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DIZIONARI E OPINIONI

Post n°3599 pubblicato il 29 Luglio 2014 da pierrde
 

Il Dizionario del jazz italiano ha un carattere divulgativo, non pretende di fare una storia del jazz italiano, ma traccia una panoramica, in ordine alfabetico, sui protagonisti degli ultimi anni senza dimenticare alcuni dei “pionieri” di un passato a noi vicino. Molto spazio è dato anche alle giovani leve, portatrici di nuove idee e modi di suonare jazz.

Il Dizionario del jazz italiano è una guida che cerca di rappresentare, attraverso i suoi protagonisti, le diverse aree geografiche italiane, le loro caratteristiche intrinseche e il tipo di jazz suonato. Dal nord al sud dell’Italia si suona jazz in maniera differente, ogni regione ha le sue caratteristiche predominati dovute a tradizione e cultura. L’appassionato e il neofita di jazz troveranno nel volume un’esauriente biografia di ogni singolo musicista, una discografia che segnala i lavori più importanti e il sito web di riferimento per conoscere più a fondo la carriera del jazzista.

Fonte: Quarta di copertina

 

Cari amici, ho dato un'occhiata al "Dizionario del Jazz Italiano" di Flavio Caprera edito da Feltrinelli pubblicato da poco e sfogliandolo non ho trovato grandi musicisti italiani come ....(seguono decine e decine di nominativi).

L'elenco dei musicisti di Giaaaaas è lunghissimo e la maggior parte di loro è pressochè sconosciuta. Sembrerebbe quasi, a parte qualche caso isolato, che il jazz lo abbiano inventato negli anni '70 senza alcun rispetto per la storia e per coloro che hanno fatto di tutto per promuoverlo e conoscerlo nel nostro paese nel corso dei decenni...

Nell'introduzione l'autore scrive che, anche se molti interpreti non figurano, il materiale contenuto è sufficiente da spingere, chi non lo conosce, ad amare il jazz italiano. Per quanto mi riguarda, la sola lettura del libro mi porterebbe semmai a detestare il jazz italiano. Questo libro fa il paio con l'enciclopedia francese di Andre Clargeat redatta qualche anno, per la parte italiana da Luca Conti su cui stendere non uno ma due veli pietosi.

Fonte: Lino Patruno su Facebook

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Commenti al Post:
Utente non iscritto alla Community di Libero
loopdimare il 29/07/14 alle 22:52 via WEB
per il poco che ho sfogliato, ho il timore che Patruno abbia ragione
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
riccardo il 30/07/14 alle 10:09 via WEB
Anche a me risulta che l'elenco non è per niente esaustivo e credo che non abbia fatto arrabbiare solo Patruno. Se l'intento era quello di "vocabolarizzare" il jazz italiano e a farlo amare e alla fine si scopre scontentare più di uno, allora forse era meglio dedicare lo spazio ad alcune figure ritenute principali o rappresentative, almeno il secondo scopo, quello di amare il jazz italiano si poteva portare a casa, perché venirci a raccontare che qualsiasi personaggio citato ce lo fa amare, raggiunge quasi i vertici della barzelletta. Invece, con questa, solo apparente, idea "democratica" si rischia di parlare del jazz de noantri, più che del jazz italiano
 
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