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Creato da: ilpasquino.controinf il 02/01/2012
giornale di controinformazione

Messaggi del 23/07/2014

 

Le interferenze del “forse” dimissionario

Post n°560 pubblicato il 23 Luglio 2014 da ilpasquino.controinf
 
Foto di ilpasquino.controinf

E’ una notizia dell’ultima ora che val la pena commentare nelle poche righe che merita.

500 gli emendamenti alle legge costituzionale antidemocratica presentata dal governo Renzi, dalla sig.ra Boschi e dai suoi relatori Finocchiaro e Calderoli, sui quali è stato chiesto il voto segreto. L’approvazione di tale procedura deve essere presa dal presidente del Senato Grasso.

Grasso è stato convocato dal sig. Napolitano in queste ore, forse per ridurre al minimo gli emendamenti ?  Ancora una volta questo Presidente della Repubblica interviene in prima persona, dopo già le inaccettabili dichiarazioni di ieri, su quanto dovrebbe scegliere liberamente il parlamento senza nessuna intromissione, meno che meno la sua.

Ancora una volta Napolitano travalica i suoi compiti e non per un obiettivo che riguardi la gente o richiesto dal popolo, ma per una riforma del senato che da più parti, ed anche da valenti costituzionalisti, è stata definita inutile e autoritaria.

Il signor “mi dimetto quando lo dico io” sembra aver completamente dimenticato il senso ed i limiti  del suo mandato ed aver interpretato le sue funzioni come quelle di un “novello” padre della patria, da nessuno riconosciuto e da nessuno votato. La fretta con la quale il governo ed il sig. Napolitano vogliono chiudere una questione, che nulla ha a che vedere con le condizioni economiche in cui è ridotta l’Italia, grazie, soprattutto, alle “scelte” (imposizioni) proprio del Presidente della Repubblica, sono il sintomo di una  chiara e lampante svolta autoritaria di un partito, il PD, che sembra non riconoscere neanche più nel parlamento il luogo dove decidere assieme non le tasse, ma addirittura la modifica costituzionale di una delle camere ed il peso del voto popolare.

La raccolta di firme promossa dal “Fatto Quotidiano” da il termometro del sentire del paese, ben diverso dai diktat e dalle prese di posizione di un ex-rottamatore e di un ex-fascista.

Impedire al parlamento di scegliere liberamente è pratica fascista, di quel fascismo ripudiato dalla nostra Costituzione, dai nostri morti per ottenerla, da quella libertà conquistata, passo dopo passo, da chi ci ha preceduto.

Nessun Napolitano, nessun Renzi, nessun ricatto può essere accettabile…ne va del futuro della nostra libertà.

 
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