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giornale di controinformazione

Messaggi del 13/01/2015

 

Un vitalizio per Capanna

Post n°654 pubblicato il 13 Gennaio 2015 da ilpasquino.controinf
 
Foto di ilpasquino.controinf

Poveri i nostri politici regionali, cacciati dalle indagini della magistratura che fece crollare la giunta Formigoni. Ora, con un decreto regionale, il vitalizio percepito anche per una sola legislatura, e per poche ore passate in consiglio, rischia di essere decurtato del 10% !

Chi, sino a ieri, era “costretto” ad addebitare al pubblico pagante le sue feste di compleanno, l’acquisto dei dvd per se ed i figli, qualche svago porno e qualche vizietto nascosto, ora non solo dovrà “accontentarsi” di qualche migliaio di euro (dai 3.000 in su), ma sarà anche obbligato ad affrontare queste spese da solo !

Per fortuna uno dei leader sessantottini, tal Capanna Mario, memore delle campagne per i diritti dei più deboli, partecipa, con la sua dialettica dirompente e “rivoluzionaria”, alla lotta per il ripristino, al 100%, di quanto guadagnato con le dure ore in un consiglio regionale per la maggior parte inquisito…per le spese “pazze”.

“Je suis pappon” sembra sia lo slogan che accompagna la lotta, senza quartiere, degli ex-consiglieri regionali, uno slogan che racchiude, nella sua semplicità e linearità, il senso del mandato a loro affidato da chi ha avuto appalti dietro mazzette, da chi ha visto figli e parenti trovar posti di lavoro ben remunerati, da chi ha avuto a che fare con il “pubblico”, senza controlli e senza limiti di spesa da addebitare.

La Capanna del vitalizio, che accompagna i nostri politici ad una vita di incarichi presso altri enti, altrettanto ben stipendiati, a quell’incertezza, quasi esistenziale, nell’ immaginare un ritorno in pompa magna su quegli scranni ad organizzar feste e festini, cene e cenette, a distribuir doni ad amici e parenti, tutti regolarmente a carico dei cittadini, è quel necessario “rifugio” morale di cui il nostro paese sente il bisogno.

Mai noi cittadini, che non troviamo un lavoro manco a pagarlo, che siamo tartassati per quei pochi beni che abbiamo la fortuna di avere, che non riusciamo a dare un futuro ed un aiuto ad i nostri figli, molti dei quali ormai fuggiti all’estero, che spesso, se non tutti i mesi, abbiamo anche difficoltà a mettere il piatto a tavola, potremmo vivere con il rimorso di un nostro politico non più pappone…sarebbe come ricominciare a vivere  quella Costituzione della quale tutti noi parliamo e nella quale tutti noi non crediamo.

Aspettiamo il Tar, quel Tar che ha cancellato i diritti dei poveri pensionati, che non ha ascoltato gli esodati, ma che si è pronunciato, sempre, a favore di quei manager pubblici con stipendi faraonici, difendendone i diritti pregressi, che, da simbolo della giustizia italiana, sicuramente accoglierà le giuste pretese di quei papponi che ormai rappresentano, in tutto, lo “stile” del nostro paese.

Il tavolo è sempre imbandito…avanti con il prossimo insulto !

 
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