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Un blog creato da calif09 il 04/06/2011

GAY DAYS

Ovvero se Bridget Jones fosse un ragazzo gay di 25 anni

 
 

CHI SONO:

Mi hanno chiamato Gael Marzio e mi hanno detto che vivo da 25 anni. Alto abbastanza da sembrare uno scopino per il cesso ma grasso a sufficienza per essere paragonato alla torre di Pisa. Cammino anche un po’ storto.

Sono fallico, penetrale e mi piace pisciare battute con non poca volgarità ma pur sempre nei limiti del decente.  Sono uno stupido, come mosche contro un vetro. Sbattono contro l’invisibile per arraffare un po’ di cielo. Parlo a raffica, stronzate e affabulazioni di media intelligenza, senza curarmene. Come se soprattutto mi piacesse il suono delle chiacchiere, della vita. So spargere menzogne come pepite di verità e aborro il masticamento di cose sempre uguali.

Mi piace sentirmi stravolto dall’incontinenza di emozioni e mi piace guardare i ragazzi, quelli belli, come carne che scorre nella mia ordinata quotidianità. Anche se troppo spesso preferisco rinunciare piuttosto che espormi ad un rifiuto.

Cerco di evitare le persone stufe della vita come delle puttane dei suoi aborti. Per questo non riesco mai a pensare al domani. Nel cielo, per me, c’è un solo sole.

Ho scoperto che dire di essere felici mette di buon umore chi ti sta attorno. Si innesca un "like" collettivo. Quindi, per terminare, posso affermare con fermezza e gratitudine di essere una persona molto felice. 

 

 

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Parte III – Il complotto del coinquilino

Post n°3 pubblicato il 26 Giugno 2011 da calif09
 

Se mai avrete intenzione di andare a vivere con qualcuno, per una conviviale armonia ricordatevi la regola delle dieci "P”: Pensate Poi Parlate Perché Parole Poco Pensate Possono Produrre Pentimento.

 

Vi presento il primo dei miei 5 coinquilini: Marc Van Borre, olandese sulla trentina che generalmente pronuncia parole poco pensate e più specificatamente pronuncia parole sconclusionate frutto di un pensiero ancora più masturbato. Tradotto in modernese, è un’ameba ambulante.

Ma di quelle senza evoluzioni che lo portino a sembrano un essere umano degno di stima o di evidente progresso per filosofi avanguardisti. Lui semplicemente “c’è” e si palesa al rumore della forchetta sul piatto: come tutti i bravi esseri viventi allo stato primordiale e/o animale sente il richiamo del cibo e riconosce la sua preda.

 

Era un dopocena. Uno dei tanti in cui si chiacchiera per ore del nulla attorno ad una candela e con in mano un bicchiere di vino. Un quadretto fiammingo con luce soffusa che illumina solo il lato sinistro della cornice. Una leggera E.Fitzgerald di sottofondo.

- “Marc, dove sei stato ieri notte?”

- “Fuori”.

- “Fuori sul balcone o fuori con qualcuno?”

- “Con qualcuno”

- “No, non ci siamo capiti. Devi rispondere con una frase che contenga più di due parole e con almeno 2 aggettivi”

- “Ok, allora, un mese fa ho conosciuto un tipo e ieri ho dormito da lui”

- “Scusa? E lo dici così?! Ma dobbiamo festeggiare! E chi è ‘sto qua?”

- “Mmm Gael lo conosce, è quel suo amico, Andrea Cannone”.

 

Schopenauer diceva: “La malvagità, si dice, la si sconta nell'altro mondo, ma la stupidità in questo”. Per quanto mi riguarda la malvagità e la stupidità sono cellule di uno stesso spermatozoo.

- “Ah, quindi, è da un mese che vi vedete?"

- “Sì, ma prima di dirtelo volevo capire cosa ci fosse tra voi due”

- “Bè, se hai esitato a chiederlo è perché evidentemente sapevi che a me interessava. Altrimenti, sapendo che lo conosco, avresti chiesto dei consigli”

- “Comunque ho capito che lui non è interessato, quindi ci ho provato io”.

 

No, quindi sei una troia. Il ché è ben diverso. In generale è sempre cosa saggia non trovare difetti ma rimedi perché a lamentarsi sono capaci tutti. Nel mio caso è diverso: alla nascita io sono stato dotato di un grande dono che mi fa risultare unico e ineguagliabile. Mi lamento di tutto, a prescindere e a priori, qualsiasi sia il soggetto e l’oggetto. Io mi devo lamentare. E quando la causa è fondata, il lamentio si trasforma in battaglia.

Di regola, non c'è modo migliore per sembrare antipatico che comportarsi da stronzo. 

Andrea Cannone, il ragazzo fidanzato per cui mi sono preso una cotta se la fa di nascosto con il mio coinquilino.

 

Guerra fu.

E una guerra non termina con la pace ma con la guerra successiva.

 

Hasta luego!

 

 
 
 

Parte II

Post n°2 pubblicato il 19 Giugno 2011 da calif09
 

Sfortunatamente si dà il caso che la persona descritta nel post precedente sia un mio amico, Andrea Cannone, e per varie ragioni chiaramente sfavorevoli createsi da un intrinseco meccanismo di sfiga congiunta a kili in eccesso non credo che abbia fantasie sessuali su di me. Sì, perché ho la grande capacità di tramutare le mie innate doti flirtatoriali in mera “amicizia”. C’è poco da fare: non so far capire che una persona mi interessa, non so corteggiare e inevitabilmente divento il compagno di chiacchiere di tutti i ragazzi che mi piacciono. Spero sempre che prima o poi bussino alla porta vestiti di azzurro a salvare il mio corpo in sovrappeso accasciato al suolo a causa del morso di una mela donatami da una vecchia baldracca e con 7 nani (possibilmente non troppo nani ed anche tanto muscolosi) al mio capezzale che ne testimoniano la magnificenza.    

Messaggio ricevuto da: Andrea Cannone
Data: 18/06/2011
Ore: 11h50

Scusa se non sono uscito ieri sera, il mio fidanzato era stanco e abbiamo optato per fiki fiki in casa tutta la notte. Ci sentiamo presto. Andrea.

Messaggio inviato a: Andrea Cannone
Data: 18/06/2011
Ore: 12h01

Indignato per il messaggio, indignato per sfacciata dedizione nei confronti di un’attività svolta con una persona di poco conto. Suggerisco che quella persona debba essere io, non il tuo fidanzato. Gael. 


No, non è il messaggio che ho inviato. Sì, è quello che avrei voluto comunicargli.

Pessimo inizio per seguire la raccomandazione che mi ero imposto. Sedotto da un amico bello e stronzo che mi spinge a uccidere il suo attuale fidanzato.

Devo porre fine a questo innato senso di attrazione. Perseverare nella ricerca di un uomo carino e sensibile. Per prima cosa domattina. Ottimo piano. 

 
 
 

Parte I

Post n°1 pubblicato il 04 Giugno 2011 da calif09
 

Ancora una volta mi sono ritrovato da solo alla festa organizzata dai miei coinquilini. Ogni anno provano a presentarmi un loro amico palesemente sfigato. Questa volta non hanno fatto eccezione. In compagnia della mia fedele bottiglia di Salice Salentino ero armato per il combattimento. In una mano vino rosso e nell’altra la mia inseparabile sigaretta di tabacco.
“Vieni, Gael, ti presento il mio amico”.

Questa volta, non si sa per quale motivo, il ragazzo dell’anno non era la solita pera di turno.  

“Allora?”
“Gael, tu abiti qui?” 
“Ah sì, uno dei pochi ad avere avuto il privilegio di bere gratis da stamattina. Credo di essermi un po’ sbronzato. Avrei voluto passare la giornata a vomitare nel mio bagno come tutte le persone normali e invece, eccomi qui. Ma da oggi ho deciso di bere meno e smettere di fumare.” 
Guardandomi le mani “Ops, e mantenere le promesse. E smettere di dire cazzate inutili agli sconosciuti. Ok, smetto subito. Silenzio assoluto. Ciao”.

Ed è stato allora, proprio lì, quello è stato il momento. All’improvviso ho capito che se non cambiava qualcosa in fretta avrei vissuto una vita il cui rapporto più importante sarebbe stato quello con una bottiglia di vino e alla fine sarei morto grasso e solo e mi avrebbero ritrovato dopo 3 settimane divorato da patatine fritte o sarei diventato come Zia Lietta in La Tata. E così prenderò una grande decisione, mi devo assicurare di non trovarmi l’anno prossimo mezzo ubriaco ad ascoltare the Blower’s Daughter di Damien Rice con una valanga di lacrime che mi pisciano in faccia.
Voglio prendere in mano la mia vita e cominciare un diario in cui scrivere tutta la verità su Gael Marzio, nient’altro che la verità. Decisione numero uno: ovviamente perdere un po’ di kili. Numero due: non rigirare le mutande sporche e riutilizzarle il giorno dopo. Ugualmente importante trovare un ragazzo sincero e vagamente carino con cui uscire evitando di provare una qualsivoglia attrazione romantica o morbosa per i seguenti soggetti: fighette con il palo in culo, appassionati del lancio del salame in qualsivoglia corridoio oscuro, stitici sentimentali, amebe passive d’animo  e, soprattutto, non fantasticare su una particolare persona che incarna tutti questi aspetti.  

 
 
 
 

HAVE YOU MET MISS JONES?

 
 

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