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Un blog creato da nick60libri il 18/05/2008

Nicola D'Agostino

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MALEDETTA "ESPERIENZA"

Post n°3 pubblicato il 30 Maggio 2008 da nick60libri
 

Ragazzi, c'è un modo davvero deleterio di intendere la "esperienza".

Giorni fa mi sono recato in una filiale di una nota catena di librerie (capite quale)  a lamentarmi del fatto che alcuni potenziali lettori del mio romanzo (La caratteristica L) avevano chiesto di poter acquistare il libro  e di aver ricevuto dal personale un fantastico: boh, e chi è Nicola D'Agostino?    Il responsabile ha negato il fatto, sostenendo che il mio romanzo (una sola copia!) fosse inserito nello scaffale apposito (come lo si tiene in casa) secondo un ordine alfabetico, accanto a D'Annunzio.

Questo, più o meno, il contenuto del colloquio:

-sono onorato di giacere da vivo accanto al Vate, ormai scomparso, ma solo chi mi conosce richiederà il libro, altrimenti nessuno lo noterà. La vostra libreria è una vetrina irrinunciabile, ma se chi vuole acquistare il romanzo ha problemi a vederlo rischia di diventare un danno indirizzarlo da voi.

- io faccio il mio lavoro e lei fa il suo. Qui comandiamo noi. Io voglio dirle che sono molto duro con gli Autori, specie se esordienti, a costo di sembrare scortese.

- ci riesce splendidamente, senza sforzo alcuno. Però mi dica: io non chiedo tutta la vetrina, ma possibile che una minima visibilità, anche all'uscita dei bagni, sia irrealizzabile? Si rende conto che rischia di essere più conveniente, per me, indirizzare i lettori presso le librerie più piccole, dove mi riservano un minimo di dignità?

- ah, allora non la vuol capire: io ho ESPERIENZA in queste cose, se dovessi dare spazio a tutte le novità che escono sarei sommerso da schifezze. Io faccio questo lavoro da 25 anni. Quella impiegata da 15, chieda conferma a lei.  Le cose devono andare così e basta. Quando e se lei sarà più famoso, allora le daremo uno spazio in più.

- ma come faccio a diventare famoso se non mi date visibilità?

L'incaricato, quasi mosso a compassione, abbassa il tono e mi dice:

- guardi, l'unica cosa che posso fare è richiedere qualche copia in più al distributore, da mettere sempre nello scaffale, ed avvisare il personale di essere più preciso quando qualcuno richiede il libro.

Ho dovuto anche ringraziarlo e me ne sono andato.

Ora, simpatici navigatori, io una cosa l'ho capita: la "esperienza", spesso, è un vero limite al fare umano. Si va avanti per abitudini consolidate,  spacciandole per sapienza storica, mentre altro non è che rigidità, vecchiezza,  sordomutismo mentale. Tutto ciò che è nuovo è visto con sospetto, perché minaccia l'equlibrio preesitente. Così anche una cosa interessante viene sacrificata in nome della "esperienza". Ma esperienza di che, visto che, in questo caso, il solerte funzionario non aveva letto il mio libro? E se fosse un gran romanzo e vendesse tanto in altre librerie, e se io per questo mi mettessi di traverso e per ripicca imponessi all'editore di non fornire la nota catena? A che sarebbe servita quella "esperienza"? Vi farò sapere, perché quando mi metto di traverso per davvero non passano più nemmeno i caterpillar! Ve lo dico per "esperienza". Tszè!

Felicità a tutti voi.

Nicola D'Agostino

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Commenti al Post:
cenerentola_07
cenerentola_07 il 16/07/08 alle 15:27 via WEB
Ho letto tutto il tuo blog. Interessantissimo. E sinceramente, un blog per essere ricco mica deve luccicare di glitter e immaginette carine. Ognuno lo può abbellire come vuole, ma è solo apparenza (che il + delle volte inganna). In risposta a questo post, che tratta del diverbio avuto con la libraia, ti capisco benissimo. Tante volte io mi addentro nelle librerie negli angoli più nascosti per cercare libri che mai nessuno leggerebbe. Libri troppo famosi non mi attirano molto, e se voglio leggerlo sai cosa faccio? Uno aspetto che quel maledetto prezzo alle stelle cada e due di veder passare tutto questa euforia e gioia per le vendite di questo libro poi lo leggo. ;) cmq hai ragione tu che uno scrittore esordiente non può mai diventare popolare finchè rimane nascosto tra libri e libri che di per se hanno già magari esordito tempi addietro. Ogni libreria dovrebbe dedicare un piccolo angolo/scaffale solo per gli scrittori esordienti, così possono essere riconosciuti per il coraggio e per la loro speranza di "sfondare" del mondo della letteratura. Ma sai quanti librai farebbero così??? nessuno. Perchè è + comodo mantenere gli accordi con gli editori e vendere ciò che è + facilmente vendibile. ;) ti consiglio di visitare il mio blog. Magari puoi dirmi cosa ne pensi. ;) a presto.
 
Bobthewriter
Bobthewriter il 17/07/08 alle 09:46 via WEB
Ciao Nicola, ho vissuto decine di volte il tuo problema. Sostanzialmente i librai sono dei commercianti (vili mercanti) che se la tirano da intellettuali, ma spesso non conoscono la differenza che passa tra Joyce e Leopardi:-) Purtroppo le grandi case la fanno da padrone e tendono a privilegiare i privilegiati. Gli esordienti, magari anche promettenti, tolgono profitti e sono visti un po' maluccio. E' un mercato dove contano fondamentalmente i contatti che si hanno e il nome che faccia vendere se non hai questi requisiti sei tagliato fuori. Ti ricorda mica una nazione chiamata italia per caso??? Ciao, Bob
 
stellacadente650
stellacadente650 il 22/07/08 alle 11:30 via WEB
mio cognato ha un mulino e fornisce pasta per i grandi centri commerciali...ma lo sai che per entrare c'è da pagare un tot per ogni referenza che decidi di inserire????? e poi devi andare a pregare i caporeparto, i caposquadra, i settoristi e compagnia bella perchè diano un pò più di visibilità al prodotto! mah! Ti lascio un sorriso e ti auguro una buona giornata! :)))
 
pekiO
pekiO il 12/09/08 alle 12:47 via WEB
ciao nick. Vedi io nn leggo molti libri, ma la tua esperienza, mi ha fatto pensare alla storia di rino gaetano, musicista cantautore. Neanke lui venne capito, 1000porte sbattute in faccia. Ora è un'icona, ma lui nn c'é più x potersi godere lo spettacolo. Ciao. Peki
 
PLAYERSOFCUP
PLAYERSOFCUP il 13/09/08 alle 12:34 via WEB
Ciao Nicola, mi chiamo Alessio, ho visto che hai visitato il mio blog, grazie. Sono uno scrittore come te e con un romanzo da proporre e far arrivare alla gente proprio come il tuo. Anche io devo lottare per questo, però ho trovato subito molta disponibilità e cordialità in tutte le librerie e comuni dove sto presentando e vendendo il mio libro. Ovvio che non è facile e io sono solo alla prima esperienza ma ce la metto tutta di cuore e i risultati arrivano. Bhe continuiamo così e non molliamo mai. La vita ci sorriderà prima o poi. Torna a trovarmi. Ti abbraccio Alessio
 
selia46
selia46 il 27/09/08 alle 02:07 via WEB
RAGAZZI IN BOCCA AL LUPO..... IO NON SONO UNA SCRITTRICE COME VOI MA ADORO LEGGERE ANCHE SE LEGGO DI STRAFORO TUTTO CIO' CHE TROVO SENZA COMPRARE LIBRI (COSTANO SEMPRE TROPPO PER LE MIE TASCHE)E CHISA'....MAGARI MI CAPITERA' DI LEGGERE ANCHE I VOSTRI ROMANZI.
 
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L'INCIPIT DI BACIAMI ANCORA

 

Nonostante la minaccia di un imminente temporale, alle sette del mattino i primi ambulanti, mestamente, collocavano le loro mercanzie lungo il Viale dei Fori Imperiali. Era Novembre e faceva freddo. Athor era giunto da poco a Roma a bordo del suo vecchio ma ben tenuto furgone westfalia rosso, allestito come un mini camper. Lo parcheggiò alla meno peggio nei pressi della Domus Aurea. Tentò di avviare la piccola stufa a gas, sfregandosi le mani, ma l'aggeggio stentò a partire. Provò ancora mentre intonava:

 

Nei cieli bigi vedo fumar dai mille comignoli

Parigi, e penso a quel poltrone di un vecchio

caminetto ingannatore,

che vive in ozio come un gran signore.

 

Proveniva da Sorrento. Le prime ore della notte le aveva trascorse guidando. In autostrada si era fermato un paio di volte presso gli autogrill a bere caffè per restare sveglio. Per esibirsi preferiva giungere sul posto con molto anticipo, così da avere il tempo per il disbrigo delle formalità e riposarsi prima di lavorare. Gli piaceva viaggiare di notte. A notte fonda, quando accedeva nei punti di ristoro delle stazioni di servizio più piccole, un po' stordito dalla musica e dalle vibrazioni della vettura, viveva come in un sogno l'atmosfera piatta che aleggiava nei bar quasi deserti dove i clienti consumavano piano, in silenzio, le loro bevande. Si sentiva come un personaggio del quadro di Edward Hopper più noto: Nighthawaks.

Restò nel camper circa una mezz'ora. Poi scese e raggiunse il Viale. - Qui potrebbe andare bene. - si disse strisciando il piede sulle basole per liberare la zona che aveva scelto dalle cicche.

La presenza del Colosseo garantiva un via vai sufficiente di turisti e la muraglia ad una trentina di metri dinanzi a sé avrebbe consentito un effetto acustico accettabile. Lo spazio era ampio abbastanza per farvi sostare chiunque avesse voluto farlo. Quel posto era proprio l'ideale per ciò che doveva fare Athor.

 

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