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Creato da: ilpasquino.controinf il 02/01/2012
giornale di controinformazione

Messaggi di Maggio 2016

 

Nel nome dello Stivale

Post n°936 pubblicato il 29 Maggio 2016 da ilpasquino.controinf
 
Foto di ilpasquino.controinf

Nel nome dello Stivale torna a casa il marò ancora trattenuto in India, dopo lo spietato omicidio di due pescatori indiani inermi e disarmati.

Nel nome dello Stivale non si giudica l’atto, si assolve chi l’ha fatto solo perché italiano e perché le due vittime sono straniere.

Nel nome dello Stivale gli assassini sono ricevuti dalle più alte cariche dello Stato, coccolati, apprezzati per aver ucciso due innocenti, per avergli sparato proteggendo non una nave dello Stivale, ma di una compagnia privata…ma per lo Stivale un occhio si può anche chiudere…anche quattro, in questo caso.

Nel nome dello Stivale, e per evitare polemiche, i due marò non parteciperanno alla parata del 2 Giugno, quella festa della repubblica che, nel nome dello Stivale, e degli interessi dei padroni, non ricorda i valori per la quale è nata e per i quali sono morti migliaia di militari…quelli che sparavano ai nazisti però, non ai pescatori disamati.

Nel nome dello Stivale approviamo il TTIP e massacriamo la nostra economia e la nostra agricoltura e nel nome dello stesso accettiamo gli ordini del FMI e cancelliamo le pensioni ed i diritti del lavoro, la scuola e la sanità, ma teniamo alto il nostro orgoglio difendendo chi ha ucciso senza pietà e senza coscienza.

Nel nome di questo Stivale, insozzato dall’ipocrisia e dalla corruzione, abbiamo dimenticato la nostra Storia, i nostri valori e la nostra umanità...però i due marò sono a casa !

 
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La fiducia dei padroni

Post n°935 pubblicato il 27 Maggio 2016 da ilpasquino.controinf
 
Foto di ilpasquino.controinf

Padroni, uso un termine forse per alcuni obsoleto, superato, sempre per gli stessi, dal progresso, un progresso che ci vorrebbe tutti uguali, sia quelli che fanno i soldi sfruttando il lavoro e la vita degli altri, sia quelli che spendono la loro vita per portare una misera mesata in famiglia.

Sono fiduciosi i padroni di Confindustria, di quell’insieme di “prenditori” spesso implicati in accordi con la malavita organizzata, o responsabili dell’avvelenamento delle nostre terre o della morte dei loro operai, o maestri di quell’evasione fiscale che costringe chi lavora onestamente a pagare per i loro “gaudenti” viaggi e pranzi con quella melma politica di cui sono sostenitori e panieri di consenso.

Non importa che il paese reale, quello che fatica, che paga le tasse, che lotta per sopravvivere, abbia capito in che mani sia finito, che la fiducia della gente sia in discesa ormai cronica, come il fatturato delle stesse imprese e quell’occupazione di cui tanto si parla, ma che nessuno vede.

Confindustria sorride al governo Renzi, con il suo novello presidente Boccia, gli sorride a tal punto da appoggiarlo anche sul referendum costituzionale, che non si capisce cosa abbia a che fare, direttamente, con la produzione, se non nell’obiettivo di avere un esecutivo “amico” capace di peggiorare ulteriormente le condizioni e le libertà di chi lavora e migliorare ancora (non gli basta mai) i profitti di questa feccia.

Se fossero in Francia, questi “simpatici” imprenditori di un’Italia che primeggia in corruzione ed in evasione, due fiori all’occhiello proprio di questa “classe”, forse ora dovrebbero fare i conti con un paese che non vuole farsi prendere in giro e ritiene i propri diritti ben superiori agli algoritmi di bilancio che permettono ai ricchi di guadagnare sempre di più…ed ai poveri di vivere sempre di meno.

Ma siamo in Italia, un paese che ha visto operai della Fiat, supersfruttati, danzare per il loro aguzzino, che vede i vertici dei suoi sindacati confederali andare a pranzo ed a cena con chi uccide ed avvelena gli operai, massacra i pensionati, inquina terre ed acque…e chi detiene non solo le redini economiche del paese, assieme ai banchieri corrotti quanto loro, ma anche quelle dell’informazione e della politica, facile preda di quella corruzione divenuta endemica, sfrutta il suo potere per “indirizzare” il pensiero, “avvelenare” la verità, “rubare” la democrazia, “infangare” la realtà.

Sono fiduciosi i padroni, i responsabili primi del decadimento morale ed economico di questo paese…vogliono continuare a vivere sulle spalle dell’intero stivale…non gli basta aver rubato sino ad ora…vogliono continuare a farlo…Enrico Berlinguer, alle loro ignobili assemblee, andò una sola volta, nel 1982, per annunciare una stagione di dure lotte, contro la disdetta unilaterale da parte dei “padroni”, della scala mobile…

 
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La Francia si…e noi no

Post n°934 pubblicato il 26 Maggio 2016 da ilpasquino.controinf
 
Foto di ilpasquino.controinf

Il 70% dei francesi è contro la riforma del lavoro imposta dal guitto Valls e dal suo “mentore” Hollande.

In Italia uguale legge, voluta da Napolitano ed attuata dal governo Renzi, non eletto, è passata senza colpo ferire. I sindacati, tranne qualche comparsata televisiva, nulla hanno fatto, sono stati a guardare il massacro dei diritti, l’aumento delle morti sul lavoro, l’utilizzo illegittimo dei voucher, il ricatto dei padroni, il ricavo degli stessi sui sacrifici dei più deboli, l’aumento insensato ed indegno delle differenze economiche nel nostro paese, tra chi ruba la vita agli altri e chi la spende per sostenere la propria famiglia onestamente.

In Francia dopo otto giorni di sciopero, uno sciopero serio, non fatto di domenica, con il blocco di tutte le attività lavorative, sino a rendere praticamente nulle le scorte di carburante, a cancellare il trasporto pubblico, a mettere a rischio l’attività delle centrali nucleari, il tutto condito da scontri violenti contro le forze del potere, vestite da forze dell’ordine, costrette spesso ad arretrare sotto la spinta di un popolo che non si arrende, Valls propone modifiche…ha paura…si, quando il popolo si incazza questi codardi da quattro soldi, questi traditori del loro mandato, questi infami pagati dai più ricchi hanno paura…sanno di poter essere travolti…e cercano il modo migliore per uscirne.

Da noi no, da noi tutto questo non succede, da noi anche se ci uccidono i nostri figli avvelenandoci la nostra terra…andiamo a parlottare, accompagnati dal prete di turno, con chi ha segretato la notizia, votiamo chi ci opprime, camminiamo sotto braccio con chi, da sindacalista, ci tradisce, cerchiamo un qualsiasi escamotage per trovare anche un solo piccolo spiraglio per i nostri problemi, ma solo i nostri, di quelli degli altri, anche uguali, ce ne infottiamo alla grande.

In Francia c’è un popolo che vuole mantenere alta la propria dignità, a prescindere dall’appartenenza di classe…è un fatto di cultura, cultura democratica, cultura di un’umanità che noi abbiamo completamente dimenticato.

In Francia le strade si riempiono di studenti, di pensionati, di lavoratori, di intellettuali, di gente comune…in Italia c’è la corsa a partecipare a qualche talk show dove poter interpretare la parte del più grande rivoluzionario esistente…per poi tornare nella vita reale a vendersi il sedere al primo offerente.

In Italia magnifichiamo la storia di due marò che hanno sparato a due pescatori indifesi…In Francia il paese difende i più deboli, diventa il loro scudo, l’espressione di quel progresso sociale e culturale senza il quale saremmo ancora allo schiavismo...e fanno la storia.

 
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Il fantoccio di Firenze

Post n°933 pubblicato il 25 Maggio 2016 da ilpasquino.controinf
 
Foto di ilpasquino.controinf

 

Crolla il fantoccio di Firenze sotto il peso di un’amministrazione farlocca incapace di monitorare le sue acque.

Crolla sotto il peso della sua arroganza e presunzione che portò questo partito, il PD, ad attaccare il sindaco di Messina per una frana che travolse un tubo dell’acquedotto, lontano chilometri dall’abitato, ma che ora tace sulle responsabilità palesi dei Renzi e dei Nardella, ultimi due sindaci di Firenze, per quanto sta avvenendo lungo l’ Arno.

Crollano anche le sue bugie sulla ripresa, su una crescita pompata da iniezioni di denaro pubblico e che ora segna e sottolinea le bugie sulle quali si è costruito l’inganno, e per le quali la parte più debole del paese paga il danno.

Meno 4,4% la spesa degli italiani, massacrati dalle sue tasse e dalla corruzione del suo partito, meno 3,6% la produzione (- 6,5% quella dell’auto dei vari Marchionne), il peggior dato dal 2013…molto prima dell’avvento del fantoccio fiorentino, sono i dati di un Istat che cerca di giustificarli con il momento nero della Cina, con Putin, con l’Isis, con Godzilla e Superman !

Il fantoccio, messo lì dal fantoccio presidente Napolitano, mostra tutte le sue incapacità,  mentre il paese si scontra ancora con una corruzione galoppante, della quale Cantone parla tanto…ma ancora non si capisce che cavolo stia lì a fare, con una grossa parte dell’ imprenditoria nazionale impegnata ad inquinare ed a rubare (arrestati 14 imprenditori in Campania che facevano mattoni per le case con materiali inquinanti e cancerogeni), con una sanità al tracollo e con una scuola in rivolta, e parla solo di Costituzione, giocando la sua ultima carta per mantenere il potere e fregandosene di quanto accade al paese, alle donne, agli uomini, ai nostri figli, ormai lanciato in una campagna elettorale sul suo nome, e sul rafforzamento del suo potere.

Nel gioco delle parti la parte più ignobile tocca alla falsa opposizione interna, a quei Bersani che hanno fatto del loro percorso politico il dirupo delle loro idee e dei valori che un tempo, molto lontano, difendevano.

Crolla il paese, inondato da un fiume di bugie, da un mare di incapacità, ingiuriato da chi ne ha avvelenato una parte tacendo (Napolitano che offende i campani chiamandoli diavoli che vivono in un paradiso), da chi, assieme al peggio dello stivale, ai figli dei boss, agli amici dei camorristi o dei mafiosi, vuole continuare a gestire il potere in un paese ormai allo stremo, senza quella forza di reagire che vediamo in Francia ed in Belgio…dove la dignità non significa lavorare per quattro soldi, ma difendere i propri ed altrui diritti.

La realtà rode i fili che reggono il fantoccio di Firenze…siamo vicini al crollo di un nulla che costerà molto al nostro paese ed ad ognuno di noi…

 
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La Costituzione non è solo del partigiano

Post n°932 pubblicato il 23 Maggio 2016 da ilpasquino.controinf
 
Foto di ilpasquino.controinf

Che pena sentire questi ministri improvvisati cercare, con ogni mezzo, di convincere gli italiani a cancellare la propria Costituzione.

Rispondendo allo studente dell’ateneo catanese la signora Boschi si augurava che da ora in poi si parlasse della riforma nel merito (in effetti lo studente l’aveva fatto…ma la Boschi non lo aveva capito).

Conseguentemente la stessa signora, nelle varie apparizioni televisive, prima offende chi vuole votare NO comparandolo ai fascisti di Casapuond…poi vira sulla resistenza, che manco sa cosa sia, e ritiene veri partigiani solo i fautori del SI…questo nel merito !

La fregnaccia detta provoca le dovute reazioni, che costringono il nostro premier, non eletto da nessuno, ad intervenire con un’altra “fregnaccia” (fregnaccia cancella fregnaccia…sembra il loro motto)…”La Boschi non ha fatto una gaffe”…ergo parla a vanvera, vive di twett e slides, al di fuori di questi strumenti non è in grado di immaginare neanche un pensiero compiuto e sensato…e va scusata.

Quello che sembra colpire, in questi primi giorni di una tenzone elettorale che durerà la bellezza di cinque mesi, sono i ripetuti slogan, senza alcuna vera discussione nel merito, dietro i quali si trincea l’attuale esecutivo. “Costi della politica”, che potrebbero essere abbassati anche riducendo gli attuali indegni stipendi, le varie pappe che si consentono per qualsiasi motivo, i vitalizi e via dicendo; “governabilità” come se il reggere un paese debba essere esclusivo potere di un singolo partito…cosa che accadde circa una settantina d’anni fa, con pessimi risultati; “inciucio”, termine che deriva dal napoletano (spettegolare sottovoce), ripreso dal nostro giornalismo per indicare “accordi” tra fazioni avverse illeciti, contro legge e contro i cittadini (Wikipedia), cosa che non dipende certo dai numeri che si hanno in parlamento, ma dai poteri che si rappresentano, anche in minoranza, e quindi immune, come dimostra l’esperienza fascista, dai “fantasticati” paradisi di un governo degli onesti solo perché maggioritari.

In ultimo si tirano in ballo i partigiani, come se fossero loro gli unici titolari di una Costituzione voluta dopo la Resistenza, ma rispettata da milioni di cittadini, anche da quelli finiti nei lager, o da quelli le cui famiglie furono massacrate dai bombardamenti. Un patrimonio dell’intero popolo italiano, nel quale tutti hanno lo stesso valore e si sono sempre riconosciuti.

Tra i boschi la resistenza combatteva i nazisti per liberare l’ Italia dalla dittatura…ora sono i Boschi che vogliono riproporla.

 
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