Un blog creato da moon_dust il 10/08/2006

I sogni...

...sorreggono la Luna e la Vita sta a guardare...

 
 
 
 
 
 

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LOST ON THE MOON...

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tanne3 ***
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I ricordi... le memorie...

fluttuanti nel nostro pensiero...

come onde

che mai

arriveranno...

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Troppo grande il mare per superarlo con un salto.

 Troppo scuro per stabilirne i confini.

Bisogna essere mare per capire l'inutilità del salto. 

 
 
 
 
 
 
 
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SUNSHINE... SUNSHINE READING...

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Post N° 23

Post n°23 pubblicato il 25 Aprile 2007 da moon_dust

23.

Capì che stava crescendo troppo per quel sogno.
E che i sogni rimangono tali. Possono essere grandi o piccoli. Ma immodificabili. E quel giorno ne ebbe la conferma. Scoprì che la sua età stava diventando un vestito troppo pesante per l'estate che stava giungendo.

"Ora... non voglio dirle che è vecchia. Ma sicuramente, prima di lei, ci sono state ragazze più giovani a cui si preferito dare la precedenza."

Quelle parole le risuonarono nella mente per più volte. Rimase incredula. E le ammortizzò per il quieto vivere. Quale quieto vivere?, si chiese.
All'improvviso si sentì la vecchia gallina che si trova al posto sbagliato, al momento sbagliato. Si vergognò anzi un pò per essersi intromessa ancora in un sogno per il quale lei stava crescendo.
Si diede una motivazione per cui si trovava lì quel giorno. Una motivazione che prescindesse da quella ufficiale data alla selezionatrice che, davanti a lei, si arrogava il diritto di capire a fondo il suo stato d'animo.

Stava tentando di continuare.
Di continuare ad entrare.
Ad entrare il quel mondo.
In quel mondo che prima l'aveva accolta e poi l'aveva respinta.
Ad entrare il quel mondo che più volte le aveva detto si. E lei aveva rinunciato per le ragioni di una vita. Perchè, appunto, stava crescendo. Perchè non le conveniva vivere in un sogno che, una volta esaudito, si sarebbe trasformato nei contorni della realtà.
Un amore e odio di spinte e respinte. Di abbracci e di abbandoni. Il tutto irrorato di lacrime di perdita.

Si alzò da quella sedia dalla quale era rimasta a fissare una cartina di un mondo che non avrebbe mai percorso.
Tolse il disturbo con il garbo di uccello ferito.
Una volta colorato.
Ora spennato.

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Post N° 22

Post n°22 pubblicato il 08 Aprile 2007 da moon_dust

22.

Entrò in quella casa, umida e fredda.
Il tempo si era fermato lì, su quel pavimento e su quelle pareti spoglie. E la polvere che donava al tutto un aspetto di vissuto, poi lasciato... come una eco che si lancia e poi si perde.
Dalle tende logore appese alle finestre, solo pochi raggi che illuminavano le danze euforiche di vortici di polvere.
E quei raggi schiantarsi, con violenza, sul pavimento... come su un palcoscenico, appena dopo uno spettacolo. immagine

Alcuni libri posati su mobili dall'apparenza di fantasmi, coperti di lenzuola anch'esse logore. Libri dalle copertine sbiadite, dalle pagine ingiallite, dalle dediche antiche.
Ne prese uno. Il primo. Passò la mano sulla copertina grigia di polvere. Un solo gesto gli restituì i colori.
Un libro di poesie. E una dedica: "Per te... il mio sorriso!"
E sotto la data.
Pensò a quella calligrafia e la unì al sorriso. Nacque una magia. Quella del ricordo.
Lo posò delicatamente sul giaciglio dal quale lo aveva preso, con la delicatezza del timore di distruggere qualcosa di molto antico e fragile. Con la paura di aver profanato la tranquillità di lunghi anni.

Si voltò verso la finestra. Quella dalla quale osservava spesso il giardino, da bambina. Si avvicinò. Scostò la tenda pesante e stanca e aprì un'anta cigolante. Una sorta di lamento che restituì il suono a quella casa silenziosa.
Un verde abbandonato fece capolino ai suoi occhi.
Una palma nana troneggiava nel mezzo del giardino. Nel lungo abbandono di quegli anni, aveva dato alla luce tante altre palme che l'avevano quasi sommersa, nascondendola. Ora, insieme, avevano l'aspetto di un goffo cespuglio sanza forma. Ornato di bacche.
Alla base, alcune pietre davano la forma circolare all'aiuola che le faceva da cornice. Erano verdi di muschio. Quello stesso muschio che staccava quando doveva preparare il presepe con il suo zio preferito.
Tutto intorno era un fitto gareggiare di alberi che incrociavano i propri rami come tante braccia, quasi formando un lungo abbraccio legnoso.
Mentre le loro aiuole erano tanti letti di fiori... quegli stessi fiori che raccoglieva spesso per sua nonna. Ricordava le fresie bianche e rosse che in primavera fiorivano per ricordarle che stava per giungere il suo compleanno... e le timide mammole che, tra le larghe foglie delle loro piante, spuntavano piccole come tanti puntini viola.

E il profumo. Un sospiro di benessere...

(to be continued...)

 
 
 

Post N° 21

Post n°21 pubblicato il 17 Marzo 2007 da moon_dust

21.

Scese dalla macchina sbattendo d'impulso lo sportello, senza pensare eppure lucida nei movimenti rabbiosi e nervosi. Vide scivolare qualcosa, ma le sembrò un'ombra che aveva il solo scopo di fermarla. Non lo fece. Attraversò la strada e si diresse verso il suo cancello. In un silenzio irreale, seguita dal suo sgaurdo incerto, un misto tra rabbia e amore, quello che ti porta ad aspettare, comunque, che lei entri nel cancello di casa sua e sia al sicuro.
Si guardarono per un momento. Si dissero qualcosa con quegli occhi increduli della loro prima discussione.
Poi, lui ingranò la marcia e si perse nel silenzio della notte.
Lei chiuse il cancello e sentì il rumore della sua macchina allontanarsi, fino a scomparire... confondendosi con il rumore delle onde.

Quella fu la loro prima avaria in un mare tranquillo.

Lei si spogliò. E sentì crescere dentro di sè quell'affanno tipico di un attacco di panico imminente e incontrollabile.
Dovette trattenersi per non urlare, spaventando di angoscia chi dormiva.
DOvette trattenersi dal prendere tutto quello che sarebbe stato necessario a dormire a lungo... forse per sempre.
No. I fantasmi del passato non sempre hanno il permesso di tornare. E lei, nel suo cuore, sapeva che avrebbe fatto in modo di chiuderli nell'anfratto più buio di sè stessa. Non voleva regalarsi altro dolore.
Se fosse finita quella sera, era sicura, non avrebbe cercato altro amore in altri occhi. La Vita, in fondo, era così scarsa di fantasia.

Quella fu la loro prima avaria in un mare tranquillo.

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Post N° 20

Post n°20 pubblicato il 10 Marzo 2007 da moon_dust

20.

Glielo aveva letto in faccia. Era distante.
E glielo avrebbe letto anche se fossero stati lontani... se non avesse avuto modo di vederlo.
E' strano, pensò, come a volte le nostre parole parlino anche quando non siamo noi a volerle dire.
Il gioco era sempre quello: una parola detta di troppo, una parola detta di meno.
Il danno era fatto.
Così, accadeva che i giorni lontani allontanavano anche l'amore, rendendolo sterile come il ventre di una donna mai mamma.
Eppure, non sarebbe stato difficile improvvisarsi maghi e con una bacchetta magica cambiare il corso delle cose... Moderni maghi Merlino senza licenza.
No, noi siamo reali...
E lei era altrettanto reale come un battito di cuore che salta, lasciandoci il ricordo di un affanno... una vaga concentrazione nel riprendere il ritmo normale di quella che noi chiamiamo Vita... 1, 2, 3, 4... 5... 6...

Si ritrovarono, un giorno, su di una panchina nel centro del mondo, dove la gente era il contorno di quel loro piccolo tutto.
La confusione per loro era il silenzio...
Come silenzio era l'Amore dei loro due cuori. Dei loro sguardi vuoti, ormai distanti...
Non si vedevano da mesi... 2, forse 3... a pensarci bene anche 4...
Sembrava un tempo lontano, ma dannatamente presente.
Eppure... il silenzio parlava per loro, conduceva quella sinfonia impazzita di note mai nate... Un direttore d'orchestra senza spessore, del quale l'essenza era l'unica dimostrazione... in quel fragore di note che necessitavano di essere scritte.
Si guardarono.
Si sfiorarono con il tocco leggero di un fiore.
Ma non riuscirono a dirsi "Ti amo". Forse perchè quel fiore s'era dimenticato di nascere.

Rimasero lì. Su quella fredda panchina di marzo.
Nel frastuono rimbombante di gente di passaggio. A fissarsi l'un l'altra. Cercando di capire chi fossero realmente per entrambi.

Mentre il mondo, fuori di loro, girava.

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Post N° 19

Post n°19 pubblicato il 12 Febbraio 2007 da moon_dust

19.

era strano vederlo lì...
ricordava...
solo un anno prima
e
tanta strada tra di loro...
era strano vederlo
 lì...
esattamente dove un anno prima 
lo vide per la prima volta
e si abituò al suo viso...
era strano vederlo lì...
come se il tempo si fosse fermato...
come se il tempo fosse svanito...
come se il tempo non fosse mai trascorso...
come se il tempo...
li avesse uniti
e
tutto fosse stato un sogno...
era strano vederlo lì...
più reale di quanto credesse
lontano da lei
eppure dentro di lei...

era strano vederlo lì...
sapendolo comunque suo...

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Vivere... nello spazio di un momento...
..e riuscire a perdersi per ritrovare se stessi
.. e crederci...
..per sognare la nostra realtà...
e farla divenire nostra..
..viva e splendida forza di vita...

 
 
 
 
 
 
 

 
 
 
 
 
 
 

PAGES OF LIFE...

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