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Creato da: ilpasquino.controinf il 02/01/2012
giornale di controinformazione

Messaggi del 19/01/2015

 

Déjà vu

Post n°656 pubblicato il 19 Gennaio 2015 da ilpasquino.controinf
 
Foto di ilpasquino.controinf

Tutto già visto, tutto tristemente già noto a chi segue, almeno un poco, gli arrampicamenti sugli specchi di una casta politica incollata alle poltrone ed indecentemente asina.

Sullo sfondo l’allarme terrorismo, che copre il frastuono scomposto delle lotte di bottega per l’elezione del prossimo Presidente della Repubblica, che verrà eletto da un parlamento anticostituzionale e da un emiciclo pieno di corrotti e corruttori, per una nuova legge elettorale, ancora più scandalosa del porcellum, di una legge di stabilità e di un jobs act, che spianano la strada ai corrotti ed ai corruttori, a chi sfrutta chi lavora onestamente, a chi ruba e froda.

L’allarme serve a mettere il silenziatore, o almeno in secondo piano, quanto avviene sotto i nostri occhi, a nostre spese, con ponti e strade che crollano appena ricostruiti, con una corruzione che dilaga anche con la foglia di fico Cantone, con inciuci e veri e propri attacchi alla Costituzione, mascherati da necessari  provvedimenti per rilanciare un paese che marca, ad ogni mese, un ulteriore arretramento, in diritti e distribuzione di quella ricchezza che si concentra, ormai in maniera evidente, nelle mani di quei pochi affamatori che della crisi hanno fatto il loro portafoglio.

Scissioni, denunce di brogli, inchieste della magistratura su politici di ogni partito, evasione fiscale, crollo del Pil ed aumento esponenziale di una spesa pubblica, mai indirizzata verso i veri problemi della cittadinanza e tutta concentrata nel magna magna generale, che non smette un attimo di ingiuriare il paese ed i nostri sacrifici, sono la storia di questi anni bui attraversati da personaggi inguardabili, presi in giro da mezzo mondo, ed osannati dai papponi di turno del nostro paese.

Su twitter, su facebook, sui vari social network rimbalzano le “parole d’ordine” che i ladri della Costituzione e delle libertà democratiche lanciano dai loro profili, in una corsa contro il tempo ad essere i primi a dire la propria su qualsiasi cazzata, anche sul campionato di calcio, dimentichi dei milioni di poveri che vivono nella nostra terra, delle centinaia di suicidi per disperazione, dei disabili lasciati al loro destino, di una sanità che fa “accomodare” i malati sui tavoli operatori di sale cadenti dove piove quando fuori il tempo è ingrato (Don Bosco di Napoli), di scuole i cui calcinacci feriscono i nostri figli.

Scissioni annunciate e mai attuate o attuate per poi divenire stampelle di governi anti popolari ed anti democratici, altri partiti, grillini ed anti grillini, in un marasma che nulla cambia, che non smuove di un millimetro il percorso della casta, di quella casta che tutti vorremmo fuori dal nostro paese, ma che beatamente continua a condizionarne presente e futuro.

Lo spettacolo indegno dell’emiciclo vuoto si ripete quotidianamente, la pantomima di una responsabilità oramai delegata a scelte di partito e di lobbies è divenuta palese, schiaffata in faccia a chi ancora crede che dall’interno del fango si possa tramutare la melma in oro…e lo dice mentre ci affonda.

Déjà vu, come in un incubo, un incubo da cui questo paese non sa uscire, per una classe dirigente marcia che controlla ogni cosa, per il nutrito numero di servi fedeli che mangiano sulla pelle del resto del paese, e per l’incapacità congenita del popolo italiano di sentirsi, in prima persona, responsabile ed artefice del proprio futuro.

Le scorciatoie, sinonimo di “nuove” esperienze partitiche, si sono dimostrate, nel tempo, tutte fallimentari. E’ dalla strada, dalle coscienze, dalla riappropriazione dei propri spazi e dei propri diritti, dal rifiuto di accettare di essere schiavi per quattro spiccioli che può partire un percorso di rinascita…le chiacchiere e le poltrone lasciamole a chi non ha nulla da dire, se non ripetere la stessa favola di un’onestà imposta per decreto.

 
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