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Creato da: ilpasquino.controinf il 02/01/2012
giornale di controinformazione

Messaggi del 08/09/2014

 

Pistola in pugno

Post n°586 pubblicato il 08 Settembre 2014 da ilpasquino.controinf
 
Foto di ilpasquino.controinf

Entra in un’agenzia di scommesse pistola in pugno, costringe gli astanti a riunirsi attorno ad un tavolo, dice un qualcosa che le telecamere non possono rivelarci…e va via.

Non era un camorrista, ma un carabiniere, uno di quelli che dovrebbe far rispettare la legge, che dovrebbe dare l’esempio, che dovrebbe essere minaccia per i delinquenti e non per le persone che si attardano in un locale, qualsiasi sia l’ora.

Pistola alla mano…se inciampava anche lui ci sarebbe scappato un altro morto? Questo è il modo con cui lo Stato interviene nei quartieri degradati del Sud? Questo è il suo modo di mostrarsi?

Ripeto da giorni, inascoltato, dove erano questi militi così coraggiosi quando dal Nord arrivavano Tir pieni di rifiuti tossici? Possibile che voi, così attenti all’ordine ed ai pregiudicati, riconosciuti alle tre di notte su di un motorino che fugge all’alt, in una strada con un illuminazione che ha stento permette di vedere, non siate stati capaci di vederne neanche uno in venti anni, di fermarne neanche uno?...Possibile che quei pochi vostri colleghi che hanno denunciato lo scempio, siano stati rimossi ed abbandonati non solo dallo Stato, ma in primis da voi? Quale sarebbe, scusatemi, il vostro onore, il vostro merito, dove risiederebbe?...Nel fatto che arrestate i capi clan in declino segnalati da quelli che li stanno sostituendo? Nel fatto che prendete pochi soldi (ma ne prendono pochi anche gli operai che muoiono più di voi sul lavoro)?  Nel fatto che quando uccidete vi coprite l’uno con l’altro, come una cosca?

Il carabiniere era giovane, aveva paura, ha il diritto ad avere paura, scrive lo stimatissimo padre don Patriciello…ma avevano paura anche quei ragazzi, quei ragazzi che sanno perfettamente cosa fanno le “forze dell’ordine” quando fermano uno di loro, sanno a cosa potrebbero andare incontro, sanno che la loro vita, per questa gente, non vale nulla.

I ragazzi del Sud, di Napoli, fermati con qualche spinello in tasca spesso, se non sempre, vengono picchiati, costretti a denudarsi, maltrattati, minacciati. Non sono storie inventate, sono storie vissute, reali. Sono il risultato di quel razzismo latente, ed a volte vergognosamente palese, che dà etichette di malvivente a chi vive in un quartiere, a chi fuma uno spinello, a chi cerca, con espedienti poco legali, di non morire di fame…di quella sub-cultura sinistroide che ha assorbito il peggio della destra, ieri dell’ Msi ora dell’alleato di governo Berlusconi, in quella sua cavalcata verso il potere, a scapito di ogni valore, di ogni cultura….di ogni ragione.

Lo ripetono dai loro pulpiti, applauditi come era applaudito Mussolini:  abbiamo vinto, ci hanno votato…quindi abbiamo ragione e facciamo quello che ci pare di questo paese. Bisogna salvare l’Italia, non c’è tempo per pensare ai più deboli, ai dimenticati, a quei ghetti che lo stesso Stato ha creato, a quei poveri a quei disabili…fastidi lungo la strada del successo. “Gott mitt uns”…Davide è morto, Dio non è con loro !

 
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