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Creato da: TomcatUSA il 15/08/2006
Fatti e situazioni di un Italiano in Cina

 

 
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Perle

Post n°150 pubblicato il 21 Maggio 2009 da TomcatUSA
Foto di TomcatUSA

La città dove andrò a vivere (in effetti ci vivo già ma ufficialmente sono in trasferta) si chiama ZhuHai che in cinese credo voglia dire perla del mare… o mare delle perle… non sono sicuro… qualcuno sicuramente mi farà sapere la traduzione esatta… comunque centrano le perle tanto che una delle attrazioni turistiche più visitate è una statua di una pescatrice di perle che a dir la verità non è un gran chè considerando che si tratta di una statua fatta palesemente a strati e quindi artisticamente non particolarmente interessante. Sta di fatto che migliaia di turisti cinesi vengono a visitare ZhuHai per contemplare estasiati questa (secondo me anonima) statua facendo infinite fotografie ricordo…

Ciò detto, visto che abbiamo incominciato a parlare di perle, vi propongo tre “perle” che mi sono accadute recentemente e la cui lettura raccomando in particolare ad una lettrice che ha commentato il post precedente dicendo che si dovrà trasferire presto a Nanjing (mia vecchia residenza cinese) e che leggendo quello che scrivo è un po’ preoccupata di quello che le potrà accadere… Le tre perle potrebbero avere due chiavi di lettura per la lettrice: la prima potrebbe essere «Mio Dio, dove diamine sto andando a finire… come farò a vivere e/o lavorare quando attorno a me succedono queste cose?!?!». La seconda (probabilmente la più corretta) potrebbe essere «Beh, tutto sommato fintanto che ti succedono queste cose non è poi così grave… meglio sicuramente affrontare con stoicità una delle perle a caso piuttosto che uscire di sera in Italia con il fidanzato dovendo fare attenzione a dove si va per limitare (non evitare) di  essere rapinata o peggio…»

Perla 1: Appena trasferiti nel nuovo stabilimento nuovo di zecca, vado a fare un sopraluogo in officina per verificare che tutti gli impianti siano stati completati e siano pronti all’uso. Durante l’ispezione mi accorgo che, a causa del layout previsto per le linee di montaggio, le calate dell’aria compressa e dei gas scendono in mezzo all’officina invece di correre rasente alle colonne come sarebbe auspicabile. Mentre guardo da vicino i tubi che scendono dal soffitto, entra in officina un muletto che passa vicino a dove mi trovo. Guardando i tubi che scendono dall’alto e guardando i supporti verticali delle forche del muletto, noto con raccapriccio che tra i tubi e i supporti c’è quella che in meccanica si chiama interferenza certa… in altre parole l’altezza dei supporti verticali del muletto è più alta di circa 20 centimetri rispetto alla posizione delle calate dei tubi. Terrorizzato di quello che può accadere chiamo immediatamente il responsabile di produzione al quale spiego che se il muletto passa sotto ai tubi se li porta via con se. Come misura contenitiva al problema suggerisco di spostare alcuni tavoli da lavoro sotto ai tubi in modo da evitare per quanto possibile che il muletto passi proprio in quella zona. Purtroppo però il responsabile di produzione non è d’accordo con la mia analisi del problema e soprattutto, per motivi credo di orgoglio organizzativo, non ritiene che spostare i tavoli da lavoro sia necessario in quanto, a suo dire, il muletto non passerà mai sotto i tubi non essendo quell’area adibita a traffico di muletti. Io continuo ad insistere che è meglio mettere i tavoli sotto le calate per essere sicuri che non succeda niente ma lui mi guarda con un sorriso compassionevole e mi dice di non preoccuparmi… ed infatti, dopo due ore dal nostro colloquio, un agghiacciante rumore di tubi piegati mi fa capire che la parte terminale dei tubi necessiterà sicuramente di essere sostituita cosa che viene effettivamente fatta qualche ora dopo. A quel punto cerco di negoziare una soluzione (perché qui in Cina si negozia sempre… anche sulle cose ovvie) e propongo di comprare (anche a mie spese) un paio di piante con vasi sufficentemente grandi da posizionare strategicamente sotto le calate. Mi viene risposto che la soluzione dei vasi verrà sicuramente presa in considerazione anche se in realtà quello che era successo è un caso più unico che raro perché il muletto non dovrebbe passare sotto alle calate.  Io rispondo che probabilmente è vero ma è anche vero che al giorno d’oggi i mulettisti sono persone imprevedibili… spiriti liberi che fanno del proibito l’essenza della loro vita… è difficile ingabbiare lo spirito libero di un mulettista…  Ciò detto mi raccomando di metter qualche ostacolo sotto le calate e me ne torno nel mio ufficio.  Il giorno dopo, a metà mattina, sento in lontananza il solito rumore di tubi piegati… rassegnato vado in officina dove trovo il solito responsabile di produzione che guarda preoccupato i tubi delle calate di cui era appena stato fatto scempio…

-«Brutto affare… e dire che te l’avevo detto… ma qui nessuno mi ascolta… te l’avevo detto che il muletto avrebbe tranciato nuovamente i tubi…»

-«No… il problema non è il muletto che rompe i tubi… il problema è che la qualità dei tubi non è molto buona… questo è il problema…»

-«Eh lo so… non fanno più i tubi di una volta… un vero disastro la qualità dei tubi oggigiorno… una volta i tubi li prendevi a tramvate con i muletti e non succedeva niente... ora invece... guarda qui»

-«Eh già… proprio così…»

-«Eh si... una tristezza... dove andremo a finire...»

Perla 2: Sto per andare al porto a prendere il ferry che mi porta ad Hong Kong in aeroporto quando mi viene detto che c’è un problema nel nuovo laboratorio che stiamo realizzando. Vado a vedere di cosa si tratta e scopro che dai tubi dell’acqua non esce acqua… Mi dicono che tutti i rubinetti sono aperti e che l’acqua arriva da tutte le altre parti ma non nel laboratorio. Viene contattato chi ha fatto i lavori di tubatura e gli si spiega il problema. Dopo alcune fasi concitate e confuse la soluzione al problema viene rivelata… bisogna scavare…

-«Scavare dove??»

-«Dove c’è il tubo…»

-«Ma c’è il cemento dove c’è il tubo…»

-«Infatti… bisogna scavare sotto al cemento…»

-«Ma per fare cosa??»

-«Per aprire il rubinetto»

-«Il rubinetto?? Quale rubinetto??»

-«Il rubinetto che è stato cementato sotto il tubo… chiuso…»

-«Un rubinetto cementato chiuso?? Ma… ma… non importa che devo partire… trovate un martello pneumatico e aprite il rubinetto… cortesemente dopo che avete aperto il rubinetto evitate di ricementarlo… grazie… ci vediamo tra qualche giorno…»

Perla 3: Qualche giorno fa rientro in Cina da Hong Kong per cui sono sul ferry che dall’aeroporto porta direttamente a ZhuHai. Una volta attraccati io e gli altri passeggeri facciamo per alzarci ma veniamo immediatamente fermati e ci viene detto di rimanere seduti e di verificare che il modulo sanitario anti influenza suina che ci era stato consegnato fosse stato compilato correttamente. C’è da dire che qui in Cina i ricordi dei periodi della SARS sono ancora molto presenti e moltissime persone girano con la mascherina e i controlli agli aeroporti e comunque nei luoghi pubblici sono molto attenti. Ed infatti, dopo qualche minuto, entrano nel ferry come delle furie una mezza dozzina di ufficiali sanitari protetti da una mascherina e armati di una pistola laser misura temperatura. Tutti sembrano di pessimo umore e alcuni di loro cominciano anche a litigare sulla zona da controllare. In particolare c’è una fila di poltrone molto ambita per il controllo e solo un veloce torneo di morra cinese riesce a risolvere la diatriba. Una volta spartite le zone si comincia il controllo a tappeto. La sequenza delle azioni prevede la consegna all’ufficiale sanitario del modulo compilato in cui si dice dove si e’ stati, dove si andrà, se si è stati a contatto con qualcuno infetto e se si hanno sintomi che possono in qualche modo ricondurre alla malattia. Poi l’ufficiale chiede di alzare i capelli dalla fronte: a quel punto l’ufficiale ti punta la pistola laser al centro della fronte libera e dopo un attimo di esitazione in cui speri che dalla pistola esca solo un innoquo raggio misuratore, l’ufficiale preme il grilletto e legge la temperatura. Tutto procede piuttosto bene anche se qualcuno viene effettivamente portato via a causa del modulo non compilato correttamente… e di questi non si è mai più saputo niente... Alla fine arriva il mio turno. L’ufficiale prende il modulo, lo legge con attenzione, controlla il passaporto, rilegge il modulo poi decide di passare alla pistola laser… a quel punto mi fa segno di alzarmi i capelli. Io lo guardo sorridendo pensando voglia fare il simpatico. Lui invece non sorride per niente e minacciandomi con la pistola laser mi intima di alzarmi i capelli dalla fronte. Io continuo a guardarlo allibito ma lui non sente ragioni e agitandomi la pistola laser mi chiede per l’ultima volta di alzarmi i capelli dalla fronte. A quel punto, visto che ero stanco e non avevo voglia di discutere ed inoltre è sempre meglio non mettersi a questionare con qualcuno che ha in mano una pistola laser, decido di accontentare l’ufficiale e ripeto il movimento di alzarmi i capelli che mi era stato richiesto… L’ufficiale prende la mira, io chiudo gli occhi temendo il peggio… 36.5 tutto bene…

Giusto per completezza dell’informazione, a beneficio di tutti coloro i quali, per loro fortuna, non mi hanno mai visto ne in foto ne tantomeno dal vivo… io sono completamente calvo…

 
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