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Un blog creato da living_art il 28/12/2006

LA MIA MOLESKINE®

Le emozioni, le riflessioni e i piaceri della vita, per chi vuole assaporarla appieno, mantenendo comunque una soave leggerezza

 
 

INTRO

Dare spazio alla riflessione, alla giusta lentezza in un mondo che non ti dà tempo, ritrovare il piacere anche un pò infantile del foglio bianco su cui scrivere parole in libertà, scarabocchiare, incollare fiori e fotografie, affinché aprendo queste pagine si possa riassaporare profumi e ricordi dei giorni di vacanza.

 

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Messaggi di Aprile 2017

Appunti tratti da 'Raccontare le Storie dell'Arte'

Post n°531 pubblicato il 20 Aprile 2017 da living_art
 

Studio Azzurro

Per loro la mostra 'oltre ad aver punto di vista, ha punto di vita'

Il racconto deve tener conto di questo fatto

 

Storytelling aziendale

Tutte le marche diventano editori con storie originali da fare circolare per far affermare la propria identità 

Le storie non sono più lineari (come nei romanzi), ora tutte le storie hanno un andamento multi lineare, aperto, con ipertesti. Partecipativo, come una piazza (non è mai stata lineare): i discorsi girano, ha molto della partecipazione

Le marche lo sanno molto bene, nella Customer experience Design (design dell'esperienza dei clienti) tutte le aziende danno importanza all'esperienza dei clienti.

 

+++ Siamo nell'era dell'Economia dell'Esperienza +++

Nella storia queste sono le evoluzioni:

Economia agricola con beni fungibili - figura dei producers

Economia Industriale con beni tangibili- figura dei makers

Economia dei Servizi intangibili - figura dei providers

Economia dell'Esperienza beni memorabili - figura degli stager

in cui si mettono le cose su un palcoscenico... creare palcoscenico, storia, racconti, con una accelerazione molto forte

 

Chi non mette in scena esperienze sta perdendo

 

I musei hanno molte carte da giocare è non devono perdere il treno.

È importante capire come raccontare (modello), è il modo che fa la differenza

L'osservatore, l'utente, è partecipe e coautore perché l'esperienza gli rimanga dentro, nel suo cuore, nella sua mente

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Proposto qualcosa come vissuto

Neuromarketing

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Diletta Grella

 

Ha realizzato una delle ultime interviste a Paolo Rosa di Studio Azzurro

Come si definisce?

"Io mi sento molto vicino a pittori del Rinascimento", consapevole che il pubblico sarebbe entrato dentro i loro lavori.

Perché il popolo nel '500 non sapeva né leggere né scrivere, quindi il quadro permetteva un'attività: le persone entravano, c'era fruizione attiva e partecipata.

Così dovrebbe essere il museo oggi, un racconto multimediale, attivo, un museo di narrazione (Diverso da un semplice museo di collezione)

Vai al museo perché vuoi capire perché quel pezzo è diventato così importante

Il racconto multimediale è attivo e partecipato 

Al riguardo lo Studio Azzurro ha realizzato il Museo della mente a Roma - realizzato dallo Studio Azzurro)

Basato su 'uscire dentro, entrare fuori' 

(Basaglia): perché uscendo dall'istituto si entra nella vita fuori, nella società, si entra nella vita di relazione

 

Binomio dentro e fuori

Nel Museo della Mente lo spettatore assume delle posizioni dei malati psichiatrici (come ad esempio le posizioni dell'oscillare o tenere testa tra le mani)

 

Entrare dentro nell'opera: in questo modo lo spettatore partecipa, insieme facciamo un'opera.

 

Pompeo Martelli ci ha aiutato molto nel progetto, nella coralità con cui le opere sono state realizzate.

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Spunti e domande

 

Da un collaboratore di DoppioZero

- La  neuroestetica può aiutare a spiegare la dissonanza nell'arte contemporanea?

Il cervello ha delle reti neuronali vengono  sollecitate da opera d'arte contemporanea anche astratta, informale, al pari dell'opera figurativa.

 

Attraverso il Priming, si cerca di costruire un modello che consenta di lavorare sul piano:

- Semantico : associazioni semantiche

- Visivo-percettivo : aspetti fisici, della forma 

 

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Contro il consumismo museale, con centinaia di opere esposte che poi non rimangono in mente, Umberto Eco in passato propose anche di fare mostre.

'mono opera', da vivere in profondità

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Decadimento cognitivo

Il Priming risulta fondamentale anche per chi ha difficoltà di apprendimento

(da 3 a 80 anni) Persiste anche per chi ha avuto traumi

 

Il priming è :

+++ Memoria più antica che abbiamo +++

 

Percorsi guidati di persone con demenza

a visitare i musei (prime sperimentazioni a New York e recentemente provati anche alle Gallerie d'Italia)

Le persone handicappate si rapportano con l'opera d'arte ma anche con le altre persone che formano il gruppo 15/20 persone.

Quando si torna nell'istituto dove si trovano le persone, con demenza o handicap, vengono invitate a fare dei lavori che rimandano alle opere viste ... ciao n questo modo "riprendono il Dialogo che hanno perso".

Queste esperienze hanno un gran valore dal punto di vista terapeutico. 

 

 

 

 

 

 

 

 
 
 

DOPPIA LUCE - progetto di Valentina Tamborra CICLO DI INCONTRI CON I PROTAGONISTI: GINO & MICHELE

Post n°530 pubblicato il 13 Aprile 2017 da living_art
 

*** VALENTINA TAMBORRA ***

Con le Rolleiflex riesci a guardare le persone in modo diverso, nasce un legame. In questo lavoro si crea un rapporto speciale con le persone intervistate, perché lo sguardo era di entrambi, non solo il mio ma anche dell'altra persona.

NON è tanto per la Rollei ma per la pellicola. La scelta della pellicola è stata per me, figlia del digitale, il ritorno a un ritmo lento. Ho scelto la Rolleiflex perchè è una macchina che amo, ma il focus non è "lei".

 

*** GINO e MICHELE ***

SULL'EVOLUZIONE DELLE TECNICHE DI COMUNICAZIONE

Conviene capire le cose che cambiano in modo da cambiare il rapporto con chi vuoi raggiungere. Fino a ieri, nella comicità ridevi in gruppo e per chi scrive era facile pensare a qualcuno che ti segua, volevamo il contatto con il pubblico vero che potesse interagire.

Oggi con i social è come se fossimo tutti in un teatro, ma è più contraddittorio, perché nel web è un pò come lavorare con la comunicazione telefonica: chi fa il comico non ha la stessa forza per comunicare con un interlocutore che non vede, non c'é nessuno che vedi davanti a te.

Il nostro è un mestiere di talent scout, non abbiamo pregiudizi su nuove forme comiche.A mio parere però il vero comico resta quello che FA VENIR GIÙ' UN TEATRO DI 2000 POSTI, È UN ORGASMO CULTURALE.

Finché un comico non riempie un teatro non può considerarsi un comico e finora non ho ancora visto fenomeni che vengono dal web che poi hanno riempito i teatri.Quando vedi un comico che 'fa venire giù' un teatro da 2000 posti è un orgasmo culturale.

Nel teatro c'è il rumore, c'é la risata: quando c'erano gli spettacoli di Paolo Rossi io andavo tutte le sere a vedere la reazione sulla stessa battuta per capire se Paolo la diceva con giusto modo e per vedere la gente che c'era... era un godimento straordinario

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Nonostante ciò, anche nell'era del virtuale, il lego continua a funzionare.

Riguardo alla Smemoranda, puoi essere smart finché vuoi ma i ricordi, biglietti, pensieri del primo bacio, serve il contatto, un supporto fisico, non puoi metterli su qualcosa di virtuale.La tecnologia continuerà a fare passi in avanti ma la carta manterrà comunque i suoi affezionati.

 

CHI SI VUOLE RAGGIUNGERE CON LA COMICITÀ

Se restringi il campo a chi vuole la provocazione, accetti di avere un pubblico che è al lumicino (ex. Charlie Ebdo rischiava di chiudere).

È una scelta, puoi rivolgerti a tutti mettendo in testa dei dubbi, fai pensare, allarghi le vedute, oppure ti rivolgi a chi la pensa come te, approfondendo il tema che stai trattando.Noi siamo per comunicarla a più persone possibili.

Al riguardo ricordo una battuta di Staino, storico vignettista dell'Unità, che scelse di pubblicare le sue strisce su TV Sorrisi e Canzoni:"Ci sono molti più comunisti che comprano su 'TV Sorrisi e Canzoni' rispetto a quelli che comprano l'Unità"

IL SORRISO, UN BISOGNO PRIMARIO

Ilsorriso è un bisogno primario come mangiare bere e dormire: la vita ha bisogno del sorriso.Il cammino nella vita è talmente imperfetto e pieno di contraddizioni, per cui è impossibile non fare comicità.

È impossibile non reagire con quello che non ci sta bene: c'è chi contesta e chi ride per farsi coraggio.Ad esempio, il kabaret tedesco di Berthold Brecht e Kurt Weill è nato quale sbocco, quale reazione nel periodo del nazismo.

 
 
 
 
 
 
 

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