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Creato da: ilpasquino.controinf il 02/01/2012
giornale di controinformazione

Messaggi di Marzo 2014

 

Morti “per caso”

Post n°495 pubblicato il 31 Marzo 2014 da ilpasquino.controinf
 
Foto di ilpasquino.controinf

Dal convegno dei “geni” della scienza nostrana viene fuori un documento che attesta l’aumento dei tumori nella Terra dei fuochi, un aumento che fa della Campania la prima regione in Italia per numero di malati di cancro.

Ogni bimbo nato dopo il 1994 ha, in media, due anni di vita in meno rispetto ai suoi coetanei nazionali, i tumori in aumento esponenziale sono quelli ai polmoni e al colon-retto, con percentuali vicine al 49% per alcune zone, come Afragola.

Ma i “geni” chiamati a studiare il massacro non riescono a trovare relazioni, nessi, tra le morti e l’inquinamento delle terre, provato e straprovato. Ancora una volta, dopo anni di studi sicuramente ben pagati dalla collettività, si continua a negare ciò che sarebbe evidente anche ad un imbecille, la correlazione diretta tra lo sversamento di rifiuti tossici nella nostra terra, taciuto dal governo Prodi e dal sig. Napolitano, ed i lutti, le sofferenze, le malattie di una intera regione.

Dopo il ministro della Sanità del Governo Monti, Balduzzi, e quello del governo Letta e Renzi, Lorenzin, ora tocca allo scienziato Tonino Pedicini, direttore dell’Ospedale Pascale di Napoli, affermare che “non si può dire che la colpa dell’aumento dei tumori sia correlata ai rifiuti tossici”.

Dopo il danno, dopo un vero e proprio omicidio di massa, scientemente studiato e mai contrastato, al limite agevolato, dallo Stato, continuano ad arrivare ingiurie e beffe ad un intero popolo, ad una intera regione…e come accade in Campania accadrà a Taranto, a Latina, a Bussi, in Liguria.

Lo stato, questo stato (volutamente in minuscolo), che avrebbe dovuto salvaguardare la salute dei suoi cittadini, controllare e gestire il territorio ed il ciclo dei rifiuti, difendere la nostra terra, nei fatti, con il suo silenzio e le sue palesi ed indecenti bugie, conferma la collusione, a tutti i livelli, con chi ha fatto miliardi sulla pelle di intere generazioni, sui bambini, sulle donne, sugli anziani.

L’offesa alle nostre intelligenze ed alla nostra dignità non si ferma qui…sempre questo stato prevede, per i cittadini campani, le tasse più alte d’Italia per un lavoro, la gestione e lo smaltimento dei rifiuti, che nei fatti non ha mai né gestito né controllato.

“Morti per caso”…un caso che sa di stato corrotto, che sa di collusioni e corruzioni variegate, che sa di assassini in doppio petto, di “scienziati” senza coscienza, di un territorio devastato, avvelenato, ucciso…da chi avrebbe dovuto preservarne le ricchezze.

I nemici della nostra terra e delle nostre vite sono ben individuabili, non ci sono scuse, non possono esserci spiegazioni…chi ha sbagliato deve pagare, a tutti i livelli, a cominciare da chi ha nascosto, e continua a farlo, le responsabilità palesi delle istituzioni campane e nazionali…questa è l’unica e sola democrazia…tutto il resto sono chiacchiere offensive e disgustose.

 
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Nuie simm’ d’’o Sudd

Post n°494 pubblicato il 30 Marzo 2014 da ilpasquino.controinf
 
Foto di ilpasquino.controinf

Confindustria, si proprio Confindustria, quell’associazione che annovera al suo interno “grandi” manager nazionali responsabili dell’assassinio del sud Italia, manda il suo ipocrita allarme: “il sud rischia la desertificazione”.

Dimentichi di essere gli autori di quelle mille e passa “cattedrali nel deserto”, simbolo di quel furto del territorio e delle speranze dei meridionali, foraggiate dallo Stato a spese della collettività, i colpevoli primi dell’invio dei rifiuti inquinanti nel mezzogiorno, in combutta con le varie mafie e pezzi importanti delle istituzioni (prova ne è la totale mancanza di indagini sulla provenienza degli scarti industriali), dello spregio alle leggi sull’inquinamento e sulla salvaguardia della salute del territorio e dei cittadini, del vero e proprio sfruttamento della manodopera, nascosto dietro la necessità di mantenere viva l’attività e l’occupazione sottopagata, si svegliano improvvisamente, sull’onda delle balle di Renzi, per snocciolare i dati di un vero e proprio massacro di vite e  di storia, come se da quelle colpe fossero totalmente esenti.

Certo la politica, di quei politici del sud, attenti solo a mantenere la loro poltrona e primi, su tutti, a decretare la morte della loro terra, a cominciare dal sig. Napolitano; certo i sindacati, entrati a pieno titolo nella gestione clientelare di poltrone e posti di lavoro, la cui vittima principale risulta, a conti fatti, lo sviluppo dell’intera area, sono anch’essi responsabili della situazione attuale…ma il pulpito dal quale proviene l’allarme non ha titolo, non dovrebbe avere spazio, per indicare soluzioni.

L’errore non si rimedia a parole, ma con i fatti, quei fatti che non posseggono i grandi oratori di questi ultimi tragici tempi…quei fatti che urlano di macerie della storia e della bellezza del sud, del degrado e dello sfruttamento delle loro genti, di quel vero e proprio omicidio scientemente studiato della cultura, del pensiero, della dignità, della libertà dei popoli meridionali.

I giovani, ma anche i pensionati, fuggono via; solo ora istituzioni e industriali se ne rendono conto, solo ora si accorgono che la gente del sud non è disposta a morire di inquinamento, di povertà, di degrado e che va dove la loro capacità lavorativa ed intellettuale viene apprezzata, e non affossata da interessi alieni a quelli generali.

Chi resta, chi vorrebbe rimanere, chi è costretto a fuggire, rappresenta quell’anima di una parte del paese Italia dalle grandi tradizioni, da una storia che non può essere cancellata da quattro incapaci messi lì solo per rappresentare i voleri di chi pappa sull’intera nazione.

Nuie simm’ d’’o sud, nuie avimm’ chiilu core, chill’ammore, chill’odore, chillo sapore ‘ca niente e nisciuno ce po’ levà…possiamo ripartire, possiamo riprenderci quello che ci è stato rubato, possiamo rinascere dalle ceneri di una storia repubblicana che ci ha voluto discariche della loro monnezza, schiavi dei loro intrallazzi, succubi di una malavita organizzata mai realmente combattuta, spesso vera e propria altra faccia dello Stato.

Il Sud italiano non è solo una zona geografica, non è solo pizza sole e mandolino, non è Etna né Vesuvio…il Sud è quello stato d’animo, quel pensiero, quelle “pietre”, quel sapere, senza le quali non sappiamo vivere…ed allora ripigliammancelle !

 
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Veleno di Stato

Post n°493 pubblicato il 27 Marzo 2014 da ilpasquino.controinf
 
Foto di ilpasquino.controinf

Con quale credibilità possono presentarsi, a noi cittadini, i rappresentanti politici e i burocrati ben pagati delle nostre agonizzanti istituzioni?

La domanda è lecita quando è sempre più palese il fatto che il mantenimento al potere di questa cricca/casta di partiti è voluto, sostenuto, votato da quella massa informe, corruttibile e collusa, di pseudo cittadini che, anche a scapito della loro salute e di quella dei loro figli, nasconde, dietro la maschera ormai corrosa di una più “responsabile” visione del futuro del paese, il meschino e gretto interesse personale che si concretizza in quello scambio indegno tra propria coscienza  e poltrona/posto…cultura portante di una nazione disonesta e senza valori.

Come spiegare altrimenti quelle percentuali, bulgare tra i disonesti, che ancora certificano l’apprezzamento ed il sostegno a chi ha avvelenato terre ed acque, a chi ha taciuto e ha fatto finta di non vedere, a chi ha addirittura lucrato sulle morti e sulle lacrime, sui dolori e sulle sofferenze.

Il naturale moto di indignazione e rabbia che dovrebbe scaturire dall’apprendere notizie di complicità istituzionali a veri e propri massacri di interi quartieri, di intere regioni, avvenuti con l’avvallo e la corruzione di parti importanti dei partiti di governo e di opposizione, in quell’alternanza che ha visto come unica coerenza la continuazione dei delitti, sembrano spegnersi, quasi sparire difronte alle solite promesse, ai soliti decreti  legge, all’emergenza e alle milionate di euro che vengono destinate non per rimediare, ma per continuare a mangiare e a rubare…senza alcun rispetto per la vita della gente.

Taranto, Ilva, con le telefonate più che compromettenti del segretario di Sel, quel partito che ora si presenta alle Europee come alternativa a quelli di governo; Terra dei fuochi con il silenzio assenso dell’allora governo Prodi e dell’allora ministro degli interni sig. Napolitano; la discarica di Chiaiano dove la camorra sversava indisturbata rifiuti tossici e la gente veniva manganellata dai poliziotti messi a difesa di un avvelenamento criminale…ed ora il fiume Pescara, la discarica di Bussi, utilizzata dalla Montedison per sotterrare quanto di più velenoso ci fosse tra i suoi rifiuti e che, con il concorso di Provincia, Asl, Ato (ente pubblico di coordinamento idrico), Asa (società pubblica che eroga l’acqua), “somministravano acqua contaminata da sostanze tossiche e nocive per la salute umana” (dice il pm Aldo Aceto)  a circa 700mila persone, ospedali compresi, da circa 30 anni !

Anche qui, in Abruzzo, spunta l’ombra, ormai inquietante, del PD, con i suoi “capi-bastone” indagati: Donato Di Matteo, Bruno Catena e Giorgio D’Ambrosio, con la “collaborazione”, ormai fissa, delle “famose” italiche opposizioni, in questo caso impersonate da Roberto Angelucci, ex sindaco di centro-destra.

Tutti assieme, appassionatamente, come al parlamento, ad affossare il paese, a lucrare sulle tragedie  e sulle morti da loro stessi causate, unici e veri fruitori di un  “bottino” di vite e di speranze…tramutato in arroganza e potere.

Questo sistema di morte e di potere è incarnato da chi, da oltre 20 anni, gestisce la cosa pubblica con i suoi tentacoli senza mai aver fatto né chiarezza né piazza pulita dei corrotti e degli implicati in tali ignobili traffici di morte e di soldi.

Il rottamatore del nulla, l’ultimo venditore da strapazzo che i partiti morenti presentano nell’avanspettacolo del loro declino, dovrebbe chiedere scusa a tutti noi per lo scempio di cui il suo partito e i suoi “amici” sono stati responsabili…togliere il disturbo e dare agli italiani onesti la possibilità di spazzare via il marcio democraticamente…questa si chiama svolta…il resto son chiacchiere che neanche al bar si fanno più.

 
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Schiavi danzanti

Post n°492 pubblicato il 26 Marzo 2014 da ilpasquino.controinf
 
Foto di ilpasquino.controinf

Il livello coscienziale in Italia sembra ormai aver toccato il fondo, un fondo dal quale sarà molto difficile risalire per le concomitanti spinte repressive di uno Stato antidemocratico e assassino e di una cultura becera e da schiavi che sembra aver completamente offuscato ragione ed occhi a quei “servi” felici che il “potere” mostra in tv nei suoi spot propagandistici.

Appena un mese fa moriva suicida un operaio della Fiat di Pomigliano, in cassa integrazione da tempo immemore, simbolo di quelle migliaia di lavoratori ancora fuori dal ciclo produttivo in attesa di un rientro che rimane ormai solo nelle parole, sempre meno credibili, del signor Marchionne, che nei fatti perpetua quell’esclusione dal lavoro e dalla vita di migliaia di operai ripresentando, ciclicamente, piani industriali che si risolvono in altrettanti nulla di fatto.

Le scarne notizie sulle condizioni di vita, mai filmate, all’interno delle fabbriche della famiglia Agnelli parlano di turni massacranti, di diritti calpestati, di dignità offese con il silenzio/assenso di quei sindacati, firmatari e non, presenti sul posto.

Melfi, Pomigliano, Mirafiori, Termoli, vivono di casse integrazioni pagate dallo Stato ad un’azienda che pagherà le sue tasse all’estero e che ha spostato gli “oneri” delle incapacità del suo manager macchietta e di una famiglia incline ormai solo ad offendere il paese, grazie al quale ha mangiato e si è arricchita, sulle spalle della collettività.

La beffa finale, l’insulto maggiore, viene da quegli “schiavi”, festosi e sorridenti, che ballano sulla cancellazione dei diritti dei loro colleghi per inneggiare a chi gli da lavoro a qualsiasi condizione (sembra che i partecipanti a questa ignobile farsa siano manager e funzionari dell’azienda e non operai…ma il giudizio del sottoscritto non cambia di una virgola) capovolgendo quella realtà che vivono sulla propria pelle quei pochi che lavorano, senza sosta, sulla catena di montaggio.

Uno spot ad uso e consumo degli idioti che credono che cancellare i diritti sia l’unica strada per quella ripresa che pesa solo e soltanto sulle spalle di quelle famiglie, di quelle persone, che hanno lavorato onestamente in questo paese retto da corrotti e gestito da incapaci.

Pubblicità anima della mancanza di anima di un governo, di partiti, di imprenditori, di famiglie predatrici che sono state la causa principe delle condizioni misere in cui è ridotta l’Italia.

Vergogna a chi ha partecipato a questo spot indegno, vergogna per chi lo ha pensato, vergogna per quel paese che non rispetta i più deboli, li irride, li illude, li massacra, li avvelena…vergogna per chi ancora giustifica il suo favore a questa gente infangando chi li contrasta, senza mai essere capace di levare una sola parola di indignazione per quello che accade ogni giorno sotto gli occhi di tutti noi.

Non è dagli “schiavi danzanti” che può rinascere la cultura e la dignità di questo paese.

 
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Non basta il ricordo

Post n°491 pubblicato il 22 Marzo 2014 da ilpasquino.controinf
 
Foto di ilpasquino.controinf

Belle, bellissime e commoventi le manifestazioni anti camorra ed anti mafia, con i giovani che hanno riempito le piazze, con Libera, Don Ciotti, i parenti delle vittime…quella parte di società civile che riesce ancora ad indignarsi, a far vedere la sua presenza, a testimoniare che è possibile sperare, credere, che possa cambiare.

Sono decenni che la gente d’Italia, quella vera, quella con il cuore ed una coscienza, manifesta la propria rabbia ed il proprio rifiuto a quella idiozia chiamata mafia, agglomerato di disperati che si uccidono l’uno con l’altro per briciole di potere, da godere in topaie nascoste in caverne degne di loro, ma non dei ratti…e sono altrettanti decenni che alla memoria di chi si è sacrificato aggiungiamo memoria di altre morti, di altri avvelenamenti, di altro silenzio.

Quello “Stato”, che appare solo per riproporre, ormai annualmente, i suoi intenti, spieghi, ai cittadini di Chiaiano, come sia stato possibile che una discarica, difesa da esercito e polizia, che manganellava ed arrestava i cittadini onesti che denunciavano, sia stata gestita, in tutto questo tempo, dalla camorra, come sia stato possibile che nessuno abbia visto o capito, come sia realizzabile superare un controllo così capillare senza che ci fossero infiltrazioni anche tra chi avrebbe dovuto gestire e monitorare.

Spieghi, sempre quello Stato, la sparizione dell’agenda rossa di Borsellino, l’omicidio di Dalla Chiesa, il silenzio sull’avvelenamento della Campania, delle terre di Latina, del mare ligure, della regione Calabria, dei mille e più indagati dei vari partiti, di governo e non, per rapporti con la criminalità organizzata…e di tutte quelle nefandezze, che non ho citato, che hanno chiaramente come presupposto una connivenza…un accordo…fatto ai danni dei cittadini, di tutta la nazione, dei loro stessi figli.

Non basta ricordare né impegnarsi se non si chiede, a chi dovrebbe rappresentarci nelle istituzioni, onestà e chiarezza…se quel processo sull’acclarato accordo Stato-mafia trova continue barriere poste da chi dovrebbe, per primo, avere l’obiettivo di rimuoverle.

Non basta il ricordo, la memoria…se il percorso di quel ricordo e di quella memoria non trova il suo approdo nella verità…pretenderla è un dovere che dobbiamo, questo si serio e reale, ai nostri figli.

 
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