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I 50 ANNI DI A LOVE SUPREME: PSALM

Post n°3432 pubblicato il 15 Aprile 2014 da pierrde

In origine, l'ingegnere del suono Rudy Van Gelder aveva impiantato nella casa dei suoi genitori a Hackensack in New Jersey, uno studio di registrazione amatoriale. Successivamente, grazie alla popolarità acquisita collaborando con i maggiori musicisti jazz dell'epoca, Van Gelder decise di trasferire il proprio studio a Englewood Cliffs (a 20 minuti da Manhattan) e di creare uno studio vero e proprio.

L'atrio era costituito da una camera con soffitto a volta, travi in legno, pareti con mattoni a vista e pavimento in cemento liscio, con tutto lo spazio necessario per contenere anche una grande orchestra. Lo studio e il nome di Van Gelder hanno tra i musicisti jazz quasi una connotazione mitica. Coltrane era legato a Van Gelder da una grande ammirazione reciproca e dall'etica del lavoro stesso: precisione e professionalità innanzitutto.

Fu proprio qui, il 9 dicembre 1964, nel corso di una sola sessione iniziata alle otto e terminata a mezzanotte, che nascque la suite A Love Supreme, opera che si fece portatrice della spiritualità di un'intera generazione. Coltrane entrò in studio di registrazione insieme al suo quartetto (Garrison, Jones, e Tyner) avendo scritto solo delle bozze dei pezzi di ogni sezione della suite, confidando nel fatto che sarebbe stato il gruppo stesso a svilupparne i temi con l'ausilio dell'improvvisazione e dell'ispirazione del momento. Il modo in cui Coltrane preparò i suoi collaboratori fu figlio della scuola di Miles Davis.

Bob Thiele, il produttore della sessione, affermò che i musicisti di Coltrane videro la musica di A Love Supreme per la prima volta in sala di incisione, senza averla mai provata in precedenza. Anche McCoy Tyner ed Elvin Jones hanno affermato che di musica scritta non ce ne fosse, a parte qualche appunto, sostanzialmente gli altri tre dovevano seguire quanto facesse Trane e, per il batterista, il vero problema fu capire quanto veramente durassero i brani in fieri.

Coltrane poté agire in questo modo per due grandi ragioni: l'ormai consolidata affinità tra i quattro musicisti e la familiarità con molde delle melodie della suite, le quali erano già state esplorate da Coltrane durante le esibizioni dal vivo. John Slate, prima di suonare con Woody Herman, ricorda di aver sentito il quartetto suonare su un palco alcune parti che poi sarebbero state in A Love Supreme.

Una versione alternativa di Acknowledgement, la prima traccia, venne registrata il giorno successivo, il 10 dicembre 1964 ma Coltrane decise di non utilizzarla. In questa versione sono presenti il sassofonista Archie Shepp ed il bassista Art Davis.[9] Una esibizione live dell'intera suite venne registrata durante un concerto ad Antibes, Francia, nel 1965, e fu rimasterizzata e pubblicata in versione doppio cd nel 2002 dalla Impulse! Records, insieme all'album originale e ad alcuni brani scartati durante le registrazioni.

 

Psalm

Psalm è la conclusione malinconica di A Love Supreme. L'alterità del pezzo viene fuori più chiaramente se lo si confronta con quello precedente. È difficile identificare una struttura: metro e ritmo sono appena accennati. Tutto è giocato sull'emozione del pezzo. All'interno della copertina dell'album si trova una poesia scritta da Coltrane, che in seguito ricevette il titolo di A Love Supreme. Questa poesia determina il flusso del sax di Coltrane come un libretto d'opera.[10] Coltrane non lo indica nelle note di copertina dell'album, ma espresse ai suoi compagni di gruppo la propria volontà di suonare seguendo il testo della preghiera. La sua drammatica conclusione alla suite si esplica in un flusso ininterrotto di note prima delle dissolvenze finali e del ritorno alla fanfara iniziale.

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