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Mondo Jazz

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IL JAZZ CONQUISTA TORINO

Post n°2243 pubblicato il 30 Aprile 2012 da pierrde

UN SUCCESSO che ha sorpreso in primo luogo gli organizzatori e forse anche chi questa novità non l'ha per nulla gradita. Il bilancio della prime tre giornate del Torino Jazz festival, ha fatto registrare ovunque , specie nelle numerose location della sezione "Fringe" diretta da Furio Di Castri e in piazzale Valdo Fusi un boom di presenze inaspettato.

Anche ieri nell'area davanti all'ex Borsa, nonostante la minaccia di pioggia, si è presentata tanta gente , galvanizzata dallo show di Ray Gelato che ha fatto ballare anche i "bogianen". "Di una cosa ero convinto- spiega l'assessore alla Cultura Maurizio Braccialarghe prima dell'esibizione di Billy Cobham in piazza Castello- della risposta dei cittadini. Ed è stata superiore ad ogni più rosea previsione. Se delle quasi trentamila presenze che abbiamo finora registrato (e ci teniamo bassi come stime) un decimo si è avvicinato per la prima volta al jazz, la nostra mission è compiuta.

"Ma chi ci ha fatto rilievi per costruire una seconda edizione ancora più curata (tutto è migliorabile) è ben accetto". Soddisfatto anche il direttore artistico Dario Salvatori: "La risposta dei torinesi è stata finora straordinaria. La gente ammaliata da Jamal per due ore e Gelato è uno spettacolo indimenticabile. Unico neo? Chi si è voluto improvvisare critico di jazz in questi giorni senza avere le basi, parlando a vanvera".

Fonte: La Stampa

Ben felice del successo, che però non va sopravalutato (con ingressi a pagamento i numeri sarebbero stati piuttosto diversi), mi rimane oscuro l'anatema lanciato da Salvatori.

Non so a chi si stia rivolgendo, credo a personaggi della città, ma le critiche della maggior parte di appassionati e addetti ai lavori rimangono immutate: con quel badget il programma è veramente poca cosa. Un grande concerto, Jamal, e poche altre proposte degne in mezzo a moltissima mediocrità sono veramente troppo poco per suscitare entusiasmi.

Che poi qualcuno si sia avvicinato al jazz tramite la Warwick o Ray Gelato sarebbe sicuramente miracolo degno dell'esame del Sant'Uffizio....  

 

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Gianni M. Gualberto il 30/04/12 alle 16:17 via WEB
Non credo che Dario Salvatori, carissima persona ma di deliziosa e simpatica ignoranza in campo musicale, abbia messo veramente messo mano alla programmazione, che mi pare un quilt faticosamente rabberciato da diverse realtà concertistiche locali (alcune delle quali si genuflettono al solito baraccone dei freaks di MiTo). Certo, pensare che l'alternativa, nell'appassionarsi al jazz, sia fra Ahmad Jamal... e Ray Gelato (!) la dice lunga sulla competenza. Ma più scandaloso ancora mi pare il Braccialarghe (di nome e di fatto, direi pensando ai fondi pubblici), che ricordo, per l'appunto, in una brillante istantanea con finto panama, accanto a Fassino e Salvatori impennacchiati allo stesso modo: questo è il professionismo nostrano, prendiamolo per quel che è. Sotto sotto, sta bene a tutti così... Speriamo almeno di dover leggere sulla stampa peana -che auguriamo al Festival- sinceri e non roboanti sciocchezze.
 
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