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Citazioni nei Blog Amici: 4
 
Creato da: ilpasquino.controinf il 02/01/2012
giornale di controinformazione

Messaggi di Aprile 2015

 

Il ballo del quaquaraquà

Post n°714 pubblicato il 27 Aprile 2015 da ilpasquino.controinf
 
Foto di ilpasquino.controinf

Dal tesoretto da spendere per i senza lavoro ai 10 miliardi di buco nel bilancio da reperire con tagli ai servizi per i senza lavoro.

L’ennesima grande impresa del quaquaraquà fiorentino, che delle balle fa la sua politica e dei papponi il suo pulpito ed il suo elettorato.

Mentre stravolge la Costituzione, senza aver alcun mandato ed alcun voto che l’ha eletto, taglia ancora su sanità e trasporti pubblici, rimanendo inalterata la minaccia di quell’aumento dell’Iva, clausola di salvaguardia (così chiamano il furto), che ad ottobre potrebbe scattare se i parametri imposti dalla troika non venissero raggiunti.

Dal colle nessuna notizia…flebili parole sul lavoro, esortazioni a bassa voce per l’emergenza immigrati, lontane e sussurrate voci sulla lotta alla corruzione, silenzio sui costi della politica e dello stesso Quirinale. Tutto come prima, se non peggio di prima, con le famiglie ridotte in povertà, ritornate indietro di un secolo come potere d’acquisto, licenziamenti a valanga, delocalizzazioni, vendite sconclusionate dei marchi italiani, un Expo che fa rima con sfruttamento delle persone e delle risorse alimentari, ed un premier tronfio dei suoi tonfi.

Nel ballo del quaquaraquà nessuna decenza e nessuna dignità, solo un assordante ed ignorante qua-qua-qua.

 
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Effetti collaterali

Post n°713 pubblicato il 26 Aprile 2015 da ilpasquino.controinf
 
Foto di ilpasquino.controinf

Solo e semplici “effetti collaterali” di una guerra dichiarata non si sa da chi e di vittime non si sa perché.

3 mesi per comunicare alle famiglie la morte dei loro figli, condensati in pochi minuti di ipocrite dichiarazioni, sottolineate da aule vuote, dal dispregio dei sentimenti dei familiari e di chi gli voleva bene, di quelle regole morali che per primo, chi governa, dovrebbe rispettare.

Effetti collaterali, semplici incidenti di percorso, errori fatti nel nome di quell’ umanità dei potenti del mondo che non muove un dito sulla strage dei migranti, pagandone, in euro, solo il prezzo scontato concessogli dall’ Italia di un Renzi sempre più prono ai voleri altrui, che uccide bambini e famiglie intere nelle “guerre di liberazione”, in nome di democrazie che impoveriscono popoli interi, che assassinano amici e nemici come in un gioco della Play Station, premendo un bottone…e solo dopo accertandosi del male fatto.

Una cultura delle lacrime e del terrore, di morte e devastazione, spettacolarizzata dai media servi, introdotta nelle case come “pane quotidiano” da farci assaggiare un po’ alla volta, fino ad abituarci a vederla e subirla senza reagire.

Aule vuote, dichiarazioni sconcertanti da parte del ministro, battibecchi tra partiti…la famiglia Lo Porto chiusa nel silenzio dignitoso di chi soffre per un figlio che ha dedicato la sua vita agli altri, senza tornaconti, senza mazzette…

Da una parte chi dei diritti si fa beffa, chi riempie lo spazio di parole vuote, come la propria anima, solo per rispettare quel protocollo dell’ipocrisia ormai di moda nel nostro paese, vestendosi di quella maschera della  “responsabilità” che permette il massacro dei pensionati, l’abbandono dei disabili, il disprezzo per la salute e l’istruzione dei più poveri e dei più deboli…dall’altra quel paese che non molla, che lotta contro i soprusi e la corruzione, che è capace di grandi atti di generosità, di sacrificarsi per gli altri.

Una frattura insanabile, un muro invalicabile eretto da chi ha fatto del proprio potere il simulacro del proprio egoismo e della propria ignoranza.

Questo potere non si cambia, i suoi marci tentacoli hanno invaso ogni anfratto, contaminato tutto ciò che ha solo sfiorato…questo potere va abbattuto da chi ancora ritiene che un mondo migliore sia veramente possibile, cominciando ad eliminarne il cancro che lo sta uccidendo.

 
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Napoli 25 Aprile: voci e colori di una nuova liberazione

Post n°712 pubblicato il 25 Aprile 2015 da ilpasquino.controinf
 
Foto di ilpasquino.controinf

Come è vero che le idee e i valori non hanno età e nulla può fermarli né cancellarli.

Giovani ed immigrati, in larga maggioranza, a ripercorrere le strade ideali di quella liberazione voluta da chi ha sacrificato la propria vita per un mondo più giusto, dove il lavoro fosse un diritto, la solidarietà un valore da far crescere, nella nostra coscienza, ogni giorno, dove fascismo e razzismo, espropriazione dei diritti e frontiere di morte venissero definitivamente cancellate.

In memoria di Iolanda Palladino, uccisa dalla violenza fascista nel 1975, in memoria di quei migranti, che come i nostri padri napoletani affrontavano il mare per cercare la speranza,  un corteo enorme ritrova il solco di quel percorso tracciato da chi ci ha preceduto, di quei valori si fa nuovo portabandiera, di quella liberazione rivendica parole, atti, fatti, sacrifici, sangue, morti.

Il 25 Aprile non è una ricorrenza, né il ripetere parole stantie che si scontrano con le decisioni dei governi attuali. Su quegli scranni e su quelle poltrone ci sono i nemici di quella resistenza, di quei giorni, di quella liberazione. Non scappano sui barconi da fame e guerre, non cercano la speranza lasciando la propria terra ed i propri affetti, loro tradiscono ogni giorno quel mandato, uccidono una seconda volta chi si è sacrificato per liberare il mondo dall’oppressione, in giacca e cravatta, protetti da migliaia di agenti pronti anche ad uccidere, chiusi nella vergogna delle loro decisioni, lasciano che padri, madri e figli muoiano avvelenati dai loro rifiuti, affogati dai loro egoismi, trucidati dalle loro guerre, impoveriti dai loro portafogli.

Una nuova liberazione di tutti i colori e con tutte le voci di questa terra depredata, di questo futuro rubato, di questa speranza uccisa, può nascere da quel basso che basso non è…è l’alto di quei valori, di quei sentimenti, di quelle emozioni che provarono i nostri padri partigiani, i nostri padri rinchiusi nei campi di concentramento, che ricostruirono, dal niente, dal fango e dall’orrore dell’egoismo e del razzismo nazi-fascista e capitalista, le basi per un mondo che odori di libertà in ogni angolo della sua terra.

 
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Maggioranze fasulle

Post n°711 pubblicato il 23 Aprile 2015 da ilpasquino.controinf
 
Foto di ilpasquino.controinf

Si gioca sull’ ennesimo falso, del premier abusivo, lo scempio della democrazia che Renzi, ed il suo governo, stanno architettando.

Secondo il “non eletto da nessuno” la democrazia sarebbe una questione di maggioranza…chi la detiene ha il potere di cambiare le regole del gioco al grido: “ce lo chiedono gli italiani”.

Mi indigna dirlo, ma almeno Mussolini, che la pensava alla stessa maniera, aveva dalle urne un consenso, forzato sicuramente, ma plebiscitario, che gli permise ogni violazione delle regole sino a portare il pase al dramma che tutti conosciamo.

Il toscano invece si basa su un assioma che non ha alcun fondamento nella realtà. Il parlamento, così come costituito, detiene una maggioranza incostituzionale, figlia di una legge illegittima, e che solo per qualche decimo di voto permette al PD di avere più parlamentari dei suoi oppositori. A questo mostro democratico si aggiunga il rilevante astensionismo e l’acquisto di vari parlamentari di partiti diversi…come dimenticare i transfughi del M5S e il Migliore di turno che cambia sedia ad ogni frusciar di poltrona…

Una “maggioranza” che quindi, nei fatti, non rappresenta neanche un quarto dell’elettorato del paese, non eletta da nessuno e “aiutata” dai soliti scilipoti di cui il nostro parlamento è strapieno.

Un assalto alla Costituzione ed alla democrazia da parte di un gruppetto di arrivisti, spinti da un disegno che con la ripresa del paese non ha alcuna attinenza, tronfi di un potere che non si aspettavano di avere…e che ora impongono sfruttando le divisioni, le lacerazioni, le corruzioni, le incapacità, gli egoismi di un parlamento di nominati, di gente arrivata lì per distribuire poltrone ad amici e parenti, per dividere il malloppo con chi conferma il proprio voto, con quella claque di corrotti e di collusi che pur di mantenere i propri privilegi son disposti a sotterrare le libertà ed i diritti delle minoranze sotto i loro interessi.

Minoranze…già le minoranze, che non sono quelle dei Bersani o dei D’Alema ben pagati, ma dei disabili massacrati da disegni di legge indegni di tale nome, di enormi strati della popolazione ridotti alla povertà, di intere comunità private del loro territorio, di tutti quei “coloro” che vivono onestamente affrontando le difficoltà con quella dignità che manca all’intero parlamento.

L’inganno e la truffa va avanti, oggi l’ Istat, il cui presidente Giorgio Alleva, ritenuto  da 43 studiosi di università italiane e straniere inadeguato al ruolo, ma promosso, a tale compito, da Renzi, scopre centomila posti di lavoro in più, mentre, se solo ti giri attorno, vedi aziende chiudere (Indesit di Caserta, Ixfin Marcianise), stipendi indegni di tale nome, contratti Expo che prevedono paghe ridicole ed offensive…il governo di una maggioranza che non c’è ha messo in moto la macchina di quella propaganda che il potere usa per distribuire bugie e speranze inesistenti…la storia ci ha insegnato cosa significhi credergli.

 
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Indesit: ci ha pensato lui

Post n°710 pubblicato il 21 Aprile 2015 da ilpasquino.controinf
 
Foto di ilpasquino.controinf

Quelli della Whirlpool devono averlo sentito mentre, nel suo delirio ormai irrefrenabile, comunicava al mondo, ed ai lavoratori della Indesit di Caserta, che ci avrebbe pensato lui a fermare i licenziamenti.

Di persona era andato a sincerarsi dell’affidabilità dell’azienda americana. “Non conta il passaporto”, diceva sorridendo tronfio ai giornalai che ne esaltano ogni parola, a cui segue un immediato fallimento, “ma il piano industriale. E’ un’operazione fantastica”, chiosava.

Detto fatto. A meno di 48 dalla solita spacconata ecco i vertici dell’azienda americana, voluta fortemente proprio dal premier, confermare la chiusura dello stabilimento di Caserta e confermare i licenziamenti annunciati. Rottura del tavolo con i sindacati e convocazione al Ministero del lavoro.

Ma il piano industriale, di cui il premier parlava, è stato mai letto e/o visionato dallo stesso ?

Domanda vana da rivolgere a chi ritiene che la ripresa economica di un paese passi per la svendita di tutte le sue risorse industriali e culturali, ambientali e democratiche.

Nel piano poco credibile di Renzi l’Italia viene privata, costantemente e gradatamente, di quelle risorse sociali, di solidarietà, di libertà e di democrazia che ne avevano contraddistinto la sua nascita come repubblica.

Il degrado delle istituzioni e di quei partiti ladroni ora presenti in parlamento, divengono l’alibi per cancellare le basi del pensiero democratico, della sua applicazione, di quel welfare che proteggeva, almeno in parte, le fasce più deboli del paese, rimanendo intonso ciò che ha portato al suo sfascio: la corruzione, l’ignoranza, l’incapacità, l’arroganza, la pirateria di una classe dirigente spinta solo dal guadagno, dal “dio denaro”, anche a spregio della vita della gente, del futuro del paese.

Renzi rappresenta appieno l’amorale spirale in cui sembra entrato il nostro stivale. Quei diritti su cui si fonda la solidarietà e la comunanza, spazzati via…ci sta pensando lui…dovremmo impedirglielo.

 
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