Tribù Napoli
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Ecco i ristofiaba
Post n°2514 pubblicato il 01 Aprile 2015 da stanzaNapolieNapoli
Per chi ha bambine piccole (e non) e vuole ralizzare il sogno di mangiare in un ristorante da principessa Disney, Vi segnalo i ristoranti delle fiabe! Trasformare un ristorante nel teatro di una fiaba, dove far prendere forma ai miti dell’infanzia. Per pranzare al castello della Bella e la Bestia, sul fondo dell’oceano con la Sirenetta, all’Osteria del Gambero Rosso insieme a Pinocchio. Ecco i ristofiaba, locali narranti in cui cucina, arredi, atmosfere diventano metafora di mondi fantastici. Kitsch? Un po’, ma poco importa. È un’illusione che fa bene al cuore. Di piccoli e grandi. Invito a cena nel castello della Bella e la Bestia, ovvero il ristorante Be our guest nel parco Disneyworld in Florida, ricostruzione perfetta degli ambienti fatati in cui si è consumata una delle storie d’amore più romantiche di ogni tempo. Non una, bensì tre le sale da pranzo, legate ai momenti clou della fiaba, portata sul grande schermo dalla Disney con la prima pellicola d’animazione a ottenere la nomination agli Oscar come miglior film (1991). C’è la Ballroom (nella foto), sfondo alla memorabile scena del ballo, trionfo romantic-kitsch di nubi e cherubini, lampadari a cascata e balconata per i musici, affacciata su un paesaggio immaginario, dove batuffoli di neve fioccano da un cielo stellato. C’è la West Wing, la stanza proibita, dalle atmosfere misteriose e sinistre, e c’è la sognante Rose Gallery, tappezzata da dipinti e arazzi con tutti i personaggi del racconto. Camerieri in abiti simil-rinascimentali servono piatti d’ispirazione francese. A pranzo secondo un concept bistro, con classici come croque monsieur, quiche lorraine, insalate Niçoise; la sera con un menu più ricercato, in cui trionfano i frutti di mare. Ancora a Disneyworld, una fiaba tra le più amate al mondo, Cenerentola, fa da sfondo a un’altro ristorante che dà pieno corpo alle emozioni d’infanzia, Cinderella’s royal table. Cornice, il castello del Principe: una serie di ambienti medievaleggianti, tutti maestose arcate in pietra, stendardi, grandi vetrate a piombo intarsiate di stemmi nobiliari e affacciate su Fantasyland. Le bambine sono invitate a indossare tiare e costumi da principessine. Per una immedesimazione totale. Aperto per colazione, pranzo e cena, il Cinderella’s royal table serve cucina a stelle e strisce e ha prenotazioni che possono contemplare fino a sei mesi di attesa. Best seller della carta, il dessert signature Clock Strikes Twelve , dolce omaggio all’episodio chiave della storia, quando allo scoccare della mezzanotte, ora in cui l’effetto dell’incantesimo è destinato a svanire, Cenerentola fugge dal ballo perdendo la scarpina di vetro. Un acquario oversize con oltre 4mila pesci di ogni razza tra cui fluttuano danzatrici-sirene in carne e ossa. È lo spettacolo del Mermaid di Las Vegas, ristorante interno al Silverton hotel & casino, ispirato a una delle fiabe più note dello scrittore danese Hans Christian Andersen, La Sirenetta. Linee sinuose e ondeggianti, tremolanti penombre verde-azzurre, menu di mare per ricreare le suggestioni acquatiche della storia che ha ispirato il cinema, il teatro, il balletto. La porta d’ingresso si apre come un libro di fiabe gigante, sul soffitto campeggiano enormi carte da gioco, le tazze da tè sono grandi come poltrone e i lampadari formati da biscotti a forma di cuore... Benvenuti in un mondo parallelo. Quello di Alice nel Paese delle Meraviglie, il capolavoro di Lewis Carroll che ha ispirato le atmosfere del più bizzarro ristorante di Tokyo, Alice in wonderland, progetto dello studio Fantastic Design Works. Un progetto che mischia in un perfetto non-luogo personaggi e situazioni della fiaba di Carroll, lo stile delle famose illustrazioni di sir John Tenniel (1866), i caratteri del cartoon Disney (1951) e del film di Tim Burton (2010). Il menu si trova all’interno di una scatola magica, da cui saltano fuori le pagine con le proposte della cucina: zuppe con la sagoma del Bianconiglio, sushi dalle fattezze del Brucaliffo o dessert con il muso di Stregatto. Le cameriere sono tante piccole Alici, con il vestitino turchese e il grembiule bianco. Tokyo ha dedicato alla fiaba di Alice ben sei ristoranti tematici; uno si trova anche a Osaka. Geppetto, il Grillo Parlante, Mangiafuoco, Lucignolo, la Fata Turchina... non manca nessuno all’Osteria di Pinocchio, dove la fiaba di Carlo Collodi prende vita in virtù di ambientazione, piatti figurati e animatori-cantastorie nei panni dei vari personaggi del racconto. Un mix di cibo e gioco che diventa teatro al Paese dei Balocchi, il coloratissimo ristorante per bambini affiancato all’Osteria del Gambero Rosso, per gli adulti: quella in cui Pinocchio si ferma con il Gatto e la Volpe sulla strada per il Campo dei miracoli. C’è anche un bar, Il Gatto e la Volpe, dove giganteggia l’albero delle monete. Si entra al Paese dei Balocchi dalla bocca della Balena, dove i piccoli commensali si travestono per poi sedere a tavola, a mangiare e intanto ascoltare la storia del burattino di legno narrata da animatori in costume. Con lo stesso concept, l’Osteria di Pinocchio è a Collodi e a Sassari. Non ha la spettacolare scenografia di altri ristofiaba. Le sue citazioni sono più timide, discrete, allusive, ma l’Ivica i Marica nella città vecchia di Zagabria è ugualmente dedicato a due beniamini dell’infanzia, Hansel & Gretel dei fratelli Grimm. L’esterno del locale richiama la casetta di canditi e marzapane della strega cattiva e il personale indossa i costumi della fiaba. L’interno, tutto legno, ha le atmosfere raccolte di una piccola casa nel bosco, dove si assaporano zuppe di zucca e funghi, pesci di fiume e le insuperabili torte sfornate dal laboratorio di alta pasticceria della casa. Una foresta incantata: alberi dai lunghi rami lugubri, tronchi antropomorfi, fitte gallerie di fogliame, grotte e cascatelle, gnomi, spiritelli capricciosi in agguato all’interno di specchi. Ecco El Bosc de les Fades di Barcellona, caffè in cui converge tutto l’immaginario legato al prodigio e al mistero del bosco delle fate. Esiste anche una stanza stregata, dove il soprannaturale prende forma attraverso apparizioni magico-spettrali. |
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