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Creato da: ilpasquino.controinf il 02/01/2012
giornale di controinformazione

Messaggi di Luglio 2014

 

Olocausto 2014

Post n°564 pubblicato il 31 Luglio 2014 da ilpasquino.controinf
 
Foto di ilpasquino.controinf

Non so se all’umanità tocchi, per un qualche destino incomprensibile ed inaccettabile, assistere ad un massacro che non trova alcuna spiegazione neanche nelle regole spietate della guerra.

Sono 70 e passa anni che il mondo si interroga sui perché e sui percome dell’olocausto ebreo, omettendo, sempre, la superficialità con la quale si affrontarono notizie che erano, comunque, di dominio pubblico, conosciute, anche, dal Vaticano.

Le foto di quei corpi nei campi di concentramento ammassati l’uno sull’altro, di quei “fantasmi”, vivi per miracolo, salvati da una liberazione che doveva significare la fine di queste atrocità, erano l’emblema non solo della crudeltà nazista, ma, soprattutto, della cecità strumentale, finta, di un occidente che non aveva voluto né vedere né sentire, che aveva girato la testa dall’altra parte, per poi pulirsi la coscienza con quel processo di Norimberga che non portò alla sbarra neanche la metà dei veri responsabili di quell’orrore.

Ed è da quell’orrore mai cancellato del tutto, mai realmente condannato ed espulso dalla coscienza di questo mondo, che nasce, oggi, il martirio di Gaza, ad opera dei figli, degli eredi, di quelli che furono perseguitati dai nazisti.

E’ il più grande fallimento della storia umana e, soprattutto, di Israele e dei motivi per cui questa nazione è nata.

Si sono cancellati, in questi giorni, i motivi delle lacrime dei loro padri, delle loro madri, il senso stesso del loro esistere come Stato, il ricordo e, soprattutto, il sacrificio di quei volti, di quei figli, di quelle famiglie schiantate, annientate da una violenza senza paragoni…oggi uguagliata proprio dai figli di quella tragedia.

E’ in quegli occhi, del loro presidente Netanyahu, è nella spietata precisione dei loro soldati, che rivive la barbarie nazista, che il mondo ripercorre il calvario di una violenza che si voleva cancellare, dimenticare, senza averne creato le necessarie condizioni.

Il bombardamento alle sedi dell’Onu è il segno di un fanatismo che non trova ostacoli, come non ne trovò il nazismo, nella sua affermazione di superiorità…una superiorità che prevede, senza alcuna vergogna, l’eliminazione di un intero popolo…a cominciare dai suoi figli, dai più piccoli…da Treblinka !

Fermare il nazismo assassino di Israele è un dovere, una necessità…il senso della parola “umanità”, come avevano capito Vittorio Arrigoni, Rachel Corrie e tanti altri martiri di un’idea di mondo migliore, nasce, cresce, fiorisce quando alla violenza si mette fine, quando i “compromessi” e gli “interessi” scompaiono difronte alla “nobiltà” della vita, quando, i responsabili del massacro ed i loro sostenitori, vengono puniti per l’esecrabile, ignobile, assurdo, inqualificabile, orrendo delitto che hanno compiuto e stanno compiendo.

 
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Dilettanti allo stato brado

Post n°563 pubblicato il 30 Luglio 2014 da ilpasquino.controinf
 
Foto di ilpasquino.controinf

Siamo all’apoteosi del sistema Italia, al culmine del successo delle “politiche” di raccomandazioni e di collusioni che ne hanno segnato gli ultimi 20 anni, da mani pulite in poi.

La casta, mai stanca di rubare ogni cosa, ha occupato ogni posto pubblico e privato con i suoi raccomandati “doc”, gente impreparata ed incapace anche di pensare, utile soltanto a rimpinguare le ceste dei voti di questo o quel politicante pur di avere una poltrona in qualsiasi posto…di competenze neanche a parlarne…Lorenzin docet !

Tavecchio è solo l’ultimo esempio di uomini che sono arrivati a giocarsi un posto di prestigio, e di stipendio, senza sapere né come né quando, che, nell’euforia della sua imminente incoronazione a presidente della Figc (Federazione Italiana Gioco Calcio), caccia il meglio di sé, un po’ alla Tafazzi (figura storica della comica italiana), spiattellando, a microfoni aperti, la sua visione “avveniristica” del genere umano, diviso, secondo l’esimio, in “mangiatori di banane” e non, in donne handicappate nello sport ed uomini, si immagina bianchi, veri ed unici alfieri delle discipline atletiche.

Un Lombroso del 2014, o, meglio, un fratello scemo dello Scilipoti contemporaneo (almeno dall’aspetto), esempio, non unico, della classe dirigente, di quella “élite” che detta regole e modi all’intero stivale…che scrive libri e viene intervistata da giornalisti più scemi del loquace e stupido intervenuto.

A pochi giorni fa risale l’allontanamento, da ogni attività pubblica, del prefetto Repucci, che invitò le mamme dei ragazzi tossicodipendenti a suicidarsi…perché secondo il “genio” è colpa delle famiglie, e non di scemi come lui, e del furto di ogni speranza che questa gente produce con la propria incapacità, che i ragazzi si drogano.

Nelle Istituzioni vige il divieto, ai normali di mente, a quelli che hanno un minimo di cervello, di entrata…è il costume italico che predilige gli imbecilli, i “boschi” di frasi imparate a memoria e ripetute ad ogni occasione, anche quella sbagliata, di sorrisi senza senso e parole senza contenuto…ce l’ha insegnato Berlusconi e le nullità che lui ha messo come ministri nei suoi governi, seguito a ruota dal PD, attento ad imitare chi ha vinto, non a modificare il “come” ha vinto.

E’ l’evoluzione della specie, ma non di quella intelligente, bensì di quella più furba, più corrotta, più incapace, più becera, più ignorante….ora divenuta arrogante, addirittura supponente, fiera della propria ignoranza e della propria capacità di non capire un tubo di niente.

La “morte” di un paese si stabilisce dal grado di incapacità della sua classe politica e dirigente…e c’è poco altro da aggiungere.

 
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Primi !

Post n°562 pubblicato il 29 Luglio 2014 da ilpasquino.controinf
 
Foto di ilpasquino.controinf

Finalmente l’Italia ce l’ha fatta. Aveva sfiorato il “colpo grosso” con la disoccupazione, ma la Grecia riesce, anche se di poco, a superarci. La corruzione ci vede tra i migliori al mondo, ma anche in questo campo abbiamo ancora molto da imparare. Siamo sicuramente tra i primi riguardo agli emolumenti dei nostri politici e dei loro lacchè…ma il primato vero, quello che ci mette in cima alla classifica e spiega, nei fatti, quel cambio radicale di considerazione del paese Italia che oggi si respira in tutto il mondo è, senza dubbio alcuno, quello delle tasse !

53,2% è il peso delle imposte, un record forse ineguagliabile, un primato che fa da contraltare al nulla dei vari governi, allo sfascio del sistema previdenziale, all’annullamento della sanità pubblica, alla distruzione sistematica dell’istruzione, al totale abbandono , se non distruzione, del territorio e dell’ambiente, agli sprechi ed ai furti della casta e dei suoi amici/adepti, all’ ignoranza diffusa dei nostri ministri e premier, ai moniti senza senso del sig. Napolitano.

Paghiamo tanto per vederli in tv, per vederli in ogni dove cantare le lodi dei loro fallimenti palesi, presenziare nei luoghi dei disastri per una manciata di voti in più, occupare gli schermi televisivi sparando palle a tutto spiano, spesso contraddittorie…accompagnate da applausi di spettatori pagati e di giornalisti pagati dieci volte tanto quanto valgono realmente.

L’Italia delle tasse, delle città travolte dal fango e da fiumi in piena, i cui percorsi sono stati ancora violentati da amministrazioni di imbecilli super pagati, dei suicidi di gente senza futuro, di file alla Caritas di pensionati che hanno lavorato una vita per una pensione di schifo, di disabili lasciati soli senza alcun aiuto e con le barriere architettoniche che gli impediscono di vivere, con i giovani che fuggono all’estero e gli anziani che vorrebbero fare altrettanto, di operai messi in cassa integrazione, senza ricevere i soldi della cassa integrazione, di esodati che hanno firmato un contratto con lo Stato, che lo Stato ha disatteso, di omicidi sui posti di lavoro per una legge mai applicata e per controlli spesso evitati con una mazzetta, di una burocrazia sorda ed incompetente, bacino di voti della casta ladrona…l’Italia…l’Italia di Berlusconi, delle nipoti di Mubarak, del PD che regala i soldi alle banche e canta “bella ciao”, delle cooperative rosse che pappano sulle disgrazie dei migranti, che sfruttano i facchini, dei sindacati che licenziano i loro dipendenti senza rispettare lo statuto dei lavoratori...questa Italia sarà salvata, secondo il Renzi/Boschi pensiero, dalla riforma del Senato che tutti aspettiamo !

Primi anche nel coraggio di dire scemità da avanspettacolo !

 
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Lavoro: le bugie dei governi, le lotte dei lavoratori

Post n°561 pubblicato il 28 Luglio 2014 da ilpasquino.controinf
 
Foto di ilpasquino.controinf

Se dovessimo stilare una classifica delle menzogne dei nostri politici, a cominciare da quelle a più riprese sparate dal sig. “mi dimetto quando lo dico io”, Napolitano, o dell’ultimo arrivato non votato, sig. Renzi, quella che vincerebbe su tutte è la fandonia del “lavoro” ed è anche quella più indicativa delle incapacità, ormai accertate, di questi premier e ministri “per caso”.

Riforme su riforme, sostenute e portate avanti dai grandi “cervelli” italici, da professoroni che a tavolino studiano e ristudiano come peggiorare le condizioni di vita, i salari e le tutele di chi lavora, con l’eterna scusa della competitività e con il perenne risultato di una precarizzazione selvaggia, di un aumento esponenziale degli infortuni, anche mortali, sul lavoro, e di un peggioramento occupazionale, ci pongono tra i peggiori paesi europei (proprio in queste ore viene confermato che solo la Grecia sta peggio di noi). Sindacati accondiscendenti e complici di politiche fallimentari, informazione reticente sui drammi di chi perde il lavoro, sulle lotte di chi difende i propri diritti, sono il contorno di quel potere che non vuole mutare equilibri necessari al suo mantenimento e alla sua figura di mediatore del nulla nazionale.

Scompaiono, di conseguenza, dalle pagine dei quotidiani e dalle agende dei sindacati confederali, le lotte di quei lavoratori capaci di organizzarsi al di fuori di schemi predefiniti e perdenti, di chi ancora vede nell’unificazione delle lotte operaie e dei lavoratori e nella difesa dei diritti di tutti  l’unica arma in grado di affermare anche i propri, l’unico mezzo a disposizione per ritornare ad essere protagonisti del proprio futuro.

I facchini dell’Ikea di Piacenza, in lotta da due anni per un salario “umano” (alcuni di loro percepivano buste paga di 400 euro mensili ) e per una più giusta distribuzione dei carichi di lavoro, si sono trovati contro tutti, a cominciare dai sindacati confederali, sino a quasi tutto l’arco parlamentare, dalla Lega al PD, per finire alle istituzioni locali ed ai mezzi di “informazione” che hanno tentato, in tutti i modi, di fiaccare le lotte, di far passare chi protesta per “delinquente” se non “terrorista”, di spezzare quella rete di sostegno alle iniziative dei lavoratori, mossasi soprattutto grazie al Si.cobas e creatasi attorno a loro, sino ad arrivare all’identificazione, da parte della Digos, delle persone che si presentavano a sostegno ed a solidarizzare con i lavoratori. Ora l’azienda, sconfitta nelle varie vertenze dall’unità dei lavoratori, ha licenziato, per rappresaglia, 33 facchini, quelli più sindacalizzati, scatenando altre proteste ed altre manifestazioni.

I lavoratori Innova di Arese e i lavoratori Telcom di Ostuni  hanno vissuto storie simili. Anche per loro nessuna solidarietà né dalle istituzioni e meno che meno dai sindacati confederali. Le vertenze messe in campo, contro licenziamenti palesemente illegittimi, hanno visto entrambe le realtà vincenti in sede giudiziaria…ma in Italia non basta vincere una causa, devi continuare a lottare se vuoi ottenere che i tuoi diritti siano rispettati. Difatti, al momento, nessun reintegro, benché le sentenze parlino chiaro. Addirittura ad Arese le istituzioni hanno ben pensato di smantellare la sede sindacale (Slai cobas) dei lavoratori in lotta, che hanno ricevuto solidarietà solo dal M5S e dal PDCI PRC (in presidio a difendere la sede); ad Ostuni l’azienda ha chiesto la sospensione della sentenza a suo sfavore per imprecisati problemi di organizzazione interna, richiesta respinta dal giudice, e qui la solidarietà non si è vista da parte di nessuno.

Inutile dire che quello che questa pagina può riportare è solo la minima parte di quelle realtà che lottano, lontano da Cgil Cisl e Uil, sindacati ormai completamente parte integrante del sistema, separate da quella catena di sottomessi interessi personali tipici della politica nostrana,  per un futuro migliore, per quei diritti cancellati, per quelle speranze scritte, a caratteri cubitali, nella nostra Costituzione.

In ultimo, ma non per ultimi, vanno segnalati quei lavoratori, di Cgil e Cisl, licenziati senza motivo e senza alcuna salvaguardia, calunniati, privati di ogni salvaguardia, descritti come ladri o come nullafacenti da quelle organizzazioni che in piazza rivendicano i diritti, e nelle loro stanze li negano.

Il paese, nel dramma lavoro, si specchia nella sua perenne contraddizione, nel suo male vincente e nel suo bene perdente, nel voler a tutti i costi credere nei ladri, senza alcuna fatica, stesi davanti al proprio PC o alla propria televisione, e lasciare da soli chi lotta per quei diritti di tutti, difendendo il proprio orticello, sempre più piccolo, sempre più esiguo e arido, pur di non muovere un dito per se stessi e, soprattutto, per gli altri.

 
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Le interferenze del “forse” dimissionario

Post n°560 pubblicato il 23 Luglio 2014 da ilpasquino.controinf
 
Foto di ilpasquino.controinf

E’ una notizia dell’ultima ora che val la pena commentare nelle poche righe che merita.

500 gli emendamenti alle legge costituzionale antidemocratica presentata dal governo Renzi, dalla sig.ra Boschi e dai suoi relatori Finocchiaro e Calderoli, sui quali è stato chiesto il voto segreto. L’approvazione di tale procedura deve essere presa dal presidente del Senato Grasso.

Grasso è stato convocato dal sig. Napolitano in queste ore, forse per ridurre al minimo gli emendamenti ?  Ancora una volta questo Presidente della Repubblica interviene in prima persona, dopo già le inaccettabili dichiarazioni di ieri, su quanto dovrebbe scegliere liberamente il parlamento senza nessuna intromissione, meno che meno la sua.

Ancora una volta Napolitano travalica i suoi compiti e non per un obiettivo che riguardi la gente o richiesto dal popolo, ma per una riforma del senato che da più parti, ed anche da valenti costituzionalisti, è stata definita inutile e autoritaria.

Il signor “mi dimetto quando lo dico io” sembra aver completamente dimenticato il senso ed i limiti  del suo mandato ed aver interpretato le sue funzioni come quelle di un “novello” padre della patria, da nessuno riconosciuto e da nessuno votato. La fretta con la quale il governo ed il sig. Napolitano vogliono chiudere una questione, che nulla ha a che vedere con le condizioni economiche in cui è ridotta l’Italia, grazie, soprattutto, alle “scelte” (imposizioni) proprio del Presidente della Repubblica, sono il sintomo di una  chiara e lampante svolta autoritaria di un partito, il PD, che sembra non riconoscere neanche più nel parlamento il luogo dove decidere assieme non le tasse, ma addirittura la modifica costituzionale di una delle camere ed il peso del voto popolare.

La raccolta di firme promossa dal “Fatto Quotidiano” da il termometro del sentire del paese, ben diverso dai diktat e dalle prese di posizione di un ex-rottamatore e di un ex-fascista.

Impedire al parlamento di scegliere liberamente è pratica fascista, di quel fascismo ripudiato dalla nostra Costituzione, dai nostri morti per ottenerla, da quella libertà conquistata, passo dopo passo, da chi ci ha preceduto.

Nessun Napolitano, nessun Renzi, nessun ricatto può essere accettabile…ne va del futuro della nostra libertà.

 
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