MySo-Called(un)Life

Trama: Mentre Astrid e il resto della banda si sfidano in corse di draghi, Hiccup e Sdentato si divertono a volare per i cieli e a mappare nuovi territori inesplorati. Quando scoprono una grotta di ghiaccio, patria di centinaia di sconosciuti draghi selvaggi e di un misterioso trainer, i due amici si ritrovano al centro di una battaglia in difesa della pace…

"Dragon Trainer 2" è un film d'animazione prodotto dalla DreamWorks Animation e diretto da Dean DeBlois ("Lilo & Stitch", oltre al primo D.T.), uscito nel 2014. Dopo aver sentito vari amici e conoscenti definirlo "il film d'animazione più bello che abbia mai visto", l'hype era altissimo e sono dovuto andare al cinema a vederlo. Devo dire che il film, fortunatamente, non mi ha deluso, ma l'ho trovato cmq inferiore al primo capitolo, una vera perla di tecnica e originalità, e, leggendo sul web, sono in molti a pensarla come me. La regia, stavolta, è affidata al solo DeBlois, che ha scritto anche la sceneggiatura, mentre manca il co-regista Chris Sanders e forse è proprio questa mancanza a farsi sentire. A livello tecnico, è stato fatto ancora un ottimo lavoro, con animazioni meravigliose e un chara design fedele al primo e sempre piacevole. Vedere i draghi -tutti diversi tra loro- volteggiare nel cielo è qualcosa di unico. La sceneggiatura, invece, riserva pochi momenti davvero avvincenti e tende ad adeguarsi ai classici topoi dei film d'animazione per ragazzi, con un difficile rapporto figlio-genitori, la voglia di scoprire nuovi orizzonti, un classico villain malvagio e un ancor più classico lieto fine fin troppo buonista (per quanto non manchi un lutto anche piuttosto importante). Manca, quindi, il fattore originalità, così come sono pochi i momenti davvero commoventi (giusto un paio) o comici (praticamente solo le brevissime gag che vedono protagonista una TestaBruta arrapata). Per il resto, però, il film scorre via liscio e accontenta lo spettatore, risultando in ogni caso un buon film d'animazione in un periodo in cui ce ne sono ben pochi. Una nota di merito va alle musiche, tra cui spicca "Where no one goes" di Jonsi (Sigur Ròs), e al buon doppiaggio, anche italiano. 7.5/10