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Un blog creato da nick60libri il 18/05/2008

Nicola D'Agostino

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« PER SORRIDERE UN PO'Baciami ancora Prefazio... »

ANCORA LE "MALEDETTE COSE"

Post n°15 pubblicato il 11 Ottobre 2008 da nick60libri
 

 

Che avvilimento, ragazzi.

Ero un romantico; pensate che, fino a poco tempo fa, ritenevo che l'Autore di un romanzo dovesse scriverlo e poi inviarlo a un Editore che, esaminato lo scritto, decidesse eventualmente di pubblicarlo e quindi promuoverlo al meglio.

  Ahi, ahi, non sono più romantico. Un'arcinota casa Editrice mi ha rispedito indietro la bozza del mio secondo libro, con un rifiuto motivato dal fatto che la pubblicazione della narrativa è attualmente “problematica”, non mancando di rivolgermi i migliori auguri per il futuro.

Grazie!

Tutto avrebbe avuto un senso, però, se a questo rifiuto avessi potuto attribuire, sia pure implicitamente, un qualche apprezzamento negativo esposto con garbo, tanto per non urtare la mia suscettibilità. Giuro, l'avrei mandata giù, con un certo dolore, forse, ma l'avrei fatto. Nulla di tutto ciò, cari amici, perché la bozza mi è stata restituita assolutamente intatta, intonza, immacolata, vergine, come se l'avessi appena imbustata per la spedizione. Dunque nessuno l'ha mai letta!

Ecco, mi chiedo allora: possibile che non sia la semplice logica aristotelica a condurre il viaggio di un manoscritto sino alla pubblicazione, sia pure eventuale, con il necessario presupposto che l'Editore faccia quel per cui esiste, cioè leggersi almeno quanto gli giunge tra le mani? Invece no, c'è una forza misteriosa, potente, figlia dell'abitudine,  che lo impedisce.

Capite, adesso, quel che voglio dire quando incito alla rivolta contro le “maledette cose”?

Continuerò, e non dimenticherò. Non dimentico mai. Prima o poi....

Felice week-end. Nicola D'Agostino

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Commenti al Post:
federica150
federica150 il 11/10/08 alle 18:33 via WEB
Che tristezza! La prossima vita farò l'editrice! Buon week end
 
cenerentola_07
cenerentola_07 il 13/10/08 alle 20:36 via WEB
mi dispiace tantissimo! :( ma non ci sono altre casi editrici a cui potresti inviare la tua bozza? un abbraccio.
 
federica150
federica150 il 28/11/08 alle 23:09 via WEB
e i sito tipo lulu? un salutone
 
josephine1961
josephine1961 il 25/03/09 alle 01:03 via WEB
Salve...di solito le case editrici leggono ma danno giudizi solo su quei manoscritti che reputano validi alla pubblicazione. Anche nei conoscri letterari è cosi, nessun commento o giudzio verrà pronunciato se il manoscritto non è ritenuto valido alla pubblicazione o meglio vincitore di concorso. Ergo nessuno dirà mai se si è scritto fesserie o solo cose che andrebbero leggermente corrette. Aimè! Perdona l'ardire. Saluti Jo
 
 
nick60libri
nick60libri il 25/03/09 alle 23:34 via WEB
Grazie pr il
 
 
nick60libri
nick60libri il 25/03/09 alle 23:41 via WEB
Dicevo..., grazie per il tuo intervento, josephine. E' ben difficile che l'Editore che chiede "contributi" per pubblicare non si faccia vivo per adulare l'Autore. Questo è cio che vedo e sento da chi ci passa. Non so tu se hai esperienza diretta. Mi interesserebbe saperlo. A presto. N.D.
 
gratiasalavida
gratiasalavida il 07/05/09 alle 18:53 via WEB
Mi hai incuriosita. Ti chiedo, ammesso che tu abbia voglia di esaudire la mia richiesta, di pubblicare qui l'incipit del tuo romanzo. Ho la vaga impressione che i lettori delle case editrici, per approcciarsi a un testo e valutarlo in termini di accoglienza, si basino su due fattori, il primo dei quali è probabilmente da identificarsi nell'abilità, da parte dell'autore, di catturare immediatamente l'attenzione del lettore con un incipit ben conformato. In molti casi, tuttavia, credo si basino solo sul secondo fattore: da chi è presentato chi. Comunque stiano le cose: in bocca al lupo! Se ne avessi voglia, riporta nel tuo blog quattro o cinque righe di incipit. E magari chiedi ai tuoi lettori di blog quale tipo di sollecitazione ne abbiano tratto. Le risposte, se sincere, ti saranno comunque utilissime. Bye.
 
 
nick60libri
nick60libri il 07/05/09 alle 19:21 via WEB
Grazie per le parole spese. Il primo capitolo, come indicato nel box, può essere scaricato cliccando sul link che è riportato nel medesimo. A presto. Nicola D'Agostino
 
et.in
et.in il 14/05/09 alle 00:55 via WEB
Non arrenderti...in bocca al lupo!!!
 
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L'INCIPIT DI BACIAMI ANCORA

 

Nonostante la minaccia di un imminente temporale, alle sette del mattino i primi ambulanti, mestamente, collocavano le loro mercanzie lungo il Viale dei Fori Imperiali. Era Novembre e faceva freddo. Athor era giunto da poco a Roma a bordo del suo vecchio ma ben tenuto furgone westfalia rosso, allestito come un mini camper. Lo parcheggiò alla meno peggio nei pressi della Domus Aurea. Tentò di avviare la piccola stufa a gas, sfregandosi le mani, ma l'aggeggio stentò a partire. Provò ancora mentre intonava:

 

Nei cieli bigi vedo fumar dai mille comignoli

Parigi, e penso a quel poltrone di un vecchio

caminetto ingannatore,

che vive in ozio come un gran signore.

 

Proveniva da Sorrento. Le prime ore della notte le aveva trascorse guidando. In autostrada si era fermato un paio di volte presso gli autogrill a bere caffè per restare sveglio. Per esibirsi preferiva giungere sul posto con molto anticipo, così da avere il tempo per il disbrigo delle formalità e riposarsi prima di lavorare. Gli piaceva viaggiare di notte. A notte fonda, quando accedeva nei punti di ristoro delle stazioni di servizio più piccole, un po' stordito dalla musica e dalle vibrazioni della vettura, viveva come in un sogno l'atmosfera piatta che aleggiava nei bar quasi deserti dove i clienti consumavano piano, in silenzio, le loro bevande. Si sentiva come un personaggio del quadro di Edward Hopper più noto: Nighthawaks.

Restò nel camper circa una mezz'ora. Poi scese e raggiunse il Viale. - Qui potrebbe andare bene. - si disse strisciando il piede sulle basole per liberare la zona che aveva scelto dalle cicche.

La presenza del Colosseo garantiva un via vai sufficiente di turisti e la muraglia ad una trentina di metri dinanzi a sé avrebbe consentito un effetto acustico accettabile. Lo spazio era ampio abbastanza per farvi sostare chiunque avesse voluto farlo. Quel posto era proprio l'ideale per ciò che doveva fare Athor.

 

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