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Gonna find my way to heaven, `cause I did my time in hell... (Keith Richards)
 

 

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Certe risolutezze

Post n°94 pubblicato il 30 Maggio 2012 da nahan
 

 

Era il maresciallo di casa, la nonna il comandante. Nodoso e burbero di gigante. Una targa incorniciata di dimesso esplodeva sul muro della cucina: Cavaliere di Vittorio Veneto (e taccio su dubbi accostamenti) che il mio ingenuo crescere rampollo di Repubblica insisteva al sogno di un Re che lo onorava. Da lui e non da altri ho imparato a stare ritto e non piegar mai la schiena se non davanti al duro lavoro. Adorava mia sorella: a lei la certezza della carezza, a noi, branco di cugini, legnate da codice penale evitate spesso svelti come gatti, ad onor del vero senza odor di avvocati, e relegate al frustrato del suo sguardo micidiale di minacce. Non parlava che dialetto, l’italiano, tradotto tout court alla esilarante sintassi, era lingua straniera. Memorabili di ricordi e ancora sorrisi certe sue uscite obbligate dall’ostico idioma nazionale. Eppure, periodicamente invitato da certe programmazioni di una tv che era allora Televisione, si appropriava dittatore del centro della cucina e monopolizzava lo schermo sotto gli occhi irritati di incerto del branco sopracitato.
L’Opera in tv. 
Lo guardavo, guardavo le labbra di quella vecchia quercia muoversi all’accompagno di tenori e soprani e cori, seguire e ripetere senza suono, lirico, tutto l’invisibile libretto. L’incolto contadino, l'operaio da sfinimento che non aveva la prima elementare recitava a memoria scandendo la musica. Rapito.

Verdi.

Aida.

E Traviata.

E altro.

In seguito, giovane ma abbastanza adulto al poter adempiere, ebbi un lampo di pensiero: lo porterò a Milano! Alla Scala!.
Ma tant’è! Allora ero quasi sempre innamorato e quella saetta luminosa si perse nel bagliore dei fuochi del frenetico tutto dei miei vent’anni e così…

…di tanti rimpianti, anche troppi, più delle donne non avute o perse, più delle cause di questo fallito stare, più delle vanesie altere ostinazioni, il più grosso è questo: e ancora mi commuove e mi ferisce per l’irrisoluto seguito di quel pensiero.

Che nel ricordo di un sorriso stupito e grato di chi troppo ci assomiglia germoglia la serenità sognata.

 

Bon…

 

 
 
 
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En las orillas del duero


La lotta che si combatte nell’animo umano e che sfugge talvolta alla realtà è ben espressa nell’immagine del visionario “artefice di spettri”

Pensava d’essere ozioso
nelle sue prigioni anguste
e mai ha potuto esserlo
colui che, fermo sulla breccia,
in lotta disperata
contro se stesso combatte.

Pensavano che fosse solo,
e mai lo fu
l’artefice di spettri
che vede sempre nella realtà
il falso, e nelle sue visioni
l’immagine della verità.

Pablo Neruda

 

AD ALCUNI PIACE LA POESIA

Ad alcuni -
cioè non a tutti.
E neppure alla maggioranza, ma alla minoranza.
Senza contare le scuole, dove è un obbligo,
e i poeti stessi,
ce ne saranno forse due su mille.


Piace -
ma piace anche la pasta in brodo,
piacciono i complimenti e il colore azzurro,
piace una vecchia sciarpa,
piace averla vinta,
piace accarezzare un cane.


La poesia -
ma cos'è mai la poesia?
Più d'una risposta incerta
è stata già data in proposito.
Ma io non lo so, non lo so e mi aggrappo a questo
Come alla salvezza di un corrimano.

Wislawa Szymborska

 

 
 
 
 

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