Creato da Mr_Doberman il 01/02/2009

Il salotto

di Mr. Doberman

 

È notte

Post n°127 pubblicato il 25 Maggio 2011 da Mr_Doberman

È notte. Le ore, i minuti, i secondi scorrono lenti. Gli occhi pieni di sonno aspettano impietosi l'arrivo del nuovo giorno. Penso e ripenso alle ore del giorno precedente, soprattutto le ultime. Errori non voluti, frasi sbagliate, o forse nulla di tutto ciò, forse solo l'ultima, l'ennesima, illusione.Ieri sera ho fatto centro due volte: due persone, due sms, due litigi.E intanto i minuti passano lenti, più tardi tornerò a casa, dormirò (forse) e poi tutto ricomincia da capo. E intanto adesso che i minuti scorrono lenti vorrei compagnia...

 
 
 

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Post n°126 pubblicato il 23 Maggio 2011 da Mr_Doberman

Ha senso soffrire per qualcuno/a che, forse, di te poco se ne importa?

 
 
 

Parole strette

Post n°125 pubblicato il 11 Maggio 2011 da Mr_Doberman

 

Percorrevamo le strade del centro indifferenti a tutto. L'uno affianco all'altra come due persone che si conoscono da una vita con tante cose da raccontarsi, frasi che aspettavano di essere dette da tanto tempo. Le parole scorrevano intime tra il ritmo cadenzato dei passi ed un caffè sorseggiato con tutta la calma possibile seduti a un tavolino di un bar.
Saluti scambiati con amici e conoscenti passanti ma in quel momento totalmente estranei a noi. Un'intimità totale davanti gli occhi di tutti, questo c'era tra noi.
Alla fine un saluto carico d'affetto e un abbraccio durato pochi secondi interminabili.
Non sono più tanto giovane, di esperienze ne ho fatte, ma ancora oggi mi sorprendo di fronte all'effetto che può avere un abbraccio, a quanto bene ti fa sentire stringere tra le tue braccia una persona che si vuol bene.

 
 
 

...

Post n°124 pubblicato il 04 Maggio 2011 da Mr_Doberman

 

Amami
come se fossimo soli al mondo
Amami!

 
 
 

il non-insoddisfatto

Post n°123 pubblicato il 18 Aprile 2011 da Mr_Doberman

 

 

Ho la netta sensazione che la salita della vita si stia facendo più ripida in questo spazio in sto inciampando.
Ho la netta sensazione che tutto vada come non deve andare
.
Mi viene da dire che sono un animo insoddisfatto, ma pensandoci bene non è cosi: mi guardo intorno e tutto ciò che vedo, che ho costruito, che ho creato è tale da ritenermi non-insoddisfatto, lo so è tutt'altra cosa dall'essere soddisfatto, ma è pure tutt'altra cosa dall'essere insoddisfatto. Tutto sembra andare nella normalità delle cose, ma forse è proprio questo che mi da fastidio. Vorrei altro, spinto da qualcosa che non è ambizione, non sono mai stato davvero ambizioso e questo è un male, in passato avrei dovuto essere più ambizioso, ma ormai il passato è passato.
E allora cos'è che mi rende irrequieto? E' la continua ricerca di qualcosa, il continuo desiderio, il non essere mai appagato. Sono un animo ricercatore, esploratore, desideroso, sicuramente non un animo insoddisfatto
.
E intanto la salita continua incessante e ripida, forse non terminerà mai di salire, nessun piano liscio ed ampio ad aspettarmi.
E ogni tanto una fragile e lieve mano vien fuori ad accompagarmi in questo cammino solitario ma pieno di gente.

 
 
 

Mare nero

Post n°122 pubblicato il 07 Aprile 2011 da Mr_Doberman
 

 

Forza della natura,
elemento indomabile,
gioia e dolori,
tempesta e calma piatta,
eppure chi lo ama non può farne a meno.

 
 
 

Elucubrazioni mentali

Post n°121 pubblicato il 04 Aprile 2011 da Mr_Doberman

 

Ognuno di noi ha un mondo tutto per se, un mondo differente e parallelo al mondo reale in cui conduciamo la quotidiana esistenza. E' un universo parallelo che solo noi stessi possiamo conoscere, una realtà non reale in cui esiste il nostro vero essere. Ciò che siamo in quel mondo "privato" non corrisponde mai a come ci vedono gli altri, o a come ci mostriamo agli altri.
In quel mondo togliamo la maschera del vivere quotidiano e lasciamo che il nostro essere si liberi. Lo popoliamo di immagini, emozioni, desideri, passioni, persone e personaggi.
Lì il nostro umore non ha freni, le gioie o le angosce non devono essere nascoste a nessuno, anzi quello è il loro ambiente naturale in cui si formano e crescono e a volte rimangono fermi come in un volo stazionario.
In quel mondo io sono come sono!
A volte capita di incontrare mondi paralleli simili, o forse è meglio dire affini, li riconosci al volo, senza nemmeno aver bisogno di vederli. Li senti vicini, proseguono vicini a te, ma non si incrociano mai, al massimo si sfiorano in unico punto tangente tra i due universi. Attraverso quel punto avviene uno scambio di flussi, ma nessuno può sapere quanto a lungo durerà quel contatto. C'è chi cerca quel contatto, c'è chi lo evita, c'è chi aspetta...
Adesso nel mio mondo il mio essere avverte solitudine, forse cercata, forse sperata, forse temuta, ma anche essa, la solitudine, è un elemento cresciuto spontaneo, è lì e non posso fare niente per rimediare. Sarà il mio mondo parallelo a decidere.

Qualcuno più erudito di me dirà che queste sono banali elucubrazioni mentali, per me sono espressioni dell'essere.


 
 
 

Seduti in quel caffè...

Post n°120 pubblicato il 29 Marzo 2011 da Mr_Doberman

 

Si erano incontrati una mattina di fine inverno, soleggiata ma ventosa. Si erano incontrati per un caffè all'interno di un bar dalle pareti colorate e dall'arredamento bizzarro. Seduti uno di fronte all'altra sorseggiavano lentamente il caffè nero e schiumoso come se fosse una bevanda preziosa, ma non per assaporarne fino in fondo ogni singola goccia del liquido scuro, come se fossero dei degustatori, ma per prolungare il più possibile quel momento di apparente intimità che si prova quando si ha di fronte una persona da guardare fisso negli occhi, tenendo tra le mani una tazzina calda. Parlavano, discutevano, cercavano di esprimere i loro sentimenti, ciò che provava l'uno nei confronti dell'altra, ma senza essere espliciti, lasciando un velo di mistero, come a voler mantenere un certo livello di pudore nell'esternare i propri sentimenti. Voglio farti capire che per te provo qualcosa, ma non voglio dirti cos'è quel qualcosa. Questo in sintesi, il filo del discorso.Le parole venivano fuori dalle loro bocche e le loro orecchie percepivano quelle parole dette, ma tra di loro c'era un altro discorso intrapreso, un discorso che le loro menti facevano proprio e lo assimilavano al contrario delle parole che si dicevano.I loro occhi si guardavano fissi con una intensità che era impossibile distogliere lo sguardo. I loro occhi comunicavano, parlavano, si scambiavano i loro veri sentimenti, si dicevano ciò che non volevano dirsi con le parole: era un discorso fatto di abbracci, baci, di corpi avvinghiati, di mani che scorrevano sul corpo della persona che avevano di fronte, di sussurri dolci e sussurri marchiati dal fuoco della passione, un discorso fatto di desiderio, voglie, sogni e speranze.Terminarono il loro caffè mentre le loro mani si erano intrecciate e si accarezzavano. Stettero ancora un pò seduti a quel tavolo, a parlare e a guardarsi. Poi si alzarono, uscirono fuori sul lungomare spazzato dal vento, si salutarono con un semplice bacio sulla guancia come due semplici amici e si allontanarono così come erano venuti, ma si erano finalmente detti ciò che si volevano dire, ma non con le parole...

 
 
 

Crescere

Post n°119 pubblicato il 26 Marzo 2011 da Mr_Doberman

Ci sono momenti della nostra esistenza in cui siamo costretti ad affrontare delle difficoltà per le quali non siamo preparati. Nessuno ci ha insegnato come affrontarle. Non esiste nessun manuale d'istruzione da consultare, bisogna solo affidarsi al proprio istinto, senza paura di sbagliare e se anche si sbaglia se ne pagano le conseguenze e se ne trae un insegnamento per il futuro.Quando si è genitori tutto ciò si amplifica. Nessuna scuola ci insegna come far bene il genitore e quando capitano i problemi che riguardano i propri figli sei lì da solo a prendere una decisione, con tutta la responsabilità che tale scelta potrà comportare nella crescita della tua creatura.Così quando di notte ti trovi con tua figlia seduta sul letto che piange singhiozzando impaurita e così continua fino l'indomani mattina nonostante i tuoi sforzi per poterla calmare e capirne il perché, beh in quei casi ti senti davvero impotente e impreparato, ma il tuo ruolo di genitore non ti permette di dire "non so che fare". Devi affrontare il problema con tutte le tue paure e le tue incertezze, ma allo stesso tempo dimostrarti forte e pronto ad aiutare i tuoi piccoli a crescere. E nello stesso tempo cresci pure tu.

 
 
 

Sensazioni

Post n°118 pubblicato il 23 Marzo 2011 da Mr_Doberman
 

 

Senazioni convulse e agitate
come onde che si infrangono sugli scogli.
Sensazione strana che spero passi presto.

 
 
 

L'ANGOLO DELLA MUSICA

 

Non c'è montagna più alta
di quella che non scalerò

Non c'è scommessa più persa
di quella che non giocherò

 

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Di colpo ti rendi conto che, per quanto importanti e viscerali, certi ricordi sono e restano ricordi.

 

 
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