Il diario di Nancy
Pensieri e storie tra il vero, il verosimile e l'inganno.
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Si ringrazia Seduzir64 per il sottofondo musicale.
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in continuo aggiornamento su aNobii
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Questo post partecipa al gioco letterario "Come eravamo" L’ingresso negli anni 80 cominciò con il mio nome strillato a squarciagola, il richiamo proveniva dall’appartamento a fianco, dove vivevano due mie amiche. Mi chiamavano a gran voce per commentare insieme un avvenimento memorabile. Il 23 novembre di quello stesso anno tremammo di paura e ci rendemmo conto, all’improvviso, che la vita poteva sconvolgere tutti i tuoi sogni in un solo minuto. Con una sola scrollata di spalle. Noi siamo stati la generazione che ha vissuto sulla propria pelle il cambiamento storico della società. I nostri fratelli maggiori avevano ancora ideali, smanie di rivoluzione, utopie, ideologie politiche. Noi imparammo il finto yuppismo dell’apparire sconfessando il loro credo. Fu proprio a colori che io e mia madre osservammo il matrimonio di Carlo e Diana, i futuri sovrani d’Inghilterra. Mia madre era tutta felice d’assistere a quell’evento in diretta, manco avesse avuto l’invito direttamente da Buckingham Palace, si estasiava per tutto quello sfarzo, per il tripudio di merletti e paggetti, per la bella favola confezionata. Un passo avanti e due indietro, due passi avanti e uno indietro, un balzo e un caschè… |
Io adoravo Candy Candy, insieme a Lady Oscar, Daitan III e Starzinger sono stati i caposaldi della mio passaggio tra infanzia e adolescenza :-))
Ti ringrazio per l'apprezzamento :-))
Confusa e spaurita, le favole volano via
Anche a me piace questo gioco, così come mi era piaciuto quello sulle città, ma questo a mio avviso ha una marcia in più, perché fa riaffiorare ricordi comuni.
Sì, anch'io ci vedo bene un tango come colonna sonora di questo post :-))
Io adoravo Grace di Monaco, altra classe, altro stile, altro charme. Una principessa vera, niente a che vedere con la pochezza di Diana.
Ricambio il sorriso :-))
(ho cancellato la copiona dai miei blog amici: la furbastra mi ha risposto che doveva essere una pura coincidenza! capirai! come fa a crearsi una "pura coincidenza" solo qualche ora dopo, con un argomento così speciale????).
Credo che a chiunque scriva in pubblico, possa capitare di essere scopiazzato da qualche furbatro, volendo è una forma d'apprezzamento anche se molto sleale. Fammi sapere Sherlock Holmes :-)))
Per esempio io ricordo gli anni della pantera, gli anni di lotta scolastica del 85, noi non avevamo idea di cosa stavamo facendo, le assemblee di classe non erano assolutamente politicizzate se non dai ragazzi dell'ultimo anno, ma non se li filava nessuno, noi protestavamo semplicemente per non andare a scuola, il tutto era solo un'occasione per fare baldoria. Ricambio con piacere il sorriso :-)
Ma ho avuto un'amica che è vissuta per anni in un container ed ha avuto una nuova casa soltanto quando eravamo in quarta superiore. Così come ho visto per anni palazzi e strade puntellati...
E poi c'è da dire che Diana non era una bella principessa, non come quelle disegnate nei libri di favole... (si nota tanto che non mi è simpatica???)
Io, invece, appartengo alla generazione delle utopie ...
Sai cosa mi hai fatto pensare parlando dello stile inconfondibile??? Che effettivamente io ho un modo di scrivere che riconosco subito come mio (la scoperta del secolo!!!), infatti una volta che ho fatto un post a quattro mani sul blog di un amico, non mi sono riconosciuta. Lui aveva fatto dei minimi cambiamenti, anche di punteggiatura, ed io ho avuto la strana sensazione di leggere le cose di un'altra, come se cambiasse il mio tono di voce. Non so spiegarlo... ed è buffo che il tuo commento mi abbia fatto venire in mente queste cose.
E poi la musica degli anni 80 sarà pure etichettata come revival, ma a me piace sempre, mi fa venire voglia di ballare e cantare e non solo perché ci sono legata dai ricordi del cuore...
Per tua norma e regola nel mio elegantissimo quartiere nessuno sbraita, ma tutti parlano soavemente, con voce flautata, come usignoli.
Hai ragione per quel che riguarda i desideri, io da ragazzina ho desiderato tante cose, le possibilità economiche della mia famiglia erano scarse e non c'era spazio per il superfluo. Ho così imparato il piacere dell'attesa. Oggi quando vado al supermercato con i miei figli mi ritrovo il carrello pieno di merendine e giochini. Vedono e prendono... senza desiderare.
Quanti ricordi legati agli anni 80: sono arrivata in Italia ed anch'io tra "Un passo avanti e due indietro, due passi avanti e uno indietro, un balzo e un caschè" sono arrivata fino al 2007.
Mi piace molto come scrivi, come hai descritto quel periodo, sempre con molta ironia.
Ti chiedo scusa se ancora non ho preparato il "memo".
Ma scherzi Quoti, non devi assolutamente scusarti, il memo non è un obbligo. Anzi sono io a dovermi scusare con te e con tutti i miei blog amici per non commentare più tanto spesso. Ho preso l'impegno di commentare i vari post di chi partecipa al gioco letterario e purtroppo il tempo è sempre quello, proprio non riesco a passare dai vostri blog.
Lo sai che gli alberghetti a Spaccanapoli adesso sono stati tutti rivalutati in grande stile ed hanno prezzi da capogiro. Quella zona ha goduto dell'effetto Bassolino ed è stata valorizzata, sono nati decine di negozietti e pizzerie dove fanno una vera pizza napoletana, ora è sempre piena di turisti, che sembra un'altra città. Ogni volta che torno a Napoli è un piacere passeggiare da quelle parti, anche perché abito molto vicino a Spaccanapoli.
Nessun inchino Angie... il passo di danza facciamolo insieme :-)))