Healing Hand

Il Serpente Piumato

Assodato che la ricerca dell'oro era condotta unicamente per soddisfare "il volere degli dei", vi fu un secondo motivo (sempre di carattere "metallurgico") che spinse i Sumeri ad occidente delle terre conosciute: lo stagno.

Una delle leghe maggiomente in voga nella terra di Sumer era il bronzo (chiamato ZA.BAR "doppio metallo luccicante") in virtù della sua grande resistenza. Ma come si sa il bronzo è dato dalla fusione di rame e stagno (i Sumeri solevano utilizzarli in misura di 85%-15%) e gli archeologi hanno appurato che intorno al 2.000 a.C. le riserve di stagno (il cui processo di estrazione è estremamente complesso e avviene a partire dalla cassiterite) iniziarono a scarseggiare. Ciò è stato osservato analizzando alcuni manufatti di bronzo realizzati in quell'epoca, in cui le percentuali di stagno si abbassarono fino al 2%.

Ma tutto ad un tratto la situazione cambiò radicalmente e le leghe tornarono ad impiegare i due metalli in quantità più regolari. Dato che una simile impennata non trova riscontro nelle depauperate cave di cassite Mesopotamiche, l'ipotesi, o meglio la quasi certezza, è che lo stagno venisse importato.

Da dove?

Si potrebbe azzardare un'ipotesi audace: dal Nuovo Mondo.

Se si ritiene il Sud America una meta plausibile di approvigionamento, allora non potrebbe esserci posto più indicato del lago Titicaca.

Infatti, le fonti minerarie Boliviane, poste a circa 3.600 metri di altitudine sarebbero risultate estremamente impervie da raggiungere e gestire. Molto più facile sarebbe stato estrarre lo stagno dalla cassiterite alluvionale dello specchio d'acqua, posizionata nell'area costiera orientale del lago.

Un'intensa attività di estrazione e lavorazione metallurgica è stata accertata dal ritrovamento di numerosi manufatti in bronzo, conteneti una bilanciatura molto simile a quella del Vecchio Continente. D'altra parte la curiosità aumenta se si pensa che le civiltà andine (in primis quella Inca) non ebbero mai nè un'Età del Bronzo, nè un'Età del Rame come accadde dall'altra parte dell'oceano.

Molti studiosi si sono arresi all'evidenza di oggetti che per fasttezze avevano un corrispondente nel Vecchio Continente.

Ma lo stupore crebbe ancor più quando furono rinvenuti una sorta di manici raffiguranti la dea sumera Ninti con il simbolo delle "forbici", strumento utilizzato per recidere il cordone ombelicale.

Anche per quanto attiene all'altro "indiziato", ossia l'oro,  i conti sembrano tornare. Infatti la zona risulta anche ricca di questo metallo, come dimostrano le pepite rinvenute sulle rive del fiume Tipuani.

In tutto ciò Tiahuanacu rivestì un ruolo fondamentale, altrimenti non avrebbe avuto alcun senso erigerla in quello scenario desolato.

Questa considerazione si rafforza ancor più se si riflette sul fatto che le grandi civiltà del mondo antico sorsero tutte nei pressi di corsi d'acqua, a breve distanza dal mare: Sumeri tra Tigri ed Eufrate, Egizi sukl Nilo e Civiltà dell'Indo sul fiume omonimo. Tutte erano dedite all'agricoltura ed intrattenevano ferventi scambi commerciali con i territori limitrofi.

Ma Tiahuanacu no, pur essendo un grande metropoli si trovava isolata dal resto mondo ed aveva una caratteristica che la rendeva unica in tutto il Sud America: sorgeva nei pressi di immensi giacimenti di oro, argento, rame e stagno

Era la capitale metallurgica del Nuovo Mondo !!!

Come ciliegina su questa succulenta torta vi sarebbe un ultimo aspetto decisamente intrigante. Infatti nel nome "Tiahuanacu" si potrebbe riconoscere una radice sumera: esso potrebbe derivare dalla parola TI.ANAKU che si traduce come "La Città dello Stagno"....

Anche questa è solo una coincidenza?