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Creato da: ilpasquino.controinf il 02/01/2012
giornale di controinformazione

Messaggi del 08/01/2015

 

Il fisco ed il fiasco

Post n°650 pubblicato il 08 Gennaio 2015 da ilpasquino.controinf
 
Foto di ilpasquino.controinf

Tra una #svolta buona ed un #finita la festa, la manina fatata del premier per caso inserisce, la sera del 24 dicembre, nella legge di stabilità, celata al parlamento, un bell’aiutino a tutti i grandi evasori italiani ed ai ladri che, Corte dei Conti e stessi governi attuali e precedenti, additano come responsabili primi di una pressione fiscale che non ha eguali nel mondo e che ha costretto decine di persone al fallimento, altrettante al suicidio, molte di più alla povertà ed alla disperazione.

Ma il fiasco fiorentino, aiutato da quella demenza precoce che caratterizza gli incapaci gonfi e tronfi d’arroganza, ne va fiero e la rivendica perché lui, che ha il padre indagato di bancarotta fraudolenta ed è lui stesso condannato, in primo grado, dalla Corte dei Conti, per un danno erariale di milioni di euro, sa che l’unica “svolta” possibile, che gli permetta di continuare a pappare sul popolo italiano, con l’aggiunta di voli familiari pagati da noi, è aiutare quell’unica fetta di popolazione che ancora va a votare…e che ci va per un solo motivo…il tornaconto !

Eppure appena un anno fa il Renzi, vittorioso nelle primarie farlocche del PD, dove votarlo sembra fruttasse, subito, un cinquantone (denuncia penale appena presentata), scatenava il suo anatema contro Letta colpevole, secondo lui, di non aver fatto ripartire l’Italia, di non aver dato quella spinta necessaria a togliere il paese dal suo crollo economico ed occupazionale.

Nessun dato però gli è favorevole ed il fiasco, non immortalato dai selfie quotidiani e dai cinguettii orari, viene sancito dai dati che parlano di una produzione in calo, di una disoccupazione arrivata a record mai raggiunti, di un PIL che sembra votato al suicidio, di una spesa pubblica che non accenna a diminuire, come i costi della politica e delle prebende che lui compreso continua a percepire.

I vari annunci fatti prima di fregare il posto a Letta sono rimasti annunci: “ripartiremo dalla scuola pubblica”…ed oggi calcinacci di un istituto rimasto fatiscente, come le parole del premier, feriscono bambini in una scuola di Milano; “l’occupazione è la cartina di tornasole di un governo, se cresce Letta può continuare sino al 2018”…e l’occupazione crolla a dati mai raggiunti in tutta la storia d’Italia; “la corruzione va combattuta, la festa è finita”…ed il 24 dicembre inserisce nella legge di stabilità, di sua propria mano, una norma che aiuta chi evade a farla franca; “gli stipendi dei manager pubblici devono avere un tetto, in un momento di crisi non si possono accettare certi emolumenti”…ed a pochi mesi da queste cavolate ci si accorge (fonte Fatto quotidiano), che nulla è cambiato e che si continuano a percepire assegni annuali ben al di sopra della cifra, 294mila euro, dal farlocco fiorentino indicata.

Dal fisco al fiasco il Renzi nostrano dimostra tutta la sua povertà di pensiero, la sua incoerenza, la sua inadeguatezza morale e materiale ad assumersi quelle responsabilità che solo l’anziano presidente (in minuscolo non per errore) della Repubblica, dimentico dell’avvelenamento della sua terra e firmatario di varie leggi anticostituzionali, gli attribuisce.

I drammatici, e poco chiari, fatti francesi non distolgano, chi vive in Italia, dal grave problema democratico ed istituzionale che il paese sta vivendo. Questo governo non eletto da nessuno, mantenuto in piedi da una maggioranza anticostituzionale, da un capo dello stato eletto da un parlamento anticostituzionale, sta minando, alle basi, il significato stesso di repubblica e di democrazia. L’allerta sia alto, la gente non si faccia trascinare in avventure altre, in guerre cha arricchiscono chi impoverisce ed uccide, in vere e proprie finzioni cinematografiche utilizzate da personaggi di quart’ordine per nascondere le loro responsabilità.

Se la rete è utile, sia utile, necessaria, a veicolare le vere informazioni, a denunciare, a ridestare quella necessaria voglia di dignità e di libertà, di parola e pensiero, di vita e di futuro, di lotta e partecipazione che le chiacchere di questo burattino improvvisato vogliono sotterrare sotto il mare di bugie, di ingiustizie e di soprusi  che chi tiene i fili esige.

 
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