Creato da myinsideout il 13/04/2008

myinsideout

tutto quello che non voglio tenermi dentro

 

 

Attimi di cristalli

Post n°99 pubblicato il 07 Gennaio 2009 da myinsideout

Vibrano, spade e pensieri
in questo vento carico di profumi
e ...nei tratti di cielo improvviso
tra alberi centenari e boschi infiniti.

Il vuoto..

La vita che ruota
attorno alle stagioni che cambiano
negli anni di questa mia vita
che supera pendii e mareggiate
senza respiro e dolcemente
aspettando attimi di cristalli
nei viali alberati e bellissimi
di una strada da percorrere.

 
 
 

Io

Post n°98 pubblicato il 05 Gennaio 2009 da myinsideout

Io, aperta alla vita, riempita di cielo e salmastro.
Io con il verde infondo agli occhi e tra i petali del cuore.
Io che resisto al sole e al vento, che mi piego a volte per una tristezza, a volte per un inchino, a volte per un ballo in circolo con le api.
Io sporca di nettare e di terra.
Io spesso sola, qua nel dentro invisibile, che mi bagno di rugiada e di emozioni, ma che mi sgualcisco per una corazza che non voglio abbandonare.
Io, all'ombra dei ponti, degli scatti, della luce.
Io così ubriaca di polline, così sensibile alla vita tanto da riempirmene senza pentirmi, a volte mi lascio cadere altro rosso addosso. Come lacrime di sangue, della mia solitudine, di quella nota di sottofondo che a volte si ingigantisce e mi fa sentire talmente inadeguata, che mi vien voglia di recidermi.
Io pelle e cuore. Un miscuglio di sensazioni che sfrigolano al riparo di uno sguardo.
Io che affondo le mani in uno squarcio di cielo che ha il sapore metallico e gelido del ferro, toccando linee di un confine evanescente. Cerco il bianco e i pensieri mi gocciolano sulle labbra. Li nascondo dentro i miei passi che cantano sull’asfalto.
Io che che respiro la pioggia e l’impronta di un sorriso, sciolta nel vapore di un suono.
Io...
Un vuoto a perdere in una tempesta di neve.

 
 
 

TU Invece....

Post n°97 pubblicato il 03 Gennaio 2009 da myinsideout

Ieri.

Un suono, il display che si illumina, un nome in codice, poche parole che non aspettavo.
Non aspettavo te e in alcun modo, in fondo, dal primo giorno in poi.
E invece...

Invece sta diventando una parola ricorrente. La parola che è un pò te.

[Tu, invece].
In vece = al posto di.
Ma non c'è nessuno da sostituire.
Invece c'è un gran posto da occupare. Un posto n.u.o.v.o.

Invece della disillusione.
Invece dell'abitudine.
Invece dell'indifferenza.
Invece dell'apatia.
Invece della rassegnazione.

Invece di uno sguardo da navigati su certe pochezze della vita che ci scopriamo un giorno a considerare automatiche, dicendoci: "Bene: lo vedi che capisci?
E' poi così terribile non credere più a niente?".
Mah...

... Chissà cosa sarà quel dispettoso amaro sulla lingua che non si vuole decifrare, tanto si sa cos'è: la delusione delle bambine che crescendo non credono più al principe e quello dei bambini quando sanno tutta la verità su Babbo Natale o che gli eroi invincibili non esistono.
Quell'amaro... A non sentirlo più ci riuscirà qualcuno? Credo di si, ma non vorrei incontrarlo quel qualcuno....
Non perchè non sappia cosa mi direbbe, ma perchè già so come mi vivrebbe. Darebbe al mio sapore un nome che è di tutte e non il mio.
Non mi assaggerebbe veramente mai. Mi scioglierei sulla sua lingua sperando che lui senta me, e nessuna al posto mio. Nessuna prima, o dopo...
e invece no: chi crede di saper tutto sull'amore si illude ancora, ma diversamente.
Si illude di saper tutto di me, senza saper niente: ha già un finale naturale da infliggere a chiunque.
Ha il suo flagello da scagliare addosso alla prima carezza.
Acqua da far passare sotto lo stesso ponte.
Sole da tramontare, colpi da schivare, fotografie in una scatola ancora prima di chiedermi: "Sorridi!"... davanti ad un tramonto, al mare, a un posto da ricordare prima o dopo con me come comparsa , già scomparsa, invisibile.

Non c'è spazio per nessun amore, per nessun incanto in un vero disilluso... ma grazie a Dio ne ho conosciuti pochi e mi sono parsi gli umani più disumani. I saggi più insensati. I coraggiosi più spaventati. Gli uomini liberi più impacchettati.

Tu, invece, no.


 
 
 

Buon anno

Post n°96 pubblicato il 01 Gennaio 2009 da myinsideout

 
 
 

Quelli che..

Post n°95 pubblicato il 28 Dicembre 2008 da myinsideout

Quelli che aspettano eterni ritorni, quelli che aspettano la prima lacrima che soffoca la gola e brucia negli occhi, quelli che aspettano l'onda perfetta per smarrirsi, quelli che aspettano il più rosso dei tramonti per gridare nel crepuscolo e ammazzare il silenzio dentro, quelli che aspettano altri orizzonti e nuove partenze, quelli che aspettano l'ultima parola, la carezza impaziente e il thè verde alla menta bollente sulle labbra, i colori di un mandala perso nelle notti estive, lo schiaffo della tempesta, la quiete del vivere che non c'è. Quelli che aspettano il deserto dentro. Quelli che aspettano i ricordi a cullare le paure di oggi, la controluce per consolare ciascuno il proprio lato triste, e solo. Quelli che ancora aspettano il grande passo, e quelli che il passo l'han perduto in corridoi solo andata. Quelli sonnolenti che non si arrendono, e aspettano la stella cadente in cielo o nell'orto il grande cocomero. Quelli che aspettano l'amico ritrovato, la punta scalfita nell'orgoglio, il vestito a misura dei propri desideri e non il rovescio, il libro smarrito, il paese delle meraviglie, un attimo soffice, come zucchero filato. Quelli che aspettano. Solo due occhi. Per riflettersi. E in essi non vergognarsi. Di piangere.

 
 
 

Post N° 94

Post n°94 pubblicato il 27 Dicembre 2008 da myinsideout

Sfloglio le pagine del tempo,
attimi ed emozioni da tempo impolverate
giacciono sul fondo...
Vi soffio sopra come fossero soffioni
nei prati estivi dell'anima
libero sogni vestiti di luce,
come fossero cavalli selvaggi
scalpitanti su spiaggie incontaminate,
volti verso l'orizzone a lasciarsi gabbie alle spalle.
Dal ghiaccio nuovi rivoli
disseteranno gole arse dal pianto.
nuovi occhi guarderanno il cielo
e nuove dita appariranno vogliose
di girare nuove pagine
scritte con inchiostri indelebili
di scaglie di vita.

 
 
 

Post N° 93

Post n°93 pubblicato il 21 Dicembre 2008 da myinsideout

Nulla dies sine linea (nessun giorno senza una linea)

Ho preso per mano le parole quando non sapevo cosa dire,
per parlare delle tue giornate vuote e delle mie che sono troppo lunghe,
per dire altro a nessuno o soltanto a te.
Ma che nostalgia, che malinconia.
Parlare degli occhi che hai e doverli ricordare,
io che ho la memoria troppo corta per scaldarmi in questo inverno.
Io che volevo passeggiare sulla tua pelle tenendoti vicino,
che ho scritto sulla sabbia prima che la marea arrivasse,
cercando instancabile i tuoi passi.
Prendi ancora un caffè e lasciati guardare i pensieri,
lasciati toccare le spalle e le gambe.
Mi sono tuffata correndo in un mare di te
e cavalcato le onde del tuo esistere,
ho scalato le tue gambe per arrivare alla cima
e lì fermarmi, nei tuoi occhi, senza più fiato.
Mi sono aggrappata alla tua libreria
perchè mi trovassi di notte alla fine di un racconto
Vorrei vederti ridere forte, fino ad asciugarti le lacrime.
Ma che senso ha trovarsi se la condanna è sempre la stessa
e la fine è sempre perdersi,
se la bottiglia è sempre troppo piccola
mentre è ubriacarsi quello che vuoi davvero?
Non cerchiamo risposte mai.
Ma tu baciami sempre,
disperatamente
come fosse l’ultima volta.

 
 
 

let me show you...

Post n°92 pubblicato il 20 Dicembre 2008 da myinsideout

E i miei occhi parleranno al tuo cuore,
sentirai i miei pensieri nascere...evolversi...confondersi…
e nelle tue viscere rimbomberanno i miei perchè…
i perchè che cerco dalla vita
…ti lascerò scivolare tra i pensieri più profondi
e sarai dentro di me
come un tatuaggio indelebile dipinto sul sangue che scorre…
e i miei pensieri voleranno ad una velocità tale
che farai fatica a seguire e ci lasceranno confusi…
ma saremo più vicini…così vicini che vivremo degli stessi battiti
così vicini che guarderemo con gli stessi occhi…
che i miei pensieri si confonderanno con i tuoi…
e la tua confusione stravolgerà anche me…
sarà strano perchè soffrirai dei miei dolori come io dei tuoi…
ma saremo compagni di cammino… non saremo mai soli…
anche quando prenderemo strade diverse
ci rimarranno quei pensieri
quegli attimi quelle strane sensazioni…
di quando sei riuscito ad andare oltre la mia maschera
ed hai trovato i miei occhi

 
 
 

Déjà Vu

Post n°91 pubblicato il 14 Dicembre 2008 da myinsideout

Tacere e lasciare che siano gli occhi a narrare.
Le parole non possono tutto,
non sempre possono dire.
Tra un gesto di piacere
e una parola corta da baciare
c’è il silenzio a trattenere
e sulle dita il bisogno di toccare.
Segmenti di un io semplice,
codificati nel frastuono dei giorni.
Immagini sgranate di un film già visto
scorrono davanti agli occhi, senza nulla rivelare.
Scatti acquosi, tra un fotogramma e l’altro,
riportano alla mente correnti calpestate
di una storia già sentita.
Ferma, immobile sotto questa pioggia
consumo fazzoletti di impazienza.
Trattengo su una pellicola in bianco e nero
questa mia incontenibile voglia
di scriverti con le mani l’incendio dell’anima.
Un’altra notte senza sonno avanza inesorabile,
portandosi via il mio sogno nudo.
 



 
 
 

Cogli l'attimo...

Post n°90 pubblicato il 14 Dicembre 2008 da myinsideout

Carpe diem
("Cogli il giorno", normalmente tradotta in "Cogli l'attimo"),
anche se la traduzione più appropriata sarebbe
"Vivi il presente" (non pensando al futuro)

quam minimum credula postero" ("confidando il meno possibile nel domani")

Non sò se vi è mai capitato di avere la sensazione di star lì sospesi ad aspettare qualcosa.
Qualcosa di indefinito e di indefinibile, qualcosa che se aveste occasione di guardare voi stessi da un altra angolazione, distaccandovi dal corpo, vi apparirebbe come l'immagine un pò triste di quei tizi che, ignari dello sciopero, aspettano un treno che non arriverà mai. Ma loro non lo sanno.... e loro ... siete voi....
Un modo come un altro di sfuggire il presente.. forse.. posticipando con l'attesa la vita... la felicità... l'essere, limitandosi nel frattempo ad esistere, ad aspettare, a vivere il precario delle attese.
Se ci penso forse è proprio lì il fulcro: sfuggire il presente. Qualcuno lo fà rivolgendo lo sguardo tutto al passato, vivendo di ricordi, vestendosi di ombre e di malinconie.
Eppure con questo "carpe diem" ci martellano da più di duemila anni...possibile che si continui a non capire quello che anche Baglioni ha capito? "La vita è adesso"
Devo indagare meglio..cercare di capire che cos'ha questo presente da essere così difficile da digerire...perchè debba essere uno specchio dove si agitano i riflessi del passato o le ombre del furturo, uno specchio  infedele incapace di rendere l'immagine esatta del momento.
Devo indagare meglio .... ma non oggi, oggi piove, le nuvole mi nascondono il sole...
E poi di Orazio (il tizio del Carpe Diem) si ignora spesso una frase altrettanto efficace scritta negli stessi versi e che dice:

"Dum loquimur, fugerit invida aetas"
("Mentre parliamo, il tempo invidioso sarà già passato")

... Indagherò un altro giorno.... domani magari... o forse mai.

 
 
 

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