Creato da ma.cirr il 27/03/2009
un po' di tutto

Area personale

 

Tag

 

Archivio messaggi

 
 << Aprile 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30          
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

FACEBOOK

 
 

Ultime visite al Blog

bartriev1Profondicus1Fanny_WilmotpaneghessaElemento.ScostanteSky_Eagleaudicentolacky.procinoantonio.natoniantonio.capurso80alda.vinciniStolen_wordsNewman26ma.cirr
 

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

 

della misericordia e degli immigrati

Post n°2 pubblicato il 27 Giugno 2017 da ma.cirr
 
Foto di ma.cirr

 

 

 

Oh come disegna, l''amore, 
 i tuoi dolci e graziosi occhi
quando l'innocente tuo pargoletto
rimiri in estasi - che ometto!
Oh, soave creatura generasti,
che ora, la croce sul petto, 
la Comunione in Cristo 
accoglie a mo' di cherubino,
che dolce bambino!
Ammiralo, tra i cori e l'incenso,
lui, piccolino, con languido sguardo
come una Madonna ti ha visto. 
E tu la Misericordiosa, invero,
hai come fisso traguardo, 
come unico pensiero. 
La sua bontà e il suo amore
son ciò che daresti al mondo intero. 
Genuflessa, in preghiera, ringrazi
l'Altissimo e l'Onnipotente,
e da cristiana fervente
confessi quei pochi e veniali peccati,
tu, che il mondo intero direbbe
pura e innocente più di un lattante.
Ah, ma il fato non ti fu amico
fino all'ora tarda, fino al tramonto, 
 chè macchiò quel così candido evento
con disdicevole inusitato affronto, 
quando volse, il tuo dolce fanciullo,
sensibile lo sguardo al pavimento 
ove immondo giacea discinto e fetente
il nero immigrato, un pezzente.
Povera te, offesa da quell'essere
impudente
Povera te, sfiorata da quel lezzo
indecente.
La tua anima votata a Dio
non sopportò oltre quella sconcezza
di insozzare il sagrato di tale mondezza,
e proferisti sante parole accorate,
dicesti "il suolo italico lasciate!
Voi qui venite non per lavorare
ma per far gozzoviglia e stuprare,
e non paghi di questo
avete l'ardire di protestare
per l'insipido rancio con poco sale 
o tu, musulmano, perché c'è del maiale.
Ma quale guerra, ma quale tragedia, 
torna al tuo lido, o marrano, e dunque rimedia
a questa vergogna. Non vi vogliamo. 
Nostra è la terra che state usurpando
col tergicristallo e poi mendicando.
Altro che diritto del suolo! Questo mai!
Grandi e bambini, questo è sicuro, 
vi prenderei volentieri a calci nel..."
"Din don din don" le dolci campane
copriron con santi rintocchi
ciò che l'alma devota lasciossi sfuggire
per umano errare e sacro furore.
Ma fu un secondo e subito dopo
la brutta parola era stata abbuonata.
Tre colpi sul petto e un'avemaria,
"Sicuro che Dio mi ha già perdonata.
Orsù, pace, amore e così sia".

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963