concerti di Berne e Moran.

Anch'io avevo letto la recensione di Daniela e ne avevo ricavato l'impressione che Berne non fosse stato di suo gradimento, giudizio per'altro insindacabile in quanto gusto personale. Se lo stile di scrittura sia adatto o meno ad un magazine è giusto che lo stabilisca il responsabile dello stesso, per quanto riguarda le competenze invece non esistendo patenti certificate credo siano i lettori stessi a stabilirne la veridicità.

Penso però che sia il caso di chiudere qui la diatriba: molto è stato detto e ognuno si è fatta la propria opinione , e naturalmente i "contendenti" non hanno mutato la loro.

A Daniela , indipendentemente dalla sostanza del contendere, va la mia stima da blogger a blogger. In un mondo (troppo) maschile come quello del jazz in Italia una voce femminile è per me importante e significativa.

Altro ramo della discussione si è mosso su preferenze e gusti indivuduali, e qui Riccardo ha espresso dei concetti da me condivisibili in toto quando afferma :

 oggi intendo la musica più come strumento di crescita e una possibiltà per ampliare il proprio spettro emotivo, sensoriale e di veduta mentale, ossia la propria umanità nel senso pieno del termine

 

 

Elfio Nicolosi ha difeso i blog parlando del suo lavoro con garbo e modestia. Se è vero che ricevere critiche fa parte del processo di crescita, il suo blog nel giro di poco tempo è diventato tra i più consultati del nostro settore, evidentemente la sua impostazione copre una richiesta che prima non era soddisfatta . Credo che un ulteriore sforzo sul versante recensioni non potrà che migliorarne l'appetibiltà. Poi lo vorrei rassicurare. Sapessi in questi 6 anni e rotti quante volte ho pensato di lasciar perdere !

Infine ringrazio tutti i partecipanti, ho letto con vero interesse tutti i commenti, Ad un lettore estraneo alle vicende musicali potrebbero sembrare piccole beghe di bottega invece trasudano passione e, lasciatemelo dire, competenza.

 

 

 

 

 

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Commenti al Post:
Utente non iscritto alla Community di Libero
Gianni M. Gualberto il 06/04/12 alle 08:37 via WEB
Sul sito di Nicolosi mi sono già espresso sulla nascita di nuove "categorie", caro Roberto, e anche un po' piagnone. Chissà perché, agli italiani è rimasto il gusto tutto fascista delle corporazioni, dev'essere quella cosa tutta mediterranea dello stare insieme, magari affastellati, roba un po' cemeteriale per i miei gusti. Adesso, dopo i famigerati "critici" (e, perdio, non è certo ambito che mi attragga) vi sono gli scout della libertà, i blogger. A leggere i toni piuttosto risentiti di alcuni nei confronti della "tirata" di Conti, mi pareva di ripercorrere alcune pagine di "Leggere Lolita a Teheran"... Insomma, una sorta di resistenza che vigila sulla nostra libertà, pronta a far le barricate, già tutti afratellati in Anonymous. E ci sono pure le quote rose, con cui ci si deve congratulare sempre e comunque, non per il merito ma per il puro fatto di essere dell'altro sesso (tutti libertari, però alla fine l'istinto è sempre quello di trattare le donne con il fare meravigliato di chi trova un panda parlante). Ho sempre disprezzato la Destra, ma la Sinistra italiana, purtroppo, ne manifesta non pochi vezzi, solo che si autoassolve del fatto con persino maggiore disinvoltura. Insomma, scusate l'ironia, ma, con tutta la simpatia e la stima che ho per Roberto e Elfio e che ho, naturalmente, per il loro lavoro (altrimenti non staremmo qui, nelle loro pagine a dialogare), via, ragazzi, non siamo ancora nelle retrovie di Stalingrado e non c'è Von Paulus alle porte. Que vivan los bloggers, magari scendendo di nuovo con i piedi per terra...
 
 
pierrde
pierrde il 06/04/12 alle 09:50 via WEB
Caro Gianni apprezzo e condivido l'ironia e sopratutto lo spirito sdrammatizzante, buon week end !
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
daniela floris il 06/04/12 alle 09:56 via WEB
Pierrde, grazie delle tue parole. Di sicuro non sono tra quelle che si pongono come specie protetta in quanto donna in stile WWF. Ho sempre avuto in antipatia le quote rosa peraltro. Di certo il nervosismo di un ambiente maschile nei confronti delle donne è cosa acclarata, e non è un modo di dire... ma non starò qui certamente a lagnarmi di questo. Naturalmente il primo istinto è quello di mollare tutto: perchè è come fare un viaggio Roma Berlino incontrando un posto di blocco ogni chilometro in cui devi mostrare la patente, spiegare dove vai perchè ci vai con che mezzi ecc. ecc. Poi ti viene da difenderti, anche perchè dietro le quinte hai chi ti dice resisti, reagisci, insomma hai la stima di persone competenti che ti incoraggiano. Poi ti viene da dire che in fondo studiato hai studiato molto, le competenze le hai molto più di tanti che leggi nelle stesse riviste specializzate da cui ti arrivano gli strali, e quindi pensi, va bene, non rispondere più e vai diritta per la tua strada. Si incontrerà sempre chi è più competente di noi. E\\\' normale. Non mi interessa rivalermi su chi è meno competente di me, e devo dire che ne ho incontrati. In questi giorni in moltissimi, ma davvero moltissimi mi hanno consigliato di non rispondere proprio. Ho voluto invece difendermi, e credo di aver fatto.... male. Anche perchè hai voglia a dire che non hai paragonato Tim Berne a Stravinskji ma solo tre minuti di clarino di Noriega. La risposta è \\\"hai paragonato Tim Berne a Stravinskij\\\" . E\\\' inutile difendersi: perchè oramai si è deciso così. Tim Berne mi ha annoiata. Mi ha annoiata tantissimo. E a quel concerto ho visto giornalisti dormire! Mi piacerà leggere cosa hanno da dire di TIm Berne... ma non andrò a cogliere in fallo il prossimo. Non è il mio sport preferito cogliere in fallo, non mi interessa. Jason Moran non mi è piaciuto: mi ha divertita, questo si. Akinmusire l\\\' ho trovato strepitoso, e il suo batterista Justin Brown mi ha colpita profondamente. Questo è. E se Cigalini suona il Waka Waka protestate con lui, non con me. Con questo mi accommiato, dicendo grazie ancora dell\\\' ospitalità. Avrei molto da dire ma devo dire sinceramente un po\\\' passa la voglia, viene paura, è abbastanza stremante e dunque mi fermo qui. Di certo sto riflettendo molto su ciò che si è detto e questo mi servirà per aggiustare il tiro dei miei scritti. Spero però che altresì ci sia una riflessione di tutti sul modo davvero molto arroccato di giudicare il lavoro altrui, dicendo anche cose inutilmente spiacevoli e addirittura mettendo in dubbio affermazioni come la mia \\\"ho studiato direttamente sulle partiture da orchestra\\\", come se all\\\' Università questo non potesse avvenire. Lì si sta accusando di dire bugie: è una cosa pesante. Ognuno aggiusti il tiro. Grazie Daniela Floris
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Gianni M. Gualberto il 06/04/12 alle 11:35 via WEB
Sai com'è, l'università l'abbiamo fatta in molti, pare pure in troppi... Che vi sia accuratezza in certi campi è da dibattere. Mi ricordo Petrobelli già all'epoca di Pirrotta, stiamo parlando della metà degli anni Settanta. Che il corso di Storia della Musica richiedesse allora la conoscenza tecnica per chi superava i due o tre anni di corso, è indiscutibile. Cioè, bisognava provenire da studi musicali. Se pensi, però, che basti un esame universitario per essere edotti, allora sei in presenza della più formidabile banda di intellettuali in cui tu sia mai incappata in tutta la tua vita... D'altronde, mi fa anche un po' sorridere pensare a una materia come il "misticismo" raccolta al volo, dalla partitura, con la bacchetta da rabdomante: in Stravinskij, poi... Comunque, reputavo la discussione chiusa una volta per tutte, non vorrei più esservi tirato dentro. E' ormai stucchevole, come certa prosa un po' lagnosa.
 
   
Utente non iscritto alla Community di Libero
daniela floris il 06/04/12 alle 11:41 via WEB
Ma si, si, si, si.
 
 
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riccardo il 06/04/12 alle 11:47 via WEB
cara daniela, pur capendo la tua amarezza o semplice fastidio ti posso dire che una decina di anni fa mi dilettavo a scrivere delle cose pensando di avere competenze sufficienti per farlo, poi mi sono accorto, anche frequentando i forum su internet, che in realtà dovevo studiare e tanto ancora prima di cimentari seriamente nella cosa e mi resi conto che in realtà non sapevo ancora un bel nulla proprio di ciò che pensavo di conoscere meglio: il Jazz e quindi ho deciso di non scrivere più niente a livello di recensioni, saggi brevi e quant'altro perché mi sono reso conto che ci vuole più umiltà e consapevolezza nel comunicare agli altri pubblicamente di Musica. Che molti del settore non se ne preoccupino poco mi importa, è un problema loro eventualmente e della loro sensibilità umana e professionale. Non voglio difendere chi è in grado di difendersi da solo perchè non c'è nulla e nessuno da difendere (con Gianni ci siamo mandati a quel paese più di una volta sia in pubblico che in privato, con Conti è un po' più difficile perché ha un altro carattere), ma riporto solo una impressine personale. Ho conosciuto direttamente sia Gianni che Luca, molto meglio Gianni, da loro ho imparato molto e molto di più di ciò che leggevo sulle riviste. Ti posso dire che al di là dei limiti caratteriali (come tutti del resto hanno i loro) Gianni è uno che ha passione per quel che fa e ama scambiare pareri senza "tirarsela" e rispetta l'opinione di tutti, anche se a leggerlo a volte non sembra, ma credo abbia una venerazione per la conoscenza e il sapere, sopra tutto(che a suo tempo mi spiegò essere tratto caratteristico dell'ebraismo, spero di non aver capito male quello che mi disse) che è un modo, credo, di avvicinarsi alla Divinità Suprema (io sono un cristiano un po' eterodosso ma la vedo abbastanza allo stesso modo in merito, con qualche diversità) e quando legge qualcosa che non gli quadra te lo dice e te lo spiega senza tanti riguardi ma solo per amore del sapere. Per quanto possa sbagliare anche lui e le mie opinioni musicali divergano in diverse cose, ho sempre preso le sue osservazioni con spirito critico e da stimolo all'approfondimento, ottenedo quasi sempre dei benefici. Apprezzo l'approccio divulgativo ma colto sia di Gianni che di Luca e, soprattutto, il fatto che si confrontino senza paure di alcun genere ed è proprio questo che chi si occupa di divulgazione musicale dovrebbe fare e proprio in questo ritengo che difetti in generale la critica istituzionale. Trovo che chi ti ha consigliato di non rispondere ha fatto male a farlo e appartenga a quel modo di (non) fare divulgazione in Italia unidirezionale, chiuso e ormai obsoleto visto i mezzi di comunicazione che abbiamo oggi a disposizione, come la rete. La cultura non si cala dall'alto da supposte èlite autocostruite e autoreferenziali, come taluni pensano di poter proporre. Quindi per me hai fatto bene a gettarti nella mischia e occorre ricordarsi che esporsi pubblicamente comporta anche il rischio implicito di subire dialetticamente critiche o appunti. Se non sei disposta ad assumerti un tale rischio devi semplicemente rinunciare a scrivere (come i musicisti a suonare). Stammi bene.
 
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Gianni M. Gualberto il 06/04/12 alle 11:27 via WEB
Cara Daniela, non volevo dubitare della tua buona fede, ormai sono costretto persino a dubitare del tuo comprendonio. Oltretutto, questo fare accompagnato da un sottile vittimismo, vieppiù incoraggiato da altri che amano il ruolo di difensor fidei, mi pare piuttosto forzato. Io non ho mai detto, e non lo avrei detto neanche se tu fossi stata un uomo (visto che questo è ormai il triste tenore di questa conversazione: tutto molto italiano...), che tu abbia scritto che Berne assomiglia a Stravinskij. Una tale castronata non l'attribuirei neanche al tuo scritto. Né ho detto che Noriega copi, neanche per tre minuti, Stravinskij: dubito, casomai, che vi si ispiri. Pur dubitando della presenza, persino casuale, di elementi stravinskiani (ormai centenari) nell'opera, nel suono, nell'estetica di Berne, e pure di Noriega, ti ho contestato, sia chiaro una volta per tutte, e continuerò a contestarti, con buona pace di Petrobelli nell'alto dei cieli (e sì che non era certo un noto esperto stravinskiano e, a ben vedere, neanche del Novecento, ma quest'ultimo è un tratto evidente anche nel tuo argomentare), la presunta esistenza di un misticismo stravinskiano (che è inesistente anche nel Sacre, se non nel soggetto, che allude a riti misterici nella Russia pagana; l'unico plausibile soggetto a carattere mistico di Stravinski, e non lo realizzò neanche, fu Svadebka), peraltro del tutto fuori luogo, per quanto mi concerne, nell'opera di Noriega, di Berne e via discorrendo. Altre polemicucce sul femminismo e sul maschilismo italici non mi riguardano. Non sono neanche italiano...
 
 
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daniela floris il 06/04/12 alle 11:44 via WEB
Ma si,si,si
 
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loopdimare il 06/04/12 alle 11:50 via WEB
Poco tempo fa su Mondo jazz ci fu un rapido scambio di opinioni sui critici e blogger. Non era un sondaggio, ma la cosa divertente era che la maggioranza dei partecipanti (che più o meno si scannano poi a giorni alterni) dava più fiducia ai blogger perchè appassionati e disinteressati. Io sono stato l'unico a stare dalla parte dei critici, se non altro perchè, fino a prova contraria, un giornalista di professione ha una sua immagine da difendere e quindi nonsi abbandona agli uomori del momento. E devo dire che ho fatto la figura dell'ingenuo che crede ancora a quello che dicono ufficilmente i critici. Con questa premesse, spero di spostare leggermente la partita tra scapoli ed ammogliti... Luca Conti ha in linea di principio ragioni da difendere, ma per farlo non aveva bisogno di fare alcun esempio. In realtà io ho avuto l'mpressione che la sua uscita fosse una resa dei conti, forse col sito, e comunque io avrei potuto a caso estrapolare frasi dalla sua rivista "professionale" dello stesso livello e tono. In fondo Conti fa di mestiere quello che molti fanno per divertimento e deve in qualche modo giustificare il fatto che qualcuno lo paga e paga per il giornale. Gualberto, che gioca da libero e lo fa divertendosi, è stato ancora più perfido. Il messaggio passato è: scrivete pure ma non stupitevi se poi vi bastoniamo. Io nei panni dai Daniela Floris sarei contenta di tanta attenzione, anche negativa, vuol dire che lei (o il sito) è abbastanza popolare da meritare la stroncatura. Chiuderei chiedendo a Gualberto (che è uomo di mondo) come si fa a scrivere una recensione di un concerto senza riempirla dei soliti luoghi comuni sul'artista, l'ultima produzione, le differenze riscontrate rispetto al disco ecc? Perchè ogni tanto non ci ammollate una recensione in soggettiva, tipo: sono arrivato tardi ed ero incazzato, avevo mangiato di corsa e ce l'avevo tutto sullo stomaco. Con questo spirito sono rimasto un'ora a fracicarmi i cosiddetti per ascoltare un artista che non riesco ancora a capire come abbia fatto ad avere successo... --- Io una convinzione me la sono fatta: non so se continuerò col mio blog ma se continuerò lo farò a profilo bassissimo...
 
 
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daniela floris il 06/04/12 alle 12:06 via WEB
Caro Loopdimare, e rispondo anche a Riccardo. Non è possibile che rispondere significhi "non essere umili". Ho detto, Riccardo, che sto riflettendo moltissimo su tutte queste pagine. E che io assolutamente mi metta in gioco lo dimostra il fatto che abbia interagito: dopodichè continuerò a studiare, scrivere e dire quello che penso, come ho sempre fatto. Ci sono poi provocazioni alle quali nemmeno rispondo, e che non mi va neanche di citare, tanto non se ne uscirebbe comunque. Se non avessi ritenuto le persone con cui interagivo meritevolissime di risposta, non avrei, appunto risposto. In quanto ai critici di professione sono d' accordo con Loopdimare.... e non aggiungo altro. Naturalmente il fatto di essere stroncata so che significa che i miei scritti vengono letti. Loop sono d'accordo con te. Continuerò anche a scrivere: certo che non posso che quotare "come si fa a scrivere una recensione di un concerto senza riempirla dei soliti luoghi comuni sul'artista, l'ultima produzione, le differenze riscontrate rispetto al disco ecc". Per il resto non c'è amarezza.. direi stanchezza. Ma basta riposarsi, e passa.
 
 
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loopdimare il 06/04/12 alle 12:13 via WEB
un ultimo consiglio per Daniela Floris: meglio evitare le stroncature. Richiedono argomentazioni attente e documentate che non sempre si hanno, e mettono di traverso tutti i fans dell'artista stroncato.
 
   
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riccardo il 06/04/12 alle 12:18 via WEB
cioè...gli stai consigliando come fare a "pararsi il fondoschiena" come fanno tutti o quasi i critici istituzionali da tempo. Mi dici per favore cosa te ne fai di certe letture? Anche perché la carta patinata non è il massimo per certe cose...:-))
 
     
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daniela floris il 06/04/12 alle 12:23 via WEB
Riccardo, non ti preoccupare: come avrai visto ho una tendenza "kamikaze" prima o poi farò un' incursione qui dicendo semplicemente "questo artista mi fa cagare" (scusa il francese) tanto motivando o non motivando il risultato sarà simile!
 
     
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daniela floris il 06/04/12 alle 12:25 via WEB
ma meno dotto, più immediato e quindi più divertente! Olè!
 
     
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Gianni M. Gualberto il 07/04/12 alle 15:16 via WEB
Ma perché hai questa tendenza al vittimismo? Diceva Tristan Bernard che ottimisti e pessimisti hanno una cosa che li accomuna: la paura della verità.
 
     
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loopdimare il 06/04/12 alle 12:34 via WEB
Riccardo, io l'ho fatto con Taylor e tu non ti sei tirato indietro e mi hai bacchettato (anche se penso proprio che non ti piaccia) E comunque tu ti sei già abbondantemente sbilanciato con Rava...
 
   
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daniela floris il 06/04/12 alle 12:21 via WEB
Soprattutto mettono di traverso tutti i fans dell' artista stroncato, anche se ne hai riconosciuto il valore e hai detto: ne riconosco il valore ma a me non piace! Perchè in generale, se non ti piace vuol dire che non ne riconosci il valore (il che non è la verità) Ma hai ragione: riconosciamo il valore. Magari senza arrivare all' eccesso di dire che è meraviglioso anche se si è dormito tutto il tempo! :-)
 
     
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riccardo il 06/04/12 alle 12:31 via WEB
Hai fatto benissimo a dire la tua in perfetta sincerità e buonafede è proprio quello di cui c'è bisogno, ma credo tu abbia capito perfettamente che gli appunti che ti sono stati fatti non vertevano su quello. In generale si va abbastanza per tabù e cliché anche nella critica. Se si comincia a dire che uno è forte può produrre anche cacca che scriveranno sempre bene di lui. Puoi dire che Taylor è un grande anche se te ne vai ad un suo concerto come è capitato a me. Non vedo il problema.
 
     
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daniela floris il 06/04/12 alle 12:37 via WEB
Appunto!!! Riccardo. Gli appunti che mi sono stati fatti mi è sembrato che venissero impugnati come prova che il fatto che quell' artista non mi piacesse fosse un giudizio risibile. Non so spiegarmi meglio. In realtà non ho scritto che quegli artisti fossero artisti incapaci... se leggi bene ho scritto che erano indiscutibilmente artisti di rililevo ma che non mi piacevano! Quindi si, ti do' ragione e ribadisco: sto riflettendo E però un giorno faccio l' incursione!
 
 
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daniela floris il 06/04/12 alle 12:16 via WEB
Che poi ho un sacco da scrivere nei prossimi giorni! Comunque, in questo momento davvero senza alcun tipo di ironia (chi mi conosce non virtualmente sa che sono sincera) sono grata a tutti dei consigli. Non ho mai lasciato cadere nulla di ciò che mi veniva detto. Daniela
 
 
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Luca Conti il 06/04/12 alle 17:39 via WEB
Loopdimare, ti garantisco che non ho alcun conto in sospeso da regolare (e perché, poi?). E, se tu mi conoscessi di persona, sapresti che non sono proprio il tipo, anzi. Non so se la mia rivista sia "professionale," ma forse sì, visto che bene o male resiste da 68 anni; è certo che cerco di esserlo io, ma sta' sicuro che non devo giustificare proprio niente, né quel che mi corrisponde l'editore né i 9 euro che il lettore spende per acquistare la rivista. Qualunque giustificazione, casomai fosse necessaria, spero che possa risultare trasparente dal contenuto della rivista. Probabile, non dico di no, che dalla lunga storia di MJ sia ormai possibile estrapolare tutto e il contrario di tutto; per quel che mi compete, garantisco l'impegno a far svanire qualunque traccia di autoreferenzialità dalla rivista. LC
 
   
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loopdimare il 06/04/12 alle 19:19 via WEB
Caro Conti, era un'ipotesi buttata lì, tra le tante. Io devo riconoscere che tu hai una bella gatta da pelare: mantere ed ampliare un'immagine ed una sostanza ad una rivista che con internet ha perso una parte del suo appeal. Sinceramente non ti invio. Partendo da questa ottica, penso che possa sfuggire una certa insofferenza nei confronti di chi, per diletto, mi toglie una parte di pubblico potenziale, visto che alla fin fine molti sono interessati quasi solamente alle recensioni delle novità discografiche...
 
     
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Luca Conti il 06/04/12 alle 19:39 via WEB
No, non è così. A me del pubblico potenziale non frega un accidente, e te lo dico con sincerità estrema. Io cerco di fare la miglior rivista possibile, legata in gran parte anche alle mie passioni (che, se per una volta mi è consentito un briciolo di vanità, ritengo possano essere condivise da un bel po' di gente, visto che non sono nato esattamente ieri, conosco bene la storia e la tradizione della rivista e so di cosa stiamo parlando). Mi interessa realizzare una rivista da leggere e (spero) rileggere, che fornisca motivi di discussione anche accesa. La "recensione" in quanto tale, che sia di un disco o di un concerto, ha per quanto mi riguarda un interesse assai ridotto.
 
     
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loopdimare il 06/04/12 alle 20:26 via WEB
la passione è importante, specialmente adesso che discografie e recensioni di cd si trovano dappertutto, mentre una volta si trovavano solo su musica jazz.
 
 
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Gianni M. Gualberto il 06/04/12 alle 20:31 via WEB
Io gioco da libero, per usare la tua espressione, non tanto per divertimento (in realtà i dibattiti scritti mi annoiano, mi pare di partecipare ad una chat, genere verbal-letterario che mi angoscia; oltretutto, sono pigro e con l'età sto diventando vieppiù anafettivo: come corrispondente sono sempre stato un disastro), ma per "conflitto di interessi". Ho scritto, sotto Polillo, per "Musica Jazz", ho collaborato per "JazzIt", scrivendo, con sadico divertimento, dei mattoni, ho partecipato ad "Allaboutjazz" (dove, nonostante una maggior vivacità intellettuale che però si riversa nell'immediatezza a volte superficiale di recensioni à go go, mi pare vi sia una certa albagia, una tendenza a pontificare con uno snobismo, temo, scarsamente motivato e credibile, ma forse mi sbaglio ed è solo una mia impressione). In definitiva, ho rinunciato al ruolo di "critico" (un titolo francamente troppo superiore alla realtà): credo che organizzatori, promoter, agenti, non dovrebbero ricoprire ruoli di tale tipo. E' inevitabile che tu finisca a parlare del lavoro di altri o di artisti con cui, magari, avrai a che fare perché ti piacciono o ti interessano. Come realizzare, allora, una "recensione", una "critica" più o meno oggettiva? Come potrei recensire un concerto organizzato da altri? Per più onesto che possa essere, non sfuggirei mai al sospetto di avere, in qualche modo, cercato di portare acqua al mio mulino. Alla fine, optavo sempre per lo "studio" di deceduti. Ma non è detto che essi siano sempre innocui... Non ho ricette da offire per la "recensione ideale", ma non vedo perché, come qualsiasi forma letteraria, uno debba ridurla a una sorta di esposizione di un curriculum, con l'aggiunta di poche considerazioni all'acqua di rose. Quando arrivai in Italia, molti anni fa, vi era un giornalista del TG1, credo, che "rompeva", come corrispondente dall'estero, lo stampo statico e ingessato allora in voga: pareva un rivoluzionario. Oggi, magari, dopo le varie Amanpour, ecc., potrebbe sembrare pallido, all'epoca attraeve perché tendeva a non fare ciò che ci si aspettava. Per certe pratiche standardizzate forse è questa la cura. Non so, non ne ho idea. Comunque, in Internet trovo a volte cose di raccapricciante banalità altre volte trovo spunti di alta intelligenza, è un po' come cercare pepite in qualche ruscello più o meno torbido. Però, appunto, può essere molto rewarding.
 
   
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loopdimare il 06/04/12 alle 21:23 via WEB
l'oggettività è come un pollo lesso. Panorama separava i fatti dalle opinioni, ma non andava oltre. meglio un po' di faziosità dichiarata (uno poi ci fa la tara). certo per stroncare occorre carisma e competenza (per questo lo sconsiglio ai blogger) perchè non puoi sbagliare un nome o una citazione.
 
     
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Gianni M. Gualberto il 06/04/12 alle 23:01 via WEB
Facciamo un esempio... Concerto di Bill Laswell a Milano. Inizio: un lungo a solo di Bernie Worrell all'Hammond B-3. Ho letto, nelle varie recensioni, di tutto: Bach, il gospel, il blues, il soul, i P-Funk, ecc., ecc. Nessuno che abbia ricordato i materiali che reggevano il tutto: "Volunteered Slavery" di Roland Kirk e "Ridi, pagliaccio" di Leoncavallo, e per concludere, l'accordo finale dal secondo tempo della Nona Sinfonia di Dvoràk. Bazzecole? Non so... Che dovrei dire?
 
     
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Gianni M. Gualberto il 06/04/12 alle 23:02 via WEB
Dimenticavo, meglio essere "completist"... Per Dvoràk valeva anche la citazione di "Goin' Home"...
 
     
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loopdimare il 07/04/12 alle 11:50 via WEB
scrivere Bach parlando di organo è così banale da sembrare un vezzo. scrivere blues in un contesto comunque jazz è roba da asilo mariuccia.
 
     
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daniela floris il 07/04/12 alle 11:25 via WEB
Mi viene da pensare che una cosa è una recensione. Una cosa è un saggio sul musicista, in cui si ricerca la provenienza esatta di ogni tessera del mosaico che compone il totale di un' ora e mezzo di concerto(sempre che si possa stabilire: molti musicisti, lo so per certo, ghignano a leggere pagine e pagine che ricostruiscono quasi meccanicamente la loro poetica). Sono cose diverse.... credo.
 
     
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Gianni M. Gualberto il 07/04/12 alle 15:12 via WEB
Intendiamoci, essere un musicista non vuol necessariamente essere un'intellettuale o uno storico o uno storiografo. Si può anche essere portatori inconsapevoli di un "messaggio" complesso, per fattori tutti da indagare. L'autocoscienza non necessariamente risponde a un processo complesso e sofisticato. Basta mettere piede in un'orchestra per ascoltare miserie culturali al di sotto di ogni bassezza e, non casualmente, pochissimi sono stati i musicisti che hanno saputo essere dei "critici" di qualità: Berlioz forse, Schumann certamente, forse Virgil Thomson, in parte Wagner (viziato com'era dall'antisemitismo...). Gli strafalcioni dei musicisti, specialmente sui loro pari, sono ben noti e riempiono pagine su pagine. Per cui, le sghignazzate che si fanno i musicisti sono spesso non diverse da quelle che si possono fare, non di rado, coloro che li ascoltano parlare (e, ahimé, talvolta suonare). E' uno fra i tanti motivi che mi hanno sempre poco invogliato a frequentare la varia umanità musicale italiota... C'è di meglio, molto meglio. Inclusa la culinaria, che è più divertente. Comunque: http://www.bostonjazzblog.com/2011/11/09/the-musicians-answer-do-jazz-critics-need-to-know-how-to-play-jazz/
 
     
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Gianni M. Gualberto il 07/04/12 alle 15:18 via WEB
un intellettuale, ovviamente. Accidenti agli apostrofi...
 
     
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Daniela Floris il 07/04/12 alle 16:58 via WEB
Certo. Ma alcuni musicisti hanno la stessa forma di disprezzo verso gli intellettuali. Un musicista si esprime con il suo strumento e mediante la musica, non deve raggiungere gli stessi eccellenti livelli anche con le parole... E così spesso ghigna per tutte quelle parole che provengono da un intellettuale che non sa neanche cosa voglia dire tenere uno strumento in mano... Il che per un musicista potrebbe rappresentare una forma di insopportabile ignoranza. Nessuno dei due secondo me ha ragione: ognuno ha la preparazione che occorre a fare quel mestiere. P.s. Gli apostrofi hanno una loro misteriosa vitalità . Se ne e' padroni ma ogni tanto hanno un impeto di libertà e si nascondono o appaiono, da soli, nei momenti meno opportuni... Non c'è nulla da fare. Non e' colpa di chi scrive.
 
     
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Gianni M. Gualberto il 08/04/12 alle 11:28 via WEB
di regola, ho trovato insofferenza, fra i musicisti americani, verso il giornalismo musicale, meno, molto meno, salvo sporadiche "esplosioni", verso la critica musicale o verso la musicologia. Parlo di persone mature, ovviamente. Da noi sono incontri che si fanno di rado, per cui non esito a crdere alle sghignazzate dei nostri aedi...
 
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loopdimare il 06/04/12 alle 12:30 via WEB
"pararsi il fondoschiena"? Visto quello che è successo, perchè no? Io non le ho consigliato di parlare bene contro voglia: invece di stroncarlo, non ne parli. Parlare solo degli artisti che si amano.
 
 
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daniela floris il 06/04/12 alle 12:33 via WEB
Si è una cosa che spesso penso anche io. Ma dovevo fare la cronaca di tutto il Festival.. avrei dovuto mettere degli spazi bianchi. Ma poi Loop, ti dicono (già successo): non sei credibile, ti piace tutto e quindi si fa un po' e un po'! Visto quello che è successo, perchè no? In tutti e due i sensi.
 
   
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loopdimare il 06/04/12 alle 12:38 via WEB
perchè no? spazi bianchi. "caro lettore, il festival presentava un programm molto fitto ed interessante. Per non estenuarti e per non togliere troppo spazio ai colleghi, parlerò solo dei concerti che mi sono particolarmente piaciuti..."
 
 
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riccardo il 06/04/12 alle 12:39 via WEB
ritorniamo all'antico loop: non condivido minimamente quel che scrivi, perché significa depauperare completamente la funzione critica che è un servizio verso il lettore non verso il musicista né tantomeno a difesa della propria reputazione. Quindi se uno rileva che ciò che ha ascoltato merita una stroncatura lo deve fare assumendosene la responsabilità. Se non è disposto a farlo deve cambiare mestiere a mio modo di vedere. Quello che racconti è proprio quello ch accade: per il quieto vivere di tutti si parla solo di ciò che si apprezza, quindi sempre bene di tutti. Risultato: si fa sponsorizzazione a buon mercato, altro che critica e a quel punto è meglio leggersi un fumetto...
 
   
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loopdimare il 06/04/12 alle 12:49 via WEB
per il quieto vivere di tutti si parla solo di ciò che si apprezza, quindi sempre bene di tutti. --------------------------------------- perchè? se io su 10 artisti del festival, mi metto a parlare solo di due, non parlo di tutti e non faccio del buonismo generico. musica jazz ha il dovere di recensire tutti (bene o male) un blogger può fare le scelte che crede: ad esempio parlare solo di quelli che gli sono piaciuti.
 
     
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riccardo il 06/04/12 alle 12:59 via WEB
ai tempi di Polillo lui andava ai festival e recensiva TUTTI, anche solo per dovere di informaione si deve fare, perché il lettore specie se è andato ai concerti si aspetta di leggere la tua opinione. E Polillo si asumeva le sue responsabilità nel pieno rispetto delle esigenze del lettore, non delle sue o dei musicisti. Tu dici che la cosa non vale per un blogger. Può essere, ma guarda che ormai non vale più da tempo anche sui magazine di settore
 
     
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daniela floris il 06/04/12 alle 15:54 via WEB
Di solito recensisco tutto, e rimango in sala fino all' ultimo bis. Ma certo che è faticoso ed aumenta il rischio di esporsi. Ne varrà la pena? mah
 
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milton il 06/04/12 alle 15:50 via WEB
Gente, forse all'inizio questa discussione poteva anche avere un senso, ma mi sembra che ormai si sia andati oltre... Se volte darvi dei consigli reciproci, telefonatevi... Ho un'idea... e se parlassimo di musica?
 
 
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riccardo il 07/04/12 alle 10:26 via WEB
giusto. Perché non cominci tu? Io ti seguo...
 
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