Il Pasquino

Palchi miliardari, di sindacati miliardari, intonano le note di un concerto senza voce; buffoni camuffati da rivoluzionari bruciano le auto della povera gente, rompono le vetrine dei commercianti in difficoltà, scrivono frasi sconnesse sui muri della città; massacratori in giacca e cravatta percorrono la passerella dello scempio dei diritti e della dignità, tra salamelecchi e Turandot, tra Boccelli e tangenti.

Questo lo spettacolo indegno rappresentato, sui nostri schermi, da protagonisti patetici ed imbarazzanti, anche per se stessi, accompagnati dal vociare farsesco e farneticante dei servi giornalai di Stato, privati e non.

Nel rumore di scontri attesi e di personaggi mai presi, di fermi illegali e di blac block spettrali, di “ricche” note musicali che sotterrano le storie reali, di un vanesio ciarliero premier di un paese al disastro, scompaiono le voci di quel popolo ridotto alla fame, in città distrutte dal malaffare, degli studenti e dei professori indignati per una riforma che vuol distruggere la scuola pubblica, dei disabili colpiti da tagli indegni ed indecenti, dei paesi distrutti dalle alluvioni e dalle frane, dei pensionati ridotti a mendicare, degli immigrati schiavizzati dai “basisti” nostrani, dei disoccupati, degli sfruttati.

Lo spettacolo dell’inganno alza il suo sipario nel giorno dedicato ai lavoratori, a quel diritto negato materialmente e moralmente, da chi lo propone come “favore” al buon cittadino e al servile elettore, da chi lo pretende come scambio per il parente amicone, per il figlio geniale, per la moglie attuale, l’amante sensuale…

Nel frastuono di immagini guidate, di parole  inadeguate, di piazze fregate, si consuma lo stupro della memoria, si prende in giro la verità, si vomita sui sentimenti puliti di ribellione ad un mondo ingiusto e omicida, comincia lo spettacolo dell’inganno…siamo tutti invitati !