Il Pasquino

Siamo alla svolta come se fosse antani con scappellamento a destra. Via le Province e via il Senato, riforma elettorale e del lavoro, sgravi per i cani e per i gatti, 800mila posti di lavoro, più poteri al presidente del consiglio per un parlamento che corra verso quella ripresa che ormai tutti vedono…tranne quel 13% di disoccupati, quel 43% di giovani fuori da ogni ciclo produttivo, e pronti con le valigie in mano, quel circa 7milioni di pensionati che vivono con assegni al di sotto dei mille euro, quelle migliaia di aziende chiuse e quei disabili a cui viene tolto giornalmente tutto.

Il faccione del Renzi nazionale appare ogni secondo in ogni telegiornale…il “bullo” compressore riempie l’aere pre-elettorale di promesse che fanno invidia all’ormai vecchio e stanco Berlusca, che si arrabatta ormai con i cani e con le dentiere gratis per gli anziani…non c’è partita, il paese ha bisogno di credere in un qualcosa, anche se quel qualcosa è quel nulla che tanto assomiglia ai “ristoranti pieni” di recente memoria.

Costituzione, stato di diritto, diritti dei lavoratori, dei pensionati, dei disabili, volere del popolo…nulla conta di fronte all’energia del niente, del tanto parlare e del nulla fare, di quello spettacolo mediatico a cui il paese è stato abituato per venti e passa anni, e dal quale non riesce a liberarsi.

Belle faccine con modi garbati, segno di un cambiamento estetico ed essenza materiale di una conservazione di potere e poltrone, dirigono un partito, il PD, senza idee, senza morale, senza coscienza, completamente avulso dalle vite reali dei cittadini.

Si cancellano le province per triplicare gli assessori nei comuni, si corregge la norma sul “voto di scambio” per abbassare pene ed eliminare il principio della punibilità del politico che si mette a disposizione dell’organizzazione mafiosa, si cancella il senato per farne un’appendice della corruzione delle regioni e dei comuni “sinistri”, con l’aggiunta di altri nominati…mentre il paese continua ad essere alle prese con un lavoro che non c’è, con i suicidi, con l’emigrazione, con tentativi maldestri ed abbastanza ridicoli di secessione, con territori avvelenati da scarichi industriali illeciti che mai verranno sanzionati, con l’appropriazione indebita dei soldi dei cittadini da parte di una classe politica indegna, ma sempre più coesa e compatta nel rimanere inalterati gli attuali equilibri sotto altre forme.

Il Bullo di Firenze ha appreso bene la lezione da chi l’ha preceduto per venti e passa anni riducendo l’Italia al macello attuale, sa di avere dalla sua parte quella massa concreta di collusi e papponi che mantengono in piedi il sistema, sa di non avere la forza, e neanche la volontà, visti i suoi esordi molto discutibili, a cominciare dalla promozione, nell’azienda familiare, che gli consente di prendere una pensione a nostre spese, di cambiare la pur minima virgola e ripete, pedissequamente, quello che ha imparato, che ha visto vincente…nella speranza che il popolo italiano non sia cresciuto…e che ancora creda alle favole…del bullo buono che vuol salvar l’Italia.