Area personale

 

Archivio messaggi

 
 << Marzo 2015 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
            1
2 3 4 5 6 7 8
9 10 11 12 13 14 15
16 17 18 19 20 21 22
23 24 25 26 27 28 29
30 31          
 
 

FACEBOOK

 
 

I miei Blog Amici

Citazioni nei Blog Amici: 4
 
Creato da: ilpasquino.controinf il 02/01/2012
giornale di controinformazione

Messaggi di Marzo 2015

 

Dati sorprendenti

Post n°700 pubblicato il 31 Marzo 2015 da ilpasquino.controinf
 
Foto di ilpasquino.controinf

“70mila posti in più e sono dati sorprendenti”, dichiarava Renzi appena due tre giorni fa. Si metteva sopra (acopp’ in napoletano) il ministro Poletti, quello delle cooperative rosse indagate in quasi tutt’Italia: “un milione di posti di lavoro nel prossimo anno”, berlusconianamente vaneggiando.

Il flop fa addirittura sorridere, se i dati non confermassero quello che è sotto gli occhi della gente reale ed onesta che vive nel nostro paese, dove aziende licenziano, chiudono, dove la povertà aumenta quanto la corruzione, dove il divario tra l’arroganza dei corrotti e l’onestà di chi lavora e di chi non lavora è la distanza che intercorre tra ciò che è marcio e ciò che è fertile.

I posti di lavoro, in realtà, sono ancora diminuiti sia nei confronti dei mesi precedenti, dove le feste avevano fatto da volano ad assunzioni precarie, sia dell’anno di Letta, a conferma che Renzi riesce ad essere peggio di tutti : meno 0,1% nel mese; meno 0,2% nell’anno. I 70mila posti di cui si vantava il toscano, l’Istat conferma siano solo traduzioni di “contratti a termine” in “contratti a termine stile Renzi”.

Continua il calo nell’occupazione giovanile ed in quella femminile ed aumenta il distacco con la media europea, che arriva al 9,8%, e soprattutto con la Germania, che raggiunge il suo minimo storico in tema di disoccupazione: 6%.

Nel delirio di onnipotenza che segna gli ultimi passi di questo leader non eletto da nessuno e che vanta un misero 20% di preferenze alle europee, se misurate tenendo conto del tasso di astensione, la serie di arresti ed indagini sul suo partito, implicato in ogni atto di corruzione, dall’isola d’Ischia a Roma, da Venezia a Milano, non trova alcuno spazio né di riflessione né di attuazione di quei “progetti di legge” che avrebbero dovuto dare, alle slide, un minimo di credibilità…il premier l’ha persa da tempo.

Ora le luci, che anche Mattarella, appena eletto, vedeva rimangono l’ennesimo “flash” anfetaminico di una casta che vive in un mondo tutto suo, fatto di figli occupati al 100%, di una sanità gratis eccellente, di palestre e spettacoli “donati”, di viaggi e sciate a spese nostre.

Di sorprendente rimane solo l’apatia della parte onesta di questa nazione; l’incapacità palese di un gruppo di arrivisti ignoranti in grado solo di far sprofondare il paese, accompagnati dalle grida di giubilo dei collusi con la melma della loro corruzione; accettare come scontato che chi ruba possa poi anche governare, possa dettare le leggi, possa aiutare tuo figlio a lavorare, possa essere un punto di riferimento e non una persona da evitare; adeguarsi a quella cultura della sopraffazione, della mortificazione del merito e dell’onestà, chiudendo gli occhi difronte all’avvelenamento delle nostre acque, alla distruzione delle nostre terre, alla cancellazione dei nostri diritti…soprattutto di quelli dei nostri figli.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

Non c’è due senza tre uscite dal tunnel

Post n°699 pubblicato il 28 Marzo 2015 da ilpasquino.controinf
 
Foto di ilpasquino.controinf

E’ diventata una specie di ricorrenza della politica italiana. Ogni inizio anno, dopo i fuochi d’artificio di Capodanno si cominciano a vedere le luci nel famoso tunnel di quella crisi che hanno pagato solo i cittadini onesti, non certo la casta politica.

Ha cominciato Monti, nel 2012, poi Letta, ora Renzi appoggiato subito da Mattarella, neo presidente silente sulla corruzione, attivo sull’appoggio incondizionato alle riforme incostituzionali presentate al parlamento.

Non c’è un dato, un dato serio, intendo, che possa minimamente sorreggere il mare di bugie che quotidianamente ci vengono propinate, ma s’adda fa, probabilmente, altrimenti sarebbe troppo palese l’inganno diffuso a piene mani da questi personaggi, con i figli occupati al 100%.

Alcuni dati a non supporto delle falsità propinateci in questi giorni: 149 suicidi nel 2013, 164 nel 2014 (dato sino a settembre), 76 nel 2015 (dato sino al 24 marzo), tutti per motivi economici o dovuti alla crisi. Dal 2008 al 2012 sono stati persi circa 1milione e 27mila posti di lavoro, poi dal 2013 in poi l’Istat ha preferito andare avanti a forza di percentuali, calcolate non si sa come, che vedevano comunque un aumento, ma non certo attinente con la realtà.

Ora, mentre la produzione tocca il suo ennesimo ribasso, dopo i dati ridicoli di Gennaio che non facevano altro che riportare l’aumento produttivo ed occupazionale dovuto agli “impegni” delle feste natalizie, Poletti e Renzi straparlano di dati “straordinari”…70mila posti e passa in più grazie al jobs act…ergo un semplice cambio di contratto a chi sino a ieri era precario ed oggi, a costo zero, diviene precario stabile !

Chiudono fabbriche e negozi ovunque, con un trend costante, per nulla frenato dalle non riforme del signor Renzi, crolla la produzione e si appesantisce il debito pubblico, aumenta la corruzione e diminuisce ancora la spesa interna delle famiglie…anche un cretino capirebbe che qualcosa non va…Renzi no !

Non siamo ai ristoranti pieni, ma ci siamo molto vicini, con una situazione ben peggiore di quando sragionava il Silvio nazionale.

L’aumento delle tasse e le riforme tutte a scapito dei diritti e delle libertà dei più deboli del paese non hanno neanche scongiurato quelle clausole di salvaguardia che prevedono un ulteriore aumento dell’iva con ulteriori ricadute non solo sull’occupazione ma anche, e soprattutto, su consumi interni già ridotti all’osso.

Insomma in questo tunnel del divertimento delle caste, che continuano a guadagnare milioni di euro sulla povertà del paese, le luci sembrano ogni giorno di più un gioco psichedelico, un’ ipnosi collettiva, una presa in giro nazionale, un affronto all’intelligenza ed alla realtà, l’ennesima conferma dell’inadeguatezza di questa classe politica e dell’urgenza della sua rimozione in massa.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

Pomodori giapponesi e licenziamenti italiani

Post n°698 pubblicato il 27 Marzo 2015 da ilpasquino.controinf
 
Foto di ilpasquino.controinf

Lo abbiamo scritto appena pochi giorni fa sottolineando la svendita della nostra storia produttiva affrontata, dall’ottimismo dei poco intelligenti e dalla solita arroganza dei poco capaci, con quelle grida di giubilo di chi sa che da ogni operazione compiuta, sbagliata o giusta che sia, ne trarrà personale guadagno.

E’ la non storia della nostra non classe dirigente, di quel mondo industriale nato, cresciuto e pasciuto su “alchimie” finanziarie, appoggi politici poco costituzionali e meno legali, esborsi indecenti di denaro pubblico, ignoranza scambiata per furbizia, incapacità per “fiuto”.

Accade in Campania, come è già accaduto altrove e come succederà dovunque, che un’azienda di pomodori, l’AR Industrie Alimentari, sia divenuta giapponese,  della Princes Ltd di proprietà della Mitsubishi, e sia stata chiusa dopo soli pochi mesi.

130 lavoratori, che sembrano mancare dai pallottolieri dell’Istat e di palazzo Chigi, perdono il loro posto di lavoro, dopo le solite mille assicurazioni, i mille “tavoli tecnici”, le inascoltabili ed inascoltate “interrogazioni parlamentari”…insomma tutto quanto previsto dal protocollo dello spettacolo indegno della politica industriale e produttiva italiana.

Un protocollo/strategia che serve a fiaccare la lotta di chi difende i propri diritti nel miasma, nel fango di incontri interminabili che producono solo dichiarazioni di facciata e che non portano mai ad alcun risultato, corollario di delocalizzazioni, finanziate a spese dei cittadini italiani, prologo dell’ inevitabile dismissione dell’attività.

130 famiglie lottano, molti giornali tacciono, i sindacati confederali pensano alle coalizioni, i partiti alle elezioni…

Lo Slai cobas, sindacato di base, unico ad appoggiare le rivendicazioni degli operai dell’AR Industrie Alimentari, annunciano una serie di azioni legali a difesa dell’occupazione e di quei diritti che, nella “volta buona” del signor Renzi, sembrano smarriti.

La Campania produce oltre la metà del fatturato della lavorazione del pomodoro in Italia, lavoratori preparati ne sono gli artefici, governanti ed industriali da strapazzo ne sono la morte.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

Non vi pago

Post n°697 pubblicato il 25 Marzo 2015 da ilpasquino.controinf
 
Foto di ilpasquino.controinf

L’Inps italiana è quell’Istituto che paga gli assegni di invalidità a chi finge di star male e li taglia ai disabili, che prevede pensioni da fame per gli anziani e pensioni d’oro per i ladri italici, che cancella l’assistenza ai malati gravi e anche dopo sentenze di tribunale si rifiuta di adempiere al suo dovere.

Nel suo sito si legge questa frase : “Nato oltre cento anni fa, allo scopo di garantire i lavoratori dai rischi di invalidità, vecchiaia e morte…” ma diviene difficile capire quale sia veramente il suo “mandato”, oltre quello contabile, con un occhio di riguardo a chi ha amici potenti,  e meno attento quando si tratta di intervenire, nei fatti, sul drammatico stato di intere popolazioni avvelenate dai rifiuti tossici che lo Stato ha permesso, con il suo silenzio assenso(Napolitano docet), di interrare in intere regioni italiane.

Dovremmo versare spontaneamente dei soldi per una pensione che, vista la strage che si perpetua in Campania, sicuramente non raggiungeremo, dovremmo versarli mentre guardiamo i nostri figli ammalarsi, i nostri amici ricoverarsi, noi stessi sottoporci a mille esami per scongiurare quanto sta diventando una vera e propria epidemia, una strage di Stato…nell’indifferenza di quei burocrati da quattro soldi che, pur di mantenere il loro posticino mal pagato, fanno finta di non vedere, ti mettono i bastoni tra le ruote, ti creano problemi quotidiani…per mantenere in piedi quel bilancio fatiscente massacrato dagli stipendi indecenti dei loro dirigenti, dagli sprechi e dalle corruzioni, dalle incapacità e dalle collusioni.

“Non vi pago”… non siamo in una commedia di Eduardo, ma nella sede Inps di Soccavo dove Vincenzo Russo, geometra di Pianura, impegnato da sempre nella denuncia contro l’avvelenamento della sua terra, del cratere Senga e del vecchio acquedotto romano, e a difendere la vita della sua famiglia, di sua figlia ammalata e dei suoi concittadini, porta cartelle piene di documenti che confermano l’inquinamento, il nesso tra quei fanghi, quei rifiuti tossici e le malattie che colpiscono chi abita in quei luoghi e chiede, al funzionario, al dirigente del posto: “devo pagare i miei arretrati o salvare mia figlia?”.

Solidarietà a parole, carte che fanno il loro corso, in quell’iter burocratico che di umano non ha più nulla, neanche chi dietro a quelle scrivanie risponde impacciato e di regole infrante, da un omicidio di massa, si fa scudo.

“Non possiamo fare nulla, così va il mondo” è la risposta di rito del manichino di turno… “possiamo cambiare il mondo” è la risposta di un uomo.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

Made in China

Post n°696 pubblicato il 23 Marzo 2015 da ilpasquino.controinf
 
Foto di ilpasquino.controinf

E va via anche la Pirelli, da presto Pilelli, come qualche azzeccata vignetta riproduce in questi giorni a seguito dell’acquisto, ormai dato per certo, della storica azienda italiana da parte del colosso ChemChina.

Continua l’abbandono, da parte di una classe dirigente incapace, rimasta nel nostro paese solo per spolpare quanto di buono veniva prodotto, dei punti fondanti della nostra economia produttiva ed occupazionale, dalla Fiat a parte delle ferrovie, dalla Pirelli all’ Alitalia, che sposteranno i loro centri decisionali in paesi al di fuori della stessa Unione Europea.

Quali saranno le ripercussioni sui lavoratori e sul sistema economico italiano nei fatti potremmo desumerlo già da quanto accade in Fiat, che dopo aver rubato centinaia di miliardi al nostro paese, ora è all’estero a fare investimenti con i nostri soldi.

Il deserto occupazionale creato dalla famiglia Agnelli, alla quale i vari governi italiani hanno concesso la distruzione dell’Alfa Romeo e milioni di ore di cassa integrazione e mobilità pagate dai cittadini, incentivi alle vendite e vere e proprie autostrade sulle quali veicolare il trasporto merci su gomma, ci è costato migliaia di miliardi, senza che neanche un posto di lavoro sia rientrato come corrispettivo di quanto pagato.

Il confronto, riguardante solo l’era Marchionne, è tragico: meno 21mila posti !

Ora accade che come la Fiat anche Pirelli, anche l’Alitalia, anche l’Ansaldo ferrovie e la Breda abbiano la loro sede in paesi altri, anche al difuori della UE, e che perseguano strategie non direttamente collegate alle esigenze del nostro paese, della nostra occupazione, della nostra economia.

E’ il mercato globale che permette di comprare tutto, a scapito di tutto e tutti, nel solo interesse del profitto, unica regola vigente alla quale il governo della “svolta buona” ha totalmente concesso il suo assenso ed il suo impegno.

Dovremmo chiederci, a questo punto, a cosa serve un governo se le scelte produttive, economiche, occupazionali, vengono prese in nome di un profitto, confermato dal Jobs act, che pospone gli interessi dell’azienda a quelli della democrazia e della libertà, in paesi al di fuori del nostro controllo “politico”, anche se mai immaginassimo che i nostri governi siano in grado di pretenderli…visto che non sono capaci di farlo in casa propria.

Alla mancanza di un qualsiasi ruolo sul futuro produttivo del nostro paese, il governo di burattini, facilmente corruttibili, aggiunge lo sfascio del welfare, al quale sembra impegnato dal primo giorno del suo mandato.

Paghiamo tasse e subiamo veri e propri soprusi, sui nostri diritti e sulle nostre libertà, per una “volta buona”, più volte annunciata, e che ci porta soltanto l’aumento dell’età pensionabile, la svendita delle nostre aziende, lo sfascio del nostro sistema sociale, l’aumento delle tasse sulle nostre case, sulla nostra salute, sul nostro cibo e sul futuro dei nostri figli…per un ‘Italia ormai “made in China”.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

Ultime visite al Blog

hissafermaddacupidorispondehollywood.stoutlasseteocialoemail90_3eryjuniorluboposexydamilleeunanottemarino.agosticassetta2moto34sandrotesorochiaracomeilsole1
 

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963