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200mila esodati senza stipendio e senza pensione

Post n°592 pubblicato il 20 Settembre 2014 da ilpasquino.controinf
 
Foto di ilpasquino.controinf

E’ una grande vittoria del PD, lo annuncia Giovanna Martelli, deputata PD e componente della commissione Lavoro della camera, dopo l’approvazione di un provvedimento che “salva”, per modo di dire, altre 32mila persone dalla fame, arrivando ad un totale di 170mila a fronte degli oltre 390mila lasciati in “brache di tela” dalla riforma Fornero, che sposta l’età pensionabile di 5-6 anni, rendendo carta straccia gli accordi sottoscritti con chi ha accettato di abbandonare il lavoro dietro la certezza di poter arrivare alla pensione.

A meno della metà viene quindi concessa la salvaguardia, a nome di quel famoso detto: “dividi et impera”, che sembra divenuta l’unica regola di chi, disattendendo impegni presi e cancellando diritti acquisiti, spera così di rompere il fronte della protesta e “risparmiare”, sulla pelle di circa 200mila famiglie, il necessario per continuare a rubare risorse e a mantenere stipendi parlamentari che non hanno paragoni nel mondo conosciuto.

Solito schema adottato: prima promesse a tutta la platea, poi divisione, in piccoli frammenti, della soluzione del problema,  accompagnata dalle solite scuse di mancanza di fondi (che non mancano mai né per i vitalizi, né per gli stipendi dei parlamentari, né per i finanziamenti ai partiti), ed infine la fregatura che colpisce, solitamente, la maggioranza delle persone, già stremate da mesi di lotta e probabilmente abbandonate, come è umano, da chi ha visto il suo problema risolto.

L’idea “fantastica” è venuta al senatore Ichino, vecchia conoscenza dei lavoratori precari, di quelli disoccupati, di quelli sottoccupati e sottopagati. Il professorone, ora nella Lista civica di Monti (il suo giro nei partiti al parlamento sembra non avere mai fine), che dichiara, nel 2010 (ultima dichiarazione dei redditi da me rintracciata) 120mila euro per il suo “lavoro” parlamentare, presenta assieme al senatore Pagano (Ncd), al senatore Berger (gruppo autonomo), senatrice Parente (ancora PD), un ordine del giorno, in Commissione Lavoro, che prevede, per i 200mila restanti senza pensione e senza stipendio, considerati “numericamente assai limitati”,  un reinserimento nel mondo del lavoro e…sentite, sentite: “per rilanciare l’occupazione nel nostro paese” , con “forme di flessibilizzazione dell’età pensionabile” (ancora???...a che età secondo Ichino dovremmo andare in pensione???) e di combinazioni di lavoro a tempo parziale e pensione parziale.

Inutile ricordare al senatore che l’Italia, mese dopo mese, batte i suoi record di disoccupazione, che il mondo del lavoro è bloccato non dalle regole che sarebbero imposte, ma da un crollo produttivo dovuto in primis dal peso fiscale che lo stato impone alle aziende per mantenere gente come lui e, non in secondo ordine, dal furto continuo delle risorse pubbliche che la corruzione, di cui i partiti relatori del disegno sono maestri, e dagli sprechi, che servono agli stessi per essere votati dai loro bacini di raccomandati, amici, parenti ed affini.

La lettera risentita di uno dei comitati degli esodati, in cui si fa civilmente presente che la violazione di diritti acquisiti non può ritenersi un’ “equa” soluzione, è stata subito segnalata alla Polizia postale come minacciosa nei confronti dei firmatari dell' ordine del giorno ed ha ricevuto la risposta “piccata” del solito Ichino che fa presente, a chi è senza stipendio e senza pensione, che: “escludere tutti coloro che si trovano in questa situazione dall’ applicazione delle nuove norme pensionistiche (che violano un diritto acquisito ndr.) equivarrebbe evidentemente ad abrogare la norma stessa”…cioè, in poche parole, anche se la norma è sbagliata, qualcuno deve pur pagare !

Che la norma non trovi completa conferma nella legislazione attuale ci viene confermato, proprio in questi giorni, dal ricorso di un esodato contro lo Stato. Il giudice, a seguito della causa intentata contro una riforma che cancella accordi pregressi, ha restituito, all’ex-lavoratore, il diritto alla pensione.

Forse sarebbe il caso che il professor Ichino, ed i cofirmatari di un ordine del giorno che insiste sulla violazione di leggi e diritti, si diano una riguardata ai libri di testo costituzionale, si riguardino le leggi e cerchino di fare il loro mestiere con meno arroganza e supponenza e con più rispetto delle regole…anche perché vengono pagati, da noi, proprio per questo.

 
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