Creato da wecan_1971 il 07/04/2008
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"Essere mamme a Vigevano"
sabato 17 maggio ore 1530
quartiere Pietrasana -Vigevano
momento di festa, di incontro dialogo con le
mamme della città
PARTECIPATE
CON I VOSTRI PENSIERI - I VOSTRI SOGNI-
E LE VOSTRE SPERANZE
.un pomeriggio in cortile insieme all'esilarante
giornalista Alessandra De Vizzi.....
scrittrice del libro "Mamme single con orgoglio"
ad ogni bambino che si presenterà con la mamma verrà regalato un libro.....
..........................................e torte "fatte in casa" per tutti !
Vi aspettiamo.......
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Vigevano, cominciano oggi i lavori al Circolab del quartiere Pietrasana 2006
VIGEVANO. Cominciano oggi i lavori al Circolab al quartiere Pietrasana di Vigevano. La struttura, costata alla regione Lombardia un miliardo delle vecchie lire, e rimasta fino ad ora praticamente inutilizzata, se non in estate, in quanto non riscaldata, da quest’autunno comincerà a lavorare a pieno regime. Si tratta di un luogo d’aggregazione dove si possono svolgere le attività dell’associazione Insieme, che raduna gli inquilini delle case Aler di Pietrasana, in collaborazione con l’Auser e il coordinamento del volontariato. L’edificio era stato inaugurato nella primavera 2005, ma l’attività non era mai partita a tutti gli effetti. Oggi cominciano i lavori per la sistemazione dle pavimento all’interno dell’edificio, e tra pochi giorni arriveranno anche i mobili che sono stati acquistati dal comune con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio. Della gestione del Circolab e della sistemazione di mobili e pavimenti se n’è occupato l’assessorato ai servizi sociali in collaborazione con le associazioni che da tempo operano all’interno del quartiere popolare Pietrasana.
Da La Provincia Pavese 2006
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VIGEVANO. «Erano case di lusso negli anni ’30. Le prime con il bagno in casa». Comincia con una costruzione avveniristica e moderna la storia del quartiere popolare Pietrasana, il cui nome negli anni a venire diventerà,però, sinonimo di disagio. «Quando sono entrato - racconta uno degli inquilini storici - trent’anni fa nel mio appartamento i funghi crescevano sui muri». Fino a qualche anno fa la notte non si dormiva, non c’erano regole. Trovarono addirittura un deposito di vetture smontate. «Sono le case che costano meno- racconta una signora che ci vive da undici anni - e qui mandano le persone con i redditti più bassi». Il Bronx è stato tale fino alla seconda metà degli anni’90. Poi qualcosa è cambiato. «Non vogliamo più sentir parlare di disagio, di Bronx, non chiamateci così- tuona il presidente della neonata associazione di inquilini Insieme -. Ora la notte si dorme. Si rispettano le regole qui». Nel ’98 dai banchi del consiglio comunale Roberto Guarchi chiedeva un piano di recupero. Ci provarono nel ’97 e qualcuno commentò in consiglio comunale: «la sarà dura» come incoraggiamento ai due animatori che ci provarono. Arrivarono i corsi di formazione, i soldi del governo e nulla sembrava cambiare. Ma quel “non siamo il Bronx” per qualche inquilino ora diventava un urlo più forte, fino a quando non arrivò il contratto di quartiere, che non portò soltanto i fondi per il risanamento. Un gruppo di educatori e psicologi, reduce da un’esperienza non del tutto positiva alla Brughiera, vollero scommettere su Pietrasana. Nacque il progetto Giovani e Comunità. All’inizio la gente si chiudeva in casa, non voleva nemmeno parlare. Portarono i computer e qualcuno li rubò. La voglia di mollare anche nei ragazzi del progetto Giovani e Comunità era tanta. Ma a poco a poco qualcosa cambiava. Il quartiere si stava aprendo. In sette anni sono stati fatti tornei di calcetto, laboratori, spettacoli teatrali, il mercatino del venerdì pomeriggio ed è nato prima il comitato e poi l’associazione. Tutto questo doveva trovare sede nel Circolab. «Ricamiamo, facciamo i corsi di pactchwork, e lavoriamo la ceramica. Abbiamo bisogno di uno spazio per lavorare. Con un contributo del comune, saremmo disposti a gestirlo noi. Ma per ora l’unica cosa che abbiamo fatto è stato chiudere le porte col filo del laboratorio perché ci andavano a dormire e drogarsi». Da La Provincia Pavese 2006 (a.ball.)
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VIGEVANO. Era stato inaugurato prima delle elezioni in campagna elettorale e non è mai stato aperto. Il Circolab al quartiere Pietrasana, doveva essere il luogo di aggregazione per le attività dell’associazione degli inquilini delle case Aler, all’interno del progetto Giovani e Comunità. Il 20 marzo scorso per inaugurare il Circolab, una costruzione quadrata che campeggia al centro delle case popolari, erano presenti in particolare il (candidato) sindaco Ambrogio Cotta Ramusino e il candidato alle regionali Giancarlo Abelli. «Sono venuti per le elezioni - raccontano gli inquilini che ricordano la presenza del vescovo, del presidente dell’Aler, oltre che dei due candidati di Forza Italia alle elezioni - e poi non li abbiamo più visti». Nato come quartiere operaio negli anni’50, oggi il quartiere Pietrasana vede convivere inquilini dell’epoca con i molti arrivati con le diverse ondate migratorie. Dal 2002 con il progetto Giovani e Comunità sono partite attività che hanno saputo creare un’identità comune. Le rappresentazioni teatrali, i tornei di calcetto, i giochi nel parco, il mercatino del venerdì pomeriggio, e in ultimo la nascita dell’associazione e del comitato hanno permesso agli abitanti di Pietrasana di alzare la testa. La regione Lombardia con un miliardo e l’Aler con undici ha finanziato questo progetto. A sostenerlo c’erano i fondi europei del progetto Cool House. E gran parte di questi soldi sono stati investiti proprio nel Circolab, che doveva diventare il laboratorio di riferimento per il quartiere. Il circolab oggi è rimasto una promessa elettorale. Da dai più di sei mesi è stato ultimato ma non è aperto. Il progetto Giovani e Comunità è ormai concluso e in quartiere ci sono due educatori della Caritas. Lungo le pareti comincia ad arrampicarsi l’edera e l’incuria fa si che qualche muro si stia crepando. Nel frattempo gli abitanti delle case Aler denunciano: «Non possiamo certo essere noi a controllarlo. La notte ci va dentro la gente a dormire qualcuno entra anche a drogarsi e nessuno ci ha detto quando lo apriranno». Tra le altre promesse che sono state fatte c’era quella di una tettoia, per riparare le biciclette. «E’ stata sitemata l’impalcatura - spiegano gli abitanti - e le traversine in legno sopra. Ma non è coperta. Così non si ripara dalla pioggia. Ci hanno detto che avrebbero messo dei rampicanti, ma attirano i moscerini e comunque noi non li abbiamo visti».
Da la Provincia Pavese -Andrea Ballone 2006
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