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giornale di controinformazione

Messaggi del 06/06/2016

 

Il ciaone di Napoli al PD

Post n°941 pubblicato il 06 Giugno 2016 da ilpasquino.controinf
 
Foto di ilpasquino.controinf

Non uno schiaffone, un vero e proprio manrovescio sul viso arrogante del PD.

Napoli risponde a chi voleva appropriarsi di Bagnoli, a chi, con il suo “illustre” presidente Napolitano, ha taciuto per anni sul veleno interrato nelle nostre terre, a chi ne ha offeso la dignità sporcandola di sacchetti della spazzatura e di un clientelismo che ancora appesta le istituzioni di questa città.

Il PD perde, in percentuale, l’ 8%, 40mila voti, arriva appena sotto il 12%, scompare letteralmente dalla città, lasciando solo i resti dei disastri fatti.

Renzi era venuto a “metterci la faccia”, così diceva la stampa nostrana, e la faccia l’ha persa, Napoli, come sempre ha dimostrato, non vuole né lui né il suo partito, Napoli è l’unica città italiana dove a vincere sono liste di cittadini, un sindaco con nessun partito né movimento alle spalle, un reale cambio di rotta, una vera e propria rivoluzione della politica dello stivale.

Con tutti i limiti della precedente, e possibile futura, amministrazione della città, Napoli rappresenta, al momento, la vera rivolta democratica contro quei partiti che hanno mangiato il paese, e continuano a farlo.

Il voto a De Magistris, chiaramente ed apertamente schieratosi contro il premier, quello di astensione aggiunto a quello dato al Movimento 5 stelle, che con un milanese, pure juventino, comunque raggiunge il 10% (8 punti in più rispetto alle precedenti elezioni amministrative), cancella di fatto, dalla città, quella piovra politica che per decenni ne ha inquinato il senso civico, ha reso il lavoro una merce di scambio, ha distrutto la Sanità ed il bilancio della città.

Un’ opera di pulizia ora va capillarmente fatta. Vanno eliminate definitivamente quelle sacche di privilegio e di potere che ancora impediscono la crescita e l’affermazione di un diverso modo di interpretare e gestire la città, un modo che finalmente restituisca alla gente, ai movimenti, alle famiglie, ai lavoratori, il ruolo che gli spetta.

Manca il ballottaggio ancora, sicuramente, ma il rifiuto di certe “politiche”, di quel “mani sulla città”, riproposto in salsa piddina dal premier, sembra essere entrato definitivamente nelle vene di quella maggioranza, che ha chiaramente espresso il suo pensiero, e questo rende ancora più vera, e difficilmente ribaltabile, la vittoria di De Magistris.

“Devi avere paura”, disse qualche giorno fa, in maniera un po’ più colorita e tipicamente partenopea, ma non ipocrita come lo “stai sereno” rivolto a Letta, Luigi de Magistris a Renzi, mai avvertimento fu più sincero.

Renzi sa ora che Napoli non è con lui, meno che meno con il suo partito, ridotto a mera rappresentanza di interessi ancora duri a morire, e dovrà farci i conti, non solo nelle amministrative.

 
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