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10 OTTIMI MOTIVI PER (NON) ANDARE A SENTIRE I THE ROOTS

Post n°3577 pubblicato il 09 Luglio 2014 da pierrde

Ecco qua, Umbria Jazz si avvicina e la stampa nazionale comincia ad occuparsi dell'evento. Naturalmente nella solita maniera, ovvero acriticamente, superficialmente e pronti alla ola a prescindere dai contenuti.

Francesco Abazia su Dlso.it elenca i 10 ottimi motivi per non mancare al concerto dei Roots. Mi auguro che nello scritto ci sia anche ironia, comunque, strano a dirsi, per me e credo anche per molti altri, i motivi elencati hanno il significato e la funzione esattamente contraria.

Il pezzo forte però è di Luca Valtorta su La Repubblica di oggi (jazz & Hip hop, nuove trasgressioni): dopo una lunga introduzione sulla prima comparsa di Charles Mingus a Umbria Jazz nel 1974 il nostro si lancia in un difficile parallelismo sulla trasgressività di allora e di quanto invece c'è nel cartellone di questa edizione.

Sostenere che Umbria Jazz 2014 sfidi le convenzioni con proposte d'avanguardia è quantomeno singolare e visionario. In effetti non saprei come classificare il Dj Ralf: tra Mingus e Sun Ra o direttamente nella spazzatura ?

Perdonate, mi sono lasciato andare per un momento, ma spero nella comprensione: ho un'età, sono un purista conservatore e sono fermamente convinto che : a) il jazz sia un'altra cosa b) Ruby sia la nipote di Mubarak

Comunque ottimo pezzo di giornalismo musicale, sostenere l'impossibile e magari crederci anche.

http://www.dlso.it/site/2014/07/08/10-ottimi-motivi-per-andare-a-sentire-i-the-roots-allumbria-jazz/

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10 OTTIMI MOTIVI PER (NON) ANDARE A SENTIRE I THE ROOTS

negrodeath il 10/07/14 alle 09:05 via WEB

L'articolo in s� � una boiata e nel suo voler essere umoristico fa solo venire i nervi. Spezzo una lancia a favore dei The Roots che ritengo davvero bravi, sebbene NON certo un gruppo jazz. Di sicuro, c'� pi� talento in un loro minuto che in tutta l'inutile esistenza di Sting.

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Paolo Peviani il 10/07/14 alle 09:48 via WEB

The Roots, nel loro genere, sono bravini. Lascerei perdere confronti con Sting, la cui musica � di ben altra qualit� e variet�. (pi� in passato che ora, a dire il vero)

Certo che � molto divertente confrontarsi su Roots e Sting in un blog chiamato Mondo Jazz. Sign O' The Times, direbbe Prince ...

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pierrde il 10/07/14 alle 13:26 via WEB

Ti segnalo una evoluzione della discussione: sul post odierno si discetta di Gino Paoli e Fiorella Mannoia....

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loopdimare il 10/07/14 alle 12:50 via WEB

premetto che io odio il rap per come ha ridotto la black music. mi capita pertanto di dicutere animatamente con appassionati del genere e tutti mi citabo i Roots come esempio in positivo. anche recentemente ho avuto uno scambio ruvido di idee con Roberta Gambarini, che me li ha citati come esempio (oltre ad altri nomi). per questi motivi me li sono ascoltati parecchio e devo dire che: - 1 sono certamente migliori della maggior parte dei loro colleghi di genere - 2 fanno molta pi� musica "vera" e inseriscono spesso parti cantatate. non sono dei semplici campionatori e millantatori. nella sostanza mi ricordano James Brown quando rappava o faceva delle lunghe introduzioni parlate alle sue canzoni. niente di originalissimo, anche se molto dinamico. alla lunga, per me, anche un po' nioiso. col jazz c'entra come pu� entrarci la maggior parte della black music, solo come originata dal blues. l'estetica � diversa, i parametri di riferimento pure, il pubblico anche. sarebbe stato interessante farli dialogare con qualche musicista jazz, ma credo che non fosse realizzabile praticamente.

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negrodeath il 10/07/14 alle 13:56 via WEB

Ci sono diversi musicisti con cui, secondo me, potrebbero collaborare con esiti positivi: penso a Russell Gunn, Christian Scott, Lafayette Gilchrist, Jason Moran, Branford Marsalis, Steve Coleman, Greg Osby...

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loopdimare il 11/07/14 alle 11:26 via WEB

probabile ma bisogna volerlo, perderci del tempo... un progetto. UJ potrebbe anche promuove dei progetti invece che prendere dei pacchetti, ma costa di pi� in tempo e soldi.

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