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Creato da: ilpasquino.controinf il 02/01/2012
giornale di controinformazione

Messaggi di Agosto 2014

 

Il fustigatore delle toghe

Post n°581 pubblicato il 30 Agosto 2014 da ilpasquino.controinf
 
Foto di ilpasquino.controinf

Dal PD doveva, e poteva, arrivare l’attacco diretto all’altra casta, all’altro potere dello Stato, quello che, Costituzione in mano, dovrebbe servire a dare equilibrio alle istituzioni, ad impedire, ai politici, di appropriarsi della cosa pubblica con corruzioni e collusioni, quei reati divenuti di uso comune da chi, senza vergogna, si siede a rappresentare i cittadini ed utilizza questo potere per i propri fini personali.

Quel progetto di ridimensionamento del potere della magistratura che Berlusconi aveva da sempre sognato, ora gli viene consegnato, su un vassoio d’argento, dal venditore di pentole usate con gelato in mano di nome Renzi , stravolgendo quanto scritto nella Costituzione, con la scusa di velocizzare processi infangati in quel ridimensionamento dei tribunali voluto proprio dal PD e dal Pdl.

Intanto il premier, che sorride ai dati sulla disoccupazione e sul crollo economico delle famiglie e se ne frega delle reali urgenze della gente, contratta, con la UE, un posto per una sua invenzione, tal Mogherini, di incapacità provata, in cambio di un appoggio alla Merkel per un rigorista al ministero dell’economia, sconfessando, nei fatti, la sua tensione verso una flessibilità che all’Italia ben poco può portare, visto il disastro nel quale versa.

Due obiettivi principali si è posto questo governo voluto da Napolitano: cancellare la sovranità popolare rendendo il voto una farsa inutile e solo dispendiosa; ridurre al silenzio quelle toghe che si sono permesse di chiamare i politici, come lo stesso presidente della repubblica, a rispondere dei propri atti, correlati al ruolo, ben remunerato, che ricoprono e alla loro totale estraneità, se non nocività, con l’interesse generale.

Il gelataio di Palazzo Chigi, fonte “Il Fatto quotidiano”, sale nei sondaggi…più il paese va a picco più gli italiani credono nello Schettino di turno, senza alcun motivo o fondamento, solo perché piace tanto l’intrattenitore, il sempre presente in tv, l’uomo dai mille slogan e dai zero fatti, insomma il quaquaraquà di cui il paese ormai sembra averne assorbito la presenza tanto da sentire la necessità di essere preso per i fondelli quotidianamente, di non riuscire ad aprire gli occhi sui danni irreversibili che questa truppa di incapaci ridenti sta facendo al paese ma, soprattutto, ai nostri figli, tanto da non sentire il disgusto per  chi, difronte alle povertà ed alle diseguaglianze inaccettabili, ciancia di riforme istituzionali tese solo a difendere i furti della casta che lui rappresenta.

Non è un caso, perché non è mai un caso, che uno come Marchionne, fuggito dall’Italia con la Fiat per pagare le tasse altrove, autore di un vero e proprio disastro industriale italiano, con migliaia di persone licenziate, migliaia di cassintegrati, decine di disperazioni e suicidi, venga in suo aiuto lodando il suo nulla…tra i niente ci si capisce al volo !

La realtà sta non solo nei dati spietati economici e materiali del paese sottoscritti dall’Istat, ma soprattutto nel totale abbandono nei quali versano Sanità ed Istruzione, i disabili ed i poveri, gli anziani e gli ammalati, le piccole aziende e le famiglie…quei valori sui quali si crea una nazione, si crea una cultura, si crea democrazia e libertà, comunanza e solidarietà, si misurano le capacità di un premier ed il livello di democrazia di un paese… valori che il gelataio toscano non riuscirebbe a comprendere neanche acquistando una vocale.

 
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Gelato toscano

Post n°580 pubblicato il 29 Agosto 2014 da ilpasquino.controinf
 
Foto di ilpasquino.controinf

Chiamare fallimento a tutto tondo la breve esperienza del venditore di pentole usate, tal Renzi, sarebbe come dipingere la spazzatura che ha soffocato Napoli come una fioriera dispensatrice di pregiati profumi.

Non c’è un dato, uno solo, che non sancisca il crollo del paese, spinto nel burrone da quei presidenti non eletti, e voluti da Napolitano, che hanno dimostrato, nei fatti, incapacità congenita non solo nella gestione del paese, ma anche nella scelta delle priorità da affrontare, tutte rivolte a peggiorare, ulteriormente, le già difficili condizioni delle famiglie e delle piccole imprese, spacciando per “grandi riforme” l’azzeramento dei diritti, il massiccio aumento della tassazione, la scomparsa delle salvaguardie dei pochi che ancora lavorano, la cancellazione progressiva dell’istruzione e della sanità pubblica.

Immortalato da una vignetta del The Economist con un gelato in mano, mentre la barca affonda, il twitter pensiero di Renzi ora è concentrato nella riforma della giustizia, un modo come un altro per riempire di niente il suo paniere di insuccessi che i mille slogan e i mille e passa cinguettii quotidiani non cancellano.

Dopo aver reso il Senato un accozzaglia di nominati protetti dall’immunità, ora si accinge a colpire quei metodi che la giustizia, quella che ancora funziona, ha utilizzato per smascherare i furti della casta e dei suoi “amici e parenti”, quelle intercettazioni per le quali il popolo pecora del PD scese in piazza, quando era Berlusconi a volerle normare, e che ora assiste attonito all’ennesimo sopruso.

Intanto il paese vero, quello delle persone oneste, si indebita per pagare tasse vergognose, fa lo sciopero della fame, mettendo a rischio la propria vita, per rivendicare un lavoro, chiede aiuto alle Banche che, a fronte dei miliardi ricevuti, chiudono ancora di più i loro portafogli diminuendo, di netto, il volume di prestiti concessi, attende anni dall’Inps di ricevere la dovuta mobilità, l’acclarato assegno di accompagnamento,  il dovuto rimborso, scontrandosi contro un Istituto che sembra aver avuto l’ordine di dilazionare, il più a lungo possibile, quei pagamenti a cui, invece, dovrebbe far fronte subito…segno, forse sarò pessimista, di una situazione di bilancio ben più seria di quella dichiarata, segno di un distacco definitivo tra il paese reale e le sue istituzioni, conferma che il prelievo fiscale si rivela ogni giorno di più un vero e proprio furto, vista la cancellazione di tutti quei servizi, di tutti quei paracaduti sociali che proprio le tasse avrebbero dovuto mantenere in piedi.

Siamo difronte ad un esproprio non solo della democrazia, ma dei diritti fondamentali, primi, inalienabili dei cittadini, non una svolta autoritaria, bensì una svolta da cialtroni, da azzeccagarbugli incompetenti, sorretti dal variegato mondo dei corrotti, degli amici, dei parenti, dei consulenti seduti al tavolo del massacro di un paese, tra risa e cinguettii, passeggiate e sorrisi, apparizioni televisive e gaffe internazionali.

In un paese serio un governo serio si sarebbe dimesso, un premier, con o senza gelato, avrebbe tratto le conclusioni dallo sfascio che in soli pochi mesi è stato capace di creare…ma non siamo un paese serio…e non siamo governati da gente seria ed onesta.

 
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Il grande botto

Post n°579 pubblicato il 28 Agosto 2014 da ilpasquino.controinf
 
Foto di ilpasquino.controinf

Detto fatto, ed anche con qualche giorno di anticipo. Il venditore di pentole usate toscano lo aveva preannunciato: “A settembre faremo il botto”, ed il botto, con un suono simile ad un vero e proprio collasso del palazzo Italia, è arrivato. Consumi giù come non mai, gli 80 euro letteralmente risucchiati dalle tasse e dai debiti delle famiglie italiane, ormai vicine alla povertà nella stragrande maggioranza (quella onesta, chiaramente), nessuna riforma seria né dell’imposizione fiscale, che ormai assume il ruolo di simbolo di una casta di incapaci, dediti solo a pappare sulle macerie del paese, e ben due riforme, che servono sempre alla casta per mantenere potere e privilegi, che cancellano la sovranità popolare, riguardo ad un senato di nominati, e attaccano la giustizia, quelle intercettazioni che già Berlusconi voleva “normare” a suo uso e consumo, e che ora gli alfieri del “Bella ciao” propongono al paese come “necessarie” per rilanciare l’occupazione…quella illegale, chiaramente.

IL Renzi pensiero, che si estrinseca nelle poche righe su twitter che ci invia quotidianamente (poche righe a conferma del poco pensiero e del poco da dire da parte di un personaggio che neanche nei fumetti farebbe bella figura), si concretizza nei risultati catastrofici del suo breve premierato, voluto da quel Napolitano che sembra ormai totalmente incapace di accorgersi di quanto gli accade attorno (sarà l’età), e che dalla mostra del Cinema di Venezia manda messaggi di ottimismo, molto simili ai berlusconiani ristoranti pieni, a riprova della necessità di un suo passo indietro, più volte dallo stesso richiamato, ma mai fatto.

Il paese è al crollo, questione difficile da capire per chi pappa con i ladri ed i corrotti, ancora ben difesi da un partito, il PD, che ne approva l’esistenza e si tiene ben lontano dall’affrontare questi temi , vera manna per le tasche del partito e per quel voto di cui ha bisogno per continuare a governare e a gestire, antidemocraticamente, il potere. Il crollo non riguarda solo il suo aspetto materiale, ma anche quello morale e culturale. Siamo una nazione allo sbando dove l’inquinamento dell’aria, delle acque e della terra ha assunto proporzioni tali che porvi rimedio diventa, ogni giorno di più, una bugia; la corruzione e l’arroganza della casta rimane senza freni, quegli unici che potevano venirgli dalla giustizia Renzi sta pensando, con Berlusconi, di cancellarli; il furto delle risorse delle famiglie continua senza sosta a fronte di una definitiva cancellazione dello stato sociale (welfare), ulteriormente tagliato per porre rimedio alle fesserie raccontate dal venditore di pentole usate; l’ausilio dovuto ai malati, agli infermi, ai disabili, è l’ennesima medaglia di vergogna che si appunta al petto questo premier ,chi l’ha preceduto e chi l’ha voluto (Napolitano, detto Re Giorgio), medaglia che non si può cancellare con una doccia gelata; la disoccupazione e la povertà dilagante sono il risultato di politiche non solo inadeguate, ma esclusivamente indirizzate al mantenimento dei privilegi e dei furti; i soldi degli italiani regalati alle banche sono rimasti alle banche, prova ne è l’ulteriore calo dei prestiti concessi alle famiglie, riprova, se mai ce ne fosse stato bisogno, della pochezza morale di chi ci rappresenta senza essere stato eletto dal popolo.

“Svolta buona”, “volta buona”, “sblocca Italia”…una serie di slogan pubblicitari per prodotti nocivi, degni di chi ce li racconta e di chi ci ha creduto, degni di un paese che va verso il suo destino, che sa, ogni giorno di più, di suicidio.

 
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In un mondo che…

Post n°578 pubblicato il 27 Agosto 2014 da ilpasquino.controinf
 
Foto di ilpasquino.controinf

In un mondo che non “vede” gli eccidi di Gaza, che prende parte attiva nella strage dell’Irak e dell’Afghanistan, nei massacri in Libia ed in Siria, che vende le proprie armi ai ribelli ed ai dittatori, che misura il suo livello di umanità sugli interessi economici diretti non dei propri popoli, ma delle multinazionali che distruggono genti e terre, i cui leader sono diretti corresponsabili e i suoi governi esecutori materiali degli “effetti collaterali” che uccidono bambini, donne ed anziani, le parole “pace” e “diritti” assumono, ogni giorno di più, il ruolo di veri e propri spartiacque tra barbarie e civiltà, tra dittatura e libertà, tra ignoranza e cultura.

In un mondo che considera le persone strumenti per il proprio potere, esperimenti per le loro medicine e le loro macchine di morte, che mira ad abbassare la vita media delle persone per le difficoltà di bilancio che deriverebbero dal loro “mantenimento”, che ha bisogno di una doccia gelata per accorgersi che c’è chi muore di Sla, di Aids, di disabilità, di abbandono, di povertà e che considera tutto un palcoscenico  televisivo, sul quale presentarsi da protagonisti con il miglior abito ed il miglior sorriso, le parole “verità” e “giustizia” tracciano quel solco profondo tra chi è sovrano (il popolo)…e chi non è Stato né mai lo sarà.

Le risposte dei “grandi” di questa terra, di qualsiasi latitudine e credo, per qualunque crisi del pianeta è sempre e solo la stessa: morte, l’esatto opposto di quella parola: vita, che ha fatto crescere l’umanità, che ha ispirato intere ere della nostra storia, votate ad un miglioramento della vita del pianeta e dei popoli.

Primo o secondo ordine mondiale il fatto ha ben poca importanza difronte all’enorme potere che le persone, unite, possono avere nel destino di un mondo che…da tali servi guidato è destinato ad una sparizione preceduta da milioni di sofferenze.

In un mondo che sogna di diventare migliore non c’è posto per i “potenti”, per i massacratori, per i dittatori, per i venditori di pentole usate o i Re Giorgio di turno, per i loro servi ed i loro scagnozzi…quel mondo, quello che vogliamo, suona la musica della pace e dell’uguaglianza, della libertà e del rispetto dei diritti, dell’onestà e dell’umiltà…che vanno conquistate…non attese.

 

 
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I volti del niente

Post n°577 pubblicato il 24 Agosto 2014 da ilpasquino.controinf
 
Foto di ilpasquino.controinf

Noi abbiamo un problema, inutile negarlo, un problema che risale, probabilmente, agli inizi di questa repubblica, ad un modo di fare politica che ha sempre vissuto sul clientelismo, sulla corruzione, sull’accordo più o meno lecito, sul depauperamento delle risorse pubbliche necessario all’arricchimento di vere e proprie cosche massoniche e mafiose, complottiste ed interne al sistema.

Volti, generazioni, sono passate sotto i ponti di una distruzione sistematica della ricchezza materiale e naturale del nostro paese, dello sfruttamento e della negazione delle capacità, a scapito delle “raccomandazioni” e degli interessi intrecciati, della corruzione e degli accordi con la malavita, inquinando terra, aria e la vita della gente, dello sperpero dei soldi pubblici e dei privilegi dei massacratori di questa nazione…volti e generazioni di una classe dirigente che si autoriproduce all’interno degli stessi schemi e delle stesse priorità, che permette solo ai suoi adepti più fedeli di arrivare a “gestire”, almeno a parole, il futuro dello stivale, ma che nei fatti, da meri e patetici pupazzi, non fanno altro che eseguire gli ordini impartiti…l’unico spazio consentitogli è ristretto al personaggio ed allo show da interpretare.

Il venditore di pentole usate vive di spot nei quali la verità  si palesa nei graffi che ne scheggiano l’interno, ma le sue capacità vivono in quel retro, ripulito, che lui ti presenta e ti vende come nuovo. I “volti nuovi”, che dovrebbero sostituire i “soliti noti”, di cui straparla Renzi, mentre chiude accordi quotidianamente con il vecchio voluto dal vecchio, signor Berlusconi, vivono, vegetano, fanno carriera, arricchiscono loro e le loro famiglie, i loro amici e parenti, secondo gli stessi schemi, gli stessi percorsi, gli stessi slogan, le stesse bugie, la stessa arroganza, e la medesima incapacità di chi li precedeva…perché figli, più che legittimi, della stessa cultura del saccheggio del paese.

Dai “soliti noti” siamo ai “soliti furbi”, più vecchi dentro dei loro “padri putativi”, ancora più servi ed incapaci di quelli che ce li hanno presentati come nuovi, facendo anche finta di arrabbiarsi (alla rappresentazione partecipano tutti com’è d’obbligo), per la conservazione di quei privilegi, di quel potere, di quell’influenza nelle decisioni, negli appalti, negli investimenti,  nelle assunzioni, grazie ai quali  vivono i partiti di quest’ Italia.

Il gran chiasso degli organi della disinformazione, lautamente pagati dal “sistema”, è la prova provata della truffa, una truffa che solo chi non vuol vedere non coglie…non coglie nell’emigrazione di migliaia di giovani, nella povertà dilagante, nella disperazione degli ammalati, lasciati in balia di un servizio sanitario pubblico collassato sotto il peso dei tagli e delle assunzioni clientelari, in una disoccupazione record, sottostimata, che non calcola chi ha anche abbandonato la speranza di poter trovare lavoro, nella corruzione sempre più arrogante di ceffi che si ergono, grazie ai servi che li votano, a paladini della rinascita, parola da loro associata a portafoglio, il proprio.

Questo niente che avanza, a colpi di niente, avrà anche visi nuovi da presentarci, ma dal niente non è mai nato niente…

 
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