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Un blog creato da living_art il 28/12/2006

LA MIA MOLESKINE®

Le emozioni, le riflessioni e i piaceri della vita, per chi vuole assaporarla appieno, mantenendo comunque una soave leggerezza

 
 

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Dare spazio alla riflessione, alla giusta lentezza in un mondo che non ti dà tempo, ritrovare il piacere anche un pò infantile del foglio bianco su cui scrivere parole in libertà, scarabocchiare, incollare fiori e fotografie, affinché aprendo queste pagine si possa riassaporare profumi e ricordi dei giorni di vacanza.

 

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L'uomo Van Gogh - Lezione magistrale di Flavio Caroli a Palazzo Realea

Post n°499 pubblicato il 11 Settembre 2014 da living_art
 
Tag: Arte

Van Gogh ancor prima di scegliere di diventare pittore, in sé portava comunque la volontà di diffondere messaggi, di predicarePartecipò all'Università della Miseria e a quello che si definì in quel periodo il SOCIALISMO UMANITARIO: la sua dimensione creativa voleva utilizzarla per "salvare il mondo".

Ancora 9 anni prima di morire non aveva ancora deciso quale strada percorrere, se predicatore, artista ppure semplicemente contadino, "seminatore".

La figura del seminatore è vitale in lui. Nel 1881 ricorda le parole dell'artista Millet che propose in un suo quadro del 1850, "Il seminatore" : dato che vado in giro con gli zoccoli, me la caverò ... accontentarsi di ciò che si accontentano i contadini.

Nel 1883, il passo radicale, scrive a suo fratello Teo: "Oggi comincia la mia vera storia, mi dedico alla pittura". In altre lettere ricordò: "Pur nel fallimento totale, i miei quadri hanno una loro serenità" e anche "La mia salute mentale si è consumata per metà".

Nella sua pittura c'è un forte investimento nella sacralità della natura, sulla dignità umana e sulla sua straordinaria spiritualità e volontà.

Del 1885 è un suo quadro "I mangiatori di patate" che riprende un'opera di Rembrandt. In questo suo dipinto c'è il senso della dignità umana nel livello più semplice, terreno: gli uomini sono rappresentati "quasi fossero maiali" (come chi cerca la propria dignità). Le parole chiave sono: fatica, povertà, dignità dell'uomo.

Un altro passo fondamentale nella sua vita lo compie nel 1886, andando a Parigi, dove si iscrive all'accademia privata di pittura. Qui avrà come compagno di banco Toulouse-Lautrec (Excursus: nel 1890 Toulouse-Lautrec sfiderà a duello un denigratore dei quadri di Van Gogh). Di questo periodo Caroli segnala "Un paio di scarpe" con visione ancora naturalista ma che gioca con le linee e la volontà del simbolo (metafora che va aldilà del visibile). Nelle sue idee, Van Gogh vorrebbe ascendere con la pittura, permettere all'umanità di salvarsi attraverso la pittura. Come Rimbaud, anche lui morto a 37 anni e riferimento per la letteratura, cercò di fare con la poesia.

In quest'accademia imparò molto, oltre che le linee di Toulouse Lautrec, anche la nascita della nuova tecnica PUNTILLINISTA: divide la pittura, schiarisce la tavolozza, la materia si addensa, diventa più pesante (punti fermi). Dal naturalismo passa progressivamente al simbolismo: nel 1887 inizia la serie dei girasoli, con alta nota di giallo, con la nuova matericità e colore e le linee imparate nei disegni da Toulouse-Lautrec a Parigi.

A Parigi apprende anche dalle STAMPE GIAPPONESI ed in particolare il colore puro, incontro del grande colore con la luce mediterranea che non c'era quel tempo in Europa. Compra i colori nel negozio di Pere Tanguy che in quel periodo espone stampe del Giappone, pittura del mondo fluttuante, con i piaceri che passano, temi religiosi buddisti ed anche del periodo Edo, teatro e temi erotici. Da queste stampe apprendere l'uso del COLORE PURO, non ricavato dalla tavolozza, maspremuto direttamente dal tubetto.

Nel 1888 si trasferisce ad Arles, impara la luce mediterranea in una locanda, in un paesino dove costa poco e abita la storia contadina. In primavera dipinge "Il ponte di Langlais con la lavandaie" . Nel settembre scrive a Teo "voglio dipingere un caffé di notte, luogo in cui si possono commettere un omicidio e diventare pazzi". In questi quadri scassa la prospettiva: il pavimento con forte matericità, spessore mezzo centimetro, in cui c'è il barista che ricorda Pietro e in cui si realizza un altro luogo che mostra un altrove, al di fuori della realtà, con 3 lampade a soffitto che ricordano delle trombe rumorose o anche il paradiso inferno E il purgatorio.

Del giugno del 1889 è la famosissima "Notte stellata". Tutto rimanda alla natura ed è simbolo, con la presenza di molti pianeti al di là del nostro, l'analogia tra il grano e gli uomini.

Verso la fine dei suoi giorni rappresenta i "Raccoglitori di olive" anche qui quasi profetico della Passione di Cristo, riprendendosi il soggetto del campo degli Ulivi realizzato da Bernard e da Gaugain.

Negli ultimi mesi di vita, ormai consumato, si trasferisce a Auvers, in paesino a nord di Parigi, in cui dal Dott. Gachet, che rappresenterà in alcuni quadri, quasi fossero degli autoritratti con il tema di fondo della melanconia. In questo periodo soffre di una forma di psicosi maniaco depressiva, realizza 83 opere in 60 giorni, dopo di che, al limite delle forze, decide di suicidarsi.

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Commenti al Post:
misteropagano
misteropagano il 11/09/14 alle 20:24 via WEB
L'arte è un processo in evoluzione, ma i pilastri restano loro, i grandi artisti dell'epoca a cavallo dell'800 e il 900 perchè incidono fortemente nelle coscienze. buonaserata , M®^
 
 
living_art
living_art il 20/04/17 alle 22:57 via WEB
Certo, tra fine 800 e inizio 900 l'arte ha avviato un'evoluzione che porta i suoi riflessi fino ad oggi, buona serata
 
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