Si passa alle mani...c'č da ridere

Post n°19 pubblicato il 07 Luglio 2010 da nicolas.nc

 

Adesso siamo alle comiche!!! Se questa gente rappresenta noi cittadini, allora siamo proprio un popolo "misero" . Per citare un grande della storia, Socrate, sofista greco, un giorno fu picchiato da un uomo, perché non riusciva realmente a inquadrare la pienezza del termine concettuale "bellezza" ,allora frustrato dalla dimostrazione dell'incontinenza della parola, che Socrate gli aveva dato, lo malmenò. Malconcio il pensatore, si aggirava per le strade e ad un conoscente che gli chiese - maestro cosa vi è successo?- egli rispose- HO PROVATO A RAGIONARE CON UN CAVALLO!!- hahahah  Bè proseguendo nella lettura dell'articolo riconoscerete delle similitudini tra i "pregiati cavalli" della nostra scuderia parlamentare...

ROMA - Seduta sospesa nell'Aula della Camera dove e' scoppiata una rissa tra Franco Barbato (Idv) e deputati del Pdl durante l'esame del ddl Meloni. Sono volate parole grosse e spintoni e sono intervenuti i commessi.

Dopo che il ministro della Gioventù Giorgia Meloni aveva accettato il rinvio in commissione del ddl, Franco Barbato dell'Idv è intervenuto accusandola di "volere questo provvedimento non per sostenere i giovani ma la corrente politica sua e di Alemanno e dell'assessore Lollobrigida. Barbara Saltamartini (Pdl) è immediatamente partita per attaccare Barbato, ed è stata trattenuta dai commessi. Nel frattempo, però, altri deputati del Pdl si sono avvicinati dall'altra parte ed è scoppiata la colluttazione. Dalle tribune si è visto Fabio Rampelli (Pdl) in un 'corpo a corpo' con un collega dell'Idv, mentre Maurizio Bianconi gridava a squarciagola a Barbato "pezzo di merda!".

Dopo qualche minuto, e dopo aver invocato l'intervento dei deputati questori, la vicepresidente Rosy Biondi ha sospeso la seduta.

E' ripresa nell'Aula della Camera la seduta dopo i tafferugli tra Idv e Pdl. Attorno ai banchi dell'Idv si sono schierati i commessi. La tensione rimane molto alta. Quanto accaduto è stato definito "molto grave" dalla vicepresidente Rosy Bindi che ha annunciato che dei fatti si occuperanno l'Ufficio di presidenza e la conferenza dei capigruppo. In Aula si è sfiorato il contatto fisico anche tra il capogruppo del Pdl, Fabrizio Cicchitto, e il collega del Pdl, Marcello De Angelis: sono stati separati da colleghi dei gruppi.

 

 

 

 
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VITA, OPERE E MIRACOLI DI SILVIO

Post n°18 pubblicato il 06 Luglio 2010 da nicolas.nc

 

Si pubblica per informare non per dare la propria impressione.

Nato davanti a una sede del Pci. Cresciuto all'ombra della Banca Rasini (che Sindona definì «la banca della mafia»). Giovane palazzinaro con «buoni agganci» nell'amministrazione e nella politica. Poi la tv, all'ombra di Craxi. I soldi. I debiti. Fino alla «discesa in campo».

Sotto il segno della Bilancia

Silvio Berlusconi nasce il 29 settembre 1936, sotto il segno zodiacale della Bilancia (ascendente Bilancia) in una abitazione al numero 60 di via Volturno, a Milano. Suo padre Luigi Berlusconi è un funzionario della Banca Rasini. Sua madre Rosa Bossi è casalinga. In seguito nasceranno la sorella Antonietta (1943) e il fratello Paolo (1949). I Berlusconi sono una tipica famiglia della piccola borghesia milanese alle prese con i problemi del dopoguerra.

Dai salesiani

Dopo la licenza elementare, a 12 anni Berlusconi viene affidato ai padri salesiani e nel vecchio convitto ristrutturato di via Copernico 9, a Milano, svolge gli studi sino a quando, diciannovenne, ottiene la maturità classica. I suoi ex compagni di scuola ricordano come Berlusconi facesse i compiti in un baleno e poi aiutasse i vicini di banco pretendendo in cambio caramelle, oggettini, di preferenza 20 o 50 lire.

Le navi da crociera

Finito il liceo classico nell'istituto religioso dell'Opera salesiana, Silvio Berlusconi si iscrive alla facoltà di Giurisprudenza dell'Università Statale di Milano. Per guadagnare qualche soldo si fa pagare piccole commissioni per la famiglia e vende aspirapolveri al vicinato. Al terzo anno di studi universitari trova lavoro in una impresa edile (la Immobiliare costruzioni). D'estate si imbarca sulle navi da crociera della compagnia Costa dove, durante le traversate nel Mediterraneo, fa l'animatore di bordo, l'intrattenitore, racconta barzellette e recita sketch, canta canzoni. Con lui, Fedele Confalonieri al pianoforte.

La laurea

Nel 1961 Berlusconi consegue la laurea in Giurisprudenza, a 25 anni, con una tesi dal titolo "Il contratto di pubblicità per inserzione", relatore il docente Remo Franceschelli, voto 110 e lode. Con la tesi Berlusconi vince un premio di 2 milioni messo in palio dall'agenzia pubblicitaria Manzoni di Milano. Il giovane neolaureato riesce subito dopo a evitare il servizio militare. 

Il primo matrimonio e la Cantieri riuniti srl

A inizio anni Sessanta, Berlusconi conosce Carla Elvira Dall'Oglio, nata a La Spezia nel 1940 e trasferitasi con i suoi a Milano. I due si sposano nel marzo 1965 e dalla loro unione nascono i figli Maria Elvira detta Marina (1966) e Pier Silvio (1969). Berlusconi si mette in proprio: fonda con il costruttore edile Pietro Canali, cliente della Banca Rasini, la Cantieri riuniti milanesi srl e acquista per 190 milioni un terreno in via Alciati a Milano grazie alla fideiussione della banca di papà.

La prima Edilnord e Brugherio

Nel 1962, per costruire un quartiere residenziale da quattromila abitanti a nord di Milano, a Brugherio, Berlusconi costituisce la Edilnord sas di Silvio Berlusconi e C. dove lui figura come "socio d'opera", mentre i capitali arrivano da Lugano, dalla Finanzierungesellschaft fur Residenzen Ag, rappresentata dall'avvocato svizzero Renzo Rezzonico. Il centro residenziale di Brugherio non si rivela un grande affare.

La seconda Edilnord e Milano 2

La Edilnord sas di Silvio Berlusconi e C. nel settembre 1968 acquista per oltre 3 miliardi di lire un'area di 712 mila metri quadrati a Segrate, alla periferia orientale di Milano, su cui realizzare il quartiere residenziale di Milano 2, una di città satellite sul modello dei complessi residenziali olandesi. Nel gennaio 1972 la "prima" Edilnord viene messa in liquidazione e entra in scena la Edilnord centri residenziali di Lidia Borsani e C., costituita nel settembre 1968. La Borsani è una cugina di Berlusconi, socia accomandataria; accomandante anche in questo caso una finanziaria svizzera, l'Aktiengesellschaft fur Immobilienlagen in Residenzzentren Ag di Lugano che fornisce il capitale iniziale. Il Comune di Segrate nel 1969 concede a Edilnord la prima licenza edilizia. Milano 2 viene completata nel 1979. Nel 1973, Berlusconi riesce a far deviare le rotte degli aerei che disturbavano il nuovo quartiere decollando dalla vicina Linate.

Italcantieri, Immobiliare San Martino, Milano 2 spa

Nel 1975 la società di costruzioni Italcantieri srl (1973), a capitale svizzero, viene trasformata in spa e vede Silvio Berlusconi assumerne la presidenza societaria. Dal gennaio 1978 viene liquidata la Edilnord per fare posto alla Milano 2 spa, una società costituita a Segrate grazie alla trasformazione della Immobiliare San Martino spa amministrata a Roma da Marcello Dell'Utri (dal 1974) con soci fondatori Servizio Italia fiduciaria spa e Società azionaria fiduciaria spa. Nel luglio 1978, il capitale della Milano 2 spa viene portato a 2 miliardi.

La Fininvest, Milano 3, la Sardegna

A metà anni Settanta a Roma nasce la Fininvest, con soci fondatori le stesse società che hanno costituito la Immobiliare San Martino divenuta poi Milano 2 spa: Servizio Italia e Saf. Nel 1979 la Fininvest Roma srl incorpora la Fininvest Finanziaria d'Investimenti spa di Milano e la sede è trasferita a Milano. Nel consiglio d'amministrazione siedono il presidente Silvio Berlusconi, il fratello Paolo e il cugino Giancarlo Foscale. Capitale sociale 52 miliardi, con le quote intestate alle due società fondatrici, fiduciarie della Banca Nazionale del Lavoro. Tra il 1979 e il 1990 Berlusconi realizza a Basiglio una nuova cittadella residenziale, Milano 3, il centro commerciale Il Girasole a Lacchiarella e progetta il villaggio residenziale Costa Turchese, a sud di Olbia, in Sardegna. In questo periodo ha contatti d'affari con il faccendiere Flavio Carboni.

La villa di Arcore, Veronica Lario e la P2

La società Immobiliare Idra srl, nata a Roma nel 1980, acquista a prezzi vantaggiosissimi una villa con parco ad Arcore, ex dimora dei Casati Stampa. Berlusconi vi trasferisce la sua residenza privata. Sempre nel 1980 Berlusconi incontra una giovane attrice bolognese, Miriam Bartolini, in arte Veronica Lario, nata nel luglio 1956, con la quale inizia una relazione extraconiugale che si sviluppa tra la villa in via Rovani 2 a Milano e i week end a Saint Moritz e Portofino. Nel marzo 1981 vengono scoperte le liste della loggia massonica P2 di Licio Gelli. Silvio Berlusconi risulta affiliato alla loggia dal 26 gennaio 1978, con la tessera numero 1816. La relazione della Commissione parlamentare d'inchiesta sulla P2 segnalerà: «Alcuni operatori (Genghini, Fabbri, Berlusconi) trovano appoggi e finanziamenti al di là di ogni merito creditizio». Nel 1985 Berlusconi si separa dalla signora Dall'Oglio. Un anno e mezzo prima aveva avuto da Veronica Lario la figlia Barbara. Nel 1986 nasce Eleonora e nel 1988 il quinto figlio di Berlusconi, Luigi. Veronica Lario, divenuta la seconda moglie di Silvio Berlusconi, e i suoi tre figli, vivono nella settecentesca villa dei Visconti a Macherio. Nella villa di Arcore, invece, vivono i due figli nati dal primo matrimonio. Ad Arcore viene ad abitare il boss di Cosa nostra Vittorio Mangano.

Canale 5 e la notte di San Valentino

Nel 1977 Berlusconi entra nel consiglio d'amministrazione del deficitario Giornale Nuovo di Indro Montanelli. Nel 1978 rileva il Teatro Manzoni di Milano, in crisi. Ma il suo nuovo business è la tv: a Milano 2 aveva già creato la sua prima tv via cavo, Telemilano, che dal 1974 aveva iniziato a trasmettere come «tv condominiale»; nel 1979 costruisce un circuito televisivo nazionale, che sarà alimentato da Publitalia 80, la concessionaria che raccoglie pubblicità. Il 14 febbraio 1983, nel corso di un blitz delle forze dell'ordine che passa alle cronache come la «notte di San Valentino», vengono arrestati a Milano imprenditori considerati i colletti bianchi della mafia; la Banca Rasini, con la quale Berlusconi era da sempre in stretti rapporti, è indicata come implicata nel riciclaggio di denaro sporco.

Il Decreto Berlusconi, il Milan, la Mondadori e la legge Mammì

Negli anni Ottanta, dopo aver lanciato Canale 5, la Fininvest di Berlusconi acquista Retequattro dalla Mondadori e Italia 1 dalla Rusconi. In mancanza di leggi sulle tv e grazie agli appoggi politici, Berlusconi cresce fino a insidiare il monopolio Rai. Nell'ottobre 1984 le tre reti Fininvest sono oscurate dai pretori di Roma, Torino e Pescara per avere illegittimamente trasmesso su tutto il territorio nazionale. Quattro giorni dopo Bettino Craxi, amico di Berlusconi e presidente del Consiglio, vara un decreto legge (che passerà alla storia come «decreto Berlusconi») che consentirà alla Fininvest, in assenza di una legge sulle emittenze, di riprendere le trasmissioni su tutta Italia. Nel 1986 Silvio Berlusconi diviene proprietario e presidente del Milan. Tra il 1988 e il 1989, la Mondadori passa dalle mani di Carlo De Benedetti a quelle di Silvio Berlusconi, che nel 1990 diviene presidente della casa editrice. Dopo un lungo contrasto nelle aule di tribunale, nell'aprile 1991 è firmato l'accordo che assegna la Mondadori alla Fininvest. Nel corso degli anni Ottanta le attività imprenditoriali di Berlusconi si estendono alla produzione e distribuzione cinematografica e alla gestione delle sale. Nell'agosto 1990, dopo polemiche e contrattazioni senza fine, il Parlamento approva la legge Mammì sulla regolamentazione del settore televisivo. La legge garantisce a Berlusconi la proprietà di tutti e tre i suoi network e l'egemonia nella raccolta pubblicitaria; vieterebbe alla Fininvest il controllo del Giornale di Montanelli, ma Berlusconi la aggira cedendolo nel 1992 al fratello Paolo. Nell'autunno 1990 ottengono la concessione governativa altri tre canali (le pay-tv Tele+1, Tele+2 e Tele+3), controllati da Berlusconi attraverso prestanomi.

I debiti e l'ingresso in politica con Forza Italia

Dopo il 1992 le inchieste di Mani pulite portano alla dissoluzione dei partiti che erano stati vicini a Berlusconi. La Fininvest è oberata dai debiti. Le banche creditrici pretendono una sorta di commissariamento: ai vertici dell'azienda s'insedia il manager Franco Tatò. Berlusconi, spinto da Marcello Dell'Utri, crea un suo partito, Forza Italia.

Le elezioni del 1994, del 1996 e del 2001

Forza Italia vince le elezioni politiche del 27 marzo 1994, grazie all'accordo con la Lega di Umberto Bossi e la destra post-fascista di Gianfranco Fini. L'11 maggio 1994 Silvio Berlusconi diventa presidente del Consiglio alla guida di un governo di centrodestra. Nel giugno 1994, alle elezioni europee, Forza Italia raggiunge il 30,6 per cento dei voti. Nel dicembre 1994 la Lega nord provoca la crisi e la caduta del governo. Il 21 aprile 1996 alle elezioni politiche Berlusconi è sconfitto dalla coalizione di centrosinistra dell'Ulivo guidata da Romano Prodi. Rilegittimato da Massimo D'Alema come «padre costituente» nella Commissione bicamerale, Berlusconi cresce, raccoglie successi alle elezioni europee e regionali e si prepara alle politiche del 13 maggio 2001, candidandosi per la terza volta a presidente del Consiglio. 

 

Fonte : società civile.it

 

 

 
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Succede che il mio bel Paese vuole fregarmi

Post n°17 pubblicato il 03 Luglio 2010 da nicolas.nc

 

Nessun telegiornale ha avuto il permesso di diffondere questa notizia,il che è già tutto dire.

Ieri il Senato ha approvato il cosiddetto pacchetto sicurezza (D.d..L. 733) tra gli altri con un emendamento del senatore Gianpiero D'Alia (UDC) identificato dall'articolo 50-bis: "Repressione di attività di apologia o istigazione a delinquere compiuta a mezzo internet"; la prossima settimana Il testo approderà alla Camera come articolo nr. 60.

Questo senatore NON fa neanche parte della maggioranza al Governo... il che la dice lunga sulle alleanze trasversali del disegno liberticida della Casta.

In pratica in base a questo emendamento se un qualunque cittadino dovesse invitare attraverso un blog (o un profilo su fb, o altro sulla rete) a disobbedire o a ISTIGARE (cioè.. CRITICARE..??!) contro una legge che ritiene ingiusta, i providers DOVRANNO bloccarne il blog o il sito.

Questo provvedimento può far oscurare la visibilità di un sito in Italia ovunque si trovi, anche se è all'ESTERO; basta che il Ministro dell'Interno disponga con proprio decreto l'interruzione dell'attività del blogger, ordinandone il blocco ai fornitori di connettività alla rete internet. L'attività di filtraggio imposta dovrebbe avvenire entro 24 ore; pena, per i provider, sanzioni da 50.000 a 250.000 euro.

Per i blogger è invece previsto il carcere da 1 a 5 anni oltre ad una pena ulteriore da 6 mesi a 5 anni perl'istigazione alla disobbedienza delle leggi di ordine pubblico o all'ODIO (!) fra le classi sociali.
MORALE: questa legge può ripulire immediatamente tutti i motori di ricerca da tutti i link scomodi per la Casta.

In pratica sarà possibile bloccare in Italia (come in Iran, in Birmania e in Cina) Facebook, Youtube e la rete da tutti i blog che al momento rappresentano in Italia l'unica informazione non condizionata e/o censurata.

ITALIA: l'unico Paese al mondo in cui una media company (Mediaset) ha citato YouTube per danni chiedendo 500 milioni euro di risarcimento.

Con questa legge non sarà più necessario, nulla sarà più di ostacolo anche in termini PREVENTIVI.
Dopo la proposta di legge Cassinelli e l'istituzione di una commissione contro la pirateria digitale e multimediale che tra meno di 60 giorni dovrà presenterà al Parlamento un testo di legge su questa materia, questo emendamento al "pacchetto sicurezza" di fatto rende esplicito il progetto del Governo di "normalizzare" con leggi di repressione internet e tutto il sistema di relazioni e informazioni che finora non riusciva a dominare.

Mentre negli USA Obama ha vinto le elezioni grazie ad internet, l'Italia prende a modello la Cina, la Birmania e l'Iran.
Oggi gli UNICI media che hanno fatto rimbalzare questa notizia sono stati la rivista specializzata "Punto Informatico" e il blog di Grillo.

Fatela girare il più possibile per cercare di svegliare le coscienze addormentate degli italiani perché dove non c'è libera informazione e diritto di critica la "democrazia" è un concetto VUOTO.

documentazione diffusa da

Coordinamento degli Enti Locali per la Pace e i Diritti Umani www.perlapace.it

E intanto nella casta possiamo ritrovare gente come questa:

ROMA - Un festino a base di coca e trans organizzato in un appartamento della Capitale. Come quello a cui partecipò Piero Marrazzo e che lo portò alle dimissioni da governatore.

Solo che questa volta il protagonista è un consigliere provinciale del Pdl, Pier Paolo Zaccai, 42 anni, ricoverato in ospedale perché colto da un malore dopo aver assunto della cocaina. Una carriera dall'Msi al Pdl, tutta politica, e a testimonianza foto che lo ritraggono anche col sindaco Gianni Alemanno. "Aiuto, mi hanno incastrato volevo solo indagare su di loro", ha urlato dopo il festino Zaccai dal balcone al primo piano dell'appartamento nel quartiere Appio. E sempre lì sarebbe andato in escandescenze, tanto da rendere necessario l'intervento della polizia e della guardia medica psichiatrica che ha disposto poi il ricovero nell'ospedale Grassi ad Ostia, dove il consigliere risiede. Zaccai è stato dimesso dopo qualche ora e verrà ascoltato dalla polizia. Anche il trans Morgana è stato ascoltato negli uffici del commissariato Appio dove si sta valutando la regolarità della sua permanenza in Italia. 


Il consigliere provinciale, secondo il racconto di Eveline, un trans che nel pomeriggio di oggi era davanti all'appartamento del festino, sarebbe arrivato in via Manlio Torquato dopo l'una di ieri notte con Morgana, una trans brasiliana di 26 anni con la quale usciva da tempo, dopo aver preso appuntamento con lei al fungo dell'Eur. Ad aspettarlo nell'abitazione di Morgana c'erano altri due trans coinquilini. "Quando il consigliere è arrivato era già su di giri, sembrava fosse drogato. Loro non sapevamo neppure che fosse un politico", ha detto Eveline, la quale ha spiegato di essere un'amica di Brenda, la trans morta e coinvolta nel caso Marrazzo. "All'alba, ho visto tre trans scappare fuori dal palazzo, una di loro aveva un computer portatile sotto il braccio", ha raccontato il titolare di una pizzeria all'angolo della strada dove si trova l'appartamento che "utilizzavano credo come punto di ritrovo". Un episodio che ha portato il Pdl Lazio a sospendere cautelativamente Zaccai dal partito "in attesa di comprendere meglio le dinamiche che hanno portato al ricovero in ospedale del consigliere provinciale", ha spiegato il coordinatore regionale Pdl del Lazio Vincenzo Piso. Dopo la vicenda che ha per protagonista il consigliere provinciale il sottosegretario con delega alle tossicodipendenze, Carlo Giovanardi, ha ribadito la necessità di norme sul non uso delle droghe da parte di chi ricopre ruoli pubblici. "Chiediamo alla magistratura di fare chiarezza. E' un bruttissimo episodio - ha commentato il sindaco di Roma Gianni Alemanno che ricorda quello, purtroppo, che ha coinvolto l'ex presidente Marrazzo". La notizia del ricovero di Zaccai - che ha iniziato la sua carriera politica a 17 anni aderendo al Fronte della Gioventù e a 21 all'Msi - è arrivata nell'aula del consiglio provinciale mentre si stava discutendo l'assestamento di bilancio. Stupore e imbarazzo soprattutto nelle filEE del Pdl: qualcuno lo descrive come "una persona tranquilla", come "uno silenzioso", ma comunque a Palazzo Valentini nessuno lo conosce così bene perché Zaccai li è arrivato da poco, dopo cioé le dimissioni di Alfredo Antoniozzi, attuale assessore alla casa al Comune di Roma.

Fonte libero web.

Buon week end.

 
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Corre l'anno 2030...

Post n°16 pubblicato il 01 Luglio 2010 da nicolas.nc

Così una famosa canzone degli articolo 31 descriveva un futuro catastrofico per l'Italia, :- loro controllano televisione e radio, cè un comitato di censura audio che decide quello che "si" quello che "no"...L'italia ha venduto il Colosseo alla Francia, Venezia affonda...un giorno si, un altro si, scoppia una bomba. 2030 è siamo senza aria!!!!- io sono della scuola di pensiero che postula "nel doman non vè certezza", tuttavia mi rincresce affermare che è giunto il tempo dei saldi. Non saldi qualsiasi, bensì é in saldo la libertà!!!

Minzolini, direttore del tg1, trasforma in assoluzione, la condanna a 7 anni di Dell'Utri, in concorso esterno in associazione mafiosa, il federalismo demaniale ci porterà ad avere la possibilità di immergerci in una nuova dimensione, a Taranto (quartiere Tamburi e Paolo VI in particolare) i nanogrammi di agenti contaminanti, tossici, cancerosi, disseminati su terreni, case, macchine, svolazzanti nell'aria è cresciuta più della percentuale prevista e tollerata per legge, nel mar Tirreno, Adriatico e Ionio sono ancora sul fondale le navi piene di scorie radioattive affondate dalla 'ndrangheta, i clan continuano a stringere alleanze con sindacati, sindaci, massoneria deviata; Mediaset fa ostruzionismo, non permettendo a Murdock di pubblicizzare il prodotto Sky per mettere nelle case di tutti gli italiani SOLO il digitale terrestre, e sulle reti nazionali cosa mi tocca guardare oltre alla pubblicità di infiniti prodotti? PROGRAMMI CHE TRATTANO DI UFO, ALIENI, APPARIZIONI, MISTERI, GEMELLE A DUE TESTE, POLVERE SPACCIATA PER FANTASMI!!!! Cioè i programmi che trattano questi argomenti vogliono spacciarsi per programmi di informazione!!! Ci rendiamo conto? Abbiamo lo psichiatra Meluzzi, vestito sempre a lutto, che ha praticamente la residenza nel salotto della D'urso, è una vergogna per la categoria, i giornalisti che facevano informazione o sono morti oppure sono stati ammazzati, i veri cervelli italiani sono all'estero, mentre nella mia università mi tocca essere interrogato e valutato dalla figlia del preside del cdl, che è stata messa lì buona buona dal papà, una capra che neppure sapeva l'applicazione della piramide dei bisogni di Maslow all'industria americana, in parlamento abbiamo l'ONOREVOLISSIMA carfagna (è scritto piccolo di proposito), Ministro delle pari opportunità,ciò mi sembra paradossale, dato che questo viene riportato su wikipedia alla voce formazione:

Dopo aver conseguito la maturità scientifica, Mara Carfagna studia recitazione e pianoforte. Nel 1997 ha partecipato al concorso di miss italia classificandosi al 6° posto e conseguendo il titolo di miss cinema. Nel 2001 si laurea in giurisprudenza presso l'università degli studi di Salerno, discutendo una tesi in Diritto dell'informazione e sistema radiotelevisivo.

E una voce successiva riporta :Nei primissimi giorni del luglio 2008 la dirigente del Popolo della Libertà Margherita Boniver, in una dichiarazione rilasciata al quotidiano La Repubblica, afferma l'esistenza di intercettazioni telefoniche a carattere privato tra la Carfagna e il presidente del consiglio Silvio Berlusconi, lasciando intendere un retroscena imbarazzante e facendo un chiaro riferimento al decreto anti-intercettazioni che in quel periodo era al vaglio del Governo. Pochi giorni dopo, il giornale argentino El Clarín cita l'articolo di Repubblica, aggiungendo però alcuni dettagli espliciti mai menzionati dal quotidiano italiano: secondo la testata sudamericana, infatti, tra il Presidente del Consiglio e la neoeletta ministro delle Pari Opportunità vi sarebbe stato un colloquio riguardante prestazioni di natura sessuale e nella fattispecie un rapporto di sesso orale.Alla pubblicazione di El Clarín fecero seguito alcune polemiche.Il 2 novembre 2008 il senatore del Popolo della Libertà Paolo Guzzanti scrive sul suo blog riguardo alla Carfagna

 

« È ammissibile o non ammissibile, in una democrazia ipotetica, che il capo di un governo nomini ministro persone che hanno il solo e unico merito di averlo servito, emozionato, soddisfatto personalmente? Potrebbe essere il suo giardiniere che ha ben potato le sue rose, l'autista che lo ha ben guidato in un viaggio, la meretrice che ha ben succhiato il suo uccello, ma anche il padre spirituale che abbia ben salvato la sua anima, il ciabattino che abbia ben risuolato le sue scarpe. »

Riprendendo in termini di contenuto le parole pronunciate dalla figlia Sabina al No Cav Day l'8 luglio 2008 (la notizia è stata ripresa da varie fonti nazionali, tra cui Il Corriere della SeraLa Repubblica). A tali dichiarazioni Mara Carfagna ha risposto prima chiedendo i danni alla Guzzanti e successivamente, in data 3 novembre, annunciando con una nota ufficiale di voler «presentare querela penale per diffamazione nei confronti di Paolo Guzzanti per quanto di falso da lui sostenuto nel suo blog e ripreso dal sito di Repubblica». Tale querela non sarebbe però mai stata proposta, anche perché il senatore Guzzanti ha dichiarato alla stampa che avrebbe chiamato a testimoniare autorevoli esponenti politici che avevano letto le trascrizioni di tali intercettazioni e ritenevano credibile la notizia relativa alla presunta relazione amorosa tra la Carfagna e il premier. Successivamente, la Carfagna ha querelato il quotidiano La Repubblica per avere riportato in un articolo alcune frasi della Guzzanti che alludevano ai presunti rapporti sessuali tra il Ministro delle pari opportunità e il Presidente del Consiglio.

A parte il curriculum "di tutto rispetto" é l'oralità a colpirmi...

Tuttavia, in T.V. vogliono farmi passare per informazione gli avvistamenti ufo, i fantasmi, i cerchi nel grano, i temi della maturità. é un processo di smantellamento della capacità di libero pensiero, forse domani quando avremo perso quella poca libertà che ci resta, come diceva Gramsci nel concetto di egemonia: interiorizzeremo i valori dell'egemone a tal punto che ci sembrerà naturale essere subordinati.

e allora torneremo a cantare - Tanta nostalgia degli anni '90 quando il mondo era l'arca e noi eravamo Noè, era difficile, ma possibile, non si sapeva come, ma si sapeva solo perchè.....

Good night.Qui Mara nella scalata al parlamento... così ci piace!

 

 

 
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LETTERA DI UNA MAMMA ALLA GELMINI UNA MAMMA ITALIANA HA SCRITTO UNA LETTERA ALLA GELMINI

Post n°15 pubblicato il 27 Giugno 2010 da nicolas.nc

UNA MAMMA ITALIANA HA SCRITTO UNA LETTERA ALLA GELMINI
Pubblico la lettera di una mamma al Ministro Gelmini.
Tutte le donne dovrebbero avere il diritto alla maternità senza però essere discriminate.
Siamo ancora molto lontani da una reale parità tra i sessi….
Gentile Ministro Gelmini,
l’altro giorno, leggendo la sua intervista sul Corriere della Sera, in cui dichiarava che l’ASTENSIONE OBBLIGATORIA DOPO IL PARTO è un privilegio, sono rimasta basita.

Che lei fosse poco ferrata sui problemi dell’educazione, non era necessaria la laurea in pedagogia, che io possiedo e lei no, o i tre corsi post laurea, che io possiedo e lei no, visto quello che sta combinando alla scuola statale. Ma almeno speravo avesse competenze giuridiche, essendo lei avvocato ed io no.

Certo, dato che lei, ora paladina della regionalizzazione, si è abilitata in “zona franca” (quel di Reggio Calabria), perché più facile (come da lei con un’ingenuità e candore imbarazzante affermato), lo si poteva supporre. E allora, prima le faccio una piccola lezione di diritto e poi parliamo d’educazione. L’astensione dopo il parto, sulla quale lei oggi con tanta leggerezza motteggia, è definita OBBLIGATORIA ed è un diritto inalienabile previsto da quelle leggi, per cui donne molto più in gamba di lei e di me, hanno combattuto strenuamente, a tutela delle lavoratrici madri.
Discorso diverso è il congedo parentale, di cui si può fruire, dopo i tre mesi di vita del bambino, per un totale di 180g, solo in parte retribuiti integralmente. Ovviamente per persone come lei, con un reddito di oltre 150.000 euro l’anno, pari quasi a quello del governatore della California Arnold Schwarzenegger, discutere di retribuzione, in questo caso più che un privilegio, è un’eresia.
Ovviamente lei non può immaginare, perché può permettersi tate, tatine, nido “aziendale” al ministero, ma LA GENTE NORMALE, che lei dice di comprendere, ha a che fare con file d’attesa interminabili per nidi insufficienti e costi per baby-sitter superiori a quelli della propria retribuzione.
Voglio dirle una cosa però, consapevole che le mie affermazioni susciteranno più clamore delle sue, DA PEDAGOGISTA E DA ESPERTA, affermo che fruire dell’astensione OBBLIGATORIA oltre che un DIRITTO è anche un DOVERE, prima di tutto morale e poi anche sociale.
Come vede ho più volte sottolineato la parola OBBLIGATORIA, che già di per se dovrebbe suggerirle qualcosa. Ma preferisco spiegarmi meglio, anche se è necessaria una piccola premessa doverosa.
Lei come tante donne, crede che l’essere madre, anche se nel suo caso da pochi giorni, le dia la competenza per parlare e pontificare su educazione e sviluppo del bambino, ai quali grandi studiosi hanno dedicato anni e anni di studio. In realtà, per dibattere sulla pedagogia, oggi chiamata più propriamente SCIENZE DELL’EDUCAZIONE, bisogna avere competenze specifiche, che dalle sue dichiarazione lei non sembra possedere.
Le potrei parlare della teoria sull’attaccamento di Bowlby, dell’imprinting e di etologia, ma non voglio confonderle le idee e quindi ricorro ad esempi più accessibili.
Basta guardare il regno animale per rendersi conto come le femmine di tutte le specie non si allontanano dai cuccioli e dedicano loro attenzione massima e cura FINO ALLO SVEZZAMENTO Non è una legge specifica relativa agli umani, ma della natura tutta. Procreare, infatti, implica delle responsabilità precise, è una scelta di vita, CHE SE CAMBIA IL COMPORTAMENTO ANIMALE, A MAGGIOR RAGIONE CAMBIA LA VITA DI UNA DONNA.
Sbaglia chi crede che l’arrivo di un figlio, non comporti cambiamenti nella propria vita. Un bambino non chiede di nascere, fare un figlio non è un capriccio da togliersi, ma una scelta di servizio, di dono di se stessi e anche del proprio tempo. Non sono i figli che devono inserirsi nella nostra vita, siamo noi che dobbiamo cambiarla per renderla a loro misura. Se non facciamo questo, potremmo fare crescere bambini soli, senza autostima e con poca sicurezza di sé. Bambini affamati di attenzioni, perché non gliene è stata data abbastanza nel momento in cui ne avevano massimo bisogno, cioè i primi mesi di vita. L’idea che non capiscono niente, che non percepiscono la differenza ad esempio tra un seno materno e un biberon della tata, è solo nostra. Ciò non vuol certo dire che tutti bambini allattati artificialmente o che tutti bambini con genitori che tornano subito a lavoro, saranno dei disadattati. Ma bisogna fare del nostro meglio per farli crescere bene, come quando in gravidanza assumevamo l’acido folico, per prevenire la “spina bifida”.
I bambini hanno nette percezioni, già nel grembo materno. L’idea, che se piangono non si devono prendere in braccio “perché si abituano alle braccia”, è un luogo comune.
Le “abitudini” arrivano dopo i 6 mesi, fino ad allora è tutto AMORE. Non è un caso che studi recenti, riabilitano il co-sleeping, (dormire nel lettone) e i migliori pediatri sostengono la scelta dell’allattamento a richiesta. Il volere educare i bambini inquadrandoli come soldati, già dai primi giorni di vita, non solo é antisociale, perché una generazione cresciuta senza il rispetto dei suoi ritmi di crescita può essere inevitabilmente compromessa, ma è un comportamento al di fuori delle più elementari regole umane e naturali.
Poi è anche vero che per molte donne, tornare a lavorare subito dopo il parto sia una necessità assoluta. Ma per questo problema dovrebbe intervenire adeguatamente lo Stato e non certo con affermazioni come le sue.

Mi rendo conto che il suo lavoro le permette di lasciare la bambina, rilasciare interviste di questo tipo (di cui noi non sentivamo la necessità) e tornare con comodo da sua figlia. Ma ci sono lavori che richiedono tempi e una fatica fisica e mentale che lei non conosce. Tempo che sarebbe inevitabilmente tolto ad un neonato che ha bisogno di una mamma “fresca”, che gli dedichi la massima attenzione.

Noi donne infatti, se spesso per necessità ci comportiamo come Wonder Woman, poi siamo colpite da sindrome di sovra affaticamento.E non è vero che è importante la qualità e non la quantità:
- perché la qualità del tempo di una mamma da pochi giorni, che rientra nel tritacarne della routine quotidiana, aggiungendo il carico della gestione di un neonato, può essere compromessa.
- perché un bambino non dovrebbe scegliere tra qualità e quantità, almeno nei primi mesi, dovrebbe disporre di entrambe le cose.
Per non parlare poi del fatto, che se un genitore non può permettersi qualcuno che tenga il bambino nella propria casa, nel corso degli spostamenti, lo espone, con un bagaglio immunologico ancora carente, alle intemperie o alle inevitabili possibilità di contagio presenti in un nido. Infatti, è scientificamente provato che i bambini, che vanno al Nido troppo presto, o che non vengono allattati al seno, sono più soggetti ad ammalarsi, con danno economico sia per le famiglie che per il sistema sanitario.
Poi per carità, si può obiettare, che ci sono bambini che si ammalano anche in casa, o come succede anche ai bambini allattati al seno, ma è come dire ad un medico, che giacché si è avuto un nonno fumatore campato 100 anni, non è vero che il fumo fa male.
Bisogna dunque incentivare i comportamenti da genitore virtuoso, anche con la consapevolezza che i bambini non sono funzioni matematiche, ma si può fare molto, per favorire una crescita armoniosa, già dalla prima infanzia, se non addirittura durante la gravidanza.

E allora le domando Ministro, di svolgere il suo ruolo importante istituzionale con maggiore serietà, cercando di evitare affermazioni fuori luogo come questa, o come quella secondo cui “studiare non è poi così importante”, prendendo Renzo Bossi come esempio.

Si dovrebbe impegnare di più nell’analisi dei problemi, per evitare valutazioni errate e posizioni dannose per lei, per gli altri e per il Paese.
Perché forse qualcuno potrebbe aver pensato che tutto sommato il suo era un ministero poco importante, che se guidato da un giovane ministro senza competenze specifiche, “non poteva arrecare grossi danni”, soprattutto obbedendo ciecamente ai dettami del Tesoro, ma lei con la sua presunzione di voler parlare di cose che non conosce, sta contribuendo a minare il futuro di un’intera generazione.

Un’ultima cosa, lei che di privilegi se ne intende bene, essendo un politico, la usi con maggiore pudore questa parola.

non aggiungo nient'altro lascio a voi l'interpretazione ricordandovi che la Gelmini è un RAPPRESENTANTE DELLO STATO E DI NOI CITTADINI

 
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