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Healing Hand

She’s a cold, dark night in the dead of winter

 

 

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Enuma Elish

Post n°164 pubblicato il 01 Luglio 2008 da sweet.sensation
 








L'Opera è conclusa


Creati oceani e continenti, la Terra era pronta alla formazione di montagne e fiumi.
Proseguì, così, l'opera di Marduk



Dopo aver messo nella giusta posizione la Testa di Tiamat,
egli vi innalzò le montagne.
Aprì le sorgenti per farvi nascere i fiumi.
Dagli occhi di Tiamata fece nascere il Tigri e l'Eufrate.
Dai suoi capezzoli formò alte montagne,
completò le sorgenti per costruire pozzi,
affinchè si potesse portar via l'acqua.



Sia la Bibbia che l'Enuma Elish riconoscono, a questo punto, l'inizio della Vita.
Dapprima comparvero "le creature che sciamano" e gli "uccelli che volano", poi fu la volta delle altre "creature viventi", ciascuna secondo la propria specie: il bestiame e gli esseri che strisciano e le belve", finchè non apparve l'uomo.


Faceva parte del nuovo progetto la collocazione della Luna, a cui Marduk "affidò il compito di "segnare la notte, di definire i giorni ogni mese". Gli antichi testi appellano la Luna con il nome di SHESH.KI "dio celeste che protegge la terra". Questo nome non era mai compaso finora: essa svolgeva per la Terra, la medesima figura che Kingu rappresentava per Tiamat, quella di protettrice.

Il suo destino fu deciso da Marduk solo dopo la sua prima orbita intorno al Sole:


E Kingu, che era diventato il capo tra loro [satelliti di Tiamat]
lo fece rimpicciolire;
gli tolse la Tavola dei Destini, che a torto stava nelle sue mani.


Marduk, quindi non distrusse Kingu, ma lo rimpicciolì di taglia e gli tolse l'orbita indipendente che Tiamat gli aveva concesso. Ridotto di dimensioni, Kingu rimase membro del Sistema Solare, ma senza una propria orbita, non poteva essere un satellite. Quando Tiamat diede luogo alla Terra, quest'ultima si portò dietro Kingu, che divenne la Luna che tutti conosciamo.

Trasformato in un DUG.GA.E. ("ciotola di piombo"), Kingu fu privato di tutti gli elementi vitali (atmosfera, acqua) che gli erano propri: ciò risulta consistente con i moderni studi astronomici sulla Luna, che confermano la perdita di queste caratteristiche.

L'atto con cui Marduk scrisse la parola fine sulla creazione celeste, fu quello di assegnare a Gaga, satellite di Nettuno, un destino fino a quel momento sconosciuto, "un luogo nascosto" ed affidargli il compito di "consigliere degli Abissi d'acqua". Il satellite ricevette il titolo di US.MI "colui che mostra la via", divenendo l'attuale Plutone.

Una volta "costruite le stazioni" dei pianeti, Il Signore del Profondo, mantenne per sè Nibiru, ed attraversando i Cieli, contemplò la magnifica opera appena compiuta.

Fu di certo lo spettacolo più maestoso che fosse mai stato rappresentato, in cui la Terra sarebbe stata lo scintillante palcoscenico ove rappresentare le vicende di uomini e dei.


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